giovedì 30 ottobre 2008

GENNY GATTUSO, MOSTRUOSO COME SEMPRE

IL RUGGITO DEL GATTO

Vecchio cuore rossonero. Gennaro Gattuso a trecentossessanta gradi, in una stagione stellare per lui. Ormai un senatore lo è da tanti anni, decisivo lo è sempre stato, travolgente per carisma e ardore pure. Ma adesso Ringhio si è messo anche a fare il regista, a firmare gol e assist, dettare i tempi. gattuso totale, gattuso come Crujff. Ok, piano con le esagerazioni. Però l'escalation di Gennarino è sotto gli occhi di tutti: il ragazzino tutto fuoco che a diciott'anni conquistò l'Ibrox park con la divisa dei rangers di Glasgow è un ricordo. Oggi ma non da oggi Gattuso è più bravo tecnicamente e psicologicamente, e viene da sorridere al ricordo di quel Rino bambino che arrivò al Milan nel 1999 garantendo per due/tre stagioni un grande contributo di fiato, corsa e... palle. Sia in senso stretto (i palloni recuperati) che figurato, leggasi attributi. Nel 2002/03, l'anno della Champions, si iniziarono ad ammirare i suoi progressi, che nell'anno dello scudetto sembrarono toccare un picco di continuità, completezza, brillantezza. Dopo Istanbul Ringhio titubò la prima volta, davanti all'offertona del Manchester. Prevalse l'amore per la maglia, e dopo un anno riecco i trionfi: la Champions League di Atene, il Mondiale in Giappone. E un Gattuso di nuvo stellare. La favola del centrocampista più grintoso del mondo, diavolaccio (dal cuore dolce) temuto da ogni avversario, ripartì dal success al Mondiale con la maglia azzurra. Gattuso, incontenibile trascnatore, fu uno dei leader del trionfo iridato dei ragazzi di Lippi. E con lo stesso fuoco, le urla agli avversari e i tackle nei garretti, Gattuso si immolò anche tra i protagonisti dei successivi trionfi rossoneri. L'anno scorso aveva concluso la stagione col fiatone, come un pò tutti. Ci stava. Quello che non ci stava, per i tifosi, era una nuova offerta per fregarci i polmoni calabresi più famosi del globo: i soldoni del Bayern Monaco cantavano, ma ancora una volta il cuore ha prevalso sul portafogli. E Gattuso è rimasto a casa sua, il Milan, per la decima stagione nelle fila rossonere. Perchè lui è un capitano, perchè lui è il Milan e perchè senza di lui San Siro arderebbe di meno!
GENNARO IVAN GATTUSO, UNA CARRIERA DA GUERRIERO

MILAN-SIENA 2-1 (SERIE A, 9a GIORNATA)

SUPERPIPPO SEMPRE LUI
IL MILAN VOLA ALTO


Il Milan schiaccia il Siena nel primo tempo, e Inzaghi apre la scatola. Nella ripresa i rossoneri soffrono ma decide un rigore di Kakà: sorpassata l'Inter in testa al campionato.

MILANO- Per prima cosa, niente sensazionalismi. Il Milan davanti all'Inter dopo tre anni non deve fare notizia, il Milan davanti all'Inter dovrebbe essere la prassi come bacheca comanda. Rossoneri a un passo dalla vetta dopo il successo sofferto sul sempre ostico Siena, arrivato dopo un bel primo tempo e una ripresa a denti stretti. Risolve il solito Pippo Inzaghi, nell'ennesima notte indemoniata: suo il gol che apre la scatola bianconera, suo il merito del rigore procurato e trasformato da Kakà dopo il pareggio senese. Ancelotti schiera Antonini a destra e dirotta Zambrotta a sinistra per ovviare alla squalifica di Jankulovski, piazza Favalli in mezzo con Bonera lasciando respirare Maldini e dando fiducia ad Emerson in regia. In attacco Kakà supporta Pato e Inzaghi. Il Milan parte molto bene, attaccando con vitalità e sfiorando subito il gol con due occasioni capitate sulla testa di Pato: Manitta prima e il palo poi dicono di no. Inzaghi si muove frenetico sulla linea dell'offside, si sbatte e si arrabbia come sempre, e la difesa toscana trema solo a guardarlo. Gattuso prende il comando del centrocampo con una partita mostruosa: detta i tempi, bastona come sempre, fa salire la squadra. E' a tutto campo, Ringhio, ed è proprio lui a vestirsi da Kakà al minuto numero 31: si fionda in avanti e serve un assist chirurgico che incrocia la traiettoria di Inzaghi, il bomberone controlla esagitato in preda alla follia da gol e calcia sotto la traversa un pallone preciso e potente: 1-0! Gli scatti di Pato fanno venire il mal di testa alla retroguardia di Gianpaolo, mentre meno ispirato appare Kakà. Il Milan controlla nel quarto d'ora finale. Nella ripresa il Siena si rifà sotto e i rossoneri tremano: Gattuso tiene su la baracca con recuperi monumentali e cuore d'acciaio, ma la difesa va in bambola e l'inserimento di Vergassola al '9 castiga Abbiati. Colpiti a freddo, i ragazzi si rimettono a spingere. Ci prova Pato con una girata al volo pazzesca che porta un pallonetto a fil di traversa da urlo; e ci prova il sempre più gigantesco Gattuso con un'inzuccata da due passi. Ma è il solito Inzaghi a decidere, colpito in area: l'arbitro fischia un rigore dubbio, sul dischetto si porta Kakà che realizza il suo terzo gol in campionato. Il forcing finale del Siena è disperato e insistito, ma l'ingresso di Sheva per Pippo porta anche occasioni a favore del Milan:l'ucraino danza tra i difensori come ai bei tempi e serve un gran assist a Kakà, che però sciupa da dentro l'area. Tre minuti di recupero non scalfiscono il 2-1: per il Milan è il settimo risultato utile consecutivo, decimo contando anche la Uefa. Dato lo 0-0 dell'Inter con la Fiorentina, ora i rossoneri sono a un punto dalla coppia di testa, l'insolito binomio Udinese-Napoli. E domenica sera il posticipo sarà proprio Napoli-Milan, con un dolcissimo profumo di amarcord.

MILAN-SIENA 2-1. MARCATORI: Inzaghi (M) al 31’ p.t.; Vergassola (S) al 9’, Kakà (M) su rigore al 20’ s.t. MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Antonini, Bonera, Favalli, Zambrotta; Gattuso, Emerson (dal 26’ s.t. Ambrosini), Seedorf; Kakà; Inzaghi (dal 32’ s.t. Shevchenko), Pato. (Dida, Cardacio, Darmian, Pasini, Borriello). All: Ancelotti SIENA (4-3-1-2): Manitta; Zuniga (dal 10’ s.t. Rossi), Rossettini, Portanova, Del Grosso; Vergassola, Codrea, Jarolim (dal 17’ Galloppa); Kharja; Frick (dal 32’ s.t. Maccarone), Ghezzal. (Jaakkola, Moti, Coppola, Calaiò). All: Giampaolo. ARBITRO: Celi di Campobasso. NOTE: spettatori paganti 6.828 per un incasso di euro 135.774,50; abbonati 42.822 per una quota di euro 727.965,21. Ammoniti Gattuso, Vergassola e Portanova per gioco scorretto. Angoli 6-7. Recuperi 0’ e 3’.


LE PAGELLE

ABBIATI 6 Deve reagire con decisione su qualche uscita alta: bravissimo. Non ha grosse colpe sul gol, in bambola ci è andata la sua difesa, non lui. ANTONINI 6 Bella prestazione per Luca, che non spinge molto ma è parecchio caparbio dietro. Mezzo voto in meno perchè si perde un uomo nel pareggio senese, ma per il resto bella corsa e tanto ardore. BONERA 6 Anche lui traballa nell'azione dell'1-1, ma nel corso della gara è sempre una colonna affidabile. FAVALLI 6 Rimedia con l'esperienza e la determinazione a qualche scivolone. ZAMBROTTA 6 Fatica a spingere sulla sinistra. GATTUSO 8 Atomico, gigantesco, totale: non ci sono altre parole per il capitano di serata, alla terza prestazione-monstre di fila. E' ovunque: pressa come un dannato e detta i tempi in mezzo, si sbatte dietro, ispira Inzaghi con un assist Pirlo-Riveriano e va anche alla conclusione di testa. Nel calcio sudore e passione premiano più di tecnica e immagine. EMERSON 7 Un anno fa nessuno avrebbe scommesso sul recupero del Puma. Invece Ancelotti lo ha atteso e, proprio come capitò a lui da giocatore, si è ritrovato per le mani un ottimo geometra che combatte e dirige con ordine. Fa e non strafà, è ordinato ma non eccelle in modo particolare. AMBROSINI sv. SEEDORF 5,5. Non strafà e se ne sta un pò ai margini dai riflettori. KAKA' 6 Qualche bel proposito in velocità alternato a sprazzi più opachi. Non è in un periodo di gran brillantezza, sigilla comunque la gara col rigore vittoria. Il secondo gol da tre punti nel giro di 4 giorni. PATO 7 E' una mina impazzita quando accelera e semina avversari come birilli: fresco e vivace, il giovanissimo campione sfiora un gol memorabile con lob in girata al volo. Poi spreca anche un assist di Sheva, ma c'è e fa sentire la sua vivace presenza. INZAGHI 7,5 Come gli eroi della mitologia classica, non passa mai di moda. Passano i decenni ma l'Ulisse continua a mietere imprese, passano i gol e le coppe ma Pippo non smette mai di avere voglia, di avere fame. E' indiavolato. Insaziabile. Vorace. Scatta, si incazza, piange come un bambino quando gli fischiano un fuorigioco. E quando segna l'ennesimo gol pesante come una cantiere di mattoni, esulta come sempre col suo sguardo psichedelico e le braccia levate al cielo. SHEVCHENKO 6 Ci mette un pò di vivacità e serve due begli assist dopo spunto incoraggiante. COME SEMPRE, SUPER GATTUSO!

COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI: "Non stiamo facendo nulla di straordinario, stiamo facendo solo la nostra parte. Siamo riusciti a stimolarci e a reagire ad un inizio di stagione negativo. Ora siamo solidi e compatti, anche oggi abbiamo fatto un grande lavoro in questo senso. Oggi gli attaccanti hanno fatto una gara di sacrificio, ho visto Pippo e Pato rientrare e dare una grande mano ai centrocampisti. Ora dobbiamo continuare a lavorare e migliorare il gioco. In ogni caso rispetto al passato abbiamo molti più attaccanti a disposizione, abbiamo più opportunità in avanti. Il rigore? Io credo che su Pippo ci sia stata una spinta e dunque credo che la decisione dell'arbitro ci possa stare". "Con il Napoli sarà una bella sfida, emozionante, una gara d'altri tempi. Giocheremo nel nostro stadio, di sera e noi saremo assolutamente pronti. Ho dei bei ricordi con il Napoli, ricordo un 4-1 nel quale noi facemmo vedere la nostra vera pasta, ci riproveremo. Avremo alcuni giorni anche per recuperare diversi giocatori, Flamini, Ronaldinho e altri. Si recupereremo anche Ronaldinho, un ragazzo che se passa qualche ora fuori con gli amici non credo faccia nulla di male".

RICKY KAKA': "Tutti i sacrifici che la squadra sta facendo in questo periodo ci permettono di portare a casa risultati importanti. A volte anche se non giochiamo bene, ma scendiamo in campo con la giusta mentalità, riusciamo a portare a casa le partite. E' bello avere realizzato questa serie di gare positive ed essere ai vertici della classifica, una sensazione bellissima. Erano tanti anni che non facevamo un campionato così bello.Giocare ogni tre giorni è un sacrificio, ci sono tante partite ravvicinate, poi personalmente ho avuto anche l'impegno con la nazionale e faccio un po' fatica a recuperare e quindi a volte la qualità del gioco non è sempre la stessa.Domenica ci attende la sfida contro il Napoli, sarà una partita molto importante perchè se vinciamo sorpassiamo un'altra squadra e potremo essere certamente al primo o al secondo posto.Sul rigore è stata una palla molto importante per me, di grande responsabilità, ma è bello avere grandi responsabilità nel Milan.Rino questa sera ha disputato una buona gara, lui è un giocatore fondamentale per la nostra squadra infatti, tutte le volte che lui segna o fa un assist per i compagni, il Milan ha sempre vinto."

EMERSON: "Sono felice perchè questo è un momento buono per me, mi metto sempre a disposizione della squadra.Non sono ancora al cento per cento, ma era un sacco di tempo che non riuscivo a dispuitare tre partite consecutive, sicuramente mi sono state utili per ritrovare il ritmo partita.Sono uscito dal campo con l'applauso del pubblico, è stata una bella sensazione. Devo ringraziare tutti, tifosi, società per il grande sostegno che mi hanno dato in questo anno, soprattutto quando nella scorsa stagione non ero disponibile, mi sono stati tutti vicino. Questa sera il Siena ha disputato una buona partita, devo fare i complimenti alla squadra perchè ha dimostrato di voler vincere. Domenica arriverà il Napoli, sarà una sfida difficile perchè è una squadra che sta giocando bene, non sarà facile per noi, ma nemmeno per loro."

PATO: "Sono molto contento per la gara di questa sera anche se non ho trovato il gol. Cerco sempre di mettermi a disposizione della squadra. Sull'azione in cui ho colpito il palo credevo fosse gol, ma poi purtroppo non è stato così. Domenica ci aspetta il Napoli, dobbiamo vincere per arrivare in testa. Emerson questa sera ha disputato una bellissima gara, lui è un giocatore di grande esperienza e mi trasmette molto." FILIPPO INZAGHI: "Sono soddisfatto per questa vittoria. Sull'azione del mio gol credevo di avere colpito male, alto. Ho giocato d'istinto ed è andata bene. Per quanto riguarda l'azione del rigore, invece, Portanova ha iniziato a protestare dopo l'ammonizione nel momento in cui anche i suoi compagni si sono lamentati. Era in ritardo e ha cercato di spingermi. Personalmente sono soddisfatto, sono qui per essere utile alla squadra e quando sono stato chiamato in causa nelle ultime tre gare sono riuscito a realizzare tre gol.Con Gattuso ho trovato una bella intesa. in questo momento Rino sta giocando bene, sono contento per lui e per la squadra.Domenica arriverà il Napoli e ci sarà quell'atmosfera che mi piace tanto. E' bello poter dare il mio contributo, a volte penso che ho trentacinque anni e che è normale accusare a volte qualche dolore. Il calcio però a me piace, io mi diverto terribilmente ed è una cosa che amo tantissimo."

CLASSIFICA SERIE A
20 Udinese 13 Atalanta
20 Napoli 10 Lecce
19 Milan 9 Siena
18 Inter 8 Torino
17 Fiorentina 7 Cagliari
16 Lazio 7 Roma
16 Genoa 7 Sampdoria
15 Juventus 6 Chievo Verona
15 Catania 6 Bologna
13 Palermo 5 Reggina


mercoledì 29 ottobre 2008

STASERA MILAN-SIENA, OCCASIONE PER PIPPO


L'occasione di Pippo Inzaghi: stasera in campo contro il Siena Carlo Ancelotti schiererà una coppia d'attacco strana, il vecchio bucaniere d'area al fianco del bimbo Pato. Turno di riposo dunque per i titolari Borriello e Ronaldinho, e ancora una volta Shevchenko a bocca asciutta. SuperPippo come sempre inizia las tagione a fari spenti e sembra dover solo fare da ruota di scorta (dopo il ritorno dall'infortunio, è così per la quarta tagione di fila): ma dopo i primi gol si ritrova catapultato nel cuore dell'attacco rossonero, laddove si trova di casa: 102 le reti milaniste in otto stagioni per lui. Pato insegue invece quella continuità che sta trovando a sprazzi in questa sua seconda anata meneghina. A centrocampo si riposa Ambrosini (dentro un Emerson in crescendo), mentre in difesa lo squalificato Jankulovski è sostituito da Antonini che si piazza a destra, invertendosi con Zambrotta. Con Bonera non ci sarà capitan Maldini, a riposo, ma Favalli come centrale.

martedì 28 ottobre 2008

KAKA', L'INDISPENSABILE

Quando non tutto gira nel verso giusto, i grandi giocatori fanno la differenza e risolvono le partite. Sembra una banalità, ma mai come a Bergamo si può ricavare questa semplice equazione in riferimento al gol decisivo di Ricky Kakà, il fuoriclasse rossonero. Non le sue discese devastanti (con le quali incantò l'Italia fin dal suo arrivo, giovanissimo, nel 2003) hanno piegato l'Atalanta, bensì un gol prezioso come moltissimi dei suoi sigilli in maglia rossonera: gol che hanno sfondato quota 80, e se si pensa all'età del campione e al ruolo non proprio di centravanti, il dato è sorprendente. Vincere fa sempre bene, ma la vittoria di domenica è arrivata in una partita che una volta questo Milan avrebbe certamente perso. La prova di forza e costanza ha pagato, e il gol di Ricardo è giunto a coronamento di un'azione gestita dai tre ragazzi che, in attacco, rappresentano il futuro del club. "L'azione del gol è scaturita dal colpo di testa di Pato e poi Marco mi ha servito un bellissimo pallone. L'ingresso di Pato, infatti, ci è stato utile perchè loro erano più stanchi e lui più fresco, è riuscito a muoversi bene'. Anche Kakà non nega il peso specifico di questo successo: lui lo scudetto l'ha già vinto, al primo anno e da protagonista assoluto, e sa che è in partite come quella dell'Atleti Azzurri che si assume la consapevolezza di essere da tricolore. 'Era importante vincere per trovare la giusta continuità e questo è per noi uno stimolo in più. Adesso cercheremo di arrivare al primo posto. Il Milan sta dimostrando di essere una squadra competitiva, ha fatto una sequenza di non-sconfitte, è importante'. Kakà è, come sempre, uno dei fari di questo diavolaccio. Ieri il gol a diciotto carati, giovedì l'assist a Gattuso, tanto per limitarci alle ultime due uscite. 'Non è facile, comunque, giocare il giovedì sera, e poi nuovamente la domenica. Si rischia così di avere troppi infortuni. Per questo sarà opportuno applicare un giusto turn-over in modo da gestire bene tutti i giocatori." La rosa consente ad Ancelotti di ruotare tutti i suoi campioni, perchè tutti sono utili e nessuno indispensabile. Beh, a parte uno ovviamente.

