mercoledì 25 marzo 2009

MILAN STORY- 1936/1937: SUSSULTO DI SPERANZA

Il Milan parte male, ma l'arrivo in corsa di mister Garbutt coincide con una rimonta fino al quarto posto. In lotta tricolore fino a pochi turni dal termine, i rossoneri scoprono i gol del giovane Aldo Boffi.

Il Milan 1936-37. Da sinistra in piedi: Moretti, Capra, Gabardo, Boffi, Rigotti, Bortoletti e Gianesello. Accosciati da sinistra: Zorzan, Perversi, Cossio e Bonizzoni.

I cuori rossoneri di vecchia data, quelli che hanno tribolato per anni dietro ad un Diavolo 'provincialotto', hanno da entusiasmarsi in questo 1936/37 che vede la milizia rossonera competere addirittura per lo scudetto. Almeno fino a sei giornate dal termine, quando la sconfitta di Novara segna un calo inevitabile e consente al Bologna di approdare sul trono nazionale. Sulla poltrona presidenziale si siede Emilio Colombo, la società passa da Milan Football Club ad Associazione Sportiva Milan. Il mercato vede un completo ribaltone dell'attacco: Arcari lascia dopo 6 stagioni e 70 gol in campionato. Con lui saluta Romani, mentre il brasiliano Arnoni torna in Patria in prestito (saudade). Gli acquisti sono Egidio Capra, Remo Cossio e un certo Aldo Boffi da Giussano: arriva dal Seregno (serie B), ha 22 anni e un sorriso bambino. Non un colosso, ma un attaccante che in area dimostrerà innumerevoli doti. La partenza della squadra era stata terribile, portando addirittura all'esonero di Baloncieri rilevato dall'inglese William Garbutt. L'artefice della grande rimonta, prima del calo succitato. Il Milan termina quarto, e in Coppa Italia si deve piegare al Genova dopo 118 minuti in semifinale. La formazione tipo: Zorzan, Perversi, Bonizzoni; Rigotti, Bortoletti, Gianesello; Moretti, Gabardo; Capra, Boffi, Cossio.

RIMONTA DI FORZA. Lo 0-3 in casa Lazio, alla prima giornata, è difficile da digerire. Ci pensa Capra, il nuovo attaccante, a tranquillizzare i tifosi. Il suo biglietto da visita è una tripletta nel 4-1 all'Alessandria. Dopo lo 0-0 a Lucca, Capra segna anche nel derby, pareggiato per 1-1: un guizzo fondamentale. Capra sembra la nuova stella del reparto: solo pochi mesi dopo, comunque ottimi per lui, sanciranno che il vero fuoriclasse è Boffi. Il Milan vince in casa ma soffre fuori: 0-0 a casa della Sampierdarenese, poi 1-0 nelle mura amiche sul Napoli. Decide Cossio, il terzo nuovo attaccante e quello che soffrirà di più le vibrazioni di San Siro. Aldo Boffi debutta a Torino: in trasferta, quasi matematico, è sconfitta (1-3). Un solo punto con Bari e triestina costa la panchina di Baloncieri, che salta all'indomani di un 2-0 al Novara. Apre Gabardo, brasiliano un pò opaco nella stagione precedente che trova più continuità come fantasista, e raddoppia il giovane Boffi. Il primo di una lunga serie. Garbutt porta rigore tattico e innovazione: 1-0 targato Cossio al Genova, identico risultato con la Roma grazie al rigore della 'mente armata' Moretti, sempre piazzato alle spalle delle tre punte. Dopo due vittorie, nulla può l'omino inglese contro la Juventus, che a Milano si porta sul 3-0: l'orgoglio del Milan è forte, Boffi, Cossio e Gabardo tentano la rimonta ma il match termina 3-4. Niente paura: Garbutt ha trasformato il vecchio Diavolo, che ora vince anche in trasferta. A Firenze segnano ancora Gabardo e Boffi. Si iniziano a presagire le doti incredibili del giovane bomber italiano: veloce, guizzane, dotato di una 'castagna' considerevole. Quella coi viola è la prima di 11 risultati consecutivi, una striscia che porta il Milan laddove osano le acquile. Milano ospita il Bologna futuro campione, la sfida si decide dal dischetto. Toccherebbe a Moretti, ma il momento è delicato e Bonizzoni -difensore che non ha mai segnato in vita sua- chiede la palla al regista. Palla nel sacco e festa per Bonizzoni. Sembra una corazzata, il Milan di Garbutt: 5-3 alla Lazio in una sfida avvincente. Piola, centravanti mitologico, apre le danze al '9. Capra, dopo qualche partita sottotono, replica dopo appena 4 minuti, e il solito Moretti fa balzare in piedi San Siro al '14. Il Milan controlla e dà spettacolo, e nella ripresa sale sul 3-1: è ancora una progressione del generossisimo Moretti, idolo della Milano rossonera, a portare al gol. La Lazio accorcia (D'Odorico e ancora Piola), ma non c'è storia e Capra chiude la gara. Il 5-3 è ancora di Moretti: tripletta, standing ovation da brividi e dichiarazione d'intenti pesante del Milan. Che col 3-1 ad Alessandria non può più nascondersi: va in gol Capra, certo, ma gli occhi dei tifosi si sgranano per la doppietta di Aldo Boffi da Giussano. Un centravanti completo, che sembra addirittura più forte dell'intoccabile idolo di 'ieri', Arcari. Senza sosta nè ostacoli, il Milan travolge la Lucchese (3-0) andando a bersaglio col suo attacco al completo: Capra, Boffi, Cossio. Un potenziale straordinario: se Cossio termina la stagione con soli 6 centri, Boffi ne realizza 8 -ma in sole 22 partite, visto che Baloncieri lo vedeva poco- e Capra addirittura 14. Roba forte, per i tifosi rossoneri dell'epoca. Milan in vetta, ma la stanchezza inizia a farsi sentire: seguono 5 pareggi in 6 gare che portano comunque punti, come nel derby (1-1 e centro di Cossio: pochi gol, ma pesanti), con la Samp (2-2), col Toro (0-0) e la Triestina (0-0). In mezzo, giornata di gloria per Gabardo a Napoli (1-0 segnato dal brasiliano). Lo scudetto è sempre in ballo, e il Milan lo sogna abbattendo il Bari (4-0) con una ricca tripletta di Capra, in forma strepitosa. Ma lo 0-1 novarese segna l'inizio del declino, caratterizzato da 2 pari, 2 sconfitte (Juve e, all'ultimo turno, il Bologna campione) e una vittoria soltanto (1-0 sulla Fiorentina, matata da Gabardo). COPPA ITALIA. Parte forte il Milan, con un 4-0 all'Atalanta: doppietta del bomber Boffi. I rossoneri superano il Venezia (2-0, Gabardo e Boffi) e hanno ragione del Bari solo dopo un replay del match: 2-2 all'andata, 3-1 al ritorno. In rete vanno i soliti Capra e Boffi, oltre a Cresta, utilizzato solo 8 volte nell'arco delle ultime due stagioni. La semifinale col Genoa è però fatale: Boffi marca rete nell'1-1 di Milano e si ripete in Liguria, ma i rossoblù si impongono con una doppietta di Marchionneschi (ne aveva fatti 2 anche nel 2-2 di campionato) al '118 supplementare.
IL BOMBER E' CAPRA. Zorzan si rivela degno erede di Compiani: 34 gare e rendimento elevato. 36 match a testa per i suoi guardiani Perversi (11a annata rossonera e la fascia di capitano al braccio) e Bonizzoni, che col Bologna chiede di calciare il rigore decisivo, segnando il primo gol in carriera. In mezzo, a fianco ai portatori d'acqua Rigotti (34 gare) e Bortoletti (36), si distingue il tocco buono di Sereno Gianesello da Monticello Conte Otto, esploso nel Vicenza e affacciatosi in rossonero l'anno prima (14 gare): diventa titolare e ne disputa 33. In regia ormai Moretti è un'istituzione: pilota il gioco e segna come sempre (30 gare), 6 centri e una tripletta alla Lazio per lui. Gli afficancano Gabardo, l'ultimo sudamericano rimasto dei tre acquistati l'anno prima: più a suo agio in regia che in attacc, gioca 33 gare e segna la bellezza di 8 gol. I tre punteros sono tutti nuovi. Remo Cossio, 24 anni, è il colpo meno riuscito soli 6 gol in 29 gare, anche se pesanti come quello nel derby di ritorno, come l'1-0 a Napoli, quello al Genova. Nelle successive due annate raccoglierà solo poche briciole. Egidio Capra invece, 23 anni, entusiasma subito la folla con una tecnica discreta e un buon fiuto del gol. 14 le sue reti in totale, 12 in campionato con picchi di esaltazione nelle triplette all'Alessandria e al Bari. Il suo rendimento calerà decisamente nei due anni seguenti. Destino inverso per Aldo Boffi, 8 centri in 22 match (più 7 in sei gare di Coppa!): in 9 stagioni di Milan ne realizzerà 136, un numero pazzesco, e vincerà anche il titolo di capocannoniere del campionato. In rosa anche Renato De Manzano (12 partite), Cresta, Martini, Poggi, Rivolta, Zandali e Zidarich, sfortunato titolare l'anno prima.

