Verso una formazione senza Sheva e con Pato-Kakà appoggiati da Seedorf. Intanto parlano Gattuso e Maldini.

Derby, sale la tensione.      Nella giornata dell’antivigilia non sono mancati spunti di riflessione e      indiscrezioni interessanti in vista della mega-stracittadina di domenica      sera. Innanzitutto, la formazione: si è tanto parlato dell’infortunio di      Borriello che spianava la strada ad Andriy Shevchenko, ex uomo derby per      eccellenza. A sorpresa invece potrebbe esserci l’utilizzo di Pato in coppia      con Kakà, appoggiati dalla fantasia di Seedorf. Meno probabile un tandem      Kakà-Ronaldinho a supporto del diciannovenne bomber brasiliano. Notizia      amara dunque, se venisse confermata, per l’ucraino e per quanti sognavano un      suo ritorno al gol proprio nella sfida più calda. Qualora il numero      settantasei dovesse scendere in campo, andrebbe alla ricerca del suo sigillo      numero 15 nel derby: da quel lontano ottobre 1999 (2-1 e prima rete ai      nerazzurri), Andriy ha più e più volte ferito il blasone avversario, dalla      doppietta nell’apocalittico 6-0 alla prodezza del 13 maggio 2003, pass      diretto per la finale di Manchester. Tutto sommato sarebbe curioso testare      lo stato di forma del campione dell’est proprio contro i cugini, perché le      motivazioni e la grinta potrebbero portare la rinascita di un attaccante che      nelle due stagioni londinesi si è perso per strada: una prodezza domenica      vorrebbe dire campione sbloccato, primo passo verso la risalita, ritorno      alla normalità. Mister Ancelotti ha dunque diverse considerazioni da      prendere in oggetto prima di ufficializzare le formazioni, che per lo più –      esclusi dunque i ruoli d’attacco – sembrano ormai definite. In difesa      dovrebbe aver recuperato Jankulovski, mentre a centrocampo prevarranno      fisico e grinta: Flamini, Ambrosini e Gattuso.
 

     Proprio il Ringhio Nazionale ha parlato oggi ai microfoni di Milan Channel,      spiegando come si sia ben adattato all’assenza di Pirlo, fungendo anche da      frangiflutti davanti alla difesa: "Sto in mezzo e cerco di dare equilibrio.      Lotto, recupero palloni, poi però poche azioni partono dai miei piedi. A      questo ci pensa Seedorf. Mi piace questo nuovo ruolo, faccio anche meno      fatica..." (da gazzetta.it). Gattuso ha parlato a tutto campo, elogiando      Borriello ("fisicamente è una bestia, ed è più tosto di Giardino: la maglia      del Milan pesa più di quella viola e per indossarla uno deve avere anche una      grande personalità") e smorzando i riflettori attorno a Mourinho: "Giochiamo      contro l’Inter, non contro Mourinho"). Come sempre, quando parla Gattuso non      dice mai cose banali. E parla senza problemi di qualsiasi cosa, anche dei      cattivi pensieri che, dopo qualche momento difficile nell’ultima stagione,      avevano rischiato di portarlo lontano da Milanello. Senza peli sulla lingua,      senza falsi perbenismi. E’ supercarico per il derby, Gattuso, e fosse per      lui si fonderebbe sul prato del Meazza fin da ora.
 

     Un altro senatore rossonero, e che senatore, ha parlato del derby in      conferenza stampa. Paolo Maldini di derby ne ha vissuti (e vinti)      tantissimi, tanto che è proprio lui il recordman assoluto di presenza nella      stracittadina lombarda; il capitano analizza così le diversità tra le due      corazzate: "Noi non siamo forti a livello strutturale, quindi dobbiamo      sfruttare altre caratteristiche. Possiamo a volte andare in difficoltà sui      calci piazzati, ma abbiamo pregi e difetti, quindi lavoriamo per migliorare      sia gli uni che gli altri" (da acmilan.com). Interessante la disamina di      Cuore di Drago sulla tattica che Ancelotti dovrà applicare alla sfida: "Il      progetto tattico non è un progetto bloccato, nel senso che dipende anche dai      giocatori che hai a disposizione. Prendiamo l'esempio di Borriello. Con o      senza lui cambia, perché come caratteristiche non abbiamo un suo sostituto e      se Marco non c'è il mister deve per forza modificare qualche cosa. Credo che      alla luce di queste cose il derby possa essere un banco di prova      importante". 



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