Carlo Ancelotti ha lo sguardo mortificato. Anche se Adriano Galliani ribadisce: "Carlo non si tocca; è del Milan". Ancelotti scava nei pensieri dei suoi ragazzi incapaci di reagire. A un certo punto, in piedi vicino alla panchina di Marassi, osservava impietrito al crollo della squadra: giocate prevedibili. Inutile urlare, dare consigli, ordinare cambi di marcia. Al fischio finale di Rocchi è filato via. Con un dolore forte dentro. "Mi sento male. E' normale. Guardando la classifica non ci sono alternative", ha esclamato dopo una lunga sosta negli spogliatoi. Ma ha rialzato immediatamente la testa: "Le cose però siamo ancora nelle condizioni di metterle a posto, sono certo che ce la faremo".
POCO TEMPO - Ancelotti non sottovaluta i problemi: "Oggi ho visto due partite: nel primo tempo abbiamo sofferto, nel secondo abbiamo spinto di più. Ma le condizioni non sono brillanti; abbiamo avuto poco tempo per lavorare insieme e questi sono i risultati".
NESSUN PROBLEMA - C'è chi lo punzecchia sul futuro. "Non devo chiarire niente - dice -; io sono l'allenatore del Milan. Non c'è stato proprio nulla. Anzi, la società mi è molto vicina; si preoccupano addirittura di tranquillizzarmi. Abbiamo più problemi di assemblaggio di altre squadre: dal 16 luglio ho avuto questa rosa a disposizione solo per quattro giorni, troppo poco». Ancelotti chiede tempo per ricostruire il gioco: "In questo periodo, anche se ci sono partite da disputare, lavoreremo ancora e penso che i problemi potremo risolverli. Problemi con la società? No, assolutamente nessuno, voci ne sono saltate fuori altre volte in questi anni. Io vedo un club che mi sta vicino e cerca di tranquillizzarmi. Naturalmente sono dispiaciuto, ma vado avanti a lavorare. Il resto non mi interessa. Sussurri dell'ambiente milanista? Non mi risultano. Se voi ne sapete più di me, potreste dirmelo", sentenzia senza alzare il tono della voce. Una costante del tecnico rossonero.
FIDUCIA - Nella sua scaletta ora c'è lo Zurigo. Poi l'inaspettato testacoda di campionato a San Siro contro la Lazio: domenica prossima nel posticipo serale. Ultima spiaggia no, ma poco ci manca. Alla ricerca della riscossa sperata. Ma restano le certezze di "Carletto": il Milan tornerà.
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