martedì 30 settembre 2008

IL DERBY REPARTO PER REPARTO



DIFESA: MILAN 70%-INTER 40%
Finalmente la difesa rossonera risulta ben registrata: non fa testo la sofferenza finale, nell'assedio nerazzurro, dove avrebbe ballato chiunque. Conta il solido reparto che ha letteralmente annullato Ibrahimovic, Mancini e Quaresma nella parte lunga del match. Nessun intoppo per Kaladze e, soprattutto, un sempre immenso Paolo Maldini. Il capitano, a 40 anni, è ancora strepitoso. Splendido il suo duello fisico con Ibra, tenuto a cuccia senza patemi. Zambrotta e Jankulovski non si scoprono troppo e non sbilanciano gli schemi. Abbiati sfodera diverse ottime parate, come il collega Julio Cesar: la sfida tra i pali finisce in parità, ma il nerazzurro deve recriminare sul comportamento di Burdisso e Materazzi, alquanto 'perforabili': il primo si fa anche espellere, il secondo per non essere da meno si prende il rosso quando è già in panchina. Combinano poco i terzini: Maicon leggermente meglio di Chivu.

CENTROCAMPO: MILAN 85%-INTER 60%
Gran partita dei centrali rossoneri: tantissima quantità espressa dai gladiatori, Gattuso e Ambrosini. Ci hanno messo l'anima, nel match più sentito, combattendo con una generosità estrema. Proprio come il capitano nerazzurro Zanetti e il povero Cambiasso, che nonostante tanto impegno non è riuscito a lasciare il segno. Serata di creatività molto positiva per Seedorf, mentre Viera tra i nerazzurri è apparso alquanto farfuglione.

ATTACCO: MILAN 80%-INTER 35%
Nella grandissima notte di Ronaldinho, autore del gol e di giocate deliziose, brillano anche Kakà e Pato. Il primo soprattutto con l'assist gol, il secondo con i movimenti ficcanti. Nel complesso, mozzafiato le loro combinazioni in velocità, sintomo di sinergia già forte. Disastroso il reparto offensivo dell'Inter: nulli (e annullati) Ibra e Mancini, irritante Quaresma che peraltro si incaponisce con le sue inutili 'trivele': un pò di umiltà non guasta.

TECNICI: ANCELOTTI 75%-MOURINHO 50%
Ancelotti azzecca tutto, preferendo Dinho a Shevchenko e piazzando Gattuso nel ruolo di Pirlo. Mourinho fa danni: con un uomo in meno (un difensore) rimpolpa l'attacco inserendo Stankovic per Vieira: un unico difensore di ruolo e 4 attaccanti su 10 uomini. Cerca di bissare l'1-0 a tempo scaduto ottenuto nella partita di mercoledì col Lecce (quando inserì il quarto attaccante), ma non sempre si vince buttando nella mischia tutto l'armamentario!

RONALDINHO, IL SORRISO E' ROSSONERO!


RONALDINHO si è preso il Milan, una favola a lieto fine. Un gol nel derby ti segna a vita, un gol al tuo primo derby ti rende leggenda, specie se decisivo, specie se così bello. Un terzo tempo alla Michael Jordan, in una collezione magica di cross deliziosi e numeri ubriacanti che hanno piegato l'Inter. Il mondo dietro alla tivvù, per quel derby un pò così. Una schiera di forche caudine pronte a massacrare Dinho, brandite da tutti coloro che ancora non si erano convinti della sua straordinarietà. Chi si aspettava un altro brasiliano pigro, chi continuava a parlare di festini e notti brave, o semplicemente chi discuteva motivazioni e forma fisica del carioca dovrà ricredersi. Ronaldinho è tornato, titolavano i giornali spagnoli all'indomani della sua prodezza nella stracittadina milanese. Ronaldinho non se ne è mai andato, potrebbe aggiungere lui, che con umiltà e voglia di fare bene si è subito messo chino a sgobbare sui campi di Milanello, agli ordini di Carletto Ancelotti. Ha distillato giochetti e finezze da subito, si è seduto in panca quando ha dovuto e, alla prima vera supersfida ha lasciato il segno. 'Segnare nel derby è una grande emozione. L'esultanza? E' stata spontanea e istintiva per la grande gioia che ho provato. Speravo nel gol, mi mancava segnare. Ho trovato il primo gol nel derby e il primo con la maglia del Milan'. Felice come un bimbo nel paese di balocchi, Dinho è elegante anche nel momento della rivincita: non si toglie sassolini dalle scarpe, ma dedica la prodezza al Presidente: 'Sono felice anche perchè tutti ci tenevamo a fare un bel regalo per il compleanno del presidente Silvio Berlusconi'.

CHI E' RONALDINHO

Ronaldinho da Porto Alegre, un nome che è un programma per il sorridente moretto carioca, nasce calcisticamente nel Gremio, giovanissimo. Dai nerazzurri all'Europa il salto è targato Paris SG. Con i bleus et rouge incanta in ligue 1 e stuzzica l'Europa asuon di gol e numeri funambolici. Il suo look e il suo sorriso diventano famosi ovunque col mondiale 2002, e in particolare col suo gol fenomenale all'Inghilterra. Da quel momento l'escalation del dentone è irresistibile: trasferimento al Barcellona nel gennaio 2003 e prime prodezze per risollevare i blaugrana in crisi. Dalla stagione successiva inizia un biennio d'oro per gli irresistibili uomini di Rijkaard. Trascinati da un Ronaldinho superbo, i catalani vincono a mani basse la liga, ripetendosi l'anno dopo. E' il 2006, e i gol favolosi di Dinho, i suoi dribbling surreali iperveloci, i suoi morbidi tocchi, i numeri irresistibili catapultano la squadra sul tetto d'Europa, col trionfo in Champions League. Elastico, ruleta, sombrero, doppio passo: repertorio fantastellare puntualmente esibito a velocità schizofreniche, per giocate leggendarie e gol da spellarsi le mani. Da tutte le posizioni, in ogni situazione, con qualunque avversario. Anche il Milan, regolato nel 2005 da una rete superba da fuori area. Il pallone d'oro fu il degno coronamento di un fenomeno mostruoso, ai livelli del quale probabilmente nessuno riuscirà più ad esibirsi. Dopo è stata un lento declino: un mondiale 2006 deludente, una stagione 06/07 di alti bassi per lui e per il Barca (pur con sprazzi di magia, come un gol in rovesciata epocale) e un 07/08 ancor peggiore, con tanti guai fisici, pochi gol e poche partite, ma soprattutto poche magie. Non da Ronaldinho, insomma. E' da Ronaldinho il gol nel derby, è da Ronaldinho la meraviglia che sgorga dai suoi piedi ad ogni palla toccata. E adesso Dinho continua così!

lunedì 29 settembre 2008

MILAN-INTER 1-0 (SERIE A, 5a GIORNATA)

IL DERBY SIAMO NOI!