lunedì 23 marzo 2009

NAPOLI-MILAN 0-0 (SERIE A, 29a GIORNATA)

VEDI NAPOLI E PAREGGI

NAPOLI- Torna Clarence Seedorf e il Milan torna a deludere: sarà una coincidenza, ma dopo 8 gol e due vittorie nelle due gare senza l'olandese, i rossoneri impattano senza reti e senza squilli contro il Napoli allenato dal grande ex Roberto Donadoni. Ancelotti conferma il superduo Inzaghi-Pato, mari porta la mediana da 4 a 3 in linea (Beckham, Pirlo e Flamini), piazzando Seedorf in regia. In porta, Dida: per Abbiati, stagione finita. Maldini e Favalli centrali. Il Milan fa la partita nel primo tempo, non esalta ma gioca col possesso palla e le invenzioni di Pato. Il Napoli si affida a Lavezzi e va a sprazzi. Come quando al '37 segna, con Hamsik in dubbio fuorigioco: annullato. Ancelotti chiede velocità nella ripresa, e ovviamente Seedorf non la dà: il numero 10 lascia spazio dunque al ritorno di Kakà, che però non entra mai in partita. L'assedio del Milan inizia a subire le contromosse azzurre, e allora i rossoneri devono prima di tutto pensare a contenere: i campani sciupano diverse palle gol, Dida riesce a rendersi ridicolo in ogni caso (su un tiro alto si aggrappa alla traversa ma perde la presa e sbatte di schiena a terra) e alla fine i Diavoli impensieriscono Navarro solo con una punizione del sempre diligente Beckham: Inzaghi dopo due gare super si prende una domenica da turista in Campania, e nemmeno l'ingresso di un Ronaldinho voglioso, ma con troppi pochi minuti per entrare in gara, schioda lo 0-0. Per i tifosi rossoneri l'ennesima delusione, ma tanto ormai una più o una meno non cambia molto.

NAPOLI-MILAN 0-0. NAPOLI (3-5-2): Navarro; Santacroce, Cannavaro, Contini; Grava, Pazienza, Blasi, Hamsik, Mannini; Zalayeta (dal 46’ s.t. Bogliacino), Lavezzi (Bucci, Montervino, Datolo, Amodio, Russotto, Denis). All. Donadoni. MILAN (4-3-1-2): Dida; Zambrotta, Maldini, Favalli (dal 27’ s.t. Senderos), Jankulovski; Beckham, Pirlo, Flamini; Seedorf (dal 12’ s.t. Kaka); Inzaghi (dal 18’ s.t. Ronaldinho), Pato (Kalac, Antonini, Darmian, Shevchenko). All: Ancelotti. ARBITRO: De Marco di Chiavari. NOTE - Spettatori 60.000. Ammonito Blasi per gioco scorretto. Angoli 4-6. Recuperi 0’ p.t. e 3’ s.t.

LE PAGELLE
DIDA 5,5 Sempre insicuro, saponettato -fa una fatica incredibile a trattenere anche il tiro più innocuo- senza riflessi sul gol annullatoad Hamsik. ZAMBROTTA e JANKULOVSKI 5 La loro spinta si vede poco, pochissimo. MALDINI e FAVALLI 5,5 Tengono su il muro con l'affanno, e in occasione del citato gol di Hamsik il capitano si perde l'uomo. Ma c' è sempre la toppa dell'esperienza (SENDEROS 6). BECKHAM 6 Partita più da gregario che da fuoriclasse. Impreziosita dalla bella punizione del finale e dalla chiamata di Capello in Nazionale. PIRLO 5 Opaco come troppo spesso in questa stagione. FLAMINI 6 Corre tantissimo e recupera molti palloni: negli ultimi mesi, una vera (ri)scoperta. SEEDORF 5 Torna lui e il Milan torna a stentare. Dovrebbe inventare, ma tiene spenta la luce. Dovrebbe accelerare quando l'assedio si infiamma, ma rallenta solo il gioco. (KAKA' 5,5 Non riesce ad entrare in partita). INZAGHI 5 Il cannoniere da 5 gol in 2 partite stavolta fa cilecca, e non si vede praticamente mai.(RONALDINHO 6 Qualche sprazzo qua e là: ha voglia ma Ancelotti lo ignora. Seedorf deve giocare per forza, e allora l'agnello sacrificale è il povero Dinho, che pure in questa stagione ha dimostrato mille volte più dell'olandese il suo valore). PATO 6 Il più propositivo dei suoi, ma lo abbiamo visto a livelli molto migliori.

COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI: 'Un pareggio positivo anche se potevamo sfruttare meglio le occasioni che abbiamo avuto nel primo tempo. Non siamo riusciti a velocizzare, a sfruttare la superiorità numerica che c'è stata in qualche fase della prima frazione di gioco. Non siamo riusciti a imporci su un Napoli che all'inizio stava dimostrando di avere qualche timore. Poi, nel secondo tempo, la partita è stata più equilibrata, loro hanno avuto qualche occasione in più. Noi ci siamo allungati un po' di più, sbilanciati un po' di più e il Napoli ha preso fiducia: direi che il risultato è stato giusto. Dal punto di vista delle determinazione abbiamo fatto la nostra parte'. 'Ho sostituito Favalli perchè aveva un problema alla coscia, non era in grado di continuare'. 'Pato e Ronaldinho in campo insieme non li ho visti male, anche se Ronaldinho tende a posizionarsi sul centro-sinistra e così Pato si deve spostare più a destra. Lui preferisce l'altra posizione, per questo nel secondo tempo ha avuto qualche difficoltà'. 'Il Genoa ora è a 4 punti. E' una squadra pericolosa, dobbiamo stare attenti. Ora, però, abbiamo 3 partite su 4 in casa: dobbiamo cercare di allungare nel mese di aprile'.

