mercoledì 28 maggio 2008

GILA ALLA FIORENTINA: CIAO ALBERTO



E' terminata l'avventura rossonera di Alberto Gilardino. Sono volati tre anni pieni di gol ed emozioni, vittorie e delusioni, nei quali "Aladino" si è sempre dimostrato ragazzo per bene, mai polemico, uno che ha sempre lavorato sodo lasciando comunque un buon ricordo a Milanello. Biellese, cresciuto nel Piacenza, a soli 17 anni debuttò in A proprio contro il Milan. Nel biennio al Verona iniziò a mettersi in luce come attaccante scaltro, furbo, l'erede designato di Pippo Inzaghi. Dopo un anno di rodaggio nel Parma, diventa titolare in Emilia e conclude per due anni la stagione con 24 cenri uno più bello dell'altro, con la ciliegina del gol salvezza al Bologna nello spareggio playout. Lo volevano tutti, in Italia e all'estero. La spuntò il Milan del dopo Istanbul, e al primo anno Gila segnò 19 reti, in un attacco fenomenale con Inzaghi e Shevchenko. Un pò timido, accusato di poco carattere, Gila ha ben presto incontrato critiche e difficoltà, specie nella seconda annata. Concluse comunque con un bottino di 12 centri, su tutti quello al Manchester United nella semifinale di ChampionLeague, poi vinta ad Atene. Tuttavia l'involuzione del bomber, sia dal punto di vista tecnico-tattico (fuori dal gioco, poco incisivo, poco "rabbioso") che da quello numerico 8solo 7 gol nella stagione appena conclusa), lo ha portato ai margini, convincendolo ad accettare l'offerta della Fiorentina. La viola è allenata da Cesare Prendelli, il mentore che lo lanciò a Parma, dove componeva un super tandem con Mutu, anch'esso ora in viola. Gila volta pagina: sembrava destinato a sfondare e lustrare di gol la storia rossonera dei prossimi 10 anni, invece dopo appena 3 stagioni rifà le valigie e viaggia verso la Toscana. Domani la presentazione: in bocca al lupo, Gila.




lunedì 19 maggio 2008

GATTUSO, ROSSONERO A VITA

"Rimanere qui è un orgoglio anche perchè basta guardarsi attorno per vedere tutte le Coppe che sono state vinte. Anche perchè il Milan è il club più titolato al Mondo"
Ringhio Gattuso



MILANO
- Non se ne andrà, Rino Gattuso. Il grintoso mastino calabrese disputerà la decima stagione rossonera, perpetuandosi come senatore e leader della squadra in campo e fuori. Un momento di titubanza capita a tutti, Gennaro ha meditato ma alla fine ha prevalso il suo attaccamento ai colori e la voglia di vincere ancora tanto con questa maglia. E' arrivato ragazzino (1999), scorbutico e grezzo dopo l'avventura in Scozia ai Rangers, si è messo d'impegno e negli anni duri ha fatto passi da gigante, prendendosi un ruolo da protagonista, esaltato da critica e tifosi, nei trionfi di Champions, Coppa italia, scudetto, supercoppe varie. Dopo Istanbul (2005) ebbe il primo sbandamento, ma rimase e divenne perno del nuovo Milan che nel 2007 torna sul tetto d'Europa e del Mondo, dopo aver vinto il Mondiale anche in azzurro. L'annata è stata dura e le tentazioni a trent'anni sono tante (il Bayern Monaco non chiama tutti i giorni), ma il Milan è il Milan, soprattutto per gente come Ringhio. La storia va avanti così, a forti tinte rossonere e con un marcato accento calabrese!

RINO GATTUSO: "Non vado via perchè ho chiarito tutti i miei dubbi. Si sono fatti alcuni discorsi in questi giorni, ma ci tengo a precisare che non ho mai parlato di soldi. Chiudo la mia carriera nel Milan, sicuramente rimarrò fino al 2011 e sarà importante non andare via perchè se non l'ho fatto adesso, sicuramente non lo farò nemmeno dopo. Dopo il 2011 vedremo cosa fare. La fascia di capitano? Ci sono delle gerarchie ed è giusto che si rispettino. In questo momento il capitano è ancora Paolo Maldini ed è giusto che si parli di lui come capitano. Poi quando smetterà spetterà ad Ambrosini ad indossarla in quanto vice-capitano e dopo Ambrosini ci sarò io. E' vero che sono stato qui nella sede di Via Turati un'ora stamattina e due ore questa sera, però è anche vero che questa mattina ho passato molto più tempo a salutare i dipendenti rispetto che a parlare con Adriano Galliani, anche perchè dopo nove anni, è giusto che si porti rispetto a tutte le persone che fanno parte di questa società. Rimanere qui è un orgoglio anche perchè basta guardarsi attorno per vedere tutte le Coppe che sono state vinte. Anche perchè il Milan è il club più titolato al Mondo ed è senza dubbio uno dei club più importanti al Mondo."

ADRIANO GALLIANI: "Ho fatto leva sui sentimenti, perchè comunque sono quelli che contraddistinguono il Milan. Abbiamo voluto ci fosse anche Carlo Ancelotti con noi perchè era giusto parlare delle problematiche anche in sua presenza. Il 19 maggio è una giornata molto importante perchè da qui si riparte per creare il nuovo Milan, un Milan vincente già dalla prossima stagione. non a caso più tardi faremo il punto della situazione con il mister stesso per creare un Milan molto competitivo. E' ovvio che avremo preferito fare la Champions League il prossimo anno, ma trovandoci in Coppa Uefa, che cercheremo di vincere perchè non è qui presente, il primo obiettivo diventa lo scudetto. Anche non solo perchè vogliamo diminuire, ma vogliamo annullare il gap di ventitre punti dall'Inter."