KAKA' AI RAGGI X

domenica 26 ottobre 2008

ATALANTA-MILAN 0-1 (SERIE A, 8a GIORNATA)

KAKA', IL RISOLUTORE

Il Milan fatica a dismisura contro una tosta Atalanta. Sembra una giornata nera ma un guizzo di Kakà su intuizione di Borriello spiana ai rossoneri la strada verso il secondo posto.

BERGAMO - Atalanta la bestia nera. Ma questa volta solo per 45 minuti. Poi, gioco forza, dopo un primo tempo da cancellare per sempre, il Milan sfrutta il calo fisico dei padroni di casa e al 75' trova il guizzo vincente con Kakà che consegna tre punti d'oro ai rossoneri dopo una splendida giocata con Borriello. Ai nerazzurri di Luigi Del Neri non resta che recriminare per un paio di occasioni gettate al vento nel contesto di una prestazione a tratti perfetta che mette spesso alle corde i rossoneri. Una vittoria cinica che catapulta il Milan a un punto dalla vetta. Rebus a centrocampo dove Carlo Ancelotti è costretto a rinunciare all'ultimo istante a Clarence Seedorf per un problema muscolare. Gioca Flamini che il tecnico piazza a destra, con Gattuso ancora al centro. Proprio in mezzo il Milan mostra limiti sconcertanti. Niente filtro, difesa in paranoia. L'approccio mentale alla partita ce l'ha infatti solo l'Atalanta che per tutto il primo tempo mette sotto i rossoneri. E' sufficiente l'occasione sprecata da Doni al 1', una debole schiacciata di testa a tu per tu con Abbiati, per sintetizzare i primi tragici 45 minuti dei rossoneri. Doni infatti ne sbaglia altre due e, in ogni caso, i nerazzurri fanno quello che il Milan non si sogna di fare: giocare. Borriello è encomiabile, ma sul filo dell'offside paga la sua pesantezza fisica. La squadra di Ancelotti sbaglia anche le cose che gli riescono meglio, come il possesso palla, suo cavallo di battaglia. Poi la coscia sinistra di Flamini perde colpi e tocca a Emerson rimpolpare il centrocampo. L'Atalanta gioca a memoria e frusta il Milan; fosse più precisa negli ultimi 18 metri, per i rossoneri sarebbe disfatta. Si gioca la ripresa e ti aspetti la grande reazione del Milan. I bergamaschi rallentano I rossoneri provano a riorganizzarsi e sfoderano il caro, vecchio contropiede, contando sui guizzi di Dinho e Kakà, ma non è giornata. Il Gaucho lascia infatti il posto a Pato al 24': più peso all'attacco e più punti di riferimento ai centrocampisti. Il 4-4-2 di Ancelotti non regala emozioni, ma non concede più spazi. Il Milan monta piano piano; Pato velocizza l'azione e Borriello, ancora una volta, dimostra di essere colonna portante dell'attacco. Apre spazi, crea movimento e al 35' consegna un formidabile assist poco dentro il limite a Kakà, che stoppa di destro e batte Coppola con un tocco morbido di sinistro. E' la rete che ammazza l'Atalanta, incapace di reagire dopo tanta fatica. Per il Milan punti fondamentali in vista delle due partite in casa contro Siena e Napoli.



ATALANTA-MILAN 0-1. MARCATORE: Kakà al 35' s.t. ATALANTA (4-4-1-1): Coppola; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto (Valdes dal 38' s.t.), Cigarini (De Ascentis dal 28' s.t.), Guarente, Padoin (Cerci dal 38' s.t.); Doni; Floccari. (Consigli, Rivalta, Capelli, Marconi). All. Del Neri. MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Bonera, Maldini, Jankulovski; Gattuso (Antonini dal 44' s.t.), Flamini (Emerson dal 29' s.t.), Ambrosini; Kakà, Ronaldinho (Pato dal 23' s.t.), Borriello. (Dida, Inzaghi, Favalli, Shevchenko). All. Ancelotti. ARBITRO: Farina di Novi Ligure. NOTE - Spettatori: 20.100. Ammoniti: Guarente e Gattuso per proteste, Bonera, Jankulovski, Cigarini e De Ascentis per gioco falloso. Angoli: 2-0 per l'Atalanta. Recupero: 1' e 4'





LE PAGELLE

ABBIATI 6 Esclusa un'uscita maldestra c'è sempre. ZAMBROTTA 6 Ha un bel pò da lavorare contro le famose fasce di Delneri, svolge il compito con inappuntabilità. BONERA 5,5 Un paio di sbavature potrebbero causare due reti atalantine. MALDINI 6,5 Il solito monumento statuario: arzillo come un ventenne, ogni respinta è uno spettacolo. JANKULOVSKI 5 Fatica tantissimo e si fa pure ammonire: salterà il Siena. FLAMINI 5,5 Il centrocampo soffre molto, e lui partecipa agli sbandamenti. Poi lascia il campo sofferente ad EMERSON 6, che porta le geometrie mancanti. GATTUSO 7 Dopo Heerenveen (prestazione maiuscola e addirittura un gol), Rino si riprende la copertina con una partita da protagonista pur in un centrocampo sfasato. Suda come un dannato, è il polmone del Milan e regge il diavolo con la sua adrenalina. ANTONINI sv. AMBROSINI 5,5 Nel momento di sofferenza, per una volta, nemmeno il solido Ambro riesce a fare la differenza. KAKA' 6 Gol importantissimo che lo trasforma nell'eroe di giornata, ma la prestazione era stata opaca. Non all'altezza della sua fama. RONALDINHO 5 Assente ingiustificato, partita lontanissima dai suoi parametri. PATO 6 entra e con un paio di scatti mette alle corde i bergamaschi. Ficca il suo zampino anche nell'azione del gol. BORRIELLO 6,5 Si sacrifica tantissimo, e alla fine viene premiato dal gol di Kakà su sua bella intuizione: generosissimo, gigante.

COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI: 'E' stata una partita sofferta, dove non abbiamo giocato bene ma siamo riusciti a portare a casa il risultato grazie ad altre qualità rispetto al bel gioco. Siamo stati bravi nell'impegno, nell'atteggiamento, nella voglia di sacrificarci, nel crederci sempre. In altri momenti che abbiamo passato avremmo finito per perdere. Forse oggi siamo stati premiati oltre-misura, considerato il gioco espresso, ma in passato tante volte avremmo meritato di vincere e non ci siamo riusciti. Sono tre punti pesanti, che ci prendiamo tutti perchè sono arrivati in una gara non congeniale alle nostre caratteristiche. Abbiamo dimostrato che, oltre a quella del gioco, possiamo avere altre qualità'. 'Nel secondo tempo l'Atalanta è leggermente calata e noi siamo migliorati. All'inizio siamo andati in campo un po' timorosi, ma per tutta la partita abbiamo interpretato molto bene la fase difensiva'. 'Pato? Chi è entrato ha dato un contributo positivo. Pato con la sua velocità ha creato difficoltà ai bergamaschi. A questo punto pensiamo a vincere con il Siena, alla vetta, che rimane il nostro obiettivo, guarderemo poi, passo per passo'.

GIANLUCA ZAMBROTTA: "Nel primo tempo abbiamo avuto più difficoltà, loro arrivavano prima sui palloni e correvano di più, poi nel secondo tempo l'Atalanta è calata e noi siamo riusciti a giocare meglio il pallone perchè avevamo più spazi ed eravamo più tranquilli. Adesso abbiamo raggiunto una buona posizione in classifica e speriamo di andare avanti così."