CLASSIFICA SERIE A
69 Inter 37 Napoli
62 Juventus 37 Catania
55 Milan 36 Udinese
51 Genoa 36 Sampdoria
49 Fiorentina 31 Siena
46 Roma 30 Chievo Verona
42 Palermo 26 Bologna
42 Cagliari 24 Lecce
41 Lazio 24 Torino
40 Atalanta 20 Reggina


domenica 15 marzo 2009

TUTTI I RECORD DI SUPERPIPPO

MILANO, 15 marzo 2009 - Il Milan ha il miglior attacco del campionato. Esattamente 51 gol in 28 partite di campionato. Sette li ha firmati Filippo Inzaghi; cinque li ha messi in archivio nelle ultime due giornate di campionato. Ma rispetto alla prodigiosa tripletta all'Atalanta, la doppietta al Siena ha qualcosa di innaturale, perché voluta a tutti costi. SuperPippo oggi è sceso in campo al Franchi con un'idea fissa: segnare due gol per raggiunge i 300 gol segnati in carriera. Il bomber, toccato il traguardo, è corso a bordo campo e si è fatto passare una maglietta celebrativa con impresso a caratteri cubitali il numero in questione. Se l'era preparata, insomma, perché l'impresa se la sentiva addosso.
UN BAMBINO - Ma subito dopo aver raggiunto lo scopo ha realizzato che si può far di meglio e quindi superare il nuovo tetto; cosa per altro sfiorata un paio di volte. Inzaghi l'immortale, Inzaghi l'highlander. Carlo Ancelotti dice che Pippo va di pari passo con le stagioni: quando arriva la Primavera sboccia. E sono dolori per tutti. "Mi sento un po' un bambino" ha detto al termine della gara, dopo essersi impossessato della palla magica che è valsa il record. Esattamente come domenica scorsa. "Mi sono preso il pallone" ha raccontato con un sorriso stanco e soddisfatto. "Oggi festeggio un traguardo che mi riempie d'orgoglio. I compagni delle varie squadre mi hanno aiutato, è anche un po' loro".
COL LEFFE - Poi fa un salto nel passato più lontano per rievocare la prima volta; in C1. Davvero singolare: "Il destino è incredibile: il primo l'ho fatto al Siena. Stamattina quando l'ho letto non me lo ricordavo. Non ci avevo fatto caso. Non è tutto, ma per un attaccante sono un bel traguardo 300 gol". Proprio così: traguardo raggiunto con chi gli era servito da trampolino di lancio. Indossava la maglia del Leffe il 20 dicembre 1992 quando gonfiò per la prima volta la rete. "Ricordo tutto come fosse ieri - spiega -. Partita importante per evitare la lotta retrocessione. In panchina c'è Mutti. E seduto accanto a lui ci sono io, 19 anni. Attacchiamo, ma niente, non si riesce a far gol. Al 72', dopo mezz'ora di riscaldamento, il mister mi fa entrare. Penso: 'Ho a disposizione 18 minuti per far gol'. Beh, me ne bastarono nove: gran botta da fuori area e palla all'incrocio...".
I 25 SIGILLI CON LA NAZIONALE - Col Leffe ne segnò 13. Poi arrivarono il salto in B e il Verona: 14 sigilli. Dal 1994 il ritorno nella sua Piacenza, sempre in B: 17 gol. Il passaggio al Parma nel 1995 esaltò il sio cinismo straordinario, perché la prima rete arrivo il 28 settembre 1995 in Coppa delle Coppe contro il Teuta Durres; ne seguirono altri 4. Nel 1996 passa all'Atalanta ed esplode: 25 reti in 33 partite. Il premio sono quattro anni alla Juventus con 57 gol in 120 gare. Da ricordare anche le litigate con Del Piero. Dal 2001 è al Milan, con cui ha messo a segno 64 gol in 156 presenze di campionato, 110 complessivi. Nei 300 sono compresi anche i 28 gol con l'Under 21 (3) e la Nazionale, 25.
BAGGIO - Se li ricorda tutti a memoria e li ha catalogati sul suo pc. Tante emozioni e nessun dubbio: i gol più belli restano quelli di un'indimenticabile notte di Atene. "Una serata magica, due gol in una finale di Champions League...Sono quelli che non dimenticherò mai". E' intanto pensa al futuro, ragionando come un "vecchietto" in gamba. "Il Milan mi ha rinnovato il contratto per un altro anno" dice. Come dire: 300 è solo una boa. Re nelle coppe internazionali con 68 gol, adesso ha in mente uno scherzetto a Roberto Baggio: raggiungerlo a 318. Davvero un'impresa. Ma da Pippo puoi aspettarti di tutto.

SIENA-MILAN 1-5 (SERIE A, 28a GIORNATA)

PATO-PIPPO, OK MILAN
Un rigore dopo '7, realizzato da Pirlo, spiana la strada al Milan, che dilaga con le doppiette di Inzaghi (che tocca i 300 gol) e Pato. Si rivede Kakà, ma si fa male di nuovo; ko anche Abbiati.

SIENA. Ancora tu, SuperPippo Inzaghi. Dopo la tripletta con l'Atalanta, altre due reti al Siena: 5 reti in due partite che consentono al bomber piacentino di toccare i 300 da professionista e i 10 centri stagionali (7 in campionato). Ma non è solo la giornata di Inzaghi: doppietta anche per Pato. L'assenza di Seedorf (che porta Ancelotti a schierare un centrocampo a quattro con Beckham, Pirlo, Flamini e Ambrosini) conferma come il Milan viaggi meglio senza il suo olandesone, anche se al 'Franchi' non si è certo visto un Diavolo straripante come il punteggio sembra indicare. Con l'assenza di Bonera, Ancelotti rispolvera Favalli in coppia con Maldini, e arretra di nuovo Jankulovski sulla linea dei terzini. Davanti, Pato e Inzaghi. Per sbloccare la gara ci è voluto un rigore di Pirlo dopo appena sette minuiti: il fallo di Kharja su Flamini consente ai rossoneri di spianarsi la strada. Al '12 il Milan perde Abbiati per una botta al ginocchio, ed entra Dida, al debutto in questo campionato. Il Siena è pasticcione e impalpabile, nel Milan Pato inizia a fari spenti e Jankulovski appare traballante: a mettere le cose a posto ci pensa la premiata ditta Beckham-Inzaghi. L'inglese crossa come solo lui sa dal corner, il bomber calcia al volo da dentro l'area piccola ed è 2-0. Nella ripresa Ancelotti si prende il rischio di rigettare nella mischia Kakà dopo il lungo infortunio. Bastano '10 e PAto triplica con una botta terrificante da fuori. Con la vittoria in pugno, il Milan divora un gol fatto proprio con Kakà, sotto porta: tempo una rete sfiorata anche dall'altra parte (Maccarone) e il Signore del Gol, SuperPippo Inzaghi, fa 4-0 e tocca come detto le 300 reti da professionista con un tiro velenoso sul primo palo. Il Siena ha modo di accorciare, con Dida in lieve ritardo sul tiro di Maccarone, ma i tifosi si preoccupano di più per il nuovo infortunio, che per fortuna appare di piccola entità, occorso a Kakà: Ricky lascia il campo a Ronaldinho,e proprio il numero 80 si inventa l'assist che manda a rete di nuovo Pato, che scarta anche Curci e realizza il suo gol rossonero numero 26, 17° in stagione e 14° in questo campionato. Misteri del pallone, ma il Milan sembra rinato.
SIENA-MILAN 1-5. MARCATORI: Pirlo (M) su rigore al 7', Inzaghi (M) al 48' p.t.; Pato (M) al 10', Maccarone (S) al 17', Inzaghi (M) al 26', Pato (M) al 33' s.t. SIENA (4-3-1-2): Curci; Zuniga, Portanova, Brandao (dal 4' st Ficagna), Del Grosso; Barusso (dall'11' st Ghezzal), Codrea, Vergassola; Kharja; Maccarone, Calaiò (dal 25' st Amoruso) (Eleftheropoulos, Rossi, Coppola, Frick). All.: Giampaolo. MILAN (4-3-1-2): Abbiati (dal 12' pt Dida); Zambrotta, Maldini, Favalli, Jankulovski; Flamini, Pirlo, Ambrosini (dal 1' st Kakà , dal 26' s.t. Ronaldinho); Beckham; Pato, Inzaghi (Senderos, Antonini, Emerson, Shevchenko). All.: Ancelotti. Arbitro: Ayroldi di Molfetta. NOTE - Spettatori: 15.000. Ammoniti Ambrosini e Favalli per gioco falloso. Angoli: 4-2 per il Siena. Recuperi: 4' pt e 0' st.

