giovedì 31 luglio 2008

TROFEO TIM (AMICHEVOLE)

ABBIATI, CHE SORPRESA!

Il portiere protagonista al trofeo Tim, che il milan vince battendo ai rigori sia la Juventus che l'Inter. Doppietta di Seedorf ai bianconeri.

TORINO- Nonostante la doppietta di Seedorf alla Juventus, è Christian Abbiati il protagonista del Trofeo TIM. Tifosissimo rossonero, Abbiati si era affacciato giovanissimo in prima squadra, divenendo protagonista dello scudetto 1999; affidabile e poco spettacolare, dal 2002 divenne vice Dida e nel 2005 andò per la sua strada (Juve, Toro, Atletico Madrid). Ora è tornato per riprendersi la maglia che sente più sua, e anche se non sarà un'amichevole a promuoverlo titolare sicuramente questo breve Milan-Inter è servito a riabbracciare un Christian in forma, sicuro e voglioso di fare bene. I primi '45 di questo triangolare di lusso vedono opposti rossoneri e bianconeri. Il Milan passa con Seedorf ma viene rimontato e va sotto; nel finale ancora Seedorf sigla il pareggio, e ai rigori decide il tiro del baby Paloschi. Il match con l'Inter, la partita di Abbiati che sfodera diversi ottimi interventi, termina 0-0. Ai rigori Abbiati è eroico e para tre tiri, diventando l'assoluto protagonista della serata torinese. Ancelotti ha chiarito che Kalac e Abbiati partono alla pari, e non è questa amichevole a spingere avanti Christian. Ma il fatto di avere questa competizione, e questa possibilità di scelta, è positivo. Ora il Milan partirà per la tournèe a Mosca.

JUVENTUS-MILAN 4-6 d.c.r.
MARCATORI: Seedorf (M) all’8’, Trezeguet (J) al 9’, Marchionni (J) al 12’, Seedorf (M) al 43’. RIGORI: Trezeguet (J) alto; Kakà (M) gol; Iaquinta (J) gol; Pirlo (M) gol; Chiellini (J) gol; Jankulovski (M) gol; Tiago (J) parato; Paloschi (M) gol. JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Mellberg, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Sissoko, Tiago, Nedved; Iaquinta, Trezeguet. All: Ranieri. MILAN (4-3-1-2): Kalac; Zambrotta, Bonera, Kaladze, Jankulovski; Brocchi, Pirlo, Ambrosini; Seedorf; Kakà, Paloschi. All: Ancelotti. ARBITRO: Brighi di Cesena. NOTE: spettatori 20 mila circa. Ammoniti Bonera e Brocchi per gioco scorretto. Angoli: 1-8.

MILAN-INTER 4-3 d.c.r.
RIGORI: Kakà (M) gol; Adriano (I) gol; Oddo (M) parato; Figo (I) parato; Jankulovski (M) gol; Suazo (I) gol; Favalli (M) fuori; Jimenez (I) parato; Brocchi (M) gol; Santon (I) gol; Digao (M) gol; Muntari (I) parato. MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Oddo, Digao, Simic (Jankulovski dal 47’), Favalli; Gattuso, Pirlo (Strasser dal 42’), Ambrosini (Antonini dal 16’); Seedorf (Brocchi dal 21’); Kakà, Paloschi (Osuji dal 27’). All: Ancelotti. INTER (4-3-3): Toldo; Maicon, Burdisso, Cambiasso (Santon dal 42’), Maxwell (Jimenez dal 16’); Zanetti, Dacourt, Muntari; Figo, Crespo (Suazo dal 30’), Mancini (Balotelli dal 16’, Adriano dal 43’). All: Mourinho. ARBITRO: Brighi di Cesena. NOTE - Ammonito Pirlo per gioco scorretto. Angoli: 5-3. Recupero: 2’.


lunedì 28 luglio 2008

CREMONESE-MILAN 0-0 (AMICHEVOLE)

COLPISCE SUBITO FLAMINI

Il francese miglior rossonero in campo nella prima sgambata stagionale contro la Cremonese, terminata zero a zero. Intanto scoppia l'allarme attaccanti.