KAKA', IL RISOLUTORE
RICKY KAKA': "L'azione del gol è scaturita dal colpo di testa di Pato e poi Marco mi ha servito un bellissimo pallone. L'ingresso di Pato, infatti, ci è stato utile perchè loro erano più stanchi e lui più fresco, è riuscito a muoversi bene. Era importante vincere per trovare la giusta continuità e questo è per noi uno stimolo in più. Adesso cercheremo di arrivare al primo posto. Il Milan sta dimostrando di essere una squadra competitiva, ha fatto una sequenza di non-sconfitte, è importante. Non è facile, comunque, giocare il giovedì sera, e poi nuovamente la domenica. Si rischia così di avere troppi infortuni. Per questo sarà opportuno applicare un giusto turn-over in modo da gestire bene tutti i giocatori."

MARCO BORRIELLO: "E' arrivata una vittoria importantissima, fondamentale, pur non avendo giocato bene, questi tre punti sono molto importanti. Il Milan, adesso, è una squadra tosta, vogliamo arrivare a domenica sera al primo posto in classifica. Sull'azione del gol ci ho creduto, quando mi è arrivata la palla di Pato ho deciso di non calciarla in porta, ma di passarla a Ricky perchè lui è più bravo in queste situazioni. L'ingresso di un giocatore come Pato permette alla squadra di dare più profondità rispetto a Ronaldinho che, invece, viene incontro. L'Atalanta ci ha chiuso tutti gli spazi e quindi anche Dinho si è trovato in difficoltà. Adesso dobbiamo prepararci bene per mercoledì, perchè a San Siro arriverà il Siena che ha un giorno in più per recuperare e preparare la gara. Dobbiamo prendere le cose positive di questa partita che oltre ai tre punti è non aver subito gol."

CLASSIFICA SERIE A
17 Inter 12 Palermo
17 Udinese 9 Siena
17 Napoli 9 Lecce
16 Fiorentina 7 Roma
16 Milan 7 Sampdoria
15 Catania 7 Cagliari
13 Lazio 6 Bologna
13 Atalanta 6 Chievo Verona
13 Genoa 5 Reggina
12 Juventus 5 Torino



venerdì 24 ottobre 2008

SUPERPIPPO, IL SIGNORE D'EUROPA


Superpippo, sempre lui. Il re d'Europa non si smentisce mai, e a 35 anni suonati continua a segnare come a vent'anni, come a venticinque, come a trenta. L'astuzia, la fame insaziabile, l'opportunismo non si lasciano sopraffarre dal tempo che passa e dalla bacheca che si ingrossa, dagli infortuni fastidiosi o dalla panchina che ti accoglie. Perchè Pippo è tutto questo: titolare per anni (fondamentale il suo apporto di 30 gol nell'anno della sesta Champions), reduce da infortuni crudeli (ha giocato pochissimo nel 2003/04 e nella stagione seguente), bomber risorto (17 reti nel 2006) e, da qualche stagione, bucaniere d'area part time per preservarne fisico e letalità nelle sfide dove non basta la classe e l'eleganza: in questo ruolo Pippo l'infame ha griffato un'altra Champions (Atene 2007), la Supercoppa col Siviglia e il mitico Mondiale per Club (doppietta al Boca in finale), ritagliandosi un ruolo sempre più indelebile nella leggenda rossonera. 102 le reti in maglia Milan, un bottino pazzesco se si pensa che due anni li ha persi in infermeria e che nelle ultime tre stagioni gioca 'alla Altafini': i titolari sono altri, ma quando Ancelotti ha bisogno del vecchio condor ottiene sempre un rendimento alto, altissimo. I gol, prima di tutto: 16 al primo anno, 30 al secondo, poi 7 e 1 negli anni degli infortuni prima della nuova messe di reti: 17 nel 2006, 11 nel 2007, 18 nel 2008, già due in tre partite in questa stagione. Perchè il gol è la sua ossessione, perchè Pippo è l'ossessione dei portieri, perchè quelle braccia al cielo e lo sguardo dilaniato dalla gioia non stancherà mai di far tremare i cuori rossoneri! LA SCHEDA DI SUPERPIPPO

giovedì 23 ottobre 2008

HEERENVEEN-MILAN 1-3 (COPPA UEFA, 1° TURNO)

GATTUSO ADESSO FA ANCHE IL BOMBER

Il Milan parte bene nol girone di coppa UEFA, espugnando il campo dell'Heerenveen con reti di Ringhio e del solito Inzaghi.

HEERENVEEN (Olanda)- Il Milan mette in cassaforte i primi tre punti della fase a gironi della Coppa Uefa. Vittima di turno l'Heerenveen che viene sconfitto 3-1. Di Jong-A-Ping (autorete), Gattuso e Inzaghi i gol dei rossoneri, che si limitano più a controllare il gioco che ad attaccare. Di Pranjic quello dei padroni di casa, su calcio di rigore. Milan di Coppa si cambia. L'eccezione vale per Kakà e Gattuso. Nel primo caso per il solito motivo per cui è impossibile farne a meno, nel secondo perché il centrocampista ha bisogno di riacquistare il ritmo della partita. Ma affascina il ritorno all'antico di Carlo Ancelotti che davanti a Kakà propone la coppia storica Sheva-Inzaghi, insieme 125 gol in Europa. E proprio il brasiliano è il mattatore del primo tempo: incontenibile, straripante. Capace di portarsi dietro mezza squadra avversaria. E' lui il condottiero dei rossoneri che subiscono l'Heerenveen a folate all'insegna di un pressing feroce, ma inconcludente. Al Milan e a Kakà bastano due guizzi per chiudere la paratica. Al 19' quando il brasiliano crossa dentro e la palla finisce in rete grazie alla deviazione decisiva di Jong-A-Pin. Poi al 23', allorché dopo la solita ruggente discesa sulla fascia sinistra mette poco dentro il limite per Gattuso che batte Vandenbussche sul primo palo, anche in questo caso con una deviazione. Ottimo anche Zambrotta, collegato con Kakà da un'intesa straordinaria. Bravo anche Emerson, un'autentica roccia a centrocampo, ma anche in fase di copertura. Da annotare sul taccuino la punizione violenta di Sheva deviata oltre la traversa e l'ennesimo capolavoro di Kakà nel recupero con annessa cavalcata sulla fascia, sventata dalla difesa di casa, annichilita e delusa. La ripresa ha un copione scontato: olandesi a caccia del riscatto, Milan che cerca di non sprecare forze, optando per il gioco di rimessa senza alzare il ritmo. L'Heerenveen gioca a testa bassa, ma ha limiti tecnici evidenti. I rossoneri addomesticano il gioco e ripartono in velocità. E se non è Kakà ci pensa Gattuso a esaltare le sue doti di rifinitore. Nella sua serata evento, capitano e goleador, ecco infatti anche l'assist alla Kakà per Inzaghi che, sul filo del fuorigioco, gabba tutti e infila alla sua maniera Vandenbussche in uscita. Soddisfatto, Superippo forte del 64° gol-record in Europa, accetta con soddisfazione la sostituzione con Ronaldinho; un po' meno Sheva che lascia a Pato. E' invece Jankulovski a rilevare Kakà, risparmiato per l'Atalanta. Finale di contenimento in cui c'è spazio per il rigore concesso giustamente all'Heerenveen per un fallo di Favalli. Autore del gol Pranjic con un cucchiaio degno di Totti. Come dire ai fuoriclasse del Milan che certe cose le sa fare anche lui.



HEERENVEEN-MILAN 1-3 MARCATORI: Jong-A-Pin (H) autorete al 19’, Gattuso (M) al 23’ p.t.; Inzaghi (M) al 24’, Pranjic (H) su rigore al 40’ s.t. HEERENVEEN (3-4-3): Vandenbussche; Breuer, Dingsdag, Jong-A-Pin; Beerens, Grindheim, Vayrynen, Popov (Henrique dal 16’ s.t.); Elyyounoussi (Kalou dal 16’ s.t.), Sibon, Pranjic. S(teppe, Kopic, Bak Nielsen, Svec, Smarason). All: Sollied. MILAN (4-3-1-2): Dida; Antonini, Bonera, Favalli, Zambrotta; Gattuso, Emerson, Flamini; Kakà (Jankulovski dal 32’ s.t.); Shevchenko (Pato dal 26’ s.t.), Inzaghi (Ronaldinho dal 26’ s.t.). (Kalac, Maldini, Seedorf, Ambrosini). All: Ancelotti. ARBITRO: Rodriguez Santiago (Spagna). NOTE - Spettatori 25 mila circa. Favalli per gioco falloso. Angoli: 5-4. Recuperi: 1’ primo tempo; 3’ secondo tempo.

