domenica 30 novembre 2008

PALERMO-MILAN 3-1 (SERIE A, 14a GIORNATA)

MILAN, CHE VERGOGNA!

Milan osceno a Palermo: non bastano due rigori fasulli regalati ai rossoneri per evitare una lezione esemplare impartita dagli uomini di Ballardini.

PALERMO- Milan umiliato a Palermo, Milan distrutto senza pietà in una notte da incubo. Gli uomini di Ancelotti restano negli spogliatoi e i padroni di casa possono bistrattare in lungo e in largo le maglie rossonere che vengono impietosamente gettate in campo alla Favorita. Senza Kakà e Gattuso (squalificati) il mister schiera Seedorf e Ronaldinho in regia dietro a Pato, con Flamini e Ambrosini di scorta a Pirlo. Maldini-Bonera coppia difensiva. La serata si annuncia dura da subito, con un Milan rinunciatario che nel primo tempo si fa mettere alle corde dal Palermo. Pato deve lasciare presto campo a Pippo Inzaghi per una botta. Solo un grande Abbiati salva ripetutamente lo 0-0, unitamente ad un paio di recuperi importanti del Capitano. Ma nella ripresa il buio si fa fondo. Ronaldinho è completamente estraneo alla partita, così come Inzaghi mai servito. Il Milan non tira mai in porta, il Palermo invece passa con Miccoli e raddoppia con Cavani senza che nessuna reazione si manifesti nei rossoneri. Ronaldinho sbaglia un rigore (inesistente), il Milan continua nella sua pantomima: i terzini sono nulli e non attaccano, Pirlo non accende mai la luce, i mediani vedono sfuggirsi gli assatanati palermitani da ogni parte; un grandissimo Amelia chiude ripetutamente la porta ai rossoneri, e nemmeno l'ingresso di Shevchenko cambia la sinfonia. Gli spunti dell'ucraino, oper quanto volenterosi, non ricordano nemmeno alla lontana il grande attaccante che fu. Il Palermo dilaga con Simplicio, l'arbitro regala un altro rigore al Milan (stavolta Dinho segna) in una parata di conclusioni sballate o parate da Amelia con interventi strepitosi: l'assedio finale non porta a niente, ed è giusto così: non si può sempre giocare come suini e cercare di rimettersi in carreggiata negli ultimi dieci minuti, perchè le partite ne durano 90. I problemi sono sempre gli stessi, e una classifica che pareva positiva -finora- è stata in realtà mascherata da vittorie brutte e aiuti arbitrali. Il Milan che vogliamo non è questo.


PALERMO-MILAN 3-1. MARCATORI: Miccoli (P) al 5', Cavani (P) al 15', Simplicio (P) al 35', Ronaldinho su rigore (M) al 38' s.t. PALERMO (4-3-1-2): Amelia; Cassani, Carrozzieri, Bovo, Balzaretti; Nocerino, Liverani, Bresciano; Simplicio (Guana dal 46' s.t.); Miccoli (Kjaer dal 46' s.t.), Cavani (Succi dal 49' s.t.). (Ujkani, Dellafiore, Migliaccio, Mchedlidze). All: Ballardini. MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Bonera, Maldini, Jankulovski; Flamini (Emerson dall'11' s.t.), Pirlo, Ambrosini (Shevchenko dall'11' s.t.); Seedorf, Ronaldinho; Pato (F. Inzaghi dal 29' p.t.). (Dida, Kaladze, Antonini). All: Ancelotti. ARBITRO: Rocchi di Firenze. NOTE - Spettatori: 33.998, per un incasso di 817.214 euro. Ammoniti Amelia, Bovo, Carrozzieri per gioco scorretto, Miccoli per comportamento non regolamentare, Emerson per proteste. Angoli: 9-4. Recuperi: 4' p.t.; 3' s.t.

LE PAGELLE

ABBIATI 6 Non ci fosse stato lui a fermare la cascata palermitana (soprattutto nel primo tempo) staremmo parlando di una disfatta ancora più disonorevole. ZAMBROTTA 4 In fase di spinta non c'è mai, e se c'è i suoi cross sono mediocri. Partecipa alla tragicommedia della difesa. MALDINI 5 A due-tre interventi da vecchio Cuore di Drago abbina purtroppo qualche defaillance e, nel finale, inspiegabilmente sembra gestire la manovra difensiva quasi con tranquillità. Come se non fossimo stati in pieno forcing. Un gol palermitano è sulla sua coscienza. BONERA 5 La difesa fa acqua da tutte le parti, e non si salva nessuno. JANKULOVSKI 4 Zambrotta allo specchio: assolutamente inutile. PIRLO 4 Dovrebbe inventare, creare, lanciare, accendere la luce. Non fa nulla di tutto ciò, ma nemmeno qualcosa di più semplice come farebbe un qualsiasi giocatore mediocre. AMBROSINI e FLAMINI 5 Buoni e generosi come non li abbiamo mai visti, fanno passare i palermitani da tutte le parti. EMERSON 5 Con i suoi riflessi ben oliati e la freschezza dinamica è l'uomo giusto da inserire in queste situazioni. SHEVCHENKO 5 Prova a sgattaiolare via sulla fascia, ma non riesce più a dribblare nemmeno i nanetti di gesso. RONALDINHO 4,5 Si assenta dalla partita senza lasciare traccia, e il rigore dell'1-3 non fa testo. Anche perchè un altro rigore, ben più decisivo, se lo fa parare. Zero dribbling, zero assist, solo una punizione delle sue all'incrocio. Ma non basta. SEEDORF 4,5 Ogni tanto trotterella con più veemenza. Il suo apporto muore lì. PATO 5,5 Resta in campo poco, giusto per regalarci una conclusione sballata e procurarsi il primo rigore. INZAGHI 5 Servito pochissimo, si fa vedere ancora meno. Impalpabile, assente, questi aggettivi oggi ricorrono spesso.



COMMENTI A CALDO

ADRIANO GALLIANI:'E' stata una partita che sarebbe cambiata se la palla del primo rigore fosse entrata, ma il Palermo ha meritato la vittoria. E' mancato il dinamismo di Gattuso e Kakà, è stata una partita nella quale Pato poteva sbloccare il risultato. Nella ripresa poi il Plermo ha legittimato il risultato. Siamo secondi in classifica c'è il tempo di recuperare e spero che si migliori il rendimento in trasferta. Bisogna correre di più a centro campo sul piano della corsa siamo stati sovrastati'. CARLO ANCELOTTI: 'Abbiamo giocato male, siamo andatai sotto la sconfitta è meritata. Non abbiamo giocato come volevamo. abbiamo tenuto il ritmo troppo basso. Qualche segnale c'era stato nel corso della partita contro il Torino. C'è stata poca compattezza nella gestione risultato, non siamo stati costruttivi in fase di possesso palla e poco applicati in fase di difesa. Il ritmo troppo basso che ha portato a fare una partita sotto tono. Tante squadre avversarie puntano sul ritmo, qualche squadra riesce come il Plaermo questa sera, altre hanno difficoltà quando si scontrano con le qualità del Milan. Quando non abbiamo il comando del gioco si fatica a gestire le gare. Per avre un risultato positivo ora è importante come abbiamo già fatto . E' importante valutare quello che è successo e trovare il correttivo giusto, l' attenzione e la compattezza che sono calate e vanno ritrovate. Nella prossima partita di Coppa Italia (mercoledì 3 dicembre ndr) contro la Lazio vogliamo vincere anche se la partita più importante è quella di domenica'.