LE PAGELLE DI MILAN-UDINESE



KALAC 6
Spiazzato da Mesto sul gol, compie qualche intervento niente male nel corso del match. ODDO 5 Assolutamente inutile, non spinge e in difesa si addormenta pure (CAFU 7 San Siro lo accoglie per l'ultima volta, e Pegaso narici di fuoco gli dedica l'ultimo samba. Galoppa sulla destra come ai bei tempi, ficcante e sorridente. E si regala addirittura un gol, da brividi. Il suo quarto in rossonero). BONERA e KALADZE 6 presidiano la difesa con i denti, a volte soffrono ma reggono la baracca. FAVALLI 6 A parte nel gol bianconero, disputa una gara attenta e senza sbavature, come suo solito. PIRLO 6 In regia, ordinaria amministrazione. BROCCHI 5,5 Idee un pò confuse in avvio (PATO 7 Paperino Maravilha entra e accende la luce: subito il gol del pareggio, un gioco più vivace, una presenza costante ed entusiasmante per san Siro). AMBROSINI 6 Il capitano sa farsi sempre applaudire. Stavolta non ruba gli occhi come nel derby, ma non si può mai appuntargli niente di negativo. SEEDORF 6,5 Trotterella con eleganza, sfodera un paio di giocate da applausi, come quando discende con rapidità e prepotenza verso l'area: il Milan dovrà ripartire dalla sua voglia di fare bene. KAKA' 6,5 Nonostane il rigor sbagliato, pennella un assist, mette tensione in area, dipinge passaggi e non dimentica qualche arrembaggio dei suoi. INZAGHI 6,5 La solita spina nel fianco, se te ne dimentichi lui ti affonda. Suo il 2-1 pesantissimo, che vuuol dire tripla cifra in rossonero (SERGINHO sv passerella d'addio anche per Evinrude, dopo 9 stagioni indimenticabili).

domenica 18 maggio 2008

MILAN-UDINESE 4-1, IL MILAN VINCE MA E' SOLO UEFA

SERIE A, TRENTOTTESIMA GIORNATA.



NIENTE MIRACOLI, FIORENTINA IN CHAMPIONS E MILAN IN UEFA. NEL GIORNO DELL'ADDIO DI CAFU (ANCHE UN GOL PER LUI) I ROSSONERI INCENERISCONO L'UDINESE CON PATO E INZAGHI, AL CENTESIMO GOL IN ROSSONERO!

MILANO. Alla fine, niente miracoli. Il Milan fa il suo dovere fino in fondo sbriciolando l'Udinese, ma la Fiorentina fa altrettanto (come prevedibile) battendo il già salvo Torino e piazzandosi quarta: ai rossoneri resta solo la Coppa UEFA, ed è giusto così. Nessun miracolo nemmeno in vetta, con l'Inter che batte il Parma e si laurea per la terza volta di fila campione d'Italia. Brividi già nel prepartita, con l'ultima volta a san Siro per gli applauditissimi Cafu e Serginho. Poi le squadre entrano in campo. Ancelotti non dispone di Nesta in difesa, rimpiazzato da Bonera che lascia la corsia ad Oddo, e Gattuso (squalificato) a centrocampo: dentro Brocchi co Pirlo e capitan Ambrosini. Seedorf e Kakà supportano Inzaghi, Pato e Gilardino in panchina. Kalac tra i pali. Il primo tempo dei rossoneri è una sofferenza: troppi errori e poca convinzione, il gol di Mesto che sembra rovinare tutta la festa di un Meazza comunque grondante di rossonero. Il mister mette Cafu (per Oddo, non all'altezza) e Pato (per Brocchi) nell'intervallo, e il diciottenne Maravillha cambia subito la partita. Suo il gol, a due passi dalla porta, del pareggio: 9° centro stagionale, prima di una serie di intuizioni, cross, dribbling e tiri parabolici che fanno ribollire il Meazza. Kakà cresce col passare del tempo, come il Milan, ma spreca un rigore prezioso. Proprio Ricky però pennella il 2-1, realizzato con voracità dal solito Inzaghi: il tripudio di Pippo scatena la Sud, per la centesima perla dell bomberone in maglia Milan! Un momento storico, al quale però ne segue subito un altro. Marcos Cafu controlla palla in area e scocca una bomba precisa che infila il 3-1: ultimo gioiello della sua carriera grandiosa, per lui che certo non è un goleador (4° gol in 5 stagioni a Milano). Il Milan ormai gioca sul velluto, Kakà incanta con un'accelerazione poderosa delle sue e Seedorf lo imita con un'altrettanto entusiasmante allungo verso l'area. Le radioline annunciano risultati poco promettenti (l'Inter batte il Parma, la Roma demoralizzata incassa il pari del Catania, e soprattutto la Fiorentina passa sul Torino a '14 dalla fine), ma San Siro continua a godersi la sua festa, col 4-1 finale di Seedorf, con tocco ravvicinato. Sarà Coppa UEFA, e dopo 6 anni di imprese in Champions e nel Mondiale ci può stare. Come diceva lo striscione in curva, "Champions o UEFA, ovunque sempre con voi". E' finita una stagione faticosa e non di certo fallimentare, da domani si riparte per ricominciare a vincere fin da subito!


La gioia di Pippo e Clarence


Percussione di Kakazinho


Superpippo ha fatto cento!

MILAN-UDINESE 4-1
MARCATORI: Mesto (U) al 32' p.t.; Pato (M), al 3', Inzaghi (M) al 14', Cafu (M) al 34', Seedorf al 44' s.t. MILAN (4-3-2-1): Kalac; Oddo (1' st Cafu), Bonera, Kaladze, Favalli; Brocchi (1' st Pato), Pirlo, Ambrosini; Seedorf, Kakà; Inzaghi (36' st Serginho). (Dida, Jankulovski, Digao, Gilardino). Allenatore: Ancelotti. UDINESE (3-4-3): Handanovic; Zapotocny, Coda, Zapata; Mesto (30' st Floro Flore), Pinzi (36' st Eremenko), Inler, Dossena; Pepe, Di Natale, Quagliarella. (Chimenti, Colombo, Moreno, De Martino, Candreva). Allenatore: Marino. ARBITRO: Rosetti di Torino. NOTE: Spettatori 60 mila circa. Al 25' st Handanovic respinge un calcio di rigore di Kakà. Ammoniti: Coda, Bonera, Cafu, Zapata. Angoli: 3-7. Recupero: pt 0, st 2'.