Il Milan schiaccia i cugini con una prestazione maiuscola. Kakà, Pato e Ronnie danno spettacolo, ed è proprio Dinho a decidere il suo primo derby con un colpo di testa su splendido assist di Ricky!

MILANO- La notte del derby si illumina di rossonero, come la storia e la leggenda pretendono: un Milan da sogno schianta un'Inter pasticciona con una prestazione grandiosa nella serata magica di Ronaldinho. Il brasiliano conquista San Siro volando in cielo e timbrando di testa il suo primo gol rossonero, gol pesantissimo perchè regala il derby al Milan. Ancelotti schiera l'ex pallone d'oro con Kakà alle spalle di Pato, blinda il centrocampo piazzando Gattuso davanti alla difesa composta da capitan Maldini e Kaladze. I rossoneri spingono indiavolati fin dal primo minuto, facendo capire immediatamente di essere determinati a giocare una grande partita. Difatti il gioco fluido rende spettacolo, con le micidiali triangolazioni del Ka-Pa-Ro a scaldare i tifosi. Ronaldinho fa spettacolo, con colpi di tacco e splendidi cross telecomandati, morbidi e deliziosi come pochi se ne possono ammirare. Proprio sui piedi di Dinho capita l'occasione più nitida: Kakà galoppa verso il fondo, tiene la palla in campo con classe e la getta in mezzo, dove una botta al volo del dentone trova preparato Julio Cesar. Il gioco del Milan è lineare e piacevole: i terzini non si scoprono tanto, lasciando a Gattuso l'inedito compito di tessere l'azione. Ringhio è oceanico nell'interpretare il ruolo sbattendosi anche in copertura: non perde una palla, lotta indemoniato e surriscalda il Meazza. Al suo fianco altrettanto gladiatoreo è l'immenso Ambrosini. Grazie a loro, e all'argine eretto dietro da un incredibile Maldini (al 55° derby!), le poche folate nerazzurre si schiantano contro un muro invalicabile. I movimenti di Pato, davanti, mettono frenesia alla difesa avversaria. La tensione è altissima, ma ci pensa Kakazinho a schiodare lo 0-0: scende sulla destra e pennella un cross delizioso in mezzo all'area, laddove Ronaldinho svetta immagnifico e crocifigge Julio Cesar con incornata perentoria. Le luci di una fredda serata autunnale ai piedi della Madonnina assaporano la gioia pazza del fuoriclasse brasiliano che si prende il Milan, si prende il boato e scaccia, nel suo allegro samba sotto la Sud, tutti i dubbi di chi lo considerava finito. Anch'io avevo dei dubbi su Dinho: forse è ora che li rinneghi. Il Milan va a riposo sereno e convinto dei suoi mezzi. Nella ripresa l'Inter cerca di tirare fuori i denti ma viene ben presto soffocata nuovamente dalla tela di Ancelotti. Tanto da innervosirsi: falli su falli portano l'espulsione di Burdisso per doppio giallo, e di Materazzi dalla panchina. I nerazzurri recriminano conto l'arbitro, ma è chiaro che è solo il riaffiorare della loro indole da piangina. Ancelotti deve togliere l'infinito Gattuso che ha male alla mano, e nella girandola dei cambi entra anche Sheva per Dinho. Standing ovation e subito due occasioni nitide per Andriy. L'assedio finale dei nerazzurri fa paua, e in una mischia in area Adriano avrebbe davvero l'occasione di pareggiare; più volte è Abbiati a volare verso parate sul filo dei nervi, regalando sospiri di sollievo profondi ai suoi tifosi. La battaglia volge al termine e dopo il lungo recupero finalmente la torcida rossonera può urlare di gioia: come spesso accade, col primato cittadino in saccoccia. Tutti gli scudetti di questo mondo non serviranno mai all'Inter per scollarsi di dosso l'etichetta di 'cugini (poveri) dei campioni'. La supremazia veste rossonero, il destino bacia in fronte il nuovo idolo Ronaldinho e il Milan ritorna a meno tre dalla vetta. Altro che crisi.



MILAN-INTER 1-0. MARCATORI: Ronaldinho (M) al 37' p.t. MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankulovski; Gattuso (Bonera dal 43' s.t.), Seedorf, Ambrosini; Kakà, Ronaldinho (Shevchenko dal 39' s.t.); Pato (Flamini dal 28' st). (Dida, Cardacio, Antonini, Emerson). All: Ancelotti. INTER (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Burdisso, Materazzi (Cruz dal 14' s. t.), Chivu; Vieira (Stankovic dal 35' s.t.), Cambiasso, Zanetti; Mancini (Adriano dal 14' st), Ibrahimovic, Quaresma. (Toldo, Cordoba, Rivas, Balotelli). All. Mourinho. ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno (Niccolai, Papi). NOTE: spettatori 79.057 per un incasso di 1.932.805,26 euro. Ammoniti Gattuso, Jankulovski, Burdisso, Vieira, Quaresma, Stankovic per gioco scorretto, Zanetti per proteste. Al 32' s.t. espulso Burdisso per doppia ammonizione, al 37' s.t. espulso Materazzi per proteste dalla panchina. Angoli 5-2 per il Milan . Recuperi 0' pt, 5' st.