CLASSIFICA SERIE A
33 Inter 20 Atalanta
27 Juventus 19 Siena
27 Milan 17 Cagliari
24 Napoli 17 Roma
23 Fiorentina 16 Sampdoria
23 Lazio 13 Lecce
22 Catania 12 Torino
22 Genoa 11 Reggina
21 Udinese 10 Bologna
20 Palermo 9 Chievo Verona


giovedì 27 novembre 2008

PORTSMOUTH-MILAN 2-2 (COPPA UEFA, 1° TURNO)

DINHO E PIPPO
MIRACOLO IN EXTRATIME

All'inferno e ritorno: Milan sotto 2-0, l'ingresso di Ronaldinho cambia il match: 2-2 in '5 e qualificazione matematica al turno successivo. Con una partita ancora da giocare.

PORTSMOUTH (Eng)- Il cielo grigio di Portsmouth lasciava presagire cattivi presagi, e a vedere i rossoneri in campo contro il team inglese, privi di gioco e di mordente, l'idea era proprio quella della serataccia storta. Lo zero a uno sembrava la fine, lo zero a due sanciva la disfatta. E invece Carlo Ancelotti ad una manciata di minuti dalla fine butta in campo Pato e Dinho, e il destino cambia corso. Il Gaùcho, sempre più bomber e trascinatore di questo Milan bruttissimo, all'84 dipinge l'ennesima punizione-gioiello e ridà speranza all'assedio del diavolo. Che viene coronato all'ultimo secondo dal solito assatanato Pippo Inzaghi, per la prima volta con la fascia di capitano stretta al braccio. E' il 2-2 che dà la qualificazione e un senso alla notte inglese di Carlo Ancelotti, che per turnover schiera Favalli-Senderos come coppia di difesa e dirotta Antonini sulla sinistra. A centrocampo giostrano capitan Gattuso, Emerson e Flamini. In avanti Inzaghi e Sheva, punte di rincalzo, appoggiate da Kakà che va in campo vista la squalifica di domenica prossima. La gara parte bene e entrambe le squadre sembrano propositive; ben presto però il Milan si spegne, sulle ceneri di un Kakà vaporoso (come spesso ultimamente) e di uno Shevchenko non pervenuto. Ci prova, saltuariamente, solo Inzaghi, che con un bel pallonetto sfiora la traversa. Il Portsmouth cresce e nella ripresa prende il comando, mettendo la museruola ad un Milan intontito, disorientato da uno stadio-bolgia dove tutti cantano e ballano invasati dalla loro squadra. Il solito lavoraccio encomiabile di capitan Gattuso non può bastare a reggere la baracca, i terzini non spingono a dovere. Gli inglesi attaccano la difesa bucata degli italiani e raccolgono il seminato passando in vantaggio al '17 s.t con Kaboul: cross di Johnson e micidiale incornata. Giù il sipario. Anzi no: '10 dopo l'ex interista Kanu infierisce, ancora imbeccato da Johnson e agile a muoversi nell'ariosa retroguardia rossonera. Ancelotti corre ai ripari: mette Seedorf per Gattuso, la fascia di capitano transita brevemente sul braccio di Kakà e termina su quello di Inzaghi quando il mister inserisce Ronaldinho e Pato al posto di Ricky e Shevchenko (completamente inutili). Il Milan cambia radicalmente. Pato dà vivacità, si ficca in area facendo impazzire la difesa, Pippo coglie un palo con uno spettacolare colpo di testa, Antonini sfodera un tiro pericolosissimo. Il gol è nell'aria, ed è il destino a baciare ancora il suo principe, Ronaldinho. Punizione magistrale dipinta dal magico fenomeno, ottavo gol rossonero e assedio finale da cardiopalma. In extremis la palla spiove in area cacciata da Zambrotta, Pippo la controlla scoordinato e, freddo come un esquimese, la catapulta in rete: è il delirio, il bomber europeo corre dai tifosi completamente impazzito, gasato al gol con la fascia di capitano al braccio. Vorrebbe gettarsi in mezzo alla folla, vista l'assenza di barriere, per esplodere tutta la sua schizofrenica, epilettica gioia. E' il 2-2 finale, centro numero 65 di Alta Tensione in Europa. Il Milan si qualifica col batticuore.


PORTSMOUTH-MILAN 2-2. MARCATORI: Kaboul (P) al 17’, Kanu (P) al 27’, Ronaldinho (M) al 39’, Inzaghi (M) al 47’ s.t. PORTSMOUTH (4-4-2): James; Johnson, Kaboul, Distin, Belhadj; Little (Mvuemba dal 20’ s.t.), Bouba Diop, Hughes, Traore; Kanu (Davis dal 36’ s.t.), Crouch. (Ashdown, Hreidarsson, Pamarot, Wilson). All: Adams. MILAN (4-3-1-2): Dida; Zambrotta, Senderos, Favalli, Antonini; Gattuso (Seedorf dal 20’ s.t.), Emerson, Flamini; Kakà (Ronaldinho dal 28’ s.t.); Shevchenko (Pato dal 28’ s.t.), Inzaghi. (Kalac, Kaladze, Bonera, Pirlo). All: Ancelotti. ARBITRO: Gumienny (Belgio). NOTE - Spettatori 20.403. Ammoniti: Antonini e Hughes per gioco scorretto. Angoli: 4-7. Recuperi: 1’ primo tempo; 3’ secondo tempo.





LE PAGELLE
DIDA 5,5 Prima di prendere i due gol, regala un'uscita a terra in cui la palla gli passa tra le braccia e gli torna in testa solo dopo essergli rimbalzata sulla testa (...). Nei due gol non ha grosse colpe, forse poteva tuffarsi in modo più deciso. ZAMBROTTA 5,5 Spinge poco e crossa male, si perde l'uomo nel 2-0 inglese. Non basta, per uno come lui, il cross gol del pareggio di Inzaghi. SENDEROS 5 Statuina di gesso nella difesa, soprattutto nelle azioni dei gol. FAVALLI 6 Dei difensori è il meno peggio: se la cava come può. ANTONINI 5,5 Come Zambrotta spinge poco e ha qualche falla in fase difensiva. Un gran bel tiro al suo attivo. Lotta molto, prende tante botte. GATTUSO 6 Serata dura per il capitano, con tanti compagni che si limitano a trotterellare. Lui non si risparmia mai. SEEDORF 6 Porta vivacità, smuove la manovra rossonera. Linfa vitale. EMERSON 6 Prestazione positiva, tiene palla e cerca di costruire pur giocando praticamente da fermo. FLAMINI 6 Come sempre si vede poco ma, sotto sotto, sgobba parecchio. KAKA' 5 Continua il periodaccio nero: è irriconoscibile. RONALDINHO 6,5 Come col Braga: entra e ha tempo di toccare praticamente un solo pallone. Coi portoghesi fu il tiro al volo micidiale dell'1-0, stavolta è la punizione fatata che riapre una partita chiusa. Geniale. Leader. INZAGHI 7 Suo il pallonetto sulla traversa che è l'unica fiammata rossonera del primo tempo. Suoi i movimenti in attacco a cercare di fare impazzire la difesa, suo il colpo di testa che scheggia il palo nella ripresa. Pippo c'è e alla fine, con la fascia di capitano stretta al braccio -che orgoglio per questo cannoniere infinito e rossonero fino al midollo!- realizza un gol di enorme valore emotivo. SHEVCHENKO 5 Assente, vaporoso. Iniziamo a chiederci se non sia davvero al tramonto. PATO 6 Scuote la gara co i suoi guizzi, anche se a volte si incaponisce troppo in dribbling quando potrebbe passarla.