Ambrosini

ANCELOTTI E LO SCUDETTO...



CARLO ANCELOTTI solleva il suo sopracciglio con velata tristezza: "Si è chiusa una giornata non esattamente come volevamo, purtroppo la nostra vittoria con l'Udinese non è bastata. Adesso abbiamo l'obbligo di ripartire per essere nuovamente competitivi, stimolati e vogliosi". E torna così di moda lo scudetto, per anni dimenticato. "Il nostro obiettivo principale per la prossima stagione sarà certamente il campionato, faremo tutto il possibile e il necessario per raggiungere questo obiettivo - sostiene il tecnico del Milan -. In Europa invece ripartiremo dalla coppa Uefa, un trofeo che il Milan non ha mai vinto e dunque credo che potrebbe diventare stimolante: cercare di vincere anche in questa competizione". E quello striscione esibito oggi dai tifosi ("Prima il mercato, poi gli abbonamenti") è tutto somato un monito da non sottovalutare: "Arriveranno certamente volti nuovi e saranno necessari per aiutarci a essere competitivi. In coppa Uefa per esempio si giocherà il giovedì e noi per essere al meglio in campionato avremo certamente bisogno di ruotare i giocatori. In ogni caso c'è tempo per lavorare con serenità sul mercato". Poi una battuta sull'addio di Cafu e Serginho: "Oggi ci lasciano due giocatori straordinari, sono stati grandi compagni di viaggi che hanno sempre lavorato con grande impegno e allegria. Credo che San Siro abbia tributato loro il giusto saluto". A proposito dell'Uefa, vale la pena cogliere le parole del formidabile Pippo Inzaghi che con il gol di oggi raggiunge quota 100 gol con la maglia del Milan: "Ricominceremo da questa Coppa come nel 2001, il primo anno in cui sono arrivato, e avete visto poi cosa abbiamo fatto".


L'addio di Serginho

CLASSIFICA: INTER 85, ROMA 82, JUVENTUS 72, FIORENTINA 66, MILAN 65, SAMPDORIA 60, UDINESE 57, NAPOLI 50, ATALANTA e GENOA 48, PALERMO 47, LAZIO 46, SIENA 44, CAGLIARI 42, TORINO e REGGINA 40, CATANIA 37, EMPOLI 36, PARMA 34, LIVORNO 30.

HANNO DETTO...

CLARENCE SEEDORF: "Siamo giunti all'ultima partita di questo campionato, oggi abbiamo fatto il nostro dovere e siamo soddisfatti di avere concluso la stagione in questo modo. Soprattutto nel girone di ritorno la squadra ha lavorato molto bene,abbiamo avuto qualche difficoltà nel girone di andata. Un po' di rammarico c'è, ma c'è anche la consapevolezza che per molto tempo questo Milan è stato ad altissimi livelli e fino a due anni fa anche in campionato. Personalmente sono soddisfatto di essere riuscito a realizzare due gol nelle ultime due giornate e di avere raggiunto anche quest'anno quota dieci gol. Voglio crescere in continuazione a livello personale in modo da poter dare sempre il mio contributo alla squadra. Oggi mi sono divertito molto con i miei compagni e devo ringraziare tutto il gruppo, in particolare Serginho e Cafu perchè per me sono stati due compagni speciali e mi mancheranno davvero tanto. Ringrazio tutto l'ambiente che ha dimostrato di saper accettare anche le sconfitte dando una dimostrazione di umiltà che il prossimo anno ci permetterà di fare bene. Oltre alla società un ringraziamento speciale va anche al nostro allenatore che ha dimostrato di saper gestire al meglio lo spogliatoio anche con personalità più difficili. Questo matrimonio che unisce la società, il tecnico e i giocatori, spero non si sciolga mai perchè questo 'triangolo' ci ha permesso di toglierci tante soddisfazioni. Anche i tifosi hanno dimostrato di sostenerci in ogni circostanza facendo vedere quanto siano legati ai colori di questa maglia e ci tengo a ringraziarli. Per il prossimo anno credo che per la società possa essere fondamentale avere la possibilità di poter gestire due giocatori per ogni ruolo."


L'addio di Cafu

MARCOS CAFU: "Oggi per me è stata una giornata bellissima e San Siro mi ha regalato un'emozione pazzesca, solo noi che lasciamo questa maglia e questo ambiente sappiamo cosa abbiamo provato. E' stata una giornata di festa, peccato per la Uefa, ma la squadra ha vinto ed è stata una grande festa. Andare via è sempre triste, lascio comunque una squadra serena, un gruppo di ragazzi squisiti. Adesso il Milan dovrà puntare tutto sul campionato senza comunque tralasciare la Coppa Uefa."




sabato 17 maggio 2008

MARCOS E SERGIO, PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI

Ultima partita da rossoneri per Cafu e Serginho, che salutano la fine di anni dorati e pieni di vittorie. Il Milan e i tifosi non li dimenticherà mai perchè hanno fatto la storia. In campo e fuori.

Domani due grandi campioni della gloriosa storia rossonera saluteranno il Milan, dopo tanti anni di battaglie e vittorie. Sono i gemelli brasiliani delle fasce, Pendolino Cafu e Concorde Serginho, i due razzi che nei tempi d'oro facevano il bello e il cattivo tempo sulle rispettive corsie. Col loro carattere allegro e positivo hanno portato nello spogliatoio tanti sorrisi, dmostrandosi sempre maestri in campo, non solo nei cross ma anche nel fairplay.