LE PAGELLE

6,5 DIDA 6,5 ANTONINI 6,5 BONERA 6 FAVALLI 6 ZAMBROTTA 6,5 EMERSON 6 FLAMINI 7 GATTUSO 6,5 KAKA' 6 SHEVCHENKO 6,5 INZAGHI 6 RONALDINHO 6 PATO

COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI: 'E' stata una buona prova, abbiamo iniziato bene questo girone con un risultato più semplice del previsto. Emerson è stato molto positivo è ritornato ai suoi livelli. La squadra sta crescendo e migliorando è più equilibrata e concentrata, noi siamo contenti. Riguardo a Beckham è una notizia piacevole e che non mi disturba affatto. E' un ragazzo serio, un professionista e questi sono tutti segnali positivi. Il Milan guarda al presente cercando di portare giocatori di utilità. I giocatori stanno tutti bene in futuro si dovranno fare delle scelte, ma va bene perchè abbiamo tanti impegni. Anche Seedorf sta bene stasera poteva scendere in campo. La prossima partita contro l'Atalanta sarà importnate perchè è una squadra che in passato ci ha creato dei problemi, ma il Milan viene da un momento importante in campionato stiamo bene e possimo fare un ottimo risultato'.

SUPERPIPPO, IL SIGNORE D'EUROPA


FILIPPO INZAGHI: "Sono felice, i record sono fatti per essere battuti. Da italiano mi piace questa competizione con i giocatori stranieri per battere i record. Mi piacerebbe che Sheva arrivasse dalle mie parti, è un amico e fino ad ora ha sempre fatto bene in Europa.Fisicamente sono soddisfatto perchè domenica ho disputato un quarto d'ora contro la Sampdoria e oggi sono sceso in campo per settanta minuti senza sentire dolore. Domanica contro l'Atalanta sarà difficile, loro sono una grande squadra, ahnno fatto bene sia l'anno scorso e stanno facendo bene quest'anno. Mi fa piacere tornare a Begamo dove ho un bel ricordo e ho lasicato tanti affetti, ma spero di fare il meglio per il Milan.Beckham? Mi farebbe piacere se venisse a darci una mano e a vincere, sarà certamente ben accetto, ma adesso noi dobbiamo solo pensare alle tante gare che ci separano da qui a gennaio."

GRUPPO E
3 MILAN
3 SPORTING BRAGA
0 HEERENVEEN
0 PORTSMOUTH
0 WOLFSBURG

mercoledì 22 ottobre 2008

MILAN, ARRIVA BECKHAM!


MILANO, 22 ottobre 2008 - Sognando Beckham. Titolo cinematografico arcinoto, realizzato quando il mito David era quasi un'ossessione. Al Milan lo hanno desiderato tanto. Adesso il sogno diventa realtà, anche se con qualche anno di ritardo. C'è infatti ben altro oltre al desiderio di allenarsi con i giocatori rossoneri e la notizia la dà Adriano Galliani dalla Malpensa, dove il Milan si è imbarcato per l'Olanda dove domani sera sarà impegnato in Coppa Uefa: Beckham non solo si allenerà a Milanello a partire dal gennaio 2009, ma verrà anche tesserato fino al termine del campionato.

GALLIANI EUFORICO - "Arriverà? Sì, credo proprio di sì. Resterà qui al Milan in prestito per qualche mese, ne stiamo parlando con il suo agente - ha affermato l'amministratore delegato -. Lo tessereremo per qualche mese e poi ripartirà. Beckham ha scelto il Milan. La nostra squadra è ultracompetitiva e resterà così com'è, ma Beckham è qualcosa di diverso e di intrigante". E ai denigratori ha lanciato un messaggio: "Il Milan non fa la raccolta delle figurine, il Milan è invece molto orgoglioso della politica che sta facendo. Siamo l'unico club in controtendenza: la gente va allo stadio a vedere il Milan. Non è un caso se 65.000 persone vanno a vedere Milan-Sampdoria. Se i 65.000 vanno allo stadio vuol dire che il Milan è un prodotto che piace. Rispetto a questi 65.000, Beckham ne porterà uno in più di tifoso piuttosto che uno in meno".

ANCHE IN COPPA UEFA - E Carlo Ancelotti? "Per me sarà un piacere, Beckham è un atleta serio, un grande professionista. Se sarà disponibile per quattro mesi con noi ne saremo molto contenti. Se diventerà disponibile per il Milan, lo sarà evidentemente sia in Italia che in Europa". Chiusa la stagione calcistica negli Usa (i Los Angeles Galaxy non hanno centrato i playoff), il centrocampista inglese vuole giocare perché non ha intenzione di perdere i Mondiali del 2010. Fabio Capello è stato chiaro: "O giochi o non ti convoco più". La chiamata del Milan, un mix di calcio e marketing, dovrebbe potrebbe dare una mano al fuoriclasse londinese.

martedì 21 ottobre 2008

MILANSTORY- 1900/1901: IL PRIMO SCUDETTO

Il Milan vince il suo primo scudetto battendo il Genoa sul suo campo (3-0): Kilpin guida i rossoneri in finale superando Juventus e Mediolanum. Inizia la leggenda dei Diavoli rossoneri.

CAMPIONI D'ITALIA!!

1901, L'ANNO DEL DIAVOLO. Con un anno in più di esperienza sulle spalle, i ragazzi di Kilpin si ripresentano all'appuntamento col campionato carichi e motivati. La splendida divisa a sottilissime strisce rossonere, con scudo milanese sul cuore, inizia a coprirsi di onore e gloria: olte alla Medaglia del re, rivinta dai ragazzi, stavolta è il campionato l'obbiettivo principale. La prima sfida oppone al Milan i cugini della Mediolanum. In campo i rossoneri viaggiano spediti e passano in vantaggio con Davies, centravanti inglese che aveva seguito Kilpin a Milano da Torino. Il Milan argina gli avversari grazie all'affiatata coppia difensiva Suter-Gadda, e a chiudere i giochi ci pensa il forte mediano Lies, segnando il 2-0. La gara di semifinale è un big match con la Juventus. I bianconeri passano con Donna, la gara è combattutissima e il Milan va in rete col baby Negretti, diciottenne su cui ci sono molte speranze. La battaglia continua senza esclusione di colpi, ed è ancora la Juve a passare, con Malvano; il Milan non demorde e spinge con grinta, basando le proprie forze sul trittico di centrocampo Lies-Kilpin-Angeloni, uomini di gran tempra che lottano con energia su ogni pallone. Proprio Kilpin, il faro del Milan per il suo grande entusiasmo agonistico, dà la scossa. I rossoneri pareggiano ancora con Negretti e, quando la gara sembra finita, siglano il 3-2 definitivo proprio con l'incommisurabile leader britannico. Il mediano inglese si prende la gloria e l'onore di trascinare il Milan nella sua prima finale. L'ultimo atto si disputa a Genova, contro i fortissimi campioni in carica. I rossoblù hanno vinto i primi 3 scudetti di fila e sul loro campo sembrano invincibili; inoltre i milanisti devono sorbirsi il lungo e faticoso viaggio in treno, in terza classe e a spese proprie, che spesso sfinisce la squadra ospite. Invece i Diavoli si materializzano forti come mai sul campo di Ponte Carrega e spazzano via i supercampioni con un 3-0 senza repliche. Unico marcatore noto, il solito Kilpin: il papà del Milan firma con tanta grinta ed un gol storico il primo successo di una serie infinita, ed è giusto che il destino scelga lui per incoronare la squadra dei sogni.

I PROTAGONISTI. Portiere del Milan dei pionieri era Hoberlin Hoode, uno dei tanti inglesi in squadra. Oltre alle qualità di portiere gli vanno riconosciute doti di coraggio e forza interiore attribuibili a tutti gli estremi difensori dell'epoca, visto che il portiere era spesso vittima di grosse ammucchiate in area. Ciò era figlio di uno schema tattico con 2 soli difensori e ben 5 attaccanti, utilizzato da tutte le squadre: così ogni corner era un'immensa mischia in area, con praticamente tutta la squadra rivale a suonarle di santa ragione. L'affiatatissima coppia difensiva era composta da Suter e Gadda, un binomio vincente. Hans Heinrich Suter era uno svizzero di gran classe, che a fine carriera cercherà l'avventura negli USA, dove morirà nel 1955. Catullo Gadda era un grintoso terzino arrivato dalla Mediolanum, bravo e autoritario nel lottare con gli avversari. Il centrocampo era guidato dall'immenso Kilpin, quello che è considerato da tutti il fondatore del Milan: un giocatore magari non molto dotato tecnicamente, ma che colmava queste lacune con una tempra trascinante. Con lui lottavano Kurt Lies, alto e potente, ed il più tecnico Daniele Angeloni, anch'esso ex Mediolanum. L'attacco, affollatissimo, era imperniato sul giovanissimo Ettore Negretti, una speranza che non mantenne poi tutte le promesse; in questo campionato, tuttavia, segnò una doppietta epocale nella semifinale con la Juventus. Ai suoi fianchi agivano Samuel Davies (perito tessile come Kilpin), che segnò il primo gol della stagione nel derby con la Mediolanum, e il capitano, David Allison. Inglese nato in Francia, Allison aveva una grande esperienza ed una forte personalità; giocava da centravanti boa e non segnava moltissimo, però sapeva destreggiarsi come un maestro sulla linea dell'offside, sfruttando la poca dimestichezza con le regole di arbitro e collaboratori. Più esterni agivano Agostino Recalcati, scattante e minuto fisicamente, e Guerriero Colombo, di valore tecnico e aonistico notevoli. Recalcati proveniva dalla Mediolanum, e dopo lo scudetto in rossonero vi avrebbe fatto ritorno; nel 1904 fu tra i fondatori dell'US Milanese. In rosa c'era anche l'inglese Penvhyn Llwellyn Neville, socio fondatore e giocatore poliedrico.