IL PROTAGONISTA

PIPPO: 'E' STATO UN REGALO DEL DIO DEL CALCIO'

FILIPPO INZAGHI:"Pensavo fosse una serata segnata dopo aver colpito due pali e una traversa, ma ci ho creduto fino alla fine perchè fisicamente oggi mi sentivo bene. Poi il dio del calcio mi ha regalato una magia al 93', indossando la fascia di capitano ed è stato il gol che mi permette di superare Raul oltre che regalare la qualificazione alla squadra. Per me e per il Milan l'Europa è un palcoscenico particolare, sappiamo dov'è la finale e tutti vogliamo tornare. Sarà un percorso lungo e difficile, ma la voglia di arrivarci è tanta."

COMMENTI A CALDO

CARLO ANCELOTTI: 'Era una partita che imponeva il ritmo alto abbiamo fatto bene nel corso del primo tempo giocando palla a terra, siamo andati sotto su una palla alta poi la partitita si è fatta più difficile. Ronaldinho e Inzaghi ci hanno dato una grande mano per pareggiare il risultato. Noi li potevamo sorprendere di più, abbiamo rischiato pochissimo e Dida non è mai stato impagnato. Il Portsmouht è una squadra che in casa può dare fastidio a chiunque sfruttando la potenza fisica dei suoi giocatori. E' importante essere al primo posto in calssifica perchè così avremo un turno più agevole ai sedicesimi'.


GIANLUCA ZAMBROTTA:"Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, su un campo impegnativo. Forse potevamo chiuderla prima, abbiamo creato tanto, ma diverse occasioni non sono state sfruttate. Nel secondo tempo è andata meglio e abbiamo conquistato un punto importante per la qualificazione.Sono felice di aver realizzato il cross per Pippo, lui è un grande campione, in area di rigore è il numero uno al mondo e sono contento che sia riuscito a segnare, soprattutto perchè il suo gol è arrivato alla fine e per come si era messa la partita siamo tutti molto contenti." EMERSON:"Sono contento per la mia prestazione. Stavo parlando con i miei compagni al termine della partita dicendo loro che non è semplice per un giocatore come me che gioca poco, gestire bene i novanta minuti, forse sono aiutato dall'esperienza. Erano ormai venti giorni che non giocavo, ma fisicamente sto meglio.Ronaldinho è stato fantastico sul calcio di punizione. Scherzavo con lui prima della partita di Torino dicendogli che era un po' di tempo che non segnava su punizione, e adesso siamo già a due gol. Si sente bene, si sente a casa e sta facendo la differenza mettendo il pallone dove vuole. Questo è un dono." ANRIY SHEVCHENKO: "Oggi abbiamo ottenuto un risultato importante. Sappiamo che quando si hanno in squadra grandi giocatori con grandi qualità il risultato può cambiare da un momento all'altro. Questa squadra non molla mai. Sono contentissimo anche perchè conosco questo campo, non era facile, qui molte grandi squadre hanno perso punti importanti ed è per questo che il nostro oggi è un buon risultato.Il Milan ha giocato bene, ha creato molte occasioni senza concedere molto in difesa. Nel secondo tempo abbiamo preso i gol, ma siamo contenti di essere riusciti a rimediare con le bellissime reti di Ronaldinho e Pippo." LUCA ANTONINI: "Sono andato vicino al gol, speravo di portare a casa una gioia sia per me che per la squadra, ma siamo riusciti ad ottenere un punto importante che ci ha regalato la matematica qualificazione. Siamo stati bravi a recuperare i due gol di svantaggio. il Porsmouth era una squadra che cambiava gioco spesso, molto velocemente, non era facile stargli dietro."



GRUPPO E
7 MILAN
6 WOLFSBURG
3 SPORTING BRAGA
1 PORTSMOUTH
0 HEERENVEEN



lunedì 24 novembre 2008

TORINO-MILAN 2-2 (SERIE A, 13a GIORNATA)

BUTTIAMOCI VIA!

Buon Milan a Torino, ma solo un punto portato a casa: svantaggio, pareggio e magia del solito Ronaldinho prima della beffa finale -su rigore del granata Rosina- a un quarto d'ora dal '90.

TORINO- Facciamoci del male: il Milan doveva restare nella scia dell'Inter, che sabato sera ha battuto la Juventus con rete di Muntari, e la vittoria a Torino era obbligatoria. E invece arriva un pareggio dopo aver sfiorato i tre punti per gran parte del match, rimontando lo svantaggio di Stellone con Pato e passando avanti con una punizione velenosa di Dinho. Ancelotti schiera il KA-PA-RO e riabbraccia dopo il lunghissimo infortunio Andrea Pirlo in cabina di regia. In difesa si rivede Maldini (con Kaladze) dopo un mesetto di stop; a destra in vece di Zambrotta si piazza Bonera. La partita scorre abbastanza piacevole e senza troppe occasioni, fino a che non sono i padroni di casa, con Rosini, a sfruttare un errore di Gattuso per servire la testa di Stellone: 1-0 al '25. Lo svantaggio sveglia il pressing del Milan, che pareggia immediatamente con Pato: Gattuso rimedia all'errore precedente con l'ennesimo assist di stagione, il gioiellino controlla e si gira infilando con classe il suo quarto gol stagionale (terzo in campionato). Gli attacchi rossoneri mettono i granata alle corde, e quando Kakà si procura una punizione da posizione invitante l'incanto del Comunale si catalizza su Ronaldinho: il piede fatato del brasiliano porta avanti i rossoneri. Settimo centro stagionale per il dentone. La ripresa vede un Gattuso strepitoso nell'interdizione e delle ottime combinazioni in velocità del trio brasiliano, davvero deliziose. In ogni caso, mentre Kakà è apparso in leggera crescita dopo il periodo abulico, Pato si è a lungo eclissato dal match; il migliore dei tre è stato così ancora Ronaldinho, presente anche se non trascendentale. Nel Toro brilla l'estro del giovane Dzemaili, mentre Sereni deve sfoderare un paio di parate da copertina. I rossoneri recriminano un 'mani' in area di Pratali, ma il rigore viene fischiato ai granata per medesima scorrettezza di Kaladze: è il '78, Rosina segna il 2-2 e il Milan vede sgfumare una vittoria necessaria. A nulla serve l'ingresso di Shevchenko nel finale: l'Inter torna a +3.


TORINO-MILAN 2-2. MARCATORI: Stellone (T) al 25’, Pato (M) al 29’, Ronaldinho (M) al 34’ p.t.; Rosina (T) su rigore al 33’ s.t. TORINO (4-4-2): Sereni; Diana, Natali, Pratali, Rubin; Colombo, Dzemaili, Barone (dal 27’ s.t. Zanetti), Rosina (dal 39’ s.t. Ogbonna); Bianchi (dal 27’ s.t. Abbruscato), Stellone (Calderoni, Pisano, Ventola, Franceschini). All: De Biasi MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Bonera, Maldini, Kaladze, Jankulovski; Gattuso (dal 34’ s.t. Shevchenko), Pirlo (dal 29’ s.t. Emerson), Seedorf; Kakà, Ronaldinho; Pato (Dida, Antonini, Favalli, Inzaghi, Flamini). All: Ancelotti ARBITRO: Farina di Novi Ligure NOTE - Ammoniti Pirlo, Bonera, Maldini, Barone e Natali per gioco scorretto, Kaladze per comportamneto non regolamentare, Kakà per simulazione. Angoli 4-5. Recuperi pt 1’, st 2’