LE PAGELLE
ABBIATI sv esce dopo '12 per infortunio. DIDA 5,5 Poco lavoro da svolgere, e sul gol senese doveva essere più reattivo. ZAMBROTTA 5,5 Fa il compitino senza eccellere. MALDINI 6 Non ha grossi grattacapi, usa sempre l'esperienza. FAVALLI 5,5 Anche lui ha poco da sudare. Più che altro azzoppa Abbiati e di ciò ne risentiremo per un pò. JANKULOVSKI 5 A vole sembra insicuro e traballante, regala ai bianconeri diversi palloni a causa di passaggi siagurati. BECKHAM 6,5 Il cross-gol per Inzaghi è la ciliegina sulla torta di una partita discreta senza particolari squilli. PIRLO 6,5 Oltre al rigore, dirige senza troppi squilli ma inventa due assist gol. FLAMINI 6 Meno esuberante di tante altre volte. AMBROSINI 6 Per una volta può tenere il randello nella fondina. (KAKA' sv, RONALDINHO 6). INZAGHI 8 Il condor dell'area di rigore: pochissimi palloni toccati, due gol capitallizati. Ne ha segnati 5, degli 8 rossoneri, nelle ultime due partite. E' a quota 10 in stagione, ma il traguardo dei 300 è un dato significativo per riassumere la sua grandezza. Tiro al volo nell'area piccola e fendente pungente sul palo più vicino: le tecniche dell'arguto bomber azzurro sono letali. PATO 7,5 E' partito a fari spenti, poi il gol lo ha esaltato e si è preso il gusto di firmare il 5-1 scartando anche il portiere.

INZAGHI/ 300 GOL TRA I PROFESSIONISTI PER SUPERPIPPO
'UN SEGNO DEL DESTINO'
FILIPPO INZAGHI: “Sono felice per aver raggiunto quota trecento gol da professionista. Ho ricevuto l’applauso del mister e dei miei compagni, è stata la ciliegina sulla torta, ma in realtà sono io che devo ringraziare loro. E’ un bel traguardo, ma le coppe conquistate dal Milan hanno un altro spessore. Contro il Siena avevo realizzato il mio primo gol sedici anni fa e il destino ha voluto che oggi ancora contro il Siena realizzassi il mio trecentesimo gol. La maglietta e il pallone di oggi li farò firmare a tutta la squadra. La maglietta l’ho preparata ieri e sono felice di averla potuta utilizzare oggi. Ci tengo a dedicare questa giornata ad Abbiati per l’infortunio che ha subito, ma credo che tornerà in campo ancora più forte di prima. Faccio anche i complimenti a Pato perché è un giocatore straordinario e il mio in bocca al lupo a Kakà perché tutta la squadra ha bisogno di lui.” CLIC: tutti i record di SuperPippo.

CANNONIERI ROSSONERI: 17 GOL PATO (14 in campionato/ 3 in UEFA/ 0 in coppa Italia). 11 GOL: KAKA' (11/0/0). 10 GOL: INZAGHI (7/3/0). 9 GOL: RONALDINHO (7/2/0).4 GOL: AMBROSINI (3/1/0), SEEDORF (4/0/0). 2 GOL: BECKHAM (2/0/0), BORRIELLO (1/1/0), SHEVCHENKO (0/1/1). 1 GOL: ZAMBROTTA (1/0/0), JANKULOVSKI (0/1/0), GATTUSO (0/1/0), PIRLO (0/1/0).

PATO/ LA FELICITA' DEL GIOVANE FUORICLASSE BRASILIANO
'INZAGHI E' UN ESEMPIO'
ALEXANDRE PATO: "Sono felice per la vittoria della squadra di oggi e per i miei gol, ma so che devo cercare di fare sempre meglio e aiutare il Milan a conquistare la Champions League per la prossima stagione. Faccio i miei complimenti a Inzaghi, per me è un esempio, devo imparare a stare un po’ più indietro. Pippo in area è bravissimo, fortissimo e sono felice che oggi abbia raggiunto il traguardo dei trecento gol, ci teneva tanto. Dopo i miei gol ho abbracciato Ronaldinho ed Emerson perché loro mi sono sempre vicini, mi aiutano in allenamento e il mio modo per ringraziarli è stato fare gol e renderli partecipi della mia della mia felicità.”

COMMENTI A CALDO
GIANLUCA ZAMBROTTA: "Sapevamo che la sfida di oggi sarebbe stata impegnativa perché il Siena possiede una difesa molto solida e in campionato fino ad oggi ha subito pochissimi gol. Noi siamo riusciti a realizzarne cinque e siamo soddisfatti. Ora dobbiamo continuare così. Già dopo la vittoria contro l’Atalanta avevamo detto di dover scendere in campo con la stessa determinazione, siamo in un buon momento e adesso riusciamo a essere più concreti in più occasioni. Peccato per l’infortunio che hanno subito Christian e Ricky. Per Abbiati bisognerà aspettare gli accertamenti che lo staff medico effettuerà domani, speriamo non sia nulla di grave. Per Kakà, invece, si dovrebbe trattare solo di una contusione.” PAOLO MALDINI: “E’ pazzesca la serie di infortuni che abbiamo subito in questa stagione. Inoltre dispiace per un giocatore come Christian che ha dimostrato il suo valore e per un infortunio che è arrivato in uno scontro normale di gioco. All’inizio si pensava fosse solo una botta alla tibia, invece poi ha sentito dolore al ginocchio. Peccato perché Abbiati stava disputando una strepitosa stagione, tutti i compagni gli vogliono bene perché è una grande campione. In campionato abbiamo consolidato il terzo posto, dobbiamo contare solo sulle nostre forze per la qualificazione alla Champions League dell’anno prossimo senza parlare delle altre squadre. Pensiamo solo a noi stessi."



giovedì 12 marzo 2009

MILAN STORY- 1935/1936: I PRIMI BRASILIANI

Non servono a molto gli acquisti di Arnoni e Gabardo: il Milan ha il solito rendimento calante, e anche con 24 gol divisi tra Arcari e Moretti non vanno oltre l'ottavo posto.
All'interno di San Siro, la rosa dell'F.C. Milan 1935-36. Con l'allenatore è presente anche il massaggiatore. In piedi da sinistra: il massaggiatore Clerici, Arcari III, Moretti, Rigotti, Bertolotti, Bortoletti, Zidarich, Cresta, Arnoni e Baloncieri (allenatore). In ginocchio: Gabardo, Rossi, Perversi, Zorzan, Bonizzoni, e Spinola. Foto tratta dalla "Gazzetta dello Sport" del 10 gennaio 1936.