OBBIETTIVO SU... HERBERT KILPIN: Herbert Kilpin, alle origini del Diavolo: decisivo nella fondazione del club, determinante nei primi successi in campo. A tutto campo. Nato a Nottingham (Inghilterra) il 23 gennaio 1870, Kilpin inizia nel Garibaldi, piccolo club cittadino, e si stabilisce in Italia per lavoro. A Torino gioca con Internazionale Torino ed FC Torinese, prima di trasferirsi a Milano dove fonda il Milan. Resta rossonero dal 1899 al 1908, vincendo tre scudetti e giocando in tutti i ruoli. Per lui 23 presenze e 8 reti. E' morto nel 1916.

RONALDINHO, L'INFINITO SORRISO

Il campione brasiliano è sempre più nel vivo del Milan: segna, batte i rigori, si è inserito alla grande nel gruppo e compone con Kakà un tandem stellare e letale.
Il freddo inverno milanese è alle porte, con ottobre che volge al termine e il campionato che entra nel vivo della sua essenza. Eccessi di qua (l'Inter che vince 4-0 a Roma), polemiche di là (la crisi della Juventus con Ranieri a rischio esonero). Nel mezzo sta il Milan, nel mezzo sta Ronaldinho Gaucho col suo sorrisone bambino e le prodezze che stanno pian piano conquistando San Siro e tutta la tifoseria rossonera. Le foglie arancioni non tolgono il sorriso a Dinho, perchè lui il sole lo dipinge in campo e sotto la Sud trova sempre tempo e modo di regalarsi(ci) un'allegra sambata. Il campione si sta ormai abituando al clima e alla vita meneghina, e l'intesa con i compagni è stata forte dal primo istante. I risultati in campo sono positivi e in netta crescita: sorprendente se si pensa che sembrava solo una mossa di marketing, per un campione bolso e cotto. tutt'altro. "Qui a Milano ogni giorno che passa mi sento sempre più a casa, tutte le persone che incontro mi accolgono molto bene e spero di regalare loro ancora tante gioie. Intanto sto recuperando il mio ritmo." E quando sarà al 100% sarà davvero incontenibile. Per ora i tifosi si godono i suoi dolci duetti con i compagni che gli ruotano attorno pendenti dai suoi piedi. Gli stessi compagni che, garantiscono, in allenamento Dinho si sbatte come un ragazzetto. Lui conferma: "Il lavoro di queste due settimane a Milanello mi è stato davvero molto utile e devo ringraziare tutte le persone e i compagni che mi stanno aiutando a ritrovare la mia condizione ottimale". L'apporto di tecnica, fantasia e imprevedibilità che il dentone ha portato in casa rossonera è straordinario. Basti pensare che segna come un bomber e crea come un fantasista: insomma è stato come acquistare un altro Kakà, solo che entrambi hanno anche altre doti, non in comune, che quindi si sposano e si completano alla grande: i funambolismi bailati del primo eccitano il Meazza, la concretezza europea del secondo stendono l'avversario. Per questo l'intesa e l'efficacia del duo diventa uno spettacolo letale: "Anche oggi il mio gol è arrivato su assist di Kakà e sono contento perchè con lui abbiamo trovato subito l'intesa giusta. Per quanto riguarda la partita abbiamo creato poco nel primo tempo perchè avevamo a disposizione meno spazi; nella ripresa, invece, abbiamo costruito più occasioni in profondità". Guarda caso, quando Ancelotti ha inserito Kakà affiancandolo al Gaùcho: il tandem delle meraviglie sembra essere imprescindibile.

lunedì 20 ottobre 2008

MILAN-SAMPDORIA 3-0 (SERIE A, 7a GIORNATA)

RONALDINHO, L'ESECUTORE

Milan brutto nel primo tempo, Kakà lo sveglia nella ripresa e Dinho decide con una doppietta: rigore e stoccata, prima del sigillo finale del solito Pippo Inzaghi.

MILANO- Effetto Ronaldinho, Milan in risalita prepotente: i rossoneri asfaltano la Sampdoria non senza fatica e si impongono come rivale principale della corazzata Inter nella corsa tricolore. Nella striscia di sette risultati utili consecutivi il pari di Cagliari resta una parentesi, perchè con i blucerchiati il Milan si riprende tre punti di prepotenza, dopo un primo tempo a rilento. Ancelotti, che deve rinunciare ancora a Kaladze e Nesta in difesa, lascia a riposo Gattuso (rilevato da Flamini) e soprattutto Kakà, schierando Pato e il recuperato Borriello davanti a Ronaldinho. Sulla destra spazio ad Antonini vista la squalifica di Zambrotta. Nella prima frazione si segnala solo una bella discesa di Jankulovski con pregevole triangolo con Dinho, oltre che una bella parata di Abbiati; il brasiliano va a sprazzi, mentre Borriello è troppo marcato per poter anche solo pensare un'azione di sfondamento. Nell'intervallo Ancelotti decide di premere sull'acceleratore ed inserisce Kakà per l'evanescente Pato. Ricky schioda il match, prima con un bel colpo di testa e poi dando vivacità alla manovra. L'episodio chiave è un fallo di mano in area di Lucchini, che provoca rigore e d espulsione: Kakà che non sta ancora bene lascia l'onere a Ronaldinho. E Dinho calcia in rete, angolatissimo, per l'1-0. Partita in discesa: il Milan appare più determinato a cercare la vittoria e, anche se Antonini non si scopre troppo, ci pensa Jankulovski a spingere. Il centrocampo fa buona diga, mentre Bonera e Maldini reggono la difesa; il solo Seedorf non brilla particolarmente. Kakà duetta con Dinho, e dai loro piedi fatati scaturisce il raddoppio. Ricky serve il numero 80 rossonero, che con una stoccata di fino da dentro l'area impallina Castellazzi chiudendo di fatto il match. Ronaldinho sorride come un bambino e corre a ballare il samba sotto la Sud: San Siro è una bolgia. Per due volte l'ex pallone d'oro sfiora il tris con delle magistrali punizioni, ma le emozioni non sono finite. Ancelotti regala qualche minuto a Emerson e Inzaghi (dopo la botta nell'amichevole di Tirana) e Pippo scalda lo stadio col suo gol numero 101 in rossonero: addirittura col lusso di scartare il portiere e arrivare in porta col pallone, a conferma del suo status di higlander. A 36 anni il gol è ancora la sua linfa. Il 3-0 è effettivamente troppo pesante per la Samp, anche vista l'ottima prova del brillante Cassano; ma per il Milan è oro colato, un risultato che fa bene, benissimo. E la vetta resta vicina.
MILAN-SAMPDORIA 3-0. MARCATORI: Ronaldinho al 10' (rigore) e 21', Inzaghi al 45' s.t. MILAN (4-3-1-2): Abbiati: Antonini, Bonera, Maldini, Jaunkuloski; Ambrosini, Flamini, Seedorf (29' st Emerson); Ronaldinho; Borriello (34' st Inzaghi), Pato (1' st Kakà). (Dida, Nesta, Favalli, Shevchenko). All.: Ancelotti. SAMPDORIA (3-5-1-1): Castellazzi; Lucchini, Gastaldello, Bottinelli; Paladino (15' st Stankevicius), Sammarco, Franceschini, Zegler (26' st Bellucci), Pieri; Delvecchio, Cassano (36' st Bonazzoli). (Fiorillo, Krsticic, Bonanni, Fornaroli) All.: Mazzarri. Arbitro: Damato di Barletta. NOTE - Spettatori: 60.000 circa. Ammoniti: Bottinelli, Jaunkuloski per gioco falloso, Flamini per comportamento non regolamentare. Espulso Lucchini al 9' st per comportamento non regolamentare. Angoli: 6-4 per il Milan. Recuperi: pt 2', st 4'