LE PAGELLE

ABBIATI 6,5 L'ex di turno si prende applausi in un paio di occasioni e non ha grosse colpe sui gol. Spiazzato sul rigore di Rosina. BONERA 6 Presenza discreta sulla destra, non è un incursore di ruolo e non gli si può chiedere maggiore spinta. KALADZE 5,5 Partita di sostanza anche se è un suo fallo di mano a procurare il rigore del 2-2. Spala la neve con decisione, sbaglia a lamentarsi del rigore nel postpartita. MALDINI 6 Partita positiva per il Capitano, al rientro dopo un mese: eleganza ed esperienza non appassiscono mai. Nel finale non riesce ad arginare l'incursione di un avversario, sul cui cross Kaladze colpisce con la mano. JANKULOVSKI 6 Dopo la bella prova col Chievo si conferma in forma: bene a sinistra, supporta con continuità la manovra di Kakà e Dinho che a loro volta ben appoggiano la sua spinta. GATTUSO 6,5 Come sempre, l'uomo ovunque settepolmoni. Da un suo disimpegno errato nasce l0 0-1, ma rimedia subito con l'assist ruicostiano (e non è il primo) per Pato. Gran contributo interdittivo. SHEVCHENKO sv. PIRLO 6 Bentornato campione. Un paio di lanci rinfrescano subito la memoria a che si era scordato che Gianni Rivera gioca ancora in rossonero. Per il resto, è ancora lontano anni luce dalla sua condizione ottimale. EMERSON sv. SEEDORF 5,5 Combina pochino, per chiamarsi Seedorf. KAKA' 6 In crescita, ribadiamo. In certe partite post-operazione era apparso quasi assente, pur dispensando qua e là rigori decisivi e gol estraniati da partite anonime; A Torino invece entra più nel vivo del gioco, prova qualche discesa delle sue e si procura la punizione del 2-2, anche se da un pò ha iniziato a buttarsi a terra troppo spesso. RONALDINHO 6,5 Gioca sul velluto, e in velocità, con i suoi colleghi d'attacco. Segna il suo sesto gol in serie A con una punizione fatata. PATO 6 Pareggia con tocco di classe ma poi si assenta troppo a lungo dalla partita. Deve acquisire maggior continuità.


COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI: "Mi ritengo solo soddisfatto in parte. Dopo un primo tempo giocato bene la ripresa la si poteva gestire molto meglio. Avremmo dovuto coprire maggiormente e non concedere al Torino tutte quelle occasioni. Dovevamo difendere meglio ed essere più compatti. Abbiamo giocato bene a tratti, riusciamo a fare un buon calcio con possesso palla e qualità nello stretto ma poi manchiamo le stoccate decisive. Anche a Lecce avremmo dovuto vincere ma non ci siamo riusciti, non siamo stati capaci di chiudere la sfida.Dobbiamo migliorare in questo senso, quando siamo in vantaggio dobbiamo gestire meglio la gara. Pirlo? Ha fatto bene, nel nostro momento migliore abbiamo sfruttato anche le sua qualità. Il tiro di Ronaldinho rimpallato da Pratali? Per me era calcio di rigore ma non voglio commentare questi episodi.


PAOLO MALDINI: "E'stata una partita strana dove si è visto poco calcio e molte palle lunghe. Peccato per il risultato. Nel secondo tempo il Torino ha spinto parecchio e ha schierato tanti attaccanti e noi non siamo riusciti a chiudere prima la partita. Sul fallo di mano non ero in una posizione ottimale per valutare l'azione.Come prima della partita siamo secondi in classifica, speravamo di tenere il passo dell'Inter, ma considerando come siamo partiti in campionato va bene così."


DANIELE BONERA:"Peccato, ci aspettavamo di portare a casa i tre punti, però il Torino ha disputato una buona gara e non si è visto il Milan migliore. Dobbiamo comunque continuare su questa strada per lottare per il campionato.Purtroppo ci capita spesso fuori casa di creare tante occasioni senza poi riuscire a concretizzare.Maldini questa sera ha disputato una buona gara, si è allenato bene tutta la settimana per recuperare dall'infortunio. Andrea, invece, è rientrato dopo tanto tempo. Ha bisogno di giocare perchè settanta giorni senza scendere in campo sono parecchi e c'è bisogno del tempo opportuno per tornare ad essere in forma."


ALEXANDRE PATO: "Mi dispiace molto perchè il Milan non è riuscito a vincere e l'arbitro non ha fischiato il rigore su Ronaldinho, così abbiamo pareggiato perdendo due punti importanti per la classifica. Il Milan ha comunque creato tante occasioni e personalmente ho cercato di fare del mio meglio cercando il gol, peccato che non ne siano arrivati altri. Dobbiamo continuare comunque su questa strada perchè vogliamo vincere lo scudetto."

CLASSIFICA SERIE A
30 Inter 17 Atalanta
27 Milan 16 Sampdoria
24 Juventus 16 Siena
24 Napoli 14 Cagliari
23 Fiorentina 14 Roma
23 Lazio 12 Lecce
21 Catania 12 Torino
21 Udinese 11 Reggina
21 Genoa 9 Bologna
17 Palermo 6 Chievo Verona


lunedì 17 novembre 2008

MILAN-CHIEVO 1-0 (SERIE A, 12a GIORNATA)

NIENTE FUMO, TUTTO ARROSTO

Ancora un Milan non bello, ancora tre punti targati Kakà. Ancora un rigore dubbio per spngere i rossoneri al secondo posto: i rossoneri badano al sodo.

MILANO- Il Milan resta nella scia dell'Inter, risolvendo la pratica Chievo con una prestazione non brillante decisa da un clcio di rigore molto dubbio procurato e realizzato da Kakà. Ancelotti deve fronteggiare ad un'emergenza iella: nell'allenamento del venerdì vanno ko in mezz'ora Zambrotta, il suo vice Antonini, il guerriero Ambrosini e il centravanti Borriello. Così, visto anche il perdurare del forfait di Maldini, il mister deve schierare Favalli centrale con Kaladze, dirottando a destra Bonera e rigettando nella mischia Pippo Inzaghi. Nel primo tempo il Milan non demerita, ispirato dalla vena di un Ronaldinho pimpante e attivo tra cross morbidi e serpentine ripetute. Meno brillante, ancora una volta, Kakà, anche se è apparso più brillante che nelle ultime uscite. Tuttavia non piovono certo occasioni, per la squadra rossonera, così che Inzaghi si ritrova fuori dal gioco. Nella ripresa cresce l'intraprenenza del Chievo spinto da un buon Luciano: il Milan cerca l'assedio ma trova il gol solo su rigore. Bentivoglio contrasta Kakà, non sembra un contrasto da penalty ma l'arbitro fischia e il brasiliano mette la palla in rete. Il resto è poco da ricordare, una paratone di Abbiati e pochi squilli in attesa del '90. Nemmeno l'ingresso di Pato per Inzaghi lancia la gara, che termina col successo del Milan. Che sabato può tornare in testa: c'è Inter-Juve.


MILAN-CHIEVO 1-0 MARCATORE: Kakà su rigore al 15' p.t. MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Bonera, Favalli, Kaladze, Jankulovski; Flamini, Gattuso, Seedorf; Kaká, Ronaldinho; Inzaghi (Pato dal 16' st). (Dida, Darmian, Senderos, Emerson, Cardacio, Shevchenko). All: Ancelotti. CHIEVO (4-3-2-1): Sorrentino; Malagò, Mandelli, Yepes, Mantovani; Pinzi (Iunco dal 27' st), Bentivoglio, Marcolini (Italiano dal 33' st); Langella (Esposito dal 19' st), Luciano; Pellissier. (Squizzi, Moro, Cesar, D'anna). All: Di Carlo. ARBITRO: De Marco di Chiavari. NOTE - Spettatori 58.403 per un incasso di 1.022.351 euro. Ammoniti Kaladze, Jankulovski, Marcolini e Bentivoglio per gioco scorretto. Angoli 9-2. Recuperi 1' p.t., 3' s.t.