LE PAGELLE

ABBIATI 7. Si supera in un paio di uscite a pugni protesi che salvano la porta rossonera, e per il resto sfodera interventi sicuri e decisi che danno certezze alla difesa e ai tifosi. Grande Christian, tornato protagonista tra i pali del suo Milan! ZAMBROTTA 6,5. La trazione offensiva del Milan, orchestrata dai suoi campioni dai piedi buoni, impone meno spinta sulla fascia e più attenzione. Zambro copre bene e sfodera tre, quattro recuperi prodigiosi. Anche ina rea, come nel finale incandescente. MALDINI 6,5. L'eleganza e l'efficacia con cui regge la linea difensiva, a 40 anni suonati, è immensa. Corpo a corpo annulla Ibrahimovic e tanto basta a tributargli un applauso eterno. Cuore di Drago non molla un centimetro, pattuglia la zona dall'alto dei suoi 55 derby e si toglie l'ennesima soddisfazione nei confronti dei nerazzurri. KALADZE 6. Morde le caviglie e fa un gran lavoro sporco. JANKULOVSKI 6. Vale il discorso fatto per Zambrotta, si vede poco ma è giusto così: il compito richiesto lo svolge ampiamente senza cercare di strafare. GATTUSO 8. MO-NU-MEN-TA-LE. Assolutamente oceanico nel combattere con una grinta talmente incendiaria da far paura al diavolo. Recupera palloni come se piovesse, e quando Ancelotti lo richiama per la troppa foga con cui falcia sia un avversario che Pato (!) lui gli urla in faccia di tutto: il mister si riaccovaccia in panchina cazziato come un moccioso. Cuce l'azione nel ruolo di Pirlo, e il bello è che lo fa benissmo. Inoltre si sbatte anche nel suo consueto ruolo di distruttore apocalittico. BONERA sv. AMBROSINI 7. Un altro che ha giocato una partita imperiosa. Ha dato anima e corpo, come sempre, fronteggiando con furia ogni minimo faccia a faccia. Dalla sua parte i nerazzurri hanno trovato un carro armato capace di raderli al suolo. Tantissima quantità nel recupero dei palloni. SEEDORF 7. Il professore tiene lezione di calcio, e quando lo fa in questo stato di forma è una meraviglia. Assist e dribbling in serie, danzando elegante tra i birilli nerazzurri. Grandissimo Clarence. KAKA' 7. Lo spettacolo intrigante scatenato dal circo rossonero presenta stasera un pirotecnico Ka-Pa-Ro che duetta con classe e magnificenza. In velocità, di prima, tra triangoli, cross, tiri. Kakazinho discende con devastante atrocità nel fianco nerazzurro, più e più volte: le sue discese le conoscono tutti, e l'Inter in particolare. Dopo ieri sera le conosce ancora meglio: è lui a dipingere l'arcobaleno che RONALDINHO 8. fa scintillare alle spalle di Julio Cesar. Di testa, in stile centravanti: non da Dinho, proprio perchè lui può anche questo. La partita del dentone è un condensato di magie dolci come la notte di San Siro, ammorbidita dai suoi cross, i suoi tacchi, i suoi balletti. Uomo del destino, Dinho ha ammaliato il Meazza. Il primo gol da milanista, sigillato nel primo derby, consegna automaticamente alla leggenda, nel cuore dei tifosi. SHEVCHENKO 6. Ha poco tempo per giocare, ma l'orgoglio brucia dentro per lui, ex re del derby: ed è l'orgoglio a portarlo per due volte vicino alla rete. PATO 7. Sempre attivo e pimpante nella sua azione di attacco. Non segna ma apre spazi, si muove tanto e duetta splendidamente con i due palloni d'oro. Dinho in campo ed Emerson dalla panchina gli dispensano consigli in serie, e lui mette in pratica. FLAMINI sv.


COMMENTI A CALDO

RONALDINHO: 'Segnare nel derby è una grande emozione. L'esultanza? E' stata spontanea e istintiva per la grande gioia che ho provato. Speravo nel gol, mi mancava segnare. Ho trovato il primo gol nel derby e il primo con la maglia del Milan. Sono felice anche perchè tutti ci tenevamo a fare un bel regalo per il compleanno del presidente Silvio Berlusconi. Penso che la squadra oggi abbia giocato una grande gara, contro una squadra forte come l'Inter. Questa vittoria ci dà fiducia'.

CLARENCE SEEDORF: 'Kakà è io ci siamo avvicinati negli anni anche come spirito e anche in questo ultimo periodo difficile. Abbiamo cercato di guardare avanti insieme e pensare alle cose positive. Anche lui ha fatto un sacrificio per farsi trovare a disposizione sempre dopo l'infortunio. Penso che questo sia un ottimo esempio per tutti. Grazie a questi segnali, dati da lui, da me stesso e da altri giocatori, come lo stesso Ronaldinho quando è stato in panchina, o anche Emerson... Insomma siamo tutti coinvolti, tutti partecipano al progetto. Così siamo usciti da una situazione difficile'. 'Sono strafelice per Dinho, gli vogliamo molto bene, aveva bisogno di un momento così in una gara così. Da questo momento in poi per lui tutto sarà tutto più facile. Gol così ti sbloccano da ogni punto di vista'. 'Abbiamo giocato una partita intelligente, con questo spirito andremo lontani'.

RICKY KAKA': 'Seedorf è stato grandissimo oggi, ha fatto il sacrifico di giocare a centrocampo, di arretrare per la squadra. Gli ho fatto i complimenti, questo è il giusto spirito. Penso che per Dinho quello di oggi sia un gol importante, decisivo, siamo tutti felici per lui. Tutti aspettano da lui quello che ha fatto stasera, si vede che ha voglia'.

PAOLO MALDINI: 'Abbiamo giocato molto bene anche contro la Lazio. Siamo mancati un po' a Genova, ma abbiamo superato le nostre difficoltà. Adesso siamo lì anche in classifica. Per noi vincere il derby era importante, secondo me abbiamo cercato più di loro la vittoria ed è arrivata. Abbiamo meritato il successo. Ronaldinho? Sono felice per lui. E' un ragazzo che lavora, si sta impegnando molto, ha qualità e l'ha fatta vedere'.

CARLO ANCELOTTI: "Il Milan ha fatto esattamente quello che voleva fare. Loro portavano dietro gli attaccanti per poi colpire in contropiede e noi abbiamo cercato equilibrio e portato giocate in velocità. Ci sono riusciti Kakà e Ronaldinho confezionando una perla vera e propria, poi abbiamo gestito bene il risultato. E' lo spirito ad essermi piaciuto, lo stesso che ha sorpreso anche il presidente Silvio Berlusconi. Tutta la squadra ha giocato con grande umiltà, tutti i giocatori si sono aiutati a vicenda. Dalle prime gare giocate è cambiato proprio l'approccio alla gara, la mentalità. Adesso tutti i giocatori hanno capito che bisogna collaborare per dare equilibrio al gioco. Abbiati? Gli faccio i complimenti, ha davvero concesso poco ai loro attaccanti. "Adesso dopo questa vittoria non perdiamo però di vista alcuni particolari. Le gare perse contro Bologna e Genoa sono ancora fresche e ritengo sia ancora presto dire che il Milan è guarito. Certo tutto il gruppo ha fatto tesoro di certi errori e questo è servito per darci una grandi spinta".

CLASSIFICA SERIE A
12Lazio7Lecce
11Napoli7Fiorentina
10Catania6Genoa
10Udinese5Chievo Verona
10Inter5Torino
9Juventus5Siena
9Milan4Sampdoria
9Palermo3Bologna
9Atalanta1Reggina
7Roma0Cagliari

APPROFONDIMENTI
RONALDINHO, IL SORRISO è ROSSONERO!