Con l'arrivo del Presidente Pietro Annoni, il Milan si butta sul mercato sudamericano, con alterne fortune: dal Brasile arrivano Arnoni e Gabardo, dall'Argentina Josè Spirolazzi. Il mercato interno vede gli ingaggi di un nuovo portierone, il vicentino Zorzan, che coglie l'eredità di Compiani (che resta per un'ultima stagione da secondo portiere). Vengono acquistati anche Bertolotti, Gianesello e Zidarich, allenatore è sempre Adolfo Baloncieri. I rossoneri hanno un ottimo sprint in avvio, ma dopo la quinta giornata (0-1 col Toro) arriva il solito calo vistoso: la squadra termina ottava, parimerito con Napoli, Alessandria e Genova. La formazione tipo schierata da Baloncieri é: Zorzan; Perversi, Bonizzoni; Rigotti, Bortoletti, Bertolotti (Gianesello); Moretti, Zidarich; Arcari III, Romani (Gabardo), Arnoni. Dei sudamericani, solo Arnoni ha un rendimento positivo e viene impiegato con continuità. Lo scudetto va al Bologna, la Coppa Italia al Torino: novità di stagione, la Coppa vede il Milan correre fino alla semifinale, persa con l'Alessandria. Capitano dei rossoneri è ancora Bonizzoni.
IL SOLITO MILAN. La stagione parte ad Alessandria, e naturalmente Arcari III mette subito le cose in chiaro con una doppietta delle sue. Il Milan pareggia con caparbia il derby (1-1), andando a bersaglio con Moretti, il castiga nerazzurri: risponde Meazza. Superato il periodo d'ambiantamento, Arnoni lievita e nell'1-0 alla Fiorentina firma il primo gol brasiliano della storia del Milan. Alla quarta giornata i rossoneri fanno i corsari a Bari (2-0), e Arnoni va ancora a bersaglio: i tifosi iniziano a fare sogni di gloria. Ma i piedi tornano presto per terra con lo 0-1 col Torino, in casa, seguito dai pareggi con Genova (3-3, doppietta dell'altro carioca Gabardo), Lazio (2-2, Arcari pareggia al '60) e Roma (0-0), oltre che dai ko con Bologna e Triestina. Alla decima giornata il bilancio dice 3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte: andamento da media classifica a cui i tifosi sono ormai consolidati. Moretti tenta di mettere il buonumore con una tripletta al Palermo, poi però il Milan incappa in una serie nera intervallata solo da un 2-1 al Brescia (Moretti e Bortoletti): sconfitto da Juve (3-1), Sampierdarenese (1-2 a Milano), Napoli (0-1), Alessandria (addirittura 1-6) e Fiorentina (1-3), il Milan pareggia il derby (2-2) con doppietta del solito Arcari. La crisi, pesantissima, è allviata da un 4-0 al Bari: vanno a bersaglio Moretti, Arcari, Rossi e il brasiliano Arnoni. E' un risveglio che non dura: Arcari segna l'1-0 col Torino, ma il Milan perde 2-1. Per un pò resta l'ultima caduta: il Milan accelera, trova un gioco e fa 7 risultati utili in 8 gare. Si inizia col Genoa, steso da un guizzo del centrocampista Bertolotti all'88. Si prosegue con l'1-4 a Bologna, presto riscattato da un copioso 5-0 alla Lazio. L'eroe è Romani, che segna una tripletta in un'annata per lui abbastanza opaca: in gol anche Arnoni e Arcari. Seguono tre 0-0 filati e la grande vittoria sulla Juventus. I bianconeri cadono ancora, a San Siro, abbattuti da Arcari e dalla riserva Spinola (2-1). Il Milan vince ancora a Brescia (2-1, Moretti e Arcari) e poi rimedia due tonfi nelle ultime due partite, concludendo all'ottavo posto.

Il Presidente rossonero Pietro Annoni, Eliseo Gabardo e Vicente Arnoni, agosto 1935.

ARRIVANO I SUDAMERICANI. E' la stagione dell'avvicendamento tra due grandi portieri di lungo corso: 'Dario' Compiani gioca solo 1 gara e, dopo 220 apparizioni in 9 stagioni rossonere, lascia i guanti a Mario Zorzan da Vicenza, 23 anni, che resterà sotto la Madonnina per sette stagioni. Zorzan gioca 32 gare e si dimostra un ottimo numero uno, nonostante la giovane età e la difesa che regge quel che regge: la colpa non è tanto dei ruvidi guerrieri Perversi (33 gare) e Bonizzoni (28), quanto del centrocampo che filtra poco: Rigotti (30 gare), Bortoletti (32 con un gol) e il quasi omonimo Bertolotti (21/1), più il rincalzo Gianesello (14/0), giunto da Vicenza con Zorzan, non sono una diga troppo solida. E davanti l'attacco fa quel che può. Come sempre i migliori sono Arcari e Moretti. Il bomber storico, Arcari, segna 32 gol in 13 gare. A fine anno, ormai logorato da un Milan mediocre, accetta le advances del Genoa. Moretti, invece, torna sulla linea dei fantasisti (sua posizione consona) dopo un anno da centravanti (10 gol nel '35), ma conferma e addirittura migliora il suo rapporto col gol: 11 centri in 31 match. Al suo fianco il discreto Mario Zidarich, fiumano. Completano la inea più avanzata Romani (18/7), sufficiente anche se non come negli anni migliori, e il brasiliano Vicente Arnoni: sanpaolino, Arnoni gioca 34 gare tra serie A e coppa, segnando 7 gol. Bottino discreto anche considerata la saudade: tuttavia Arnoni tornerà in Brasile a fine anno e di nuovo al Milan nel 1937/38, senza troppe fortune. A Romani è alternato qualche volta l'altro verdeoro Gabardo, meno incisivo (12/2). Giulio Rossi (6/2) e Giuseppe Spinola, che ha il merito di segnare alla Juve (10/2) giocano poco. Cresta (5/0) è al passo d'addio; completano la rosa Buila, Gattoronchieri, Mascheroni, Pagni, Piazza, Troncon e l'argentino Spirolazzi: una meteroa gigantesca.

mercoledì 11 marzo 2009

INZAGHI: 'MI TENGO IL PALLONE'