LE PAGELLE

ABBIATI 6,5 Sempre sicuro e attento, sfodera una parata decisiva e stilisticamente spettaclolare nella ripresa. BONERA 5,5 La sua spinta sulla fascia destra è molto ordinata. Fin troppo. FAVALLI e KALADZE 6 Pochi fronzoli e partita quasi immacolata per i due centrali. In particolare spicca l'esperienza e la saggezza con la quale si districa l'anziano professore. JANKULOVSKI 6 Abbastanza propositivo, guerriero in fase difensiva. GATTUSO 7 Ormai la palma di migliore è sempre la sua: gioca, stoico, tenendo un fazzoletto di carta in mano per asciugarsi il sangue di una ferita al volto. Recupera, cuce, corre, sbatte e si batte, cade e si rialza: è ovunque. FLAMINI 6 Si vede poco nel gioco rossonero, però non delude e si prende ilpeso del gioco oscuro. SEEDORF 6,5 Attivo e in palla, tesse le trame con tecnica superiore. I suoi stop, certe serpentine, i passaggi, la classe con cui tiene palla attaccata al piede anche tra due-tre uomini: tutto quello che fa è bello a vedersi. KAKA' 6 In crescita: cerca di inventare e duettare con Dinho. Si procura il rigore decisivo e lo trasforma in pero da tre punti. RONALDINHO 6,5 Quando si lancia in quei dribbling in velocità, zampettando tra i birilli clivensi, fa venire il coccolone. E' lui l'uomo più pericoloso e in palla del battaglione offensivo rossoenro. INZAGHI 5,5 Ha poche occasioni e si vede molto di rado: non era la sua partita, contro la difesa schierata dei gialloblù. PATO sv


COMMENTI A CALDO

CARLO ANCELOTTI: "Quella di oggi è stata una partita ben giocata, ci siamo presi delle pause ma è comprensibile. Abbiamo costruito buone trame di gioco e questo è positivo. Favalli? Sta facendo bene, oggi ha giocato in un ruolo complicato per un mancino come lui, ha fatto molto bene con grande acume tattico. In campo si soffre sempre, forse abbiamo difeso un po' troppo bassi me è stato bravo anche Abbiati a sbrogliare diverse situazioni. Christian sta facendo molto bene, si prende responsabilità importanti. Il fallo di Kakà? C'è, solo la moviola può stabilire se è dentro o fuori, l'occhio umano no. Oggi abbiamo meritato senza problemi, putroppo succede che non sempre mantieni il risultato come successo nella sfida con il Lecce. Adesso ci prepariamo ad una settimana importante con giocatori pronti al rientro che saranno fondamentali per darci un contributo importante".


RICKY KAKA' "La prestazione di oggi della squadra non è stata spettacolare come quella di Lecce, ma la cosa importante è avere conquistato tre punti fondamentali per la classifica.Per quanto riguarda l'episodio del rigore, ho parlato adesso con Bentivoglio che mi ha detto che il contatto c'è stato, poi se si trattasse di un fallo dentro o fuori dall'area è solo questione di centimetri ed è l'arbitro che valuta sul momento, ma a me non piace soffermarmi sui direttori di gara.Adesso noi cercheremo di fare del nostro meglio, perchè se vinciamo sempre da adesso in avanti sarà facile conquistare lo scudetto, ma il nostro primo pensiero deve essere quello di fare punti, poi guarderemo la classifica più avanti."



CLASSIFICA SERIE A
27 Inter 16 Palermo
26 Milan 13 Cagliari
24 Juventus 13 Sampdoria
23 Napoli 13 Siena
22 Lazio 12 Lecce
21 Catania 11 Roma
21 Udinese 11 Torino
20 Fiorentina 8 Bologna
20 Genoa 8 Reggina
17 Atalanta 6 Chievo Verona


MILANSTORY

IL MILAN Cricket and football club viene fondato la notte del 16 dicembre 1899 nella fiaschetteria toscana di via Berchet per mano di due gruppi di appassionati, l'uno italiano e l'altro inglese. L'amico comune che maggiormente si è prodigato per la nascita del club è l'inglese Herbert Kilpin, che diventa il primo campione e sceglie i colori sociali: come il diavolo e la paura, rossi e neri. Già nel 1901 il Milan di Kilpin è campione d'Italia, impresa che ripete nel 1906 e nel 1907. Sono i gloriosi anni d'oro dei pionieri, destinati tuttavia ad essere seguiti da un lungo digiuno di successi. Negli anni 10, nonostante il bomber belga Van Hege e il terzino della nazionale Renzo De Vecchi (il "figlio di Dio"), il Milan non riesce a rivincere lo scudetto; gli anni '20 e gli anni '30 sono i più duri per i tifosi, che però restano attaccatissimi alla loro squadra. Negli anni '30 si vestono di rossonero Aldo Boffi, un cannoniere implacabile, e l'ex bandiera dell'Inter Giuseppe Meazza: la Milano rossonera gode nel vedere il gol nel derby del "Balilla", ma presto il gap con i cugini verrà colmato. Infatti sul morire degli anni '40 e con l'inizio dei '50 vengono acquistati 3 svedesi super: il bomberissimo Nordhal, il geniale Liedholm e il professore Gren. Arriva il difensore Cesare Maldini e soprattutto il più forte giocatore del mondo, l'uruguaiano Pepe Schiaffino: è un Milan stellare, che ora può vincere tutto.


ANNI '50, MILAN SPETTACOLO. Nel corso degli anni '50 il Milan vince ben 4 scudetti e arriva in finale della giovane Coppa Campioni, perdendo con onore con l'invincibile Real Madrid dell'epoca. Nordhal diventa presto una mostruosa macchina da gol: per ben 5 volte sarà capocannoniere in serie A e chiuderà con il Milan dopo 221 reti in 7 anni. Irripetibile. Liedholm, che ne eredita la fascia di capitano, diventa invece bandiera e simbolo dello stile e dell'eleganza societaria, un regista capace di governare prima l'attacco, poi il centrocampo e, a fine carriera, persino la difesa. San Siro vince e si diverte, incantato da Schiaffino e compagni. Resta indimenticabile, a inizio decennio, un 7-1 a casa della Juventus che a fine anno vincerà lo scudetto.


I MERAVIGLIOSI ANNI '60. Se gli anni '50 sono leggendari per il Milan, gli anni '60 diventano ancora più incredibili. Un nuovo ciclo, col grande Nereo Rocco in panchina e il bomber italobrasiliano Altafini in campo, porta il Milan sul tetto del mondo. Con la regia del playmaker brasiliano Dino Sani, nel 1963 il Milan è campione d'Europa: una doppietta di Altafini stende il Benfica, capitan Maldini alza la coppa. I rossoneri vincono altri 2 scudetti, coppa Italia e coppa delle Coppe; a san Siro sfilano fuoriclasse in serie, da Sormani a Lorenzo Buffon, da Giorgio Ghezzi ai vari Rosato, Salvadore, il bomber Prati, il portierone Cudicini e soprattutto un magico numero 10, Gianni Rivera. La perla rossonera. Rivera arriva al Milan nel 1960, a diciassette anni. Studia dai campioni e presto diventa l'anima della squadra, trascinatore carismatico e fuoriclasse paradisiaco. Assist unici, mille dribbling spettacolari, gol strepitosi (164) e magie in serie. Da capitano Rivera alza la coppa campioni 1969: tris di Prati e gol di Sormani, 4-1 all'Ajax e viaggio del trionfo che continua con la vittoria in coppa Intercontinentale. Rivera vince il Pallone d'oro e si avvia ad un nuovo decennio in rossonero.