MARCOS EVANGELISTA DE MOARES CAFU



MARCOS CAFU è stato per anni il capitano della Selecao Brasiliana, ha vinto 2 mondiali e giocato 3 finali. Dopo gli anni nel San Paolo e nel Palmeiras, aveva vissuto 6 anni d'oro nella Roma, coronati dallo scudetto e da scorribande inimitabili in fascia. Lo davano per finito, e derisero il Milan quabdo lo acquistò nell'estate 2003. Il Pendolino in rossonero rinacque, disputando una stagione sontuosa culminata dallo scudetto. Prezioso e maturato in zona difensiva, Cafù fu come sempre letale nelle sue sgroppate, nei suoi dribbling, nelle incursioni impossibili, nei cross a pioggia che tanto facevano la felicità di Shevchenko. Determinato, sempre pronto a battagliare, fino all'ultimo minuto, ha regalato assist preziosi e inaspettati. Pegaso narici di fuoco, scalpitante sul sambodromo di destra! In gran forma anche nella seconda stagione, quella della debacle di Istanbul, Cafu ha coperto con gran carisma e allegria la fascia destra da titolare anche nel 2005/06 e, nella stagione seguente fino a gennaio: gli anni iniziavano a farsi sentire e per il finale di stagione arrivò Oddo a farlo riposare un pò, permettendogli comunque di entrare tra i protagonisti della vittoria in Champions e, a dicembre, del mondiale per club, già vinto col san Paolo 8contro il Milan) nel 1993. Quest'anno Marcos è stato impiegato pochissimo, neppure 20 partite per lui nella stagione del canto del cigno. Pochi sussulti e tanti bei ricordi, in oltre 160 partite con i Diavoli. razie infinite, Pegaso!

<<Credo che dentro di me rimarrà per sempre questa allegria per tutti i titoli che ho vinto qua insieme ai miei compagni. E' arrivato il momento di partire, è triste, dura, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivata l'ora di tornare a casa, di tornare in Brasile>>


"Cinque anni fa ho scelto di venire al Milan perchè sapevo che si trattava di una società seria, importante e che qui avrei potuto dimostrare tutto quello che avevo precedentemente imparato nel mio passato calcistico. Ho vissuto cinque anni meravigliosi in cui sono riuscito a conquistare tutto. Mi rimarrà per sempre un ricordo incredibile. Quando sono arrivato nell'estate del 2003, il Milan aveva appena conquistato il titolo di Campione d'Europa nella finale di Manchester ed oggi il Milan è ancora per pochi giorni Campione D'Europa a seguito della finale di Atene. Con il Milan abbiamo conquistato tanti titoli, in questi cinque anni siamo anche diventati anche Campioni del Mondo, Campioni d'Italia. Credo che dentro di me rimarrà per sempre questa allegria per tutti i titoli che ho vinto qua insieme ai miei compagni. E' arrivato il momento di partire, è triste, dura, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivata l'ora di tornare a casa, di tornare in Brasile dalla mia famiglia. I miei figli si sono trovati bene qui in Italia, soprattutto qui a Milano. Quando sono arrivato al Milan ho trovato il mister Carlo Ancelotti che anche lui ha conosciuto l'ambiente romanista. Alla prima partita a Roma c'era la curiosità di vedere la reazioni nei nostri confronti da parte dei tifosi giallorossi. A Roma ho trascorso sei anni meravigliosi, ho conquistato il titolo di Campione d'Italia, e quello che mi rimarrà sia dei tifosi romanisti che di quelli rossoneri, è sicuramente uno splendido ricordo. Sono giunto al momento dei saluti, non so se quando sarò in Brasile giocherò ancora. Domenica sarà la mia ultima partita, non so se il mister mi farà giocare o meno, ma sarò pronto per questo importante impegno che non sarà solo la mia partita d'addio, ma una gara importante per il Milan. Carlo Ancelotti potrà contare su di me su tutti i fronti. Non sarà facile salutare i tifosi che mi hanno accolto in una maniera fantastica, spero di non aver deluso nessuno. Continuerò comunque a fare il tifo per il Milan. Nella mia carriera ho conquistato trentadue titoli, è certamente una bella soddisfazione sia dal punto di vista personale che dal punto di vista professionale. Questo significa che la mia carriera è stata vittoriosa, ho vinto tutto e ne sono davvero felice."

SERGIO CLAUDIO DOS SANTOS SERGINHO


SERGINHO arrivò al Milan tra altrettanti dubbi. In Brasile dopo gli inizi in provincia si fece le ossa nel Cruzeiro e disputò diverse importanti stagioni nel San Paolo. Esterno destro rapidissimo e dal cross facile, pareva leggerino per la serie A. Era il 1999, diec'anni fa. Arrivò con Shevchenko e Gattuso, e nel primo anno dimostrò subito ottime doti di incursore, anche se un pò altalenanti. Il 2000/01 fu l'anno de grande salto, Sergio iniziò a divenire sempre più decisivo, segnando anche gol importanti e sfornando serie di cross da leccarsi i baffi. Soprattutto l'Inter iniziò a soffrire le sue galoppate, e vale per tutti il derby mitologico dell'11 maggio 2001: 4 assist, un gol, la punizione procurata e segnata da Giunti per il 6-0 finale. Sergio si mantenne su quei livelli anche nel 2001/02, col Milan che però soffriva. Il vero capolavoro, per lui e per la squadra, fu il 2002/03 in Champions: Milan letale e campione d'Europa a Manchester, Serginho devastante in tutti i ruoli. Terzino, pur con qualche distrazione; centrocampista, con fiotti di cross a catena per l'assatanato Pippo Inzaghi. Come col Bayern Monaco, una goduria. Persino da attaccante, con gol pesanti come sempre al Bayern o, in serie A, nel solito derby. Più difficile ma comunque positivo (per qualche infortunio di troppo) fu l'anno dello scudetto 2003/04, mentre nella stagione di Istanbul Sergio giocò comunque su buoni livelli. Il 2005/06 fu un'altra annata splendida per il Concorde di Niteroi, che si trasformò definitivamente in terzino acquisendo maturità, destrezza, continuità e pulizia senza distrazioni in retroguardia, smentendo tutte le accuse, in passato, di esser bravo solo a correre e attaccare dimenticandosi del lavoro di sacrificio. Persa per ernia al disco quasi tutta l'annata dell'ultima Champions, Sergio era ormai al capolinea di 9 stagioni da favola: anche per lui neppure 20 match in quella in corso, tanta tribuna più per ringraziarlo di anni d'oro che per effettiva utilità al Milan. Grazie anche a te, fenomeno.