IL DERBY REPARTO PER REPARTO
BREVE STORIA DEL DERBY MILANESE

sabato 27 settembre 2008

DERBY, SALE LA TENSIONE

Verso una formazione senza Sheva e con Pato-Kakà appoggiati da Seedorf. Intanto parlano Gattuso e Maldini.

Derby, sale la tensione. Nella giornata dell’antivigilia non sono mancati spunti di riflessione e indiscrezioni interessanti in vista della mega-stracittadina di domenica sera. Innanzitutto, la formazione: si è tanto parlato dell’infortunio di Borriello che spianava la strada ad Andriy Shevchenko, ex uomo derby per eccellenza. A sorpresa invece potrebbe esserci l’utilizzo di Pato in coppia con Kakà, appoggiati dalla fantasia di Seedorf. Meno probabile un tandem Kakà-Ronaldinho a supporto del diciannovenne bomber brasiliano. Notizia amara dunque, se venisse confermata, per l’ucraino e per quanti sognavano un suo ritorno al gol proprio nella sfida più calda. Qualora il numero settantasei dovesse scendere in campo, andrebbe alla ricerca del suo sigillo numero 15 nel derby: da quel lontano ottobre 1999 (2-1 e prima rete ai nerazzurri), Andriy ha più e più volte ferito il blasone avversario, dalla doppietta nell’apocalittico 6-0 alla prodezza del 13 maggio 2003, pass diretto per la finale di Manchester. Tutto sommato sarebbe curioso testare lo stato di forma del campione dell’est proprio contro i cugini, perché le motivazioni e la grinta potrebbero portare la rinascita di un attaccante che nelle due stagioni londinesi si è perso per strada: una prodezza domenica vorrebbe dire campione sbloccato, primo passo verso la risalita, ritorno alla normalità. Mister Ancelotti ha dunque diverse considerazioni da prendere in oggetto prima di ufficializzare le formazioni, che per lo più – esclusi dunque i ruoli d’attacco – sembrano ormai definite. In difesa dovrebbe aver recuperato Jankulovski, mentre a centrocampo prevarranno fisico e grinta: Flamini, Ambrosini e Gattuso.


Proprio il Ringhio Nazionale ha parlato oggi ai microfoni di Milan Channel, spiegando come si sia ben adattato all’assenza di Pirlo, fungendo anche da frangiflutti davanti alla difesa: "Sto in mezzo e cerco di dare equilibrio. Lotto, recupero palloni, poi però poche azioni partono dai miei piedi. A questo ci pensa Seedorf. Mi piace questo nuovo ruolo, faccio anche meno fatica..." (da gazzetta.it). Gattuso ha parlato a tutto campo, elogiando Borriello ("fisicamente è una bestia, ed è più tosto di Giardino: la maglia del Milan pesa più di quella viola e per indossarla uno deve avere anche una grande personalità") e smorzando i riflettori attorno a Mourinho: "Giochiamo contro l’Inter, non contro Mourinho"). Come sempre, quando parla Gattuso non dice mai cose banali. E parla senza problemi di qualsiasi cosa, anche dei cattivi pensieri che, dopo qualche momento difficile nell’ultima stagione, avevano rischiato di portarlo lontano da Milanello. Senza peli sulla lingua, senza falsi perbenismi. E’ supercarico per il derby, Gattuso, e fosse per lui si fonderebbe sul prato del Meazza fin da ora.


Un altro senatore rossonero, e che senatore, ha parlato del derby in conferenza stampa. Paolo Maldini di derby ne ha vissuti (e vinti) tantissimi, tanto che è proprio lui il recordman assoluto di presenza nella stracittadina lombarda; il capitano analizza così le diversità tra le due corazzate: "Noi non siamo forti a livello strutturale, quindi dobbiamo sfruttare altre caratteristiche. Possiamo a volte andare in difficoltà sui calci piazzati, ma abbiamo pregi e difetti, quindi lavoriamo per migliorare sia gli uni che gli altri" (da acmilan.com). Interessante la disamina di Cuore di Drago sulla tattica che Ancelotti dovrà applicare alla sfida: "Il progetto tattico non è un progetto bloccato, nel senso che dipende anche dai giocatori che hai a disposizione. Prendiamo l'esempio di Borriello. Con o senza lui cambia, perché come caratteristiche non abbiamo un suo sostituto e se Marco non c'è il mister deve per forza modificare qualche cosa. Credo che alla luce di queste cose il derby possa essere un banco di prova importante".

giovedì 25 settembre 2008

SUPERMARCO HA CAMBIATO IL MILAN

Borriello è diventato grande. Finalmente fondamentale nel gioco del Milan, il bomber dovrà ora sopportare un breve stop per infortunio che purtroppo gli farà saltare il tanto atteso derby.
Marco Borriello si è finalmente preso il Milan. Il centravanti che tanto prometteva fin dalla più giovane età ha finalmente sfondato e, dopo le 19 reti in maglia Genoa dello scorso anno, è davvero diventato una pedina fondamentale per il suo Milan. Solare, vivace, allegro (da buon napoletano), Super Marco si è inserito alla grande negli schemi di Ancelotti, risolvendo quasi magicamente i problemi di un gioco che da tempo stentava alquanto: l'introduzione del centravanti di sfondamento ha infatti dato profondità ad una manovra che troppo spesso veniva intralciata dalla presenza di due seconde punte troppo simili. Marco sprigiona energia e positività, dà peso in attacco, lotta con fisico e con la sua potenza garantisce un enorme armamentario offensivo col quale sfondare le retroguardie avversarie. La preparazione estiva di Borriello è stata frenata dall'infortunio al ginocchio, così il bomber non ha potuto dar subito una mano al Milan; ma sin dal suo inserimento nel match con lo Zurigo, coinciso col suo primo centro stagionale, la musica è cambiata e Marco è diventato fondamentale. Il suo lungo girovagare per l'Italia, dopo i fulminanti esordi a Treviso (10 gol nel 2002), lo hanno portato a vestire in prestito le maglie di Empoli, Reggina, Sampdoria e nuovamente Treviso, ma senza mai esplodere definitivamente. Già nel 2002/03, a 18 anni, si era messo in mostra nelle amichevoli con la maglia del Milan, segnando poi il suo primo gol in coppa Italia. Confermato tra le riserve nel 2003/04, è rientrato alla base nel 2006/07 e stava disputando una buonissima stagione 83 reti) prima dell'ingiusta squalifica per doping. L'accusa in realtà arrivava a causa di una pomata utilizzata dalla sua ragazza Belèn Rodriguez. Il prestito al Genoa gli ha fatto fare il salto di qualità: in maglia rossoblù Marco è diventato un goleador implacabile, realizzando 19 gol splendidi e pesantissimi con una regolarità disarmante. Meritatissimo il debutto in azzurro e il ritorno al Milan. Purtroppo salterà il derby per questo piccolo infortunio muscolare (2-3 settimane di stop), e questo decisamente non ci voleva. I rossoneri dovranno reagire senza il loro panzer, e Marco dovrà pazientare per tornare ad esaltarsi a suon di reti.