Qualche usanza inglese inizia a prendere piede anche in Italia. Filippo Inzaghi, autore oggi di una tripletta contro l'Atalanta, come impone la tradizione della Premier League, si è portato a casa il pallone con cui ha punito i bergamaschi arrivando a quota 298 gol realizzati da quando gioca fra i professionisti. Nonostante l'età, 36 anni il prossimo agosto, e gli innumerevoli gol già alle spalle, lasciando lo stadio si è presentato nella zona interviste con il pallone sotto braccio, felice come un bambino: "Lo terrò a lungo - ha detto Inzaghi - e lo farò firmare dai miei compagni. È loro che devo ringraziare perché mi hanno aiutato tantissimo. Oggi Jankulovski, Pato e Zambrotta mi hanno messo tre assist d'oro e io sono stato solo bravo a finalizzare". Con gli ultimi sigilli il rossonero è sempre più di diritto fra i più grandi cannonieri del calcio italiano e non solo. Ma di sognare non smette mai: "Mi piacerebbe tantissimo arrivare a 300 segnando ancora a San Siro, perché il gol qui, e le triplette in particolare, hanno un sapore tutto speciale". Il segreto della sua longevità? "Io mi diverto ancora e le gambe girano bene - ha spiegato - e, a 36 anni, ritagliarmi ancora giornate come questa è motivo di grande soddisfazione. E poi oggi faceva abbastanza caldo, e il caldo mi aiuta. Purtroppo giochiamo solo una volta alla settimana, ma così abbiamo il tempo per preparare le partite con calma". E sulla partita di oggi ammette: "Il punteggio non è giusto. Abbiamo sofferto parecchio, abbiamo regalato una bella giornata ai nostri tifosi, ma forse il 3-0 è eccessivamente rotondo". A chi gli ricorda le dichiarazioni di Josè Mourinho (che ha sottolineto come il Milan finirà la stagione con 'zero titoli'), lui risponde orgoglioso: "Noi dobbiamo pensare a tutto quello che abbiamo fatto in questi anni...".

domenica 8 marzo 2009

MILAN-ATALANTA 3-0 (SERIE A, 27a GIORNATA)

TREMENDAMENTE SUPERPIPPO
Il bomber della Storia copre la crisi con una tripletta roboante. Buon Milan senza Seedorf, a dimostrazione che a centrocampo servono nuove idee e tanta corsa: Flamini, Beckham e Jankulovski hanno dato proprio questo.

MILANO. Il colpo di spugna che camuffa la crisi è griffato SuperPippo. Come sempre quando il gioco si fa duro, è Filippo Inzaghi da Piacenza a togliere le castagne dal fuoco. A 35 anni, e con 108 gol rossoneri (e due Champions League da protagonista, tra le altre cose) sulle spalle, 'Alta Tensione' non perde mai il vizietto e si esibisce nell'ennesima tripletta della carriera, per asfaltare la sua ex Atalanta e soprattutto dare una spinta prorompente al vecchio Diavolo che corre per il terzo posto. Ha giocato pochissimo quest'anno (15 gare in A), e ora che l'infermeria piena porta la necessità di ricorrere ai vecchi marpioni come lui il rendimento è assicurato. Ancelotti deve rinunciare al suo pupillo Seedorf, oltre a Kakà e a Ronaldinho: inevitabile così l'attacco a due (Inzaghi-Pato), con una linea mediana a 4 (Beckham, Pirlo, Flamini e Jankulovski) e l'utilizzo di Bonera come terzino destro: Zambrotta va a sinistra, in mezzo Maldini e Senderos. Bastano sei minuti, a Inzagi, per spingere in rete un pallone innestato da Beckham e rifinito da Jankulovski: sinistro al volo dello 'squalo' e 1-0. Gioca bene il Milan, attacca e far viaggiare palla: evidenti i benefici tratti dall'assenza di Seedorf, col gioco che si sviluppa più lineare e senza tocchi sulla trequarti che spezzettano le geometrie: con la propulsione di Jankulovski e soprattutto Beckham, il Milan bada al sodo, anche se il pressing bergamasco non dà mai fiato. Diverse occasioni per i rossoneri non vengono sfruttate, ma anche Abbiati deve fare gli straordinari su due conclusioni di Plasmati ed una di Guarente. La forza del Milan sta nella corsa di Flamini e nei lanci geniali di Beckham; più in ombra Pirlo. Tuttavia le due punte sono ben chiuse dalla difesa nerazzurra, e nella ripresa il Milan (che in avvio sciupa con Pato) si basa più sulle individualità. L'Atalanta non demorde, anzi attacca con convinzione e sciupa molto: ma stavolta Inzaghi impedisce l'ennesimo vantaggio dilapidato, con un micidiale uno-due tra il '26 e il '29 della ripresa: salgono a 8 i suoi gol stagionali (5 in A), 298 tra i professionisti. Il Milan si aggrappa ancora al suo cannoniere vecchio stampo, anche se la crisi è lontana dalla fine, e il Milan per rialzarsi dovrà in ogni caso cambiare tanto. Ciò che non cambia e non cambierà è la fame vorace di SuperPippo.

MILAN-ATALANTA 3-0. MARCATORE: Inzaghi al 7' p.t.; al 26' e 29' s.t. MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Bonera (dal 39' st Antonini), Senderos, Maldini, Zambrotta; Flamini, Pirlo, Jankulovski; Beckham (dal 45' st Viudez); Pato, Inzaghi (dal 35' st Shevchenko). (Dida, Darmian, Ambrosini, Cardacio). All.: Ancelotti. ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Garics, Talamonti, Peluso, Bellini; Ferreira Pinto (dal 23' st Defendi), Guarente (dal 15' st De Ascentis), Cigarini (dal 32' st Parravicini), Valdes; Padoin; Plasmati. (Coppola, Pellegrino, Capelli, Cerci). All.: Del Neri. ARBITRO: Orsato di Schio. NOTE - Spettatori: 54.645. Ammoniti Peluso, Bonera, Bellini e Jankulovski per gioco scorretto. Angoli: 7-1 per Atalanta. Recuperi: p.t. 2' e 0 s.t.
LE PAGELLE

ABBIATI 7 Ancora una volta Christian sfodera delle parate decisive e anche belle a vedersi. Stagione fenomenale per il portiere lombardo. BONERA 6,5 Rendimento costante e impeccabile sulla fascia. Spinge con pudore e senza scoprirsi, difende senza sbavature, dando poco nell'occhio. MALDINI 5,5 Suda tantissimo per essere sempre sull'uomo, e anche se a volte l'avversario gli scappa via il Capitano se la cava scon l'esperienza. SENDEROS 6 non combina guai, e già questo è un punto a suo favore. Sbriglia qualche situazione non troppo intricata. ZAMBROTTA 6 Meno ficcante di Bonera, ma una sua incurisone serve a Inzaghi il terzo gol. BECKHAM 7 Partita eccellente dell'inglese: ora che è sicuro della permanenza in rossonero fino a termine della stagione, David è ancora più decisivo e intraprendente. Nel lancio, nel gioco: crea, smuove l'azione, torna a coprire. Ottimo. FLAMINI 6,5 Corre moltissimo: recentemente si è preso un ruolo da protagonista, tornando ad essere il polmone pulsante che era a Londra. PIRLO 5,5 Si limita al passaggio facile e sicuro: quando tenta il lancio lungo è spesso impreciso. JANKULOVSKI 6,5 Ben propositivo, si fa trovare sempre pronto nella costruzione di gioco. Serve a Inzaghi il pallone che schioda la parità. PATO 6 Frizzante come sempre, ma meno preciso: sia nel passaggio che nella conclusione sotto porta. INZAGHI 10 Il suo mestiere è fare gol, e lo ha sempre fatto bene. Pippo è il prototipo dell'attaccante 'alla Inzaghi', senza fronzoli o compiti di copertura, e dediti solo al gioco di rapina in area: naturale che una tripletta in un 3-0 gli vale il voto massimo. Quanti gol dovrebbe fare altrimenti per meritarlo, sette? Inizia con un sinistro al volo che sembra facile ma non lo è (proprio a causa del fattore 'al volo'), prosegue con un'incursione con la quale scarta anche il portiere, conclude con un semplice appoggio da condor navigato. Senza limiti.