VERSO LA STELLA. Gli anni '70, nonostante 3 coppe Italia e la seconda coppa delel coppe, sono anni di tribolazioni societarie. Spesso Rivera si espone in prima persona, e paga di conseguenza, per tutelare la società; addirittura ne diventa presidente quando fiuta le cattive scelte dei precedenti proprietari. I tifosi aspettano da 9 anni il decimo scudetto, quello della stella, ma devono passare addirittura una stagione di sofferenze in bassa classifica; quando tuto torna finalmente a posto, nel 1979 arriva la tanto sospirata stella. Stelle in campo sono Maldera, il portiere Albertosi, Capello, i baby difensori Franco Baresi e Fulvio Collovati, e l'attaccante Bigon; In panchina il grande Liedholm, con Rocco che si è spento da pochi mesi. Rivera, al passo d'addio, gioca part time e distilla le ultime perle, prima di chiudere dopo 650 presenze in 19 stagioni di trionfi.

L'ARRIVO DI BERLUSCONI. Gli anni '80 iniziano nell'incubo: il Milan è coinvolto nel calcioscommesse e retrocesso in serie B. Dopo un ritorno disastroso in A e la nuova retrocessione, l'orgoglioso Baresi -che per questa maglia rifiuta Real Madrid e Juventus- trascina verso il riscatto i suoi compagni. Eroi coraggiosi al suo fianco sono Chicco Evani, Filippo Galli e Mauro Tassotti. La lenta ricostruzione targata Farina tocca picchi positivi (l'acquisto del bomber Hateley, del play Wilkins, l'esordio del sedicenne Paolo Maldini, l'arrivo dell'altro bomber Virdis) e altri negativi, come le irregolarità finanziarie e burocratiche che portano la società sull'orlo del fallimento: è il 1986, il Milan rischia di sparire ma arriva Silvio Berlusconi a salvarlo e ridargli lustro. Berlusconi salda i debiti, crea uno squadrone stellare e avvia un ventennio mirabolante. Arrivano al Milan i tre olandesi: Marco Van Basten, bomber mastodontico, Rijkaard, regista illuminante, e Gullit, un ciclone trascinante. Debuttano Albertini e Costacurta, brillano i vari Donadoni, Massaro, Maldini, Simone, Ancelotti (che regista, Terminator!) e i senatori: Baresi, Galli, Evani, Virdis. Il Milan vince lo scudetto 1988 con Sacchi in panchina: Sacchi rivoluziona il calcio italiano, trasformandolo in offensivo e totale, tutto pressing e spettacolo. In coppa è Milanshow: 5-0 al Real Madrid, 4-0 (2 gol Gullit, 2 Van Basten) alla Steaua e terza coppa a Milanello; nel '90 l'1-0 al Benfica (Rijkaard) vale il quarto eurosigillo, mentre fioccano 2 Intercontinentali e Supercoppe in quantità. A Sacchi succede Capello, maestro di cinismo che vince 3 scudetti di fila, ed un quarto nel 1996; in mezzo, la fine del ciclo olandese, con Van Basten che lascia il calcuio a 29 anni: dopo 3 palloni d'oro e 124 gol rossoneri, il cigno si arrende alle strameledette caviglie di cristallo, che privano san Siro del suo più grande fromboliere in assoluto. Seba Rossi bate il record di imbattibilità come portiere, il Milan vince un campionato senza sconfitte e non perde per 58 match di fila nell'arco di tre stagioni. Nel 1994 arriva la quinta Champions, con un 4-0 senza repliche al Barcellona: doppietta di Massaro, gol di Desailly e perla del genio Savicevic, che con Zvone Boban e Roby Donadoni è la fantasia scintillante del Milan. Nel 1995 arrivano Weah e Roby Baggio, e lo spettacolo continua incessante.

IL NUOVO CICLO STELLARE. I Milan invincibile e immortale nel '96 si prende 2 anni di pausa e crolla inevitabilmente a metà classifica, nello sconforto di un tifo mai appagato. Si ritira Mauro Tassotti (428 presenze), hanno lasciato Evani e tanti altri. E smette pure la leggenda Baresi, dopo 532 presenze. Il suo numero 6 è ritirato per sempre. Il Milan riparte dai senatori Maldini, Albertini, Costacurta, Donadoni, Boban e Rossi e, con Zaccheroni in panchina, nel 1999 vince uno scudetto insperato, grazie all'ultimo sforzo i una squadra di higlander che sfoderano una super rimonta. Grazie ai gol di Bierrhoff, Weah, Ganz e del magico Leonardo, è 16° scudetto. Festeggiato così un centenario di lusso, tra 2000 e 2002 il Milan ricostruisce la sua rosa: lasciano tutti i senatori esclusi Maldini e Costacurta; arrivano via via Gattuso e Shevchenko, Dida e Pirlo, Kaladze, Rui Costa, Serginho, Pippo Inzaghi, esplode Ambrosini. In panchina girano Cesare Maldini (con lui lo storico 6-0 nel derby) e Fatih terim: il turco è esonerato e sostituito da Calo Ancelotti che conclude 4° nel 2002. Inizia il nuovo ciclo. Con Nesta, novello Baresi, Rivaldo e Seedorf il Milan incanta in Europa e viaggia a mille, sospinto dai 30 gol stagionali di un Inzaghi implacabile. In coppa distrugge Bayern, Deportivo, Borussia, Real Madrid, l'Ajax al '93 e l'Inter in semofinale con gol di Shevchenko: in finale, con la Juve, si va ai rigori: Dida para, Sheva segna ed è sesta coppa. Arrivano anche coppa Italia e Supercoppa Europea, con altro gol del solito Shevchenko. Il Milan si completa con Cafu e soprattutto il baby fenomeno Kakà, e nel 2004 vince lo scudetto dei record. Superbi Nesta e Maldini in difesa, strepitoso Kakà davanti, enoreme Shevchenko autore di 24 reti, geniale la regia di Pirlo, implacabile la furia di Gattuso. Vinta la Supercoppa italiana, con i nuovi gol di Hernan Crespo nel 2005 il Milan torna in finale di Coppa, ma sciupa il 3-0 del primo tempo lasciando il successo al Liverpool. Nel 2006 arriva Gilardino con Jankulovski e il Milan lotta su tutti i fronti, pur senza vincere nulla.

LA STAGIONE DELLE RIVINCITE. L'estate 2006 è terribile. Shevchenko clamorosamente se ne va, dopo 173 gol in tanti anni di trionfi; coinvolto di striscio da calciopoli, nel 2006/07 il Milan parte a rilento e abbandona subito il campionato, concentrandosi solo sull'Europa. Kakà è ormai una stella spaziale, segna 10 gol e trascina un Milan guerriero ad una nuova finale: abbattuti Bayern e Manchester United (con la partita delle partite), viene l'ora della rivincita sul Liverpool. La doppietta dell'assatanato Inzaghi vale la settima coppa nella splendida notte di Atene. Si ritira Costacurta(458 presenze), va avanti Paolo Maldini: alla soglia dei 40 anni il capitano si avvia alla ventiquattresima stagione in rossonero, con 846 presenze e mille medaglie sul petto. La nuova stagione inizia con la quinta Supercoppa Europea, vinta sul Siviglia. In dicembre Kakà alza il Pallone d'oro e il Milan sale sul tetto del Mondo, vincendo sul Boca Juniors la sua quarta coppa Intercontinentale. E adesso andiamo avanti, sempre sotto il segno del Diavolo.

giovedì 13 novembre 2008

IL MOMENTO D'ORO DEL BRASILIANO

DINHO: 'SONO FELICE'
MILANO, 12 novembre 2008 - Quando in estate è arrivato dal Barcellona qualcuno pensava che in rossonero avrebbe proseguito la sua parabola discendente. Ma partita dopo partita, gol dopo gol, Ronaldinho ha conquistato tutti al Milan e non solo: dopo le ultime due brutte stagioni al Barcellona, il fantasista brasiliano si tra ritrovando. "È un momento bello, le cose stanno andando come pensavo io e per me è il massimo - dice -. Sono contento di poter fare del mio meglio anche se non sono al 100% e sono felice di restituire al pubblico tutto l'affetto che mi sta dando. Tutto quello che sta succedendo è perfetto, sin dal primo giorno. Dal mio arrivo a oggi tutto funziona alla perfezione, quando mi vengo ad allenare i miei compagni mi sono vicini, mi aiutano, tutti mi trattano bene, anche il pubblico, tutto sta accadendo nel migliore dei modi, sono felice".