REGGINA-MILAN 1-2 (SERIE A, 4a GIORNATA)

BORRIELLO-PATO, OK MILAN

Il Milan espugna Reggio Calabria con una prestazione sofferta ma di carattere: rete decisiva di Pato dopo il vantaggio di Borriello, che però si infortuna: il derby a rischio per il bomber.

REGGIO CALABRIA- Bene così, Milan. Vittoria sofferta in terra di Calabria per il Milan, ma pur sempre di vittoria si tratta; ed è la terza di fila contando anche la UEFA, il che significa forse aver scacciato i fantasmi della crisi. Il Milan si impone con il gol di un sempre più essenziale Borriello e con un colpo di magia dell'altrettanto decisivo Pato, giunto dopo il pareggio amaranto a secondo tempo inoltrato; tuttavia i rossoneri devono preoccuparsi per l'infortunio muscolare occorso a Super Marco, che ha dovuto lasciare spazio a Shevchenko nella ripresa: due settimane di stop e derby saltato per il bomber, notizia davvero negativa per Carlo Ancelotti, vista la pesante svolta che l'innesto dell'ex centravanti del Genoa aveva apportato alla manovra offensiva milanista. Non è stato un Milan brillante quello di Reggio, ma considerato che era un turno infrasettimanale, a pochi giorni dal derby, e con una squadra che si difendeva anche con le riserve e i primavera, non c'è da preoccuparsi e bisogna anzi godersi questi ulteriori tre punti. Maldini e Ambrosini si riposano, sostituiti da Bonera e Flamini, e la fascia di capitano che finisce a Gattuso. L'avvio vede il primo pericolo creato da un gran tiro di Brienza, con il Milan che cerca di manovrare palla pur imbrigliato nella tela collosa di una Reggina quasi fastidiosa per come si trincea indietro; il gol arriva dunque solo su punizione, con l'ex Borriello che svetta statuario su assist pennellato da Seedorf ('24). la reazione della Reggina, pur non trascendentale, mette confusione nei milanisti che pur sfiorano il raddoppio due volte con Borriello. Prima Abbiati e poi Bonera devono metterci delle pezze, ma le occasioni reggine sono il preludio al pareggio di Corradi in mischia: pochi secondi prima Borriello si era piegato a un problema muscolare, e proprio il neoentrato Sheva (alla trecentesima in rossonero) si perde l'ex bomber della Lazio nell'azione dell'1-1. L'assedio del Milan è reazione spontanea e decisa, ma non è serata buona per la fantasia di Kakà; tuttavia il campione brasiliano riesce a diventare fenomenale protagonista anche nelle sue apparizioni più anomale, raccogliendo uno splendido lancio del sempre più efficiente Zambrotta e galoppando sul fondo: cross splendido e meravigliosa conclusione girata al volo di Pato, che si infila in rete e vale il 2-1 finale! Ancelotti inserisce Emerson per il ragazzino, il Milan contiene con le unghie e porta a casa tre punti pesantissimi. La risalita continua imperterrita, ed ora sotto con il derby!

REGGINA-MILAN 1-2. MARCATORI: Borriello (M) al 24' p.t.; Corradi (R) al 14', Pato (M) al 29' s.t. REGGINA (3-5-2): Campagnolo; Lanzaro, Cirillo, Santos (Alvarez dal 44' s.t.); Vigiani (Ceravolo dal 33' s.t.), Barreto, Carmona, Hallfredsson, Costa (Barillà dal 35' s.t.); Corradi, Brienza. (Puggioni, Cosenza, Di Gennaro, Tognozzi). All: Orlandi. MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Zambrotta, Bonera, Kaladze, Favalli; Flamini, Flamini (Ambrosini dal 16' s.t.), Seedorf; Kakà; Pato (Emerson dal 38' s.t.), Borriello (Shevchenko dal 14' s.t.). (Dida, Maldini, Antonini, Ronaldinho). All: Ancelotti. ARBITRO: Saccani di Mantova. NOTE - Spettatori paganti 11.138, per un incasso di 293.282,00 euro; abbonati 8.690. Ammoniti Lanzaro, Flamini e Shevchenko per gioco scorretto, Abbiati e Pato per comportamento non regolamentare. Angoli: 1-2. Recuperi: 1' p.t.; 4' s.t.




LE PAGELLE

ABBIATI 6. A volte incerto, con qualche uscita avventata, a volte importante nella difesa della porta. Il gol in mischia non è causa sua. ZAMBROTTA 6,5. Che acquisto meraviglioso! La sua presenza sulla fascia è costante e pesante. E' lui a innestare, con un lancio lungo al millimetro, la discesa di Kakà da cui nasce il cross vittoria per Pato. BONERA 6. Pattuglia la difesa in luogo di Maldini, e in un'occasione sbroglia una situazione intricata. Si arrabbia parecchio con Sheva quando l'ucraino si perde l'uomo nell'1-1 avversario. KALADZE 5,5 Involontario protagonista del gol reggino, con la palla che gli carambola addosso. Ultimamente è un pò pasticcione. Cerca anche la percussione personale. FAVALLI 6. La spinta offensiva non produce cross troppo pericolosi, ma il cardinale non commette errori in copertura. GATTUSO e FLAMINI 6+. Il solito importantissimo lavoro oscuro: palloni recuperati, botte prese e date. Il francese, ammonito, rischia addirittura l'espulsione per un'entrata troppo volitiva su un avversario, così per evitare guai Ancelotti si copre sostituendolo con AMBROSINI sv. SEEDORF 6,5. Buona partita di Clarence, per come si muove elegante e sinuoso tra gli avversari. Imprendibile. Scodella lui l'assist del vantaggio. KAKA' 6,5. La partita di Ricky sembrava un pò grigia, ma poi l'ha scossa con alcune irruzioni in area e, soprattutto, la sgroppata che ha portato il meraviglioso 2-1 di Pato. PATO 6,5. Il ragazzino gioca defilato ed entra nel vivo a sprazzi, nella ripresa, con alcuni spunti di luce: scatti e cambi di ritmo di livello. Soprattutto, segna un gol inaudito per importanza e bellezza, con una splendida conclusione di prima imbeccato da Kakazinho. E' il suo terzo gol stagionale. EMERSON 6. Porta quantità nel finale critico, mura la difesa. BORRIELLO 7. Un gigante. I difensori lo devono marcare con cattiveria, per arginarlo. Lui segna irrompendo di testa come il miglior centravanti di sfondamento vecchia maniera. Poi spreca due occasioni di piede per troppafoga. Ha cambiato l'attacco rossonero, dandogli peso e profondità. Purtroppo si fa male e probabilmente salterà il derby: non ci voleva. SHEVCHENKO sv Non si vede mai, poco tempo per entrare in gara.



COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI: 'Abbiamo vinto anche soffrendo, ma in questo momento va bene così. Abbiamo iniziato bene e siamo stai bravi a gestire il pareggio, con orgoglio abbiamo trovato il gol del vantaggio. Borriello ha avuto un infortunio muscolare speriamo di avere la possibilità di riavareo in squadra in fretta. Comunque stiamo migliorando piano piano, oggi è andata meno bene sul piano del gioco rispetta a quello che è successo contro la Lazio, ma lo spirito è quello che conta perchè stasera tutti si sono sacrificati. Riguardo alla prossima sfida di campionato contro l'Inter di Derby ne sono arrivati tanti, molti di questi ci hanno visto sorridere'. DANIELE BONERA: "Abbiamo fatto una buona gara, anche nella fase difensiva, soffrendo però sui calci piazzati. La Reggina aveva dei buoni saltatori e infatti è proprio su calcio piazzato che hanno trovato la rete del pareggio.Ci hanno messo in difficoltà con le ripartenze e anche noi dobbiamo cercare di fare qualcosa di più sui calci da fermo anche per domenica contro l'Inter che ha dei buoni saltatori.Sul gol c'è stato un concorso di colpe generale, è arrivato nel momento della sostituzione di Borriello con Shevchenko.Domenica ci aspetta il derby e anche se abbiamo solo quattro giorni per preparare la partita, in queste occasioni si trovano energie che nemmeno si pensa di avere. A livello mentale siamo sicuramente stimolati." GIANLUCA ZAMBROTTA: "Nonostante la vittoria siamo ancora in un periodo difficile perchè oggi abbiamo preso gol nella loro unica occasione pericolosa, da fermo, ma per fortuna con la voglia di vincere e la giusta determinazione siamo riusciti a conquistare tre punti importanti.Ora siamo a pochi punti dalla vetta e la partita di domenica contro l'Inter sarà difficile.Non è comunque mai facile andare in trasferta a giocare e confrontarsi con le squadre 'piccole', ma siamo contenti per il risultato di oggi." ALEXANDRE PATO: "Sono contento per i gol che ho realizzato nelle ultime tre partite, ma ancora più contento che il Milan abbia vinto fuori casa. Questi tre punti sono importanti per la classifica e per il morale, adesso aspettiamo tutti i tifosi domenica a San Siro per questa partita importante contro l'Inter.Quando scendo in campo cerco di fare sempre quello che il Mister mi chiede negli spogliatoi". ANDRIY SHEVCHENKO: "Oggi è arrivata una vittoria importante, la partita è stata difficile, ma siamo riusciti a vincere lo stesso.Sono entrato all'improvviso, senza riscaldarmi e abbiamo preso gol subito, non ho nemmeno capito quello che è successo. Domenica ci aspetta la partita contro l'Inter che cercheremo di preparare bene per fare una bella partita".

CLASSIFICA SERIE A
10 Inter 5 Chievo Verona
9 Lazio 5 Siena
9 Atalanta 5 Torino
8 Napoli 4 Lecce
8 Juventus 4 Roma
7 Catania 4 Fiorentina
7 Udinese 3 Bologna
6 Milan 3 Sampdoria
6 Palermo 1 Reggina
6 Genoa 0 Cagliari

martedì 23 settembre 2008

ROSSONERI A TUTTO CAMPO

BECKHAM (La presentazione di David// Nel mondo di Beckham// rossonero fino a giugno?//)
BORRIELLO (SuperMarco ha cambiato il Milan)
GATTUSO (Come sempre Super Gattuso!)
INZAGHI (SuperPippo il signore d'Europa//Inzaghi, Milan a vita// Pippo tris con l'Atalanta: 'mi tengo il pallone!// 300 da pro: tutti i record di SuperPippo// Inzaghi, 'Milan a vita'//)
KAKA' (80 gol in rossonero!// l'indispensabile// Bandiera Kakà: no al Manchester City// Kakà sempre protagonista//)
PATO (Nel segno dei grandi attaccanti rossoneri// Una crescita irresistibile//)
RONALDINHO (nel derby il primo gol rossonero//L'infinito sorriso di Dinho//Ronaldinho trascina il Milan: gol al Napoli//)
SEEDORF (Clarence, filosofo del pallone//)
SHEVCHENKO (il ritorno al gol in rossonero)

EX ROSSONERI
ANCELOTTI (La fine di un'epoca)
MALDINI (Campioni rossoneri: Maldini// Il saluto del Capitano//)

KAKA', 80 CENTRI IN ROSSONERO


80 GOL ROSSONERI, mica male per un fantasista di 26 anni! Ok, Ricky Kakà non è un fantasista normale, non lo è mai stato. E' un talento moderno che nulla ha a che vedere con i vecchi registi cadenzati e magari sregolati di un tempo: Kakà è un ciclone ragionato, una bomba letale capace di impostare e concludere, muovendosi su un fronte ampio sulle ali di una velocità mostruosa. Fuoriclasse completo, dotato dell'esplosività nelle discese di un incursore esterno, della tecnica di regia del miglior dicitore, della potenza e del fiuto del gol dei grandi centravanti, della varietà offensiva offerta dalle seconde punte. E' sempre stato così Riccardino, sin da quando arrivò ragazzino (2003) e, con 14 gol stagionali, trascinò di peso il Milan allo scudetto. Fu una stagione stellare per il giovanissimo brasiliano, dal gol al debutto nel derby al peso specifico (immenso) che rivestì nella scalata al tricolore. Un craque che rapì subito l'Italia, i media, i tifosi che iniziarono a cantare 'siam venuti fin qua per vedere segnare Kakà'. Da allora sono già passate 6 stagioni rossonere: nella seconda, quella della delusione di Istanbul, Ricky è molto maturato, imparando ancor più a mettersi a servizio della squadra; e nel 2005/06 ha imparato ancor più (se ce ne fosse stato bisogno) a sfruttare come arma devastante le sue cavalcate, la velocità, la potenza: da quella stagione infatti Ricky segna come i bomber più scafati, e proprio domenica, con la Lazio, ha segnato il suo gol numero 80 con la divisa del diavolo. La stagione migliore, pur con un 2003/04 monumentale, è la 2006/07. Kakà è la folgore che trasforma il Milan in un carro armato in Champions League. E' lui a sbloccare e decidere tutte le gare, laureandosi capocannoniere del torneo con 10 centri. Splendide le gemme con l'Anderlecht (tripletta), col Celtic, col Manchester nella aprtita perfetta. A fine anno arriva anche il pallone d'oro e il Mondiale per club, ovviamente con la sua immancabile griffe in finale. Il 2007 di Kakà è stato come il 1989 di Van Basten: inarrivabile. Non è mancato l'apporto di Kakà anche nella scorsa stagione, ancora ad altissimi livelli realizzativi: l'infortunio al ginocchio ne ha rallentato la preparazione epr questo 2008/09, maora è tornato e lo strepitoso golazo ai biancocelesti sta lì a dimostrare la grandezza di questo fuoriclasse che il mondo ci invidia.