IL PROTAGONISTA/'E SONO 108 IN ROSSONERO!'
'ABBIAMO DATO IL MASSIMO'

FILIPPO INZAGHI: "Con la tripletta di oggi ho raggiunto quota 108 gol con la maglia rossonera. Oggi mi sentivo bene ed ero contento perchè mi sono allenato bene tutta la settimana. Certamente alla mia età quando si prepara un impegno per volta è più semplice lavorare rispetto a quando si giocano tre gare in una settimana. Mi sentivo bene prima della gara ed ero sereno per il lavoro svolto in settimana, l'ho detto anche ieri ad Adriano Galliani, anche se stare bene non significa necessariamente riuscire a fare gol. Contro l'Atalanta abbiamo un po' sofferto, ma chi è sceso in campo ha dato comunque il massimo, inoltre davanti al nostro pubblico, al quale siamo felici di aver regalato una vittoria. Adesso dobbiamo stare concentrati sul nostro obiettivo che è la conquista del terzo posto. Sono contento per la stagione di Christian Abbiati, la scorsa estate ho voluto che tornasse al Milan perchè conoscevo il suo valore e mi piace molto la sua professionalità. Sono anche felice per la permanenza di Beckham, mi aspettavo un giocatore serio, poi è anche riuscito ad entrare bene nel gruppo e ad inserirsi nei meccanismi di gioco della squadra. Siamo felici che resti con noi." CLIC: INZAGHI: 'MI TENGO IL PALLONE'.

CANNONIERI ROSSONERI: 15 GOL PATO (12 in campionato/ 3 in UEFA/ 0 in coppa Italia). 11 GOL: KAKA' (11/0/0). 9 GOL: RONALDINHO (7/2/0). 8 GOL: INZAGHI (5/3/0). 4 GOL: AMBROSINI (3/1/0), SEEDORF (4/0/0). 2 GOL: BECKHAM (2/0/0), BORRIELLO (1/1/0), SHEVCHENKO (0/1/1). 1 GOL: ZAMBROTTA (1/0/0), JANKULOVSKI (0/1/0), GATTUSO (0/1/0), PIRLO (0/1/0).

COMMENTI A CALDO

CARLO ANCELOTTI: "Credo che per Beckham sia stato sorprendente giocare sin dalla prima partita all'Olimpico contro la Roma, ora rasserenato dal futuro dopo un periodo di calo sta tornando a grandi livelli. Oggi abbiamo giocato con Beckham in mezzo per sfruttare meglio il fraseggio, è stato nel gioco, nel vivo dell'azione, si è comportato molto bene. Abbiati? Merita di essere tra i tre portieri della Nazionale, ma Lippi in questo senso è molto attento. Io mi posso limitare a dire che lui e Buffon sono i due migliori portieri italiani. Il risultato di oggi è importante perchè arriva in un periodo di emergenza. Putroppo giocare meglio è difficilie, abbiamo perso un po' di identità nel gioco perchè le continue rotazioni non ci facilitano nel trovare la continuità. La nostra qualità si è un po' smarrita, siamo costretti a far giocare dei giocatori non nella loro naturale posizione. Spero che dalla prossima settimana si possano recuperare giocatori e condizione. Ambrosini sta abbastanza bene, si è sacrificato ad andare in panchina. Sheva dispisciuto? E' comprensibile. In questo periodo e anche oggi soffriamo di insicurezze, c'è un eccesso di preoccupazione e come detto questo va superato. Ci aspetta una settimana molto importante, avremo sette giorni per lavorare e per recuperare diversi giocatori.

DANIELE BONERA: "Ho resistito in campo nonostante un po' di dolore, ma è stato un sacrificio dovuto a questa società. Mi sembrava giusto dare il mio contributo in un momento delicato come questo in cui ci sono tanti infortunati. Anche ad Ambrosini è stato chiesto di venire in panchina nonostante non avesse sostenuto nemmeno un allenamento in settimana e lui si è sacrificato per il gruppo. L'Atalanta ha avuto un atteggiamento differente rispetto a quello che ci aspettavamo. Ci hanno messo un po' in difficoltà e poi per fortuna ci sono state le grandi parate di Abbiati che ci hanno aiutato in qualche occasione. Con il nostro atteggiamento in campo dovevamo chiudere subito le occasioni da gol perchè altrimenti l'Atalanta riusciva a ripartire, poi loro sono calati e ci ha pensato Pippo. Era una sfida difficile in un momento delicato, come ha detto il mister, adesso avremo l'intera settimana per preparare le prossime sfide. Ci attendono due trasferte delicate dove dovremo fare il possibile per vincere perchè poi ci sarà la sosta e avremo così a disposizione quindici giorni per recuperare tutti i giocatori infortunati."


CLASSIFICA SERIE A
63 Inter 35 Napoli
56 Juventus 35 Udinese
51 Milan 33 Catania
46 Fiorentina 32 Sampdoria
45 Genoa 31 Siena
45 Roma 26 Bologna
41 Lazio 24 Chievo Verona
39 Cagliari 24 Torino
39 Palermo 23 Lecce
36 Atalanta 19 Reggina

venerdì 6 marzo 2009

MILANSTORY: COMPIANI LUIGI (detto DARIO)

Compiani è stato un grande portiere del Milan, in campo per 220 partite dal 1927 al 1936. In tempo per svezzare l'erede Zorzan.

SPINADESCO (CR), 1/9/1903. Il Milan dei difficili anni a cavallo tra le due guerre ha lottato a lungo nella mezza classifica, tuttavia si è sempre fregiato di campioni rappresentativi. E tra i portieri la tradizione è sempre stata eccellente, se si pensi che dal 1927 al 1942 la porta è stata difesa prima da 'Dario Compiani', per 8 stagioni da titolare, e poi, nel suo nono anno rossonero, dall'erede Mario Zorzan. Compiani è un portiere efficace, forse 'sprecato' in un Milan poco competitivo: il 'gatto' cremonese, probabilmente, avrebbe fatto una figura importante anche in club all'epoca più forti, coronando la carriera con i titoli che avrebbe meritato. Invece si lega a vita al club rossonero, con cui disputa 220 partite (218 in A e 2 in Coppa Italia) dal 1927 al 1936. Era esploso nella sua Cremonese, giocando 22 gare nel '26 e 14 nel 1926/27: il Milan si innamora di quell'acrobata di 24 anni, che in grigiorosso fa le ragnatele in panchina, e si ritrova tra le mani un ottimo guardiano: gioca 30 gare al primo anno, poi 54 gare in due tornei; un infortunio lo frena nel '30/31 (solo 19 gare), ma quando recupera il Milan rirova una discreta sicurezza e Compiani per tre tornei supera le venti presenze. Il miglior piazzamento è un quarto posto in campionato. Dopo 23 gare nel 1935, il Milan compra Zorzan che diventa subito titolare: Compiani (1 gara) lo 'svezza' e poi va a svernare nella Sampierdarenese, dove non gioca mai: la chiusura è nella sua Cremnese (5 gare), nel 1938.

MILAN STORY- 1932/1933: ANCORA DELUSIONI

Un Milan dal profilo ancora troppo dilettantistico non bissa il bel 4° posto dellas tagione precedente, e termina all'undicesimo posto. Tra gli uomini di Banas, la sorpresa è Romani.