"UOMO UTILE" - Adriano Galliani è categorico: "Ronaldinho non è una scommessa vinta, perché noi non facciamo scommesse. Noi cerchiamo di acquistare giocatori che possano servire alla nostra squadra, e Dinho si è dimostrato assai utile al Milan". L'amministratore delegato, insomma, non vuole fregiarsi di meriti taumaturgici. "E poi - ha aggiunto - non l'abbiamo certo scoperto noi Ronaldinho. È arrivato qui dopo aver vinto un Pallone d'Oro, un Fifa World Player, un Mondiale, una Champions League, tutto insomma. Non era un giovane sconosciuto. Era semplicemente un campione in un momento di appannamento e noi eravamo convinti che potesse superare questo momento di appannamento".

I BRASILIANI E LULA - Galliani è poi tornato sull'incontro di ieri fra il presidente del Brasile Lula e la clonia di verdeoro del Milan. "Mi sembra sia stata una cosa molto carina che ha fatto il presidente Berlusconi, siamo stati bravi a tenere il segreto per una settimana, dieci giorni. Polemiche? Lasciamo stare, già piove, non ho voglia di arrabbiarmi" ha affermato il numero 2 rossonero.

POLEMICHE ARBITRALI- Poi la questione arbitrale. Galliani ribadito alcuni concetti dopo il suo recente invito ad Ancelotti a non parlare più degli arbitraggi. "C'è troppa, troppa confusione. Vorrei che il Milan abbassasse di più i toni e concordo con quanto dice Collina: non c'è sudditanza psicologica, credo ci siano degli errori che vanno accettati come chi sbaglia un pallone davanti alla porta". Poi, entrando nello specifico, ha aggiuntio: "Io e Ancelotti non ci siamo assolutamente punzecchiati. Abbiamo un rapporto inossidabile. Ho semplicemente dato la linea della società di non parlare più degli arbitri o di parlarne il meno possibile. Tutto qua".

lunedì 10 novembre 2008

LECCE-MILAN 1-1 (SERIE A, 11a GIORNATA)

FREGATURA AL FOTOFINISH
L'INTER TORNA IN TESTA

Il Milan gioca bene ma passa solo a dieci minuti dalla fine con Ronaldinho, servito da Pato Sembra l'ennesimo successo, invece i giallo rossi pareggiano in pieno recupero.

LECCE- Non proferisca verbo chi si lamenta quando il Milan vince senza convincere: meglio tre punti immeritati a Bergamo che un punto soltanto a Lecce, dopo aver espresso un buon calcio ed essersi portati sull'1-0 a dieci minuti dalla fine. Sembrava un successo ipotecato, e invece i padroni di casa hanno pareggiato nel mezzo dei 5 minuti di recupero. Il Milan aveva giocato un ottimo primo tempo, chiudendo nell'angolo i salentini. Reattivo Jankulovski sulla sinistra, in palla Ronaldinho: le occasioni sui piedi di Borriello sono copiose, ma o la sfortuna o l'imprecisione dettata dalla troppa foga portano diversi gol sciupati dall'attaccante. Nella ripresa il copione è praticamenticamente lo stesso, ma il Milan non riesce a schiodare lo 0-0. Lecce assolutamente nullo e barricato in difesa. Passata la metà frazione Ancelotti inserisce Inzaghi e Pato e toglie un Kakà ancora spento, e alla prima azione il giovane Alexandre castiga i giallorossi: fuga fulminante sulla fascia e palla in mezzo dove accorre Ronaldinho, che realizza il suo sesto gol rossonero. Pratica chiusa? Macchè: l'arbitro assegna '5 di recupero, e da una punizione insesistente nasce il pari di testa di Esposito, appena entrato. Finisce 1-1, rossoneri con l'amaro in bocca e risuperati dall'Inter nella corsa tricolore.
LECCE-MILAN 1-1. MARCATORI: Ronaldinho (M) al 34’, Esposito (L) al 48’ s.t. LECCE (4-4-2): Benussi; Polenghi (dal 33’ s.t. Esposito), Stendardo, Diamoutene, Antunes; Munari (dal 13’ s.t. Ardito), Giacomazzi (dal 21’ s.t. Caserta), Zanchetta, Ariatti; Cacia, Tiribocchi. (Rosati, Konan, Fabiano, Castillo). All: Beretta. MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Bonera, Favalli, Jankulovski; Flamini (dal 34’ s.t. Pato), Gattuso, Seedorf; Kakà, Ronaldinho (dal 39’ s.t. Emerson); Borriello (dal 34’ s.t. Inzaghi) (Dida, Kaladze, Antonini, Shevchenko). All: Ancelotti. ARBITRO: Bergonzi di Genova. NOTE - Spettatori paganti 23.955 per un incasso di euro 670.617,00; abbonati 5.703 per una quota di euro 76.715,17. Ammoniti Favalli, Bonera, Stendardo, Diamoutene, Giacomazzi per gioco scorretto; Esposito per c.n.r. Angoli 3-3. Recuperi 1’ p.t. e 5’ s.t.

LE PAGELLE

ABBIATI 5,5 Inoperoso praticamente per tutto il match, è sorpreso nel finale dal colpo di testa di Esposito su disattenzione della difesa. ZAMBROTTA 6 Non demerita, ma da un campione come lui ci aspettiamo sempre un apporto sulla fascia più devastante. BONERA e FAVALLI 6 Pochissimo lavoro da svolgere, per entrambi, e partita senza macchie. Anche sul gol non hanno colpe. JANKULOVSKI 6,5 Si distingue per una corsa prepotente e cristallina, a ben dialogare con i fenomeni dell'attacco rossonero. Forse la qualità dei cross potrebbe migliorare. In fase difensiva sfodera una diagonale decisiva. GATTUSO 7 Uomo ovunque e comunque: che il Milan giochi bene o meno bene, in Uefa o in campionato, che vinca o pareggi lui è il migliore in campo. Tritura i suoi polmoni coprendo ogni millimetro del campo. SEEDORF 5,5 Dovrebbe illuminare il centrocampo ma dirige la manovra con poca velocità e incisività. FLAMINI 6 Morde sempre e con continuità. KAKA' 5 Conferma il momento poco positivo: non brilla, non è lui. PATO 6,5 Ha pochissimi minuti a disposizione ma cambia l'inerzia del match con una fuga letale conclusa sulla fascia col cross trasformato in gol da Ronaldinho. Il ragazzino si prende applausi. RONALDINHO 6,5 Gioca benissimo anche nel primo tempo, quando regala tocchi ed un 'elastico' in velocità. Nella ripresa cresce e culmina nel gol 'alla Inzaghi' servito da Pato: sesto centro in rossonero. EMERSON sv. BORRIELLO 5,5 Sciupa una mietitura di occasioni, appare poco tranquillo. L'impegno c'è sempre, ma un bomber deve essere più freddo nel tu per tu col portiere: lo aspettiamo fiduciosi. INZAGHI sv.
COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI. "La partita era vinta, la disattenzione nel finale è stata più arbitrale che nostra. È un fallo che fischiano solo in Italia, gli arbitri purtroppo in Italia fischiano troppo". Il tecnico del Milan, Carlo Ancelotti, visibilmente contrariato giudica così l'episodio della punizione che ha portato al pari nel finale del Lecce. "È stata la nostra miglior prestazione della stagione tra quelle in casa e in trasferta - ammette Ancelotti - Abbiamo avuto tante occasioni. Ho aspettato a fare i cambi perché la squadra andava molto bene".