<<Ero venuto al Milan con il fine di compiere una missione, ad oggi questa è compiuta e con molta serenità accetto che la mia carriera sia finita. Domenica sarà per me un momento difficile perchè ormai San Siro è la mia casa>>


"Dopo il problema alla schiena che mi ha coinvolto due anni fa non sono mai riuscito a ritornare al mio massimo livello, per cui credo sia giunto il momento di salutare la squadra. Sono arrivato al Milan nell'estate 1999 insieme a Gattuso e a Shevchenko, avevo ventisette anni, sono trascorsi nove anni splendidi e devo ringraziare la società, i tifosi per il fantastico ambiente che mi ha accolto qui. Al Milan sono riuscito anche a trovare un pezzo di Brasile in Italia, ed è stato stupendo. In questi due anni ho sofferto perchè la mia schiena mi ha impedito di mantenere il mio livello, ho provato in tutte le maniere, non sono riuscito. Oggi che ho trentasei anni, in passato non avevo mai avuto alcun problema e ho deciso di accettare questo problema e di tornare a casa. Ringrazio il Milan per quello che ha fatto in questi nove anni, io mi sono sempre impegnato al massimo e ho dedicato tutto me stesso a questa maglia. Anche Silvio Berlusconi mi ha dimostrato la sua stima e questo mi dà un piacere immenso perchè non è facile accontentare una persona così esigente. Ero venuto al Milan con il fine di compiere una missione, ad oggi questa è compiuta e con molta serenità accetto che la mia carriera sia finita. Domenica sarà per me un momento difficile perchè ormai San Siro è la mia casa e tutti i tifosi hanno sempre dimostrato di seguire il gruppo. Tutti gli adii sono difficili, ma io personalmente sono tranquillo per quello che ho fatto e ho creato per questa squadra. vado via con la tranquillità di avere dato in ogni occasione il cento per cento delle mie possibilità e proprio perchè oggi nono posso più dare questo cento per cento, credo che la decisione più intelligente sia quella di andare via.

giovedì 15 maggio 2008

CAMPIONATO, UN FINALE AL CARDIOPALMA

Milan e Fiorentina all'ultimo scatto per la Champions: viola favoriti. Mercato, Drogba sogna il Milan. Vere le voci su un addio di Gattuso? Lotta scudetto, tutti a gufare contro l'Inter: la Roma ora ci crede



SI AVVICINA
l'ora x. Domenica il Milan incrocerà i suoi tacchetti con l'Udinese, ormai tranquilla del suo accesso alla UEFA. La vera partita per la Champions i rossoneri la seguiranno dalle radioline, per sapere se il Torino già salvo riuscirà (e vorrà) a sgambettare la Fiorentina. I viola di mister Prandelli meritano il quarto posto, e quindi l'ingresso in Coppa dei Campioni, più dei diavoli di Ancelotti. Però sperare non costa nulla, e mentre i telegiornali sportivi banchettano a forza di "rifondazioni milaniste" e botti di mercato i tifosi attendono trepidanti l'ultima giornata. Si sa, è una missione quasi impossibile. Nonostante il quasi scontato approdo in UEFA, la società dà per certo che la campagna acquisti "che non sarà di rivoluzione, ma di rafforzamento", non sarà influnzata dal giocare in Champions o in UEFA: già acquistato Flamini e, sembra, Zambrotta, Braida e Galliani sembrano si stiano muovendo per scippare Amauri alla Juve. In realtà il vero obbiettivo in attacco dovrebbe essere Drogba, che tra l'altro si offre ai rossoneri ("sarebbe un sogno"); non tramonta il sogno Shevchenko: con Gilardino sicuramente al passo d'addio (Fiorentina o Roma), l'attacco rossonero si comporrebbe così di uomini di livello altissimo: Kakà in regia, Pato (e Sheva di rincalzo) seconda punta e Drogba (o Amauri, o Borriello) centravanti di sfondamento, con il sempre scalpitante Inzaghi (e baby Paloschi) sempre pronto a dare le sue energie negli scampoli elettrici. La stampa scrive di un possibile addio di un big rossonero, nientemeno che il senatore Gattuso: non ci crediamo. Il Milan glissa, dice "non se ne parla", ma la corte del Bayern Monaco sembra serrata. Speriamo che Ringhio rimanga, e soprattutto che rimanga volentieri e innamorato dei nostri colori come sempre. Un ultimo appunto va alla lotta scudetto: gli adorati cuginetti hanno sciupato 12 punti di margine ed ora sono solo a più uno su una Roma allupata. Il tricolore se lo giocheranno col Parma, che cerca la salvezza col coltello tra i denti e all'andata ha subito diversi torti coi nerazzurri. La Roma ha una sfida altrettanto ostica, col Catania di Zenga che lotta altrettanto per non cadere in cadetteria. Un finale spettacolare, insomma. Gufare contro i cugini è troppo bello, anche se potrebbe costare caro visto che anche noi abbiamo una sfida delicatissima che può valere una stagione... Però la sana rivalità è il sale del calcio, che infine è un gioco. E allora forza Milan, forza Torino, forza Roma e forza Parma per un'ultima giornata che potrebb ricalcare i brividi dell'indimenticabile 5 maggio 2002...


Gattuso: se ne vorrà andare davvero o sono solo balle?


Ai cugini un caloroso augurio di psicodramma!!


Didier Drogba sogna Milanello

mercoledì 14 maggio 2008

LE PAGELLE DI NAPOLI-MILAN



KALAC 5
A volte goffo, colpevole sul terzo gol. BONERA 5,5 Non cade mai in difesa, però la spinta non è sufficiente. NESTA 5 Lavezzi lo scherza e lui deve atterrarlo: rigore. Affannato, una delle rarissime insufficiwenze di stagione. KALADZE 4,5 Sempre in ritardo, umiliato da Hamsik sul primo gol. FAVALLI 5 Prestazione in linea con quella dei collghi di reparto. JANKULOVSKI (6) gli subentra provando a dare un pò di vivacità. GATTUSO 5 Non sembra lui. Scivola e lancia il gol di Hamsik, si fa ammonire e, diffidato, salterà l'ultima partita (SERGINHO sv). AMBROSINI 6 Il capitano corre e si batte sempre. BROCCHI 5 Mai in partita (PATO 5 Si isola alla larga, e quando si avvicina alla porta rovina un assist di Kakà). KAKA' 5 A sprazzi si ricorda di essere in campo. SEEDORF 5,5 Mezzo voto in più, con eccesso di affetto, per la punizione gol. INZAGHI 5,5 I compagni sembrano non vederlo, e il povero Pippo corre a vuoto.

martedì 13 maggio 2008

NAPOLI-MILAN 3-1, SARA' L'ULTIMO SCIVOLONE?