CREMONA - Prima apparizione della stagione 2008/2009 per il Milan sceso in campo mercoledì pomeriggio nell'amichevole contro la Cremonese allo stadio 'Giovanni Zini' di Cremona. Numerosi i tifosi rossoneri che hanno seguito la squadra in trasferta. L'intero incasso del match è stato devoluto in beneficenza per Fondazione Milan. Carlo Ancelotti si affida al classico 4-4-2 con Zeljko Kalac in porta; difesa che vede Massimo Oddo e Giuseppe Favalli sulle fasce e Daniele Bonera e Kakha Kaladze centrali. A centrocampo il tecnico rossonero opta per i due neoacquisti rossoneri LucaAntonini e Mathieu Flamini, affiancati dal giovane della Primavera Usuji e da Cristian Brocchi. Attacco nelle mani del numero dieci Clarence Seedorf e di Willy Aubameyang. In panchina a disposizione del tecnico rossonero: Abbiati 12, Gianola 15, Digao 31, Strasser 30, Angelilli 26, Digao. Dall'altra parte, questo l'undici schierato dal tecnico della Cremonese, Ivo Iaconi: G. Bianchi; Vitofrancesco, A. Bianchi, Argilli, Rossi; Gherardi, Ferrarese, Fietta, Chomacov; Guidetti, Graziani. A disposizione: Vino, Tacchinardi, Moretti, Colucci, Cremonesi, Viali, Carotti, Zauli, Borilli, Cozzolini, Saverino. La partita è terminata 0-0, e tra i rossoneri migliore in campo è stato il neoacquisto francese Mathieu Flamini.

ALLARME- L'attacco del Milan è in allarme. Ronaldinho e pato sono in Cina per le Olimpiadi con la Selecao, e agli acciacchi di Inzaghi si è aggiunto in quete ore l'infortnio al ginocchio a Marco Borriello, il bomber rientrato alla base dopo 19 gol nel Genoa. L'unico attaccante a disposizione resta dunque il baby Paloschi, che stava per partire in prestito (Torino) ma evidentemente rimarrà rossonero fino a che gli accertamenti del caso non porteranno novità sulle condizioni di Borriello.

giovedì 17 luglio 2008

A MILANELLO E' PARTITA LA NUOVA STAGIONE

DAL RITIRO ROSSONERO

MILANELLO (Varese), 16 luglio 2008 - Sorridenti, sereni. Adriano Galliani e Carlo Ancelotti sono seduti affiancati nella conferenza stampa di presentazione del Milan 2008-09. Respirano ottimismo, trasudano ottimismo, fiducia. "Il vento è cambiato", dice Galliani. È l’effetto Ronaldinho, che dà credibilità a parole come riscatto e rivincita, tra le più gettonate in riferimento al campionato scorso. Il popolo rossonero, fuori dall’ "aula bunker" di Milanello, inneggia al suo nuovo eroe. L’entusiasmo è contagioso. C’è disponibilità a guardare indietro, ai successi, ma anche agli insuccessi recenti, ma soprattutto voglia di guardare avanti. Pensando in grande.

GALLIANI - "È la mia 23ª avventura con il Milan. La prima che affronto senza cravatta, sono stato prelevato trafelato da Forte dei Marmi, destinazione Barcellona, per la trattativa Ronaldinho. È un giorno lieto. Per i grandi acquisti. Flamini era ricercato da tutta Europa. Poi Ronaldinho. Obiettivi: lo scudetto è quello primario. Perlomeno vogliamo giocarcela fino all’ultima giornata. Poi c’è la coppa Uefa, che non abbiamo mai vinto. E che ci garantirebbe l’accesso alla Supercoppa. Quindi la coppa Italia. So che i tifosi erano inquieti, preoccupati dal mercato. Ma anche se non partecipiamo alla Champions, abbiamo compiuto sei acquisti. E rafforzato la squadra. Non ci sentiamo inferiori alle formazioni che ci hanno preceduto lo scorso anno in classifica. Ronaldinho firmerà dopo le visite mediche, quindi non può essere presentato. Sembra siano stati già venduti 4000 abbonamenti. È cambiato il vento. Lo si capiva dalle mail pervenute, e arrivando qui a Milanello. Il mercato? In entrata è chiuso. Potrebbero partire Simic, Paloschi e Abate. Borriello? Resta: mai, mai trattato con nessuno. Sheva? Era o lui o Ronaldinho".

ANCELOTTI - "La società ha fatto grandissime cose, preso grandi campioni, pur in un anno particolare, senza Champions. I giocatori nuovi portano nuovi entusiasmi, ulteriori stimoli. La coppa Uefa avrà la finale a Istanbul, c’è un brutto ricordo da cancellare. In campionato vogliamo tornare competitivi dopo due anni no. Lo possiamo fare. I tre portieri? C’è grande battaglia. Non so ancora chi sarà il numero uno della stagione. Albero di Natale o 4-2-3-1? Il modulo più indicato è l’albero di Natale, ma potremo giocare anche con due attaccanti. Ma i centrocampisti saranno sempre tre".