CLASSIFICA SERIE A

24 Inter 14 Atalanta
23 Milan 12 Siena
23 Napoli 12 Lecce
22 Lazio 11 Torino
21 Juventus 10 Sampdoria
21 Udinese 10 Cagliari
20 Fiorentina 8 Roma
20 Genoa 7 Bologna
18 Catania 6 Chievo Verona
16 Palermo 5 Reggina

giovedì 6 novembre 2008

MILAN-S. BRAGA 1-0 (COPPA UEFA, 1 TURNO)

FUCILATA RONALDINHO
ENTRA E DECIDE IN EXTREMIS
Milan a rilento contro i portoghesi: sembra una partita incanalata sullo 0-0 ma Ancelotti inserisce il brasiliano a mezz'ora dallo scadere. E lui ripaga con un missile da fuori sull'unico pallone giocato, decidendo la partita.

MILANO- Ronaldinho sempre lui. Anche quando non gioca, anche quando gli danno solo 30 minuti per schiodare una partita addormentata su se stessa. Era iniziata bene, con 20 minuti scoppiettanti su entrambi i fronti. Ancelotti sceglie Pato e Shevchenko e li schiera larghi ai fianchi di Inzaghi. In difesa debutta finalmente Senderos al fianco di Kaladze: entrambi vengono catapultati dall'infermeria al campo e considerato questo il risultato sembra soddisfacente. Il super tridente inizia bene, vivacizzando il fronte d'attacco. Poi la gara si stabilizza. Le occasioni migliori mettono in mostra un gran colpo di testa (schiacciato troppo) di Inzaghi su bell'assist di Sheva e una superba parata del rinato Dida, praticamente da terra. La ripresa vede un Milan completamente inerte vittima della melina portoghese. Jankulovski spinge poco, Antonini un pò di più: ma sfodera una serie di cross sbilenchi da far paura. E' il solito impagabile Gattuso a salvare la baracca, con recuperi e rimonte difensive da applausi. Quando tutto sembra bloccato, Ancelotti mette Seedorf per Emerson e Ronaldinho per Pato. L'olandese sembra in serata, bastano un paio di tocchi e una bella serpentina per capirlo; Dinho invece non tocca un solo pallone, vista la pochezza del gioco offensivo del diavolo. Eppure il destino premia proprio lui nell'ultimo dei tre minuti di recupero: Sheva se ne va sulla fascia alla vecchia maniera e serve in mezzo Gattuso; Rino perde palla ma riesce comunque a smistare per l'accorrente Ronaldinho, che scocca una fucilata splendida per potenza e precisione: la sfera si infila sotto la traversa e manda in visibilio San Siro. 3 punti pieni per il Milan e quinto gol rossonero per il numero 80 che, dopo la rete vittoria col Napoli e quella nel derby continua ad ammaliare San Siro con prodezze inestimabili.




MILAN-SPORTING BRAGA 1-0. MARCATORE: Ronaldinho al 48' st MILAN (4-3-3): Dida; Antonini, Senderos, Kaladze, Jankulovski; Flamini, Emerson (Seedorf dal 24' st), Gattuso; Pato (Ronaldinho dal 17' st), Inzaghi, Shevchenko. (Kalac, Bonera, Darmian, Pedrocchi, Borriello). All. Ancelotti. SPORTING BRAGA (4-4-2): Eduardo; Frechaut, Moises, Rodriguez, Evaldo; Vandinho, Alan (Joao Pereira dal 44' st), Cesar Peixoto (Matheus dal 30' st), Luis Aguiar; Renteria, Meyong (Paulo Cesar dal 1' st). (Kieszek, Madrid, Mossoro, Jorginho). All. Jorge Jesus. ARBITRO: Rasmussen (Danimarca). NOTE: spettatori 10.608 per un incasso di 153.101 euro. Nessun ammonito. Angoli 4-3. Recuperi 0' pt, 3' st






LE PAGELLE

DIDA 6,5 Sfodera una parata strepitosa da terra come il Dida dei tempi belli. E appare sicuro e in forma. Non fa testo un'unico errore, sembra recuperato psicologicamente e questa è una notizia davvero bella. ANTONINI 5,5 Mette in mezzo parecchi cross, ma di precisione discutibile. SENDEROS 6 Debuttare dopo un lungo stop non è facile. Lo svizzero esibisce grinta e volontà, con interventi talvolta troppo 'inglesi' che però deve contenere: in Italia rischia espulsioni e rigori se gioca così! KALADZE 5,5 Un pò svarionato, specie quando entra in tackle e toglie palla a Senderos in una mischia in area. JANKULOVSKI 5,5 Più che spingere punzecchia, e crossa pochino. GATTUSO 7 Ormai non si contano più le lodi al più volenteroso centrocampista dell'universo. Commovente vedere tutti i milanisti fermi e lui che corre indietro in difesa per un recupero grondante rabbia. E' lui a preparare la palla del gol a Ronaldinho, con la caparbietà di sempre. Fino all'ultimo istante suda sangue. Rossonero. EMERSON 6 Cerca di dirigere il centrocampo senza particolari appunti. SEEDORF 6 Entra nel finale e mette un pò di pepe alla manovra offensiva. FLAMINI 6 Fa l'Ambrosini di turno, recupera palloni in buon numero. PATO 6 Parte bene ma poi evapora. RONALDINHO 6 Entra negli ultimi '30, fa in tempo a toccare un'unico pallone. Ma lo fa in modo divino, dipingendo una folgore devastante che crocifigge il portiere. SHEVCHENKO 6,5 Voglioso e in palla, mette sempre in mostra qualche bella serpentina e si mette a fare l'uomo assist più che il centravanti. Agisce largo, e da lì scocca un bell'assist a Inzaghi nel primo tempo e mette in mezzo la palla-gol a fine match, smistata da Gattuso per Dinho. INZAGHI 6 Servito pochissimo, si distingue per un colpo di testa schiacciato troppo alto.


COMMENTI A CALDO

CARLO ANCELOTTI: "Questa sera abbiamo faticato molto, ma era prevedibile perchè il Braga è una squadra sconosciuta, ma con ottime qualità, che gioca con ordine e siamo stati costretti ad adattare un sistema di gioco differente.Nel primo tempo il Milan ha giocato bene, gli attaccanti in campo erano molto veloci. In particolare pato e Shevchenko sono andati bene, poi nella ripresa hanno avuto qualche difficoltà. Sono trascorsi sette anni da quando sono arrivato sulla panchina del Milan, i primi sette si sono chiusi, quella di questa sera era la prima partita dei prossimi sette anni. La prima partita fu in Coppa Italia contro il Perugia e vincemmo 3-0, anche questa sera siamo fuori dal campionato e partiamo da una vittoria, sperando che in futuro ci siano altre Coppe dei Campioni da conquistare. Gattuso è un giocatore straordinario, la sua presenza è molto importante, soprattutto in questo periodo in cui sta bene, si sente leader del gruppo. Anche Ronaldinho è stato fantastico, è un giocatore da cui ci si può aspettare di tutto e dal punto di vista pratico è stato importante perchè ha già realizzato cinque gol. Per la prima volta questa sera sono scesi in campo Kaladze e Senderos come coppia centrale, è stato una prova importante nonostante la condizione non fosse quella ottimale, ma sono contento. Domenica andremo a Lecce, sarà una partita difficile e per questo abbiamo cercato di far riposare alcuni giocatori e allo stesso tempo di dare minutaggio ad altri".


GRUPPO E
6 MILAN
3 WOLFSBURG
3 SPORTING BRAGA
0 HEERENVEEN
0 PORTSMOUTH