Con Pippo, eroi nel derby del 2007/2008


Pallone d'oro 2007


Re d'Europa nel 2007: da capocannoniere!


Arriva ragazzino e trascina allo scudetto (2004)

lunedì 22 settembre 2008

MILAN-LAZIO 4-1 (SERIE A, 3a GIORNATA)

MILAN, COSI' SI FA!

Prova di forza del Milan, che stritola la Lazio con i gol di Seedorf, Zambrotta, Pato e Kakà. I problemi non sono da considerare finiti, ma il passo avanti è notevole.

MILANO- L'orgoglio e la classe dei campioni feriti può diventare una trappola per gli avversari, specie se favoriti. Milan ultimo e in crisi che ospita la Lazio capolista e rivelazione di inizio stagione, una sfida che appare ostica per i rossoneri che invece stritolano senza pietà gli uomini di Delio Rossi. L'anno scorso i capitolini furono umiliati per 5-1, la storia quasi si ripete e i ragazzi di Ancelotti escono rinvigoriti da un 4-1 entusiasmante. Dopo la vittoria sullo Zurigo, giovedì, un altro passo verso la fine del tunnel. Iniziano a girare le gambe e i risultati finalmente sorridono al Milan, che scende in campo con la giovane coppia d'attacco Pato-Borriello davanti all'estro di Kakà. A centrocampo ritorna Gattuso dopo la frattura al polso, in difesa confermati Maldini e Kaladze davanti al titolare Abbiati. Il Milan parte bene e detta i ritmi, e si porta in vantaggio con una splendida incursione di Seedorf, che trova la porta dopo fortuita triangolazione in area con... Matuzalem. Dopo il vantaggio i rossoneri sembrano mollare un pò la presa, difatti subiscono un contropiede che Zarate trasforma nell'1-1. Tuttavia il Meazza trova ben presto un nuovo idolo, Gianluca Zambrotta: la freccia destra copre con proficuità la sua corsia e quando decide di sciacquare nel Naviglio il suo passato bianconero, per il portiere Carrizo la serata diventa un incubo: l'azzurro scocca un bolide stellare che trafigge il guardiano argentino. E' il 2-1 che scalda la torcida rossonera. Tocchetti e possesso palla, anche se un pò azzardati a volte, costituiscono l'essenza del Milan, che nella ripresa dilaga e trova condizione, morale, gioco. Seedorf tesse gioco con eleganza estrema, Zambro e Janku danno grande vivacità sulle corsie, Borriello si muove benissimo e crea spazi, lotta, fa sponda; di ciò beneficia Pato, sempre più presente col passare dei minuti. E' proprio il dicannovenne brasiliano a trovare il 3-1 con un preciso colpo di testa, prima del sigillo finale di Kakà con un favoloso tiro dalla lunga distanza. Milan concreto e in gran spolvero, la Lazio mette fuori il muso solo in occasioni sporadiche, allorquando è Abbiati a immolarsi a protagonista. Nel finale spazio anche per qualche giochetto di prestigio di Ronaldinho. I rossoneri conquistano tre punti e sembrano voler dimostrare ai tifosi che ce la stanno mettendo tutta per spazzare via i problemi di inizio stagione. KAKA', 80 GOL IN MAGLIA ROSSONERA

44 GOL DI SEEDORF con la maglia del Milan (1° stagionale: 31 in serie A, 9 nelle coppe internazionali, 4 in coppa Italia. Seedorf, classe 1976, ha giocato con Ajax, Samp, Real Madrid e Inter prima di arrivare al Milan nel 2002. In 7 stagioni rossonere ha giocato 288 partite vincendo scudetto, 2 champions, 2 supercoppe europee, 1 supercoppa italiana, 1 coppa Italia e 1 coppa del mondo per club.

Il primo gol rossonero di Gianluca Zambrotta, alla terza apparizione da milanista, ha spianato la discesa del Milan verso la vittoria. Zambro, cresciuto nel Como, ha debuttato nel Bari ed è diventato grande in 7 anni alla Juventus. Al Milan è arrivato dopo il biennio al Barcellona. Campione del Mondo in Germania nel 2006.