Dopo il quarto posto del 1932, il Milan torna subito a deludere sulla breccia di prestazioni pseudo dilettantistiche nell'approccio dei giocatori e nella gestione di una società senza troppi obbiettivi. Il club passa nelle mani di Mario Bernazzoli, che conferma Banas in panchina. Ma la riscossa dell'anno precedente non conosce evoluzione e muore in un grigio undicesimo posto finale, col tecnico magiaro armato solo della buona volontà dei suoi ragazzi. L'annata è positiva solo per Mario Romani, centravanti ferrarese di 25 anni che arriva dalla SPAL e infila subito 19 reti. Lo scudetto va alla Juventus, ed è il terzo consecutivo. Banas si affida sempre alla coppia Perversi-Bonizzoni in difesa, lancia il 23enne Biffi a centrocampo con gli esperti Moroni e Pomi e piazza Moretti e capitan Magnozzi in appoggio al trio offensivo: Arcari III, Romani appunto e Kossovel. La formazione presnentata dal tecnico magiaro è pertanto la seguente: Compiani; Perversi, Bonizzoni; Moroni, Biffi, Pomi; Moretti, Magnozzi; Arcari III, Romani, Kossovel.

ANDAMENTO A RILENTO. La stagione inizia con un 2-2 a Bari, scandito dalle reti di Kossovel e Romani: il bomber va in gol al debutto. Per l'ex giocatore della SPAL arrivano presto giornate da ricordare: già al secondo turno è autore di una grande doppietta nel 2-1 alla Roma. Purtroppo per lui il Milan non è all'altezza e perde tre gare di fila (contro il Padova segna ancora da ex Tansini, passato in biancoscudato dopo la parentesi al Napoli) e si risveglia solo con il Palermo: è ancora 2-1, e ancora con doppietta di Romani, che riprende il discorso interrotto con i giallorossi. Arriva l'ora del derby, ed è una sfida pirotecnica: dopo '6 i nerazzurri conducono già 2-0. Magnozzi accorcia al '10, ma Demaria e Levratto allo scadere del primo tempo riallargano il vantaggio. E' Arcari a crederci, e al '74 Moretti con l'ultima energia spinge in rete il 3-4. Ma l'Inter ha un bomber inarrivabile come Meazza, che al '76 sembra archiviare la pratica. Ancora la fantasia di Magnozzi riapre il match, ma finisce 4-5 con tante emozioni per i tifosi. Il trauma da derby non abbatte il Milan, che supera con 4 reti (a 2) il Genoa con la terza doppietta di Romani. Dopo un pari con la Fiorentina (2-2, in gol la riserva Malatesta), ancora il cannoniere Romani fa fuoco e fiamme stendendo l'Alessandria con l'ennesima doppietta (2-0). La stagione rossonera sembra acquisire un passo deciso e sicuro: gli uomini di Banas giocano bene con il Toro e vincono 4-3 con Arcari che apre, i fantasisti Magnozzi e Moretti che arrotondano e Romani che archivia la pratica. Però la trasferta di Bologna coincide con una piccola frenata, con Arcari che ne fa due e acciuffa il pari solo all'84. Il pari nella gara successiva, 1-1 con la Juve vincitutto, non è invece da ritenersi un insuccesso. Dopo un solo punto in altre 2 gare che riapre la crisi, il Milan batte 3-0 il Casale (Arcari, Magnozzi e Torriani, ormai diventato riserva dopo le buone annate precedenti) e 2-0 il Bari (ancora in gol Romani!), prima del clamoroso 0-4 di Roma: eppure, proprio come dei ragazzini che giocano per puro divertimento, i rossoneri non battono ciglio e asfaltano il Padova (6-2: a bersaglio Torriani, Kossovel, Magnozzi, Romani e due volte Moretti), vincono a Napoli (rigore di Moroni), travolgono la Pro Patria (5-0, tris dell'incontenibile Romani) e poi incappano in una piccola serie nera: sconfitto a Palermo, il team di Banas perde il derby e fa 2-2 col Genoa (ancora in gol la coppia Romani-Magnozzi). A San Siro arriva la Pro Vercelli del superbomber Piola: ma è il Milana spuntarla, ancora con gol della riserva Malatesta e col centro dell'ordinato regista Moretti. Piola va a bersaglio solo nel finale (2-1). La squadra continua ad alternare buone prestazioni ad apparizioni sconcertanti (1-5 a Firenze, 0-3 a Bologna, 0-2 con la Lazio, 0-3 con la Juve) e nelle ultime 8 gare ne vince solo due: 3 i pareggi (su tutti il 3-3 con l'Alessandria: al '73 Arcari firma la doppietta, all'87 Romani acciuffa i piemontesi) e 5 le sconfitte.

Mister Banas e Magnozzi

ROMANI, L'ANNO MAGICO. Compiani tra i pali ce la mette tutta (31 gare), ma la squadra fa acqua da tutte le parti; a poco serve la ruvida coppia di terzini Perversi (al 7° campionato nel Milan, 34 gare)- Bonizzoni (30 partite). A centrocampo, oltre all'onesto mestierante Pomi, che zitto zitto gioca 27 gare ed è arrivato all'ottava stagione rossonera, viene lanciato con alterne fortune il milanese Biffi: 16 gare e avventura rossonera chiusa lì. Gli viene spesso alternato Cattaneo, mentre sul centrodestra corre l'affidabile Moroni, al 4° ed ultimo torneo -tutti da titolare- nel Milan. Moretti e Magnozzi sono i registi offensivi: Moretti, cremonese arrivato al Milan l'anno prima, gioca 30 gare e segna ben 9 reti. Giocherà in rossonero 8 stagioni fino al 1939 (l'ultima da riserva), segnando sempre parecchio pur non essendo un centravanti: 11 gol il primo anno, poi due volte 9 reti, 10 centri nel1935 e poi 9, 6 e 7 centri negli ultimi tre anni da titolare. Il genio livornese Magnozzi, vero lusso per quel Milan, è al terzo e ultimo torneo milanista: il suo apporto di gol (10, 11, di nuovo 10) è sempre stato ottimo; ma a fine 1933 cede al richiamo di casa e torna nell'amato Livorno. In attacco brilla Mario Romani, fresco acquisto dalla SPAL: 31 gare e ben 19 reti. Purtroppo una serie di infortuni minerà la sua carriera rossonera: nel triennio successivo segnerà solo 7, 4 e 6 gol, prima di trasferirsi al Palermo e far ritorno alla SPAL. Per Arcari III continua l'altissimo rendimento e il buon bottino di gol: 10, e sale a quota 31 in 3 stagioni rossonere. Completa il reparto Kossovel, nato a Fiume (Croazia oggi, Austria al tempo), che ha debuttato nel 1930/31 (2 gare) ed ha giocato 25 gare nel '32 e 29 in questo 1932/33, entrambe le volte chiudendo con soli 2 centri. Per Torriani (16/3) un buon apporto da riserva, nel reparto offensivo. In difesa restano gli spiccioli per il rude terzinaccio Schienoni, bandiera al tramonto (9 stagioni di Milan). Si vedono anche Cresta, Lombardo, Maestroni, Malatesta, Marchi e Pedezzi.
OBBIETTIVO SU... DARIO COMPIANI. Compiani è stato un grande portiere del Milan, in campo per 220 partite dal 1927 al 1936. In tempo per svezzare l'erede Zorzan.