LE PAGELLE

ABBIATI 6,5 Si guadagna la pagnotta con una bella parata su Sammarco e un'altra su Cassano. Imbattuto da tre partite, ha ridato sicurezza alla difesa. ANTONINI 6 Aveva tutti gli occhi addosso vista l'assenza di Zambrotta, e ha ripagato con una prestazione senza sbavature. Poteva solamente spingere un pò di più. BONERA 6,5 E' sempre al posto giusto nel momento giusto, non sbaglia nulla e ribadisce una volta di più la sua grandissima affidabilità. E' il futuro baluardo della difesa rossonera. MALDINI 6 Se si eccettua un unico errore in coeprtura, gioca la solita partita tranquilla e d'esperienza. Qualche bel duello con Cassano. JANKULOVSKI 6,5 Prestazione di carattere sulla sua fascia: copre bene, talvolta anche con troppa decisione (vedi fallo su Cassano) e spinge con ficcante efficacia. Belli i triangoli con Dinho. Grande Janku. AMBROSINI 6 Fa la solita legna e sfiora pure il gol con un pallonetto. FLAMINI 6 Tanto lavoro oscuro e poca gloria, ma il francese è utilissimo alla causa. SEEDORF 6 La Samp lo portò in Italia nel 1994, ma contro la sua ex Clarence ha disputato partite migliori. Non demerita, però da lui ci aspettiamo sempre le meraviglie. Fa l'ordinario e lo fa bene. EMERSON 6 Mette al sicuro il risultato. RONALDINHO 7,5 Signore e signori, Dinho: il fenomeno decide la partita col suo secondo e terzo gol rossoneri. Tre gol che, tra derby e Samp, valgono 6 punti. La prima doppietta arriva dopo un primo tempo abulico, ma con una glaciale freddezza dal dischetto e l'eleganza assassina nell'eseguire i duetti con Kakà. Sfiora il delirio con due punzioni, e afferma con orgoglio di essere anche sciabola, non solo fioretto. PATO 5,5 Corre e schizza pimpante, ma è troppo evanescente. KAKA' 6,5 Schioda la partita duettando con Dinho, servendogli il 2-0, faendo subito tremare la difesa ligure con la sua presenza. Assist preziosissimo. BORRIELLO 5,5 Troppo murato per poter incidere, si vede poco. INZAGHI 6,5 Entra e timbra il cartellino: era l'ultimo attaccante senza gol, fa centro alla seconda partita stagionale e a 36 anni, salendo a 101 in rossonero. Sul 3-0 esulta come un pazzo invasato: è sempre lui, l'inimitabile SuperPippo!!



COMMENTI A CALDO...
CARLO ANCELOTTI: Ho sentito dire che nel primo tempo la squadra ha giocato male, ma io non sono molto d'accordo. Io del primo tempo non butto via nulla. E' normale che non si possa sempre partire all'arrembaggio, anche perchè bisogna fare i conti con l'avversario che spesso e volentieri sa stare molto bene in campo. Direi che nei primi 45 minuti di gioco siamo comunque sempre stati in partita, soffrendo ma senza mai perdere la calma. Naturalmente il calcio di rigore ci ha sbloccati e anche i movimenti di Kakà ci hanno agevolato. Nella prima fase della gara le nostre punte erano troppo bloccate e la Sampdoria ci aveva preso le misure. Kakà ha tolto i punti di riferimento". "Flamini in mezzo al campo? Si ho preferito mettere Seedorf più al servizio delle punte pensando anche alla posizione in campo di Delvecchio. Antonini? Ha fatto la sua parte, ha giocato con equilibrio e ha fatto chiaramente capire di poter giocare qualsiasi tipo di partita. Ci darà una mano importante. La sfida contro l'Atalanta? Dico solo che è da troppo tempo che non siamo primi in classifica e quindi la sfida va inquadrata in questa ottica".

LUCA ANTONINI:"Sono soddisfatto della mia prestazione, adesso credo di aver bisogno di dare continuità a queste prestazioni. oggi era importante che la squadra vincesse e così è stato, abbiamo conquistato tre punti importanti per la classifica.In campo mi sono reso conto di essere stato un po' più brillante rispetto alla partita con lo Zurigo, oggi ero voglioso di dimostrare il mio valore e credo che si sia potuto vedere. Per poter scendere in campo devo sempre dare il massimo in allenamento, farmi trovare pronto quando il Mister Ancelotti mi chiama in causa e soprattutto avere la giusta mentalità. E' bello poter giocare sempre, ma è il tecnico che poi decide in quale posizione mandarmi in campo.Adesso ci aspettano tante partite in breve tempo, credo che ci potrà essere spazio per tutti. Il Milan deve continuare con questo passo, vincendo sempre in casa, in modo da arrivare al nostro obiettivo che è lo scudetto. Personalmente spero che il mio rendimento sarà sempre questo in modo da poter dare il mio contributo alla squadra."

DANIELE BONERA:"Oggi è arrivata una vittoria importante. Personalmente sono contento, in settimana ho parlato con Daniele Tognaccini perchè mi sentivo bene e ritengo di aver trovato la condizione giusta.Oggi la Sampdoria ha disputato una buona partita. Cassano è un bravo giocatore che ti porta in giro per tutto il campo, però noi abbiamo fatto bene, anche in fase difensiva.E' bello conquistare risultati positivi, in questo avvio di campionato, abbiamo intrapreso un cammino differente rispetto all'anno scorso e le partite casalinghe stanno dando buoni risultati mentre lo scorso anno abbiamo perso qualche punto che ci ha penalizzato per arrivare in Champions."

RONALDINHO:"Sono davvero contentissimo e spero di segnare ancora tanti gol sotto la curva. Il lavoro di queste due settimane a Milanello mi è stato davvero molto utile e devo ringraziare tutte le persone e i compagni che mi stanno aiutando a ritrovare la mia condizione ottimale. Anche oggi il mio gol è arrivato su assist di Kakà e sono contento perchè con lui abbiamo trovato subito l'intesa giusta. Per quanto riguarda la partita abbiamo creato poco nel primo tempo perchè avevamo a disposizione meno spazi, nella ripresa, invece, abbiamo costruito più occasioni in profondità.Qui a Milano ogni giorno che passa mi sento sempre più a casa, tutte le persone che incontro mi accolgono molto bene e spero di regalare loro ancora tante gioie. Intanto sto recuperando il mio ritmo."



CLASSIFICA SERIE A
16 Inter 9 Lecce
14 Udinese 9 Juventus
14 Napoli 8 Siena
14 Catania 7 Roma
13 Fiorentina 6 Bologna
13 Milan 6 Chievo Verona
13 Lazio 5 Torino
13 Atalanta 4 Sampdoria
12 Genoa 4 Cagliari
12 Palermo 2 Reggina



venerdì 17 ottobre 2008

E' IL MOMENTO DI ANTONINI

E’ l’ora di Antonini. La squalifica di Gianluca Zambrotta in ottica Sampdoria spalanca le porte di San Siro al bravo laterale italiano, che rileverà i galloni di titolare dell’azzurro anche in seguito ai meriti acquisiti sul campo. Infatti, i due gettoni in coppa Uefa ci hanno fatto conoscere un giocatore in forma e di grande valore. Al Milan lo hanno sempre saputo, del resto, fin da quando puntarono su di lui ai tempi delle giovanili; ma in molti, al di fuori della società rossonera, avevano storto il naso quando il ragazzo era rientrato dall’Empoli. In Toscana Luca aveva giocato un’ottima stagione, ma in molti pensavano che a Milanello avrebbe fatto tappezzeria. Invece con l’impegno e il lavoro Antonini, 26 anni, ha conquistato il mister e i tifosi. Certo, siamo ancora all’inizio e non saranno due partite con lo Zurigo a stabilire il valore di un giocatore; ma intanto il bistrattato ruolo di terzino ha finalmente trovato una preziosa alternativa, tra l’altro sia a destra (il regno di Zambro) che a sinistra, dove nonno Favalli non può più sopperire sempre alle eventuali assenze di Marek Jankulovski. L’anno scorso il titolare era Oddo, la riserva un Cafù ormai al tramonto: era evidentemente necessario un restyling del sambodromo di destra.

Antonini è un ragazzo umile che dichiara di avere Zambrotta come proprio idolo e di sognare la maglia azzurra. Intanto è fiero di essere tornato a vestire quella rossonera e si gode la sua famiglia, figlia e nuovo pargolo in arrivo. Con Maldini è l’unico rossonero milanese doc, Antonini, mandato in prestito al Prato nel 2001/2002: 26 partite e ben 3 gol lo misero subito in mostra in C2. Antonini, centrocampista, si meritò la B e la divisa biancorossa dell’Ancona, con cui disputò mezza stagione in crescendo. Il salto in serie A, proprio alla Sampdoria che affronteremo domenica, Antonini lo trascorse a fare gavetta sulla panchina di Novellino, e anche l’anno seguente a Modena in B non giocò molto, tanto che a gennaio passò al Pescara. Il 2005/2006, ad Arezzo, fu l’anno della definitiva esplosione: Antonini si meritò infatti il passaggio al Siena e il posto da titolare in serie A, prima con i bianconeri e poi nell’Empoli, nella fruttifera scorsa stagione. L’azzeccata intuizione di provarlo nel ruolo di terzino, causata dai forfait di Raggi e Tosto, è stata una svolta decisiva per la carriera di Luca. E’ stato infatti definito uno dei migliori terzini nostrani del 2007/08, nonostante la retrocessione del club azzurro: segno di una presenza incisiva sulla fascia. Sempre attentissimo in fase difensiva, Antonini spinge senza scoprire troppo e solo se certo di non sbilanciare la squadra. Indice di grande intelligenza tattica, pregio che lo caratterizza prim’ancora che dal punto di vista tecnico.

Antonini si trova a galoppare su una fascia alquanto prestigiosa per i colori rossoneri. Limitandoci agli ultimi trent’anni di storia, quel ruolo è stato infatti ricoperto da campioni memorabili. Su tutti il mitologico Mauro ‘Djalma’ Tassotti, arrivato giovane e grezzo dalla Lazio (peraltro in un Milan che bazzicava tra A e B) e diventato cigno del Milan euromondiale di Sacchi prima e Capello dopo: macchina sparacross, Tassotti milita nel Milan dall’80 al ’97, giocando oltre 500 partite e vincendo quasi due decine di trofei, tra i quali 3 Champions League e 5 scudetti. Dal 2003 al 2007/08 c’è stato invece ‘Pegaso’ Cafu, diabolico funambolo dalla carriera eterna e dalla classe dolcissima, protagonista dello scudetto 2004. Anello di congiunzione tra il Tasso e il Pendolino sono stati Thomas Helveg, diligente danese ottimo nel tricolore del 1999 e, nel 2002/03 (anno della sesta euro sinfonia) un duo di centrali riadattati in corsia: prima l’ottimo Simic, appena arrivato dall’Inter, e nella seconda metà di stagione il leggendario Billy Costacurta. Che, a 36 anni e dopo tre lustri nel cuore del fortino rossonero si reinventa alla grande sulla destra.

A livello di rosa il Milan non sembra essere inferiore a nessuno, e il caso-Antonini sta li a dimostrarlo: non ci fossero gli acciacchi di Nesta e Senderos (un caso ormai patologico) la difesa avrebbe campioni in abbondanza. Per non parlare di un centrocampo dal quale deve stare fuori, a rotazione, uno tra Gattuso, Ambrosini e Flamini, fermo restando l’inammovibilità di Pirlo (infortuni permettendo), Seedorf e Kakà. E in attacco la forma crescente di Ronaldinho e Shevchenko, unitamente ai guizzi di Pato e al recupero dello scintillante Borriello, danno parecchie soluzioni che possono rendere sereni i sogni dei tifosi del diavolo. Senza ovviamente scordarsi del pluridecorato Pippo Inzaghi, che solo con la sua storia basta a far sorridere la Sud. Insomma, i presupposti per fare benissimo ci sono eccome: non sprechiamoli.

mercoledì 15 ottobre 2008

L'AMICHEVOLE DI TIRANA

TIRANA - Il KF Tirana si aggiudica il Trofeo "Taci Oil Albania Reads" battendo i rossoneri per 2-1. Le reti al 29' di Xhafa, al 72' di Musaka e al 91' di Ronaldinho.

TIRANA. Amichevoli, queste indesiderate. Altro flop rossonero con i modestissima albanesi del Tirana, nel giorno di Sandro Nesta: il difensore romano è finalmente tornato disponibile, giocando la prima partita stagionale. Purtroppo però si è fatto di nuovo male Pippo Inzaghi, che in questa stagione non si è praticamente mai visto a causa dei suoi acciacchi. Nesta in campo, dunque, anche se la sua presenza domenica contro la Sampdoria non è per niente scontata, come ha confermato lo stesso Sandro: "Fisicamente mi sento bene ma non ho nelle gambe un minutaggio sufficiente che mi permetta di giocare dal primo minuto o una partita intera". Domenica sicuramente non ci sarà Zambrotta, squalificato per una giornata. Buona prova per Antonini e Ronaldinho, autore del gol rossonero oltre che di alcune cose pregevoli.

lunedì 13 ottobre 2008

MILANSTORY- 1899/1900: IN CAMPO!

1900, per il neonato Milan è ora di scendere in campo. Il campo di gioco prescelto è quello del Trotter, dove oggi sorge la Stazione Centrale. E il Milan non ebbe un debutto felice: 0-3 dall'FC Torinese.

PRIMAVERA 1900, per il neonato Milan è ora di scendere in campo. Il campo di gioco prescelto è quello del Trotter, dove oggi sorge la Stazione Centrale. Capitan Kilpin e compagni, nella fiammante tenuta rossonera, affrontano in amichevole i cugini della Mediolanum. E' il primo derby, e naturalmente vincono i nostri, con reti di Kilpin e Allison, l'esperto centravanti inglese a cui lo stesso Kilpin cederà presto il ruolo di capitano, per anzianità ed esperienza. Dopo mesi di allenamenti per provare giocatori su giocatori, Kilpin ha delineato quella che sarà la "rosa" della squadra in vista del debutto in campionato. Allora il campionato si componeva di gare a eliminazione diretta, e purtroppo il Milan non ebbe un debutto felice: 0-3 dall'FC Torinese, l'ex squadra di Kilpin. I rosoneri scesero in campo con Hoode tra i pali, Cignaghi e Torretta in difesa, Lies, Kilpin e Valerio a centrocampo e Dubini, Davies, Neville, Allison e Formenti in attacco. Subito fuori dal campionato, i rossoneri vincono però la prestigiosa Medaglia del Re: dopo aver dato spettacolo nelle eliminatorie, in finale nasce il secolare duello con la Juventus.

giovedì 9 ottobre 2008

MILAN STORY



L'EPOCA D'ORO DEI PIONIERI

1899: LE ORIGINI DEL DIAVOLO
1899/1900: IN CAMPO!
1900/1901: IL PRIMO SCUDETTO
1901/1902: LA RIVINCITA DEL GENOA
1902/1903: IL FURTO DEI TROFEI
1903/1904: UNA COPPA INSOLITA
1904/1905: FUORI A SUON DI GOL
1905/1906: ANCORA TRICOLORE
1906/1907: TERZO TITOLO NAZIONALE
1907/1908: POLEMICHE E ADDII

ANNI RUGGENTI

1908/1909: IL PRIMO DERBY
1909/1910: TROPPA CONFUSIONE
1910/1911: ARRIVA VAN HEGE
1911/1912: UN ATTACCO STELLARE
1912/1913: SOLO VAN HEGE
1913/1914: VAN HEGE SENZA LIMITI
1914/1915: SCOPPIA LA GUERRA
1915/1916: COPPA FEDERALE
1916/1917: COPPA REGIONALE
1917/1918: COPPA MAURO
1918/1919: LA FINE DELLA GUERRA

1919/1920: LA SORPRESA E' VARESE
1920/1921: DIFFICOLTA' CRESCENTI
1921/1922: LA SCISSIONE DEI CAMPIONATI
1922/1923: SANTAGOSTINO, POI IL VUOTO
1923/1924: TROPPO AUTOCTONI
1924/1925: BANAS E OSTROMANN
1925/1926: ROSA A PEZZI
1926/1927: UN NUOVO STADIO
1927/1928: RINFORZI IMPORTANTI
1928/1929: VERO LA NUOVA SERIE A
1929/1930: LA NUOVA SERIE A
1930/1931: I BOMBER NON BASTANO
1931/1932: LAMPO D'ORGOGLIO
1932/1933: ANCORA DELUSIONI
1933/1934: A FASI ALTERNE
1934/1935: ACUTI ISOLATI
1935/1936: I PRIMI BRASILIANI
1936/1937: SUSSULTO DI SPERANZA
1937/1938: GRAN TERZO POSTO
1938/1939: RITORNO AL GRIGIORE
1939/1940: BOFFI NEL DESERTO
1940/1941: MEAZZA IN ROSSONERO!|
1941/1942: MEAZZA NON SI RIPETE


I GRANDI ROSSONERI
ALBERTINI DEMETRIO
ALBERTOSI ENRICO
ARCARI III PIETRO SANTE
BANAS JOZSEF
BOFFI ALDO
CEVENINI ALDO
COMPIANI DARIO
DE VECCHI RENZO
KILPIN HERBERT
MAGNOZZI MARIO
PASTORE PIETRO
PERVERSI LUIGI
SANTAGOSTINO GIUSEPPE
VAN HEGE LOUIS

I GRANDI ALLENATORI
ROCCO NEREO