martedì 7 luglio 2009

2009/2010: PARTITA LA NUOVA STAGIONE

NUOVO MILAN ALLA PARTENZA

MILANELLO (Varese), 6 luglio 2009 - l passaparola? Fiducia. I fuochi d'artificio? Dimenticati. Tempi di cinghie tirate; di spese oculate. Ma l'ottimismo regge. "Il Milan continuerà a essere il Milan" dice Adriano Galliani nella conferenza stampa che apre la stagione rossonera. D'altronde lo stesso Silvio Berlusconi non ci ha pensato nemmeno una volta: "Il mio Milan è forte come l'Inter" ha confessato alla Gazzetta.

RABBIA E FUTURO.
Ma vai a dirlo ai tifosi. Confusi e abbandonati, a Milanello non c'è stata l'invasione. Irriducibili sentimentalisti che hanno urlato il loro amore con rabbia, ancora feriti per la cessione di Kakà, totem ineguagliabile. C'è chi ha alzato la voce e il tiro uscendo dalle righe: "Contestare è giusto - dice Galliani -, ma nessuno di noi sta smantellando; abbiamo solo deciso di tenere d'occhio il bilancio e di pensare ai giovani. Abbiamo Pato, talento indiscusso, poi Beretta, Zigoni e Di Gennaro che sono garanzia di futuro".

LA VITA CONTINUA.
L'amministratore delegato saluta tutti. Ma proprio tutti. Dice: "Eccoci al 24esimo appuntamento targato Berlusconi; il club più titolato al mondo". Sottolinea: "Nessuno è come il Milan in Europa e nel mondo. Siamo unici e orgogliosi di questo. Ma oggi è il tempo del rinnovamento: ecco il nuovo allenatore Leonardo e il nuovo capitano Ambrosini". Insomma, per Galliani "la vita continua". Anche senza Kakà, proprio come accade a Manchester dove tutti attendono novità senza fiatare dopo la partenza di Cristiano Ronaldo eTevez. La questione è sempre la stessa: il mondo del calcio deve combattere contro la "concorrenza sleale" della Spagna.

ABBONAMENTI.
Non è sua abitudine arrampicarsi sugli specchi e va nel dettaglio: "Il Milan ha saputo rinnovarsi, è sopravvissuto a tutto e a tutti. Sembrava che dopo Sacchi finisse il mondo, poi arrivarono Capello, Zaccheroni e Ancelotti. E adesso ripartiamo con Leo. Tutte scelte innovative nel Dna del Milan. Leonardo come Sacchi e Capello: nessuno aveva allenato in serie A. Ecco Leonardo che riteniamo all'altezza del ruolo. E' partito solo Kakà e partirà solo lui". Agguerrito e come sempre inattaccabile. Anche piccato quando bacchetta la stampa, ricordando che a oggi sono stati prelazionati 6724 abbonamenti contro gli 8493 dello scorso anno: "Certo c'è stato un calo, ma minimo: vuole dire che la maggior parte dei tifosi è d'accordo con la società".

LEO E L'UMILTA'.
Leonardo ascolta con attenzione mantenendo vivo l'ottimismo: "Dopo un mese sono ancora più convinto della mia scelta. Mi sento bene nei panni di allenatore del Milan. Paolo e Kakà non ci sono più, ma con Ambrosini rimane un po' di dna rossonero". E guai a parlargli di Milan più debole: "So che abbiano una rosa di grande talento. Sono convinto che da questo gruppo può nascere una squadra competitiva. Ho tante idee in mente. Velocità e intensità; sono sicuro che possiamo fare grandi cose". Breve pausa; poi avverte: "Ma occorre cambiare mentalità; ci vuole umiltà".

LUIS FABIANO. Leonardo non ha dubbi: "Ronaldinho è un talento. Ora deve prendersi le sue responsabilità. Deve allenarsi. E' una risorsa: deve tirare fuori tutta le sua enorme classe". Un'altra scommessa per il nuovo allenatore del Milan che non considera ingombranti Galliani e Berlusconi. "Il presidente è sognatore e passionale; vuole vincere 8-0 gestendo sempre la palla. Io voglio che i miei ragazzi la sappiano nascondere la palla; ce l'ho dentro. Sono brasiliano". E fa i conti: "Spero nel recupero completo di Nesta. La spinta sulle fasce? La storia di Cissokho ha un po' complicato le cose". Ma Leonardo, che non abbandona mai il sorriso, non fa drammi. Sull'attaccante preferisce Luis Fabiano a Huntelaar: "L'olandese è giocatore d'area, Luis Fabiano fa sponda, tiene la palla e garantisce più movimento".

PIRLO ED ETO'O.
Conferenza stampa con poco batticuore, insomma. Vale la pena di ricordare qualche battuta di Galliani. Come quella su Pirlo. "Non è in vendita; non mi risulta che vada via. Se dovesse arrivare un'offerta verrà informato, ma lui vuole restare con noi. Eto'o? E' un giocatore importante che chiede troppi soldi; una cifra esagerata". Gli obiettivi del Milan? Vale la pena di ricordarlo: "Uno dei primi tre posti - sostiene l'a.d. - abbiamo l'organico per farlo e andare avanti in Champions". Da 'Gazzetta.it'

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