FLAMINI:"Quando il Milan chiama è impossibile dire di no. Sono venuto per vincere. Ci sono tanti grandi giocatori, una concorrenza con cui so di dover fare i conti. Desailly? Spero di vincere qui come lui". ABBIATI: "Volevo tornare al Milan. Io qua mi sento a casa. Come se fossi in famiglia". MALDINI: "Essendo la mia ultima stagione alla Champions ci tenevo tanto, vorrà dire che mi toglierò le ultime soddisfazioni in campionato. A continuare mi spinge l’amore che ho per questo sport, sono tesserato con il Milan dal 1978. C’è la convinzione di poter continuare ad essere importante per questa squadra".

mercoledì 16 luglio 2008

MILAN, COLPO RONALDINHO


E alla fine il diavolo si è mosso. Il tanto atteso colpo di mercato è arrivato e ha i dentoni di Ronaldinho, nientemeno che l'ex pallone d'oro del Barcellona. Quello che fino a due anni fa era il giocatore più forte del mondo, innalzato ai livelli di Pelè e Maradona dalle sue prestazioni stratosferiche e dalle magie eccezionali che riusciva a regalare. Fossimo nel 2006, o giù di li, il colpo sarebbe galattico. Qualcosa di utopico, assurdo, paradossale. Invece siamo nel 2008, e qualche mese di acciacchi, bagordi e partite un pò meno belle, insinuano qualche dubbio lecito nell'analisi di questo che rimane, comunque, un colpo a effetto. Il Milan scommette su Ronaldinho, replicando l'acquisto di Rivaldo nel 2002. Brasiliani, ex palloni d'oro, leggende in declino nel Barcellona dopo anni di vittorie. Entrambi grandi artisti dai piedi magici, entrambi fuoriclasse giganteschi molto sudamericani nell'indole e nel modo di vivere e giocare. Il rischio sta nel fisico e nelle motivazioni, nella continuità da ritrovare e nell'umiltà di doversi rimettere a lavorare a testa bassa, come se non fosse Ronaldinho. Deve ripartire, dimostrare di aver voglia di fare bene rispettando i tifosi, i colori, i compagni e soprattutto se stesso. Perchè se dovesse tornare il Ronaldinho vero, non ce ne sarebbe per nessuno.

Ronaldinho da Porto Alegre, un nome che è un programma per il sorridente moretto carioca, nasce calcisticamente nel Gremio, giovanissimo. Dai nerazzurri all'Europa il salto è targato Paris SG. Con i bleus et rouge incanta in ligue 1 e stuzzica l'Europa asuon di gol e numeri funambolici. Il suo look e il suo sorriso diventano famosi ovunque col mondiale 2002, e in particolare col suo gol fenomenale all'Inghilterra. Da quel momento l'escalation del dentone è irresistibile: trasferimento al Barcellona nel gennaio 2003 e prime prodezze per risollevare i blaugrana in crisi. Dalla stagione successiva inizia un biennio d'oro per gli irresistibili uomini di Rijkaard. Trascinati da un Ronaldinho superbo, i catalani vincono a mani basse la liga, ripetendosi l'anno dopo. E' il 2006, e i gol favolosi di Dinho, i suoi dribbling surreali iperveloci, i suoi morbidi tocchi, i numeri irresistibili catapultano la squadra sul tetto d'Europa, col trionfo in Champions League. Elastico, ruleta, sombrero, doppio passo: repertorio fantastellare puntualmente esibito a velocità schizofreniche, per giocate leggendarie e gol da spellarsi le mani. Da tutte le posizioni, in ogni situazione, con qualunque avversario. Anche il Milan, regolato nel 2005 da una rete superba da fuori area. Il pallone d'oro fu il degno coronamento di un fenomeno mostruoso, ai livelli del quale probabilmente nessuno riuscirà più ad esibirsi. Dopo è stata un lento declino: un mondiale 2006 deludente, una stagione 06/07 di alti bassi per lui e per il Barca (pur con sprazzi di magia, come un gol in rovesciata epocale) e un 07/08 ancor peggiore, con tanti guai fisici, pochi gol e poche partite, ma soprattutto poche magie. Non da Ronaldinho, insomma. Il Milan lo cercava dal 2005, più volte i due sono stati vicini, vicinissimi. Dinho ha sempre lanciato messaggi dolci ai colri rossoneri, ed ora il matrimonio s'è fatto. Nel momento più difficile, tra pancetta e sorrisini facili della gente. Al tempo, e a Dinho, l'arduo compito di non rovinarsi a vicenda.