SERIE A, TRENTASETTESIMA GIORNATA



UMILIATI E SCONFITTI A NAPOLI, I ROSSONERI TORNANO A -2 DALLA FIORENTINA: ORA IL DISCORSO CHAMPIONS NON DIPENDE SOLO DALL'ULTIMA GIORNATA (UDINESE), MA ANCHE DAI RISULTATI DEI VIOLA...

NAPOLI. A un passo dal traguardo, dopo aver rimontato e sofferto, dopo aver vinto il derby e riacciuffato il quarto posto, il Milan fa harakiri e con una prova balorda a Napoli torna a casa sconfitto. E quinto: la Fiorentina ritorna a +2 ed ora non basterà battere l'Udinese per guadagnarsi il preliminare di Champions. Un Milan così mesto in campionato siamo stufi di vederlo, Champions o UEFA che sia l'anno prossimo si dovrà necessariamente lottare per lo scudetto. Ancelotti conferma Bonera e Favalli in corsia, sostituisce lo squalificato Pirlo con Brocchi e lascia ancora in panchina Pato: con un Inzaghi così, è ovvio. Il Milan cerca di tenere i ritmi bassi ma alla fine non capisce più niente, con un Napoli in gran spolvero nel primo tempo. Ingabbiato, Inzaghi cerca la scossa; ma il monotono possesso rossonero è sterile e al primo scivolone (letteralmente), di Gattuso, Hamsik parte in contropiede, supera Kaladze e batte Kalac. Nella ripresa Pato rileva Brocchi, si passa al 4-4-2 ma le fasce contnuano a spingere poco, e il centrocampo latita. Così gli azzurri predominano, sfondano in area e serrano la difesa. Un fallo di Nesta sul folletto Lavezzi porta il rigore del 2-0: è la fine. Diavolo ferito, senza orgoglio nè carattere: Pato sbagli un gol a porta vuota, sì, ma i partenopei colgono due legni e alla fine triplicano con Garics. A nulla serve la punizione gol del 3-1 di uno spento Seedorf: ormai la Champions sembra davvero lontana.





NAPOLI-MILAN 3-1
MARCATORI: Hamsik (N) al 35’ p.t.; Domizzi (N) su rigore al 23’, Garics (N) al 47’, Seedorf (M) al 48’ s.t. NAPOLI (3-5-2): Navarro; Cannavaro, Contini, Domizzi; Mannini (dal 33' st Garics), Gargano, Pazienza, Hamsik (dal 46' Montervino), Savini; Lavezzi (dal 42' st Bogliacino), Sosa. (Iezzo, Grava, Cupi, Calaiò). All.: Reja. MILAN (4-3-2-1): Kalac; Bonera, Nesta, Kaladze, Favalli (dal 15' st Jankulovski); Gattuso dal (23' st Serginho), Ambrosini, Brocchi (dal 1' st Pato); Kakà, Seedorf; Inzaghi. (Fiori, Simic, Oddo, Gilardino). All.: Ancelotti ARBITRO: Farina di Novi Ligure NOTE: Spettatori: 65 mila. Ammoniti: Hamsik per proteste; Gattuso, Mannini, Kakà, Nesta e Sosa per gioco scorretto. Angoli: 6-5 per il Napoli. Recupero: pt 2' e st 5'.



CLASSIFICA: INTER 82, ROMA 81, JUVENTUS 71, FIORENTINA 63, MILAN 61, SAMPDORIA 59, UDINESE 57, NAPOLI 50, GENOA 48, PALERMO 46, ATALANTA 45, LAZIO e SIENA 43, CAGLIARI 41, TORINO 40, REGGINA 39, CATANIA 36, PARMA 34, EMPOLI 33, LIVORNO 30.




HA DETTO IL MISTER...

NAPOLI - La delusione è forte, ma Carlo Ancelotti ci vuole credere finchè ha la possibilità di farlo. Queste le sue dichiarazioni nel post partita di Napoli-Milan: 'E' stata una brutta giornata, in cui il Napoli ha fatto una grande prestazione e noi no. Abbiamo sofferto la determinazione del Napoli nella fase iniziale, poi è tornato l'equilibrio ma con il gol in contropiede abbiamo rovinato tutto. Probabilmente ci siamo lasciati intimorire dalla loro pressione in avvio e poi non siamo riusciti più a giocare come volevamo'. 'Ora prendiamo atto di quello che è successo oggi, anche perchè non possiamo fare altro, e pensiamo solo a battere l'Udinese, a fare il nostro dovere fino alla fine, sperando in un risultato positivo del Torino. Oggi niente è andato nel verso giusto, non siamo mai stati in partita, speriamo solo di essere ancora in tempo per raggiungere il nostro obiettivo, la Champions League'. 'Io penso che il quarto posto sia ancora possibile, è vero, adesso siamo ancora in svantaggio, ma possiamo ancora sperare. Mancano 90 minuti alla fine del campionato, battiamo l'Udinese e poi vediamo'. 'Mi aspetto che il Torino faccia la sua partita, come hanno fatto tutte le squadre anche oggi, in questa giornata, che ha visto risultati particolari'.



mercoledì 7 maggio 2008

SUPERPIPPO, IL SIGNORE DEL GOL!



SUPERPIPPO!
"Sono molto felice perchè questo è un periodo molto bello per me e per la squadra. Il modulo con cui stiamo giocando mi esalta molto e mi fa rendere al meglio. Credo che oggi abbiamo regalato ai tifosi una grande soddisfazione. Ora per quanto riguarda il quarto posto dipende tutto da noi, dobbiamo subito pensare alla partita di domenica contro il Napoli che sarà molto importante." Pippo Inzaghi guarda già al futuro, non si ferma a contare i record ma pensa al suo Milan e alle ultime due, importantissime, partite della stagione. Chi l'avrebbe mai detto: con gli 11 gol della stagione scorsa, Pippo sembrava diventato ormai il classico nonnetto del gol a mezzo servizio. Basta i 30/20 gol all'anno, presenze centellinate e limitate alle finali (Atene, Montecarlo, Yokhoama...) o alle gare importanti, e poco altro. Invece col rifiorir della primavera e l'infortunio di Pato, Inzaghi è tornato titolare. Un leone indomabile, capace di andare a bersaglio 9 volte in 5 partite consecutive. Numeri che gli hanno permesso di salire alla ragguardevole cifra di 17 reti stagionali, 99 nel complesso con la maglia del Milan. Galliani ha raccontato che una settimana prima del derby Pippo ha dovuto sottoporsi ad un particolare vaccino, dopo del quale -per evitare un'ipotetica influenza conseguenziale- è rimasto a casa per una settimana, per non rischiare di perdere il derby. E infatti lui c'era, e l'ha pure deciso. "Darei indietro tutti i miei gol, i trofei e i record pur di avere 20 anni, con altri 15 di carriera davanti", ha detto il bomber, mai pago di adrenalina: è così, con una vita da atleta e un'ambizione infinita, che a 35 anni e dopo maree di infortuni e cicatrici, è ancora sano, forte e decisivo... Pippo Inzaghi, il diavolo del gol, non finirà mai di farci delirare!

289 RETI FRA I PROFESSIONISTI
99 IN ROSSONERO
In Serie A: 137 gol
In Serie B e C: 41
In Nazionale: 28
Nelle Coppe Europee: 63
Nel Mondiale per Club: 2
Nelle Coppe Nazionali: 17
Nello spareggio Uefa: 1

GOLEADOR DI TUTTI I TEMPI
INZAGHI QUINTO IN ITALIA
Silvio Piola 364 gol
Giuseppe Meazza 338
Roberto Baggio 318
Alessandro Altobelli 298
Filippo Inzaghi 289

martedì 6 maggio 2008

FLAMINI E' IL PRIMO COLPO

Mathieu Flamini è il primo acquisto del Milan per la prossima stagione: il centrocampista francese dell'Arsenal è già passato a Milanello per le visite mediche e per firmare il quadriennale.



MILANO. Il Milan lo aveva visto da vicino qualche settimana fa, quando col suo Arsenal eliminò i rossoneri dalla Champions League. Ora Mathieu Flamini il diavolo lo vedrà da dentro, visto che è il primo acquisto della società rossonera per il 2008/09. Cercato anche da Juve e altre big europee, Flamini è un centrocampista di quantità che permetterà di avere una prestigiosa alternativa a Gattuso. Centrocampista centrale con attitudine difensiva, può anche giocare, in caso di necessità, sulla fascia sia a centrocampo che in difesa. Flamini è abile nel contrastare e recuperare palla.

CHI E'. Nato a Marsiglia nel 1984, cresciuto nell'Olympique Marsiglia, Flamini ha esordito in prima squadra nel 2003. Nella stessa stagione si è fatto notare al livello internazionale grazie alla 9 partite disputate in Coppa UEFA. A fine stagione Flamini ha rifiutato il contratto da professionista propostogli dall'Olympique Marsiglia e si è trasfeito all'Arsenal allenato dal connazionale Arsène Wenger, a soli 20 anni. Nella stagione 2005/06 Flamini fu impiegato spesso come ala e soprattutto come terzino sinistro a causa dei numerosi infortuni occorsi ai difensori dell'Arsenal, disputando buone partite sia in campionato che in Champions League, persa 2-1 in finale contro il Barcellona. La stagione 2006/07 è stata per Flamini la migliore dal punto di vista realizzativo con 4 gol: uno nei preliminari della Champions League 2006/07 conto la Dinamo Zagabria a Zagabria (vittoria per 2-1), e tre in campionato contro Liverpool (3-0), Chelsea (1-1), e Blackburn (6-2). Ad aprile ha manifestato la sua intenzione di lasciare l'Arsenal poiché era poco soddisfato del suo ruolo di sostituto, ma la decisione è rientrata dopo un chiarimento con l'allenatore Wenger. All'inizio della stagione 2007/08 Flamini ha ricoperto il ruolo di centrocampista centrale a causa dell'assenza di Gilberto Silva e Diaby; in coppia con Fabregas è diventando un punto fermo dei Gunners.

JUVE. Qualche settimana fa un dirigente juventino si azzardò a dire: "Flamini verrà da noi, perchè vuole giocare la champions League e non la Coppa Uefa, come invece sarebbe al Milan". I rossoneri ribatterono con una battuta fantastica: "Noi non replichiamo ad una neopromossa!". Ora, Champions o Uefa che sia, Flamini ha scelto il Milan: alla faccia dei gobbazzi!


LE PAGELLE DI MILAN-INTER



KALAC 6,5
Incolpevole sul gol, si prende la scena con un paio di interventi decisivi e adrenalinici che salvano il successo. Gran partita per BONERA (7), ormai splendida realtà in fascia come al centro: spinge, crossa (due tre palle davvero sinistre messe al servizio di Inzaghi), copre con sagacia. Superba la prestazione di NESTA (7,5), guardiano di tutte le costellazioni. Sicuro, autoritario, mai in affanno, supera se stesso con un tackle strappa applausi degno del miglior Maldini. KALADZE 6,5 Degna spalla di Sandro, un martello insuperabile. FAVALLI 6 Non demerita, anzi copre bene; ma lascia campo per acciacchi a JANKULOVSKI 6, che galoppa con mestiere in una stagione purtroppo da dimenticare per lui, più ai box che in campo. In cabina di regia PIRLO 6,5 ha tessuto le trame del match con la tranquillità e la classe che gli soo note, ben scortato dal rude ruggito di un GATTUSO (7) esaltatissimo (BROCCHI sv). Ma il migliore in campo resta capitan AMBROSINI 9, un vero monumento. Finchè il Milan dominava, lui rubava palloni e riforniva le punte; quando i nerazzurri hanno incominciato a infastidirsi, si è infastidito pure lui ed ha iniziato ad arginare tutte le ripartenza rivali, gestendo una mole grandiosa di palloni. Presente e pericoloso anche in zona d'attacco, nel finale si è rivelato monumentale, arretrando in difesa e diventando baluardo ultimo e invalicabile: l'Inter buttava in area palle in continuazione, e queste si scagliavano ripetutamente sulla livrea dell'indomabile capitano, che più e più volte ha salvato e liberato il fortino rossonero. Epico, imprescindibile, pugnace. Buon contributo di tecnica e acume per SEEDORF (6) e KAKA' (7), che con la sua corsa leggiadra ha non poco fatto tribolare gli uomini di Mancini, castigandoli col gol del raddoppio. INZAGHI 7,5 Il signore del gol colpice ancora, nono gol in cinque partite. Questo è forse il più pesante, il più suggestivo: una rete per vincere il derby, una rete per superare la Fiorentina, un guizzo di testa con una torsione daragazzino per avvicinarsi alle 100 timbrature rossonere. Alta Tensione non smette mai, Superpippo graffierà fino a che l'ultima goccia di sudore non abbia rigato la sua fronte. Per correre ed esultare come un pazzo, con quelle reazioni epilettiche, travolgenti, disumane! Perchè Pippo è tutti noi! (PATO sv).

lunedì 5 maggio 2008

MILAN-INTER 2-1, INZAGHI E KAKA' PIEGANO L'INTER

SERIE A, TRENTASEIESIMA GIORNATA

PIPPO FA LA STORIA
IL DERBY E' ROSSONERO!



IL MILAN DOMINA I CUGINI E PASSA NELLA RIPRESA CON LE SUE BOCCHE DI FUOCO. ASSALTO FINALE DEI NERAZZURRI, MA AMBROSINI E COMPAGNI REGGONO FINO ALL'ULTIMO: QUARTO POSTO AGGANCIATO

MILANO. Un derby indimenticabile, un derby stellare. Attesissimo e tesissimo, lo scontro tra l'Inter ormai tricampione d'Italia e il diavolo ferito sorride a quest'ultimo, assetato di rivalsa, di gloria, per non doversi più sentire inferiore a nessuno. I ragazzi demoliscono i rivali in una giornata fantastica: il 99° gol rossonero dell'eterno ragazzo Inzaghi, la sconfitta della Fiorentina col Cagliari che vuol dire ritorno al tanto agognato quarto posto, il trionfo della Rma sulla Samp che porta i giallorossi a sole tre lunghezze dagli odiati cugini. La giornata era partita alla grande, con un Milan devastante che nel primo tempo metteva alle corde l'Inter: fraseggi, cross a valanga (bravissimo Bonera), l'Alta Tensione Inzaghi che caricava le polveri; il catino di San Siro assisteva estasiato, per lo meno a metà, dalla superiorità tecnico tattica del Milan, che stava letteralmente annullando l'Inter. Non solo bello, ma anche concreto, il Diavolo nella ripresa raccoglie quanto seminato: cross di Bonera e splendida torsione aerea di Inzaghi, che crocifiggeva Julio Cesar aprendo il delirio suo e del Meazza (1-0). Pochi minuti dopo uno svarione di Viera azionava la corsa leggiadra di Kakà, che con un dolce castigo dipingeva sanguinario il 2-0. Seedorf avrebbe potuto infierire, e invece la partita si è complicata, coi rossoneri ad allentare la presa e i cugini a tentare il disperato forcing finale. La punizione gol di Cruz (2-1) ha reso vibranti, tesi, traumatici gli ultimi istanti di un grandissimo derby, ma alla fine cantano solo le truppe del diavolo. Perchè, scudetto o non scudetto, MILANO SIAMO SOLO NOI!


Lo splendido catino di san Siro


Kakà ha fatto impazzire la retroguardia nerazzurra

MILAN-INTER 2-1
MARCATORI: Inzaghi (M) al 6’, Kakà (M) all’11, Cruz (I) al 30’ s.t. MILAN (4-3-2-1): Kalac; Bonera, Nesta, Favalli (dal 41’ p.t. Jankulovski); Gattuso (dal 21’ s.t. Brocchi), Pirlo, Ambrosini; Kakà, Seedorf; Inzaghi (dal 31’ s.t. Pato). (Fiori, Oddo, Serginho, Gilardino). All. Ancelotti. INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Rivas (dal 35’ s.t. Maxwell), Materazzi, Chivu; Vieira, Cambiasso, Zanetti; Maniche (dal 20’ s.t. Balotelli); Cruz, Crespo (dal 27’ s.t. Suazo). (Toldo, Burdisso, Pelé, Jimenez). All. Mancini ARBITRO: Rosetti. NOTE: giornata di sole, temperatura 23°, campo in buone condizioni; spettatori 81.677 per un incasso di 1.804.777 euro (stadio esaurito). Ammoniti: Rivas (I), Pirlo (M), Ambrosini (M), Bonera (M), Chivu (I) e Jankulovski (M) per gioco scorretto; Materazzi (I) per proteste. Angoli 6-5. Recupero: 2’ p.t. 4’ s.t.


Grande, grandissima partita per capitan Ambrosini

CLASSIFICA: INTER 81, ROMA 78, JUVENTUS 70, MILAN 61, FIORENTINA 60, UDINESE 57, SAMPDORIA 56, GENOA 48, NAPOLI 47, PALERMO 46, ATALANTA 45, SIENA 42, LAZIO 40, CAGLIARI 38, TORINO 37, REGGINA 36, CATANIA 35, PARMA 34, EMPOLI 33 LIVORNO 30.


Seedorf, fosforo al servizio del diavolo


La grinta del mