martedì 28 ottobre 2008

KAKA', L'INDISPENSABILE

Quando non tutto gira nel verso giusto, i grandi giocatori fanno la differenza e risolvono le partite. Sembra una banalità, ma mai come a Bergamo si può ricavare questa semplice equazione in riferimento al gol decisivo di Ricky Kakà, il fuoriclasse rossonero. Non le sue discese devastanti (con le quali incantò l'Italia fin dal suo arrivo, giovanissimo, nel 2003) hanno piegato l'Atalanta, bensì un gol prezioso come moltissimi dei suoi sigilli in maglia rossonera: gol che hanno sfondato quota 80, e se si pensa all'età del campione e al ruolo non proprio di centravanti, il dato è sorprendente. Vincere fa sempre bene, ma la vittoria di domenica è arrivata in una partita che una volta questo Milan avrebbe certamente perso. La prova di forza e costanza ha pagato, e il gol di Ricardo è giunto a coronamento di un'azione gestita dai tre ragazzi che, in attacco, rappresentano il futuro del club. "L'azione del gol è scaturita dal colpo di testa di Pato e poi Marco mi ha servito un bellissimo pallone. L'ingresso di Pato, infatti, ci è stato utile perchè loro erano più stanchi e lui più fresco, è riuscito a muoversi bene'. Anche Kakà non nega il peso specifico di questo successo: lui lo scudetto l'ha già vinto, al primo anno e da protagonista assoluto, e sa che è in partite come quella dell'Atleti Azzurri che si assume la consapevolezza di essere da tricolore. 'Era importante vincere per trovare la giusta continuità e questo è per noi uno stimolo in più. Adesso cercheremo di arrivare al primo posto. Il Milan sta dimostrando di essere una squadra competitiva, ha fatto una sequenza di non-sconfitte, è importante'. Kakà è, come sempre, uno dei fari di questo diavolaccio. Ieri il gol a diciotto carati, giovedì l'assist a Gattuso, tanto per limitarci alle ultime due uscite. 'Non è facile, comunque, giocare il giovedì sera, e poi nuovamente la domenica. Si rischia così di avere troppi infortuni. Per questo sarà opportuno applicare un giusto turn-over in modo da gestire bene tutti i giocatori." La rosa consente ad Ancelotti di ruotare tutti i suoi campioni, perchè tutti sono utili e nessuno indispensabile. Beh, a parte uno ovviamente.

KAKA' AI RAGGI X

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