LE PAGELLE

ABBIATI 6,5 Il gol è colpa della difesa che si perde zarate, per il resto Christian strappa solo applausi con un paio di interventi di livello. ZAMBROTTA 7. Padrone della destra, copre con puntiglio e spinge con frequenza. Da lustrarsi gli occhi il suo primo gol con la maglia del Milan, un bolide chilometrico che vale il 2-1 e mette i rossoneri sulla strada del successo. KALADZE 5,5. Un pò pasticcione, specie quando si perde Zarate che poi sigla l'1-1. MALDINI 6. Il capitano garantisce classe ed esperienza, presidia la difesa con sapienza e tranquillità, senza sbavature. Terza partita su tre in campionato, una piccola anomalia visto che negli ultimi tre tornei Paolo veniva impiegato con meno frequenza per garantirne pienezza fisica e presenza nelle euro gare. JANKULOVSKI 6,5 Uno stantuffo instancabile e prepotente sulla sinistra. GATTUSO 6 Rientra dopo l'infortunio e rimette in campo la solita grinta ed energia (EMERSON sv). AMBROSINI 6,5. Inutile elencare, come sempre, la grinta e la continuità con cui recupera grappoli di palloni, morde le caviglie nemiche e puntella il centrocampo; spontaneo invece citare il tuffo in quasi-rovesciata con cui salva la porta di Abbiati nella ripresa. SEEDORF 6,5 Qualità immensa, certo, ma anche una partita di grande intelligenza tattica per Clarence. Ha riacquisito l'autorità e l'incisività di sempre dopo qualche battuta a vuoto. E' lui che apre le danze, con una prepotente irruzione in area conclusa col suo primo centro stagionale (FLAMINI 6 Pochi minuti ma bastano per dare dimostrazione di grinta e volontà con un paio di recuperi da applausi). KAKA' 6,5. Quando sfrutta gli spazi per lanciarsi nelle sue ripartenze è devastante. Segna un gol indimenticabile sigillando il 4-1. PATO 6,5. Come spesso, carbura col passare dei minuti, dopo aver preso confidenza col campo e la palla: e quando il bimbo inizia a giocare è dura per tutti. In realtà già in avvio aveva sfiorato un gol di tacco epocale, però a artita più inoltrata acquisice maggiore incidenza e segna pure il 3-1 che chiude i giochi. E' il suo secondo gol stagionale, undicesimo in rossonero (RONALDINHO 6 Pochi minuti pure lui, ma che show! Una serie di no look divertenti, uno dei quali mette Borriello davanti alla porta con un lancio calibrato da distanza ragguardevole). BORRIELLO 6,5. Lotta tantissimo, fa da sponda, apre varchi, torna persino in difesa a liberare l'area. utilissimo, prezioso Super marco. La sensazione è che sarà fondamentale nella stagione rossonera: dall'anno scorso la sua carriera ha davvero spiccato il volo.

11 GOL MILANISTI. Pato ha segnato il suo undicesimo gol con la maglia rossonera, il suo secondo stagionale e decimo in serie A dopo la rete allo Zurigo, in coppa UEFA, giovedì scorso. Il suo è il primo gol di un attaccante del Milan in questa stagione.

MILAN-LAZIO 41. MARCATORI: Seedorf (M) all'8', Zarate (L) al 26', Zambrotta (M) al 35' pt; Pato (M) al 4', Kakà (M) al 15' st. MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Kaladze, Maldini, Jankulovski; Ambrosini, Gattuso (Emerson dal 34' st), Seedorf (Flamini dal 19' st); Kakà; Pato (Ronaldinho dal 26' st), Borriello. (Dida, Bonera, Favalli, Shevchenko). All. Ancelotti. LAZIO (4-3-1-2): Carrizo; Lichtsteiner, Siviglia, Rozehnal, Kolarov; Brocchi (De Silvestri dal 34' st), C. Ledesma, Matuzalem (Meghni dal 23' st); Mauri (Foggia dal 18' st); Pandev, Zarate. (Muslera, Cribari, C. Manfredini, Makinwa). All. D. Rossi. ARBITRO: Rizzoli di Bologna (assistenti S. Ayroldi-Lanciano). NOTE - Spettatori 57.362 per un incasso di 979.373,50 euro. Ammoniti Zambrotta per comportamento non regolamentare, Kaladze, Brocchi, Jankulovski per gioco scorretto. Angoli 7-6. Recuperi 1' pt, 2' st



COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI: "L'abbraccio tra me e Clarence Seedorf è stato un abbraccio tra persone che si stimano e ringrazio Clarence, come tutti gli altri, per la buona partita giocata. Non tanto per la qualità del gioco, ma soprattutto per l'atteggiamento con cui siamo scesi in campo, tutti cercavano di stare compatti, vicini. E' stata una bella partita, una vittoria importante. Gattuso ha svolto un ottimo lavoro, è stato molto lucido, dimostra sempre molta forza e molta sicurezza, ma io non voglio fare nessuna preferenza perchè questa sera mi sono piaciuti tutti. Ognuno ha dimostrato tanta volontà. Dopo il pareggio è arrivato il momento più delicato della partita, poi è arrivata la rete di Zambrotta che ci ha tolto da un momento delicato della gara. Il gol di Kakà che ha chiuso la partita mi è piaciuto molto, ma anche quello di Pato su azione è stato molto bello. Pato è un grande attaccante, soprattutto quando riesce a fare le cose con velocità e stasera sul gol è stato molto bravo. Anche kakà piano piano sta ritrovando la condizione migliore, sta giocando con continuità e stasera la sua è stata un'ottima prestazione."


1 Inter 7 1 1 0 0 2 1 2 1 1 0 4 2 3 2 1 0 6 3 3
2 Juventus 7 1 1 0 0 1 0 2 1 1 0 2 1 3 2 1 0 3 1 2
3 Lazio 6 1 1 0 0 2 0 2 1 0 1 5 5 3 2 0 1 7 5 2
4 Palermo6 2 2 0 0 5 2 1 0 0 1 1 3 3 2 0 1 6 5 1
5 Catania6 2 2 0 0 2 0 1 0 0 1 1 2 3 2 0 1 3 2 1
6 Atalanta6 1 1 0 0 1 0 2 1 0 1 1 1 3 2 0 1 2 1 1
7 Napoli5 1 1 0 0 2 1 2 0 2 0 1 1 3 1 2 0 3 2 1
8 Roma 4 2 1 1 0 4 1 1 0 0 1 1 3 3 1 1 1 5 4 1
9 Torino4 2 1 0 1 4 3 1 0 1 0 1 1 3 1 1 1 5 4 1
10 Siena4 1 1 0 0 2 0 2 0 1 1 1 2 3 1 1 1 3 2 1
11 Udinese 4 2 1 1 0 3 1 1 0 0 1 0 1 3 1 1 1 3 2 1
12 Fiorentina4 2 1 1 0 2 1 1 0 0 1 1 2 3 1 1 1 3 3 0
13 Chievo 4 1 1 0 0 2 1 2 0 1 1 1 3 3 1 1 1 3 4 -1
14 Lecce 4 2 1 1 0 3 1 1 0 0 1 0 3 3 1 1 1 3 4 -1
15 Milan 3 2 1 0 1 5 3 1 0 0 1 0 2 3 1 0 2 5 5 0
16 Genoa3 1 1 0 0 2 0 2 0 0 2 1 3 3 1 0 2 3 3 0
17 Bologna 3 1 0 0 1 0 1 2 1 0 1 2 2 3 1 0 2 2 3 -1
18 Sampdoria 2 2 0 2 0 2 2 1 0 0 1 0 2 3 0 2 1 2 4 -2
19 Reggina 1 1 0 1 0 1 1 2 0 0 2 1 5 3 0 1 2 2 6 -4
20 Cagliari0 2 0 0 2 1 5 1 0 0 1 0 2 3 0 0 3 1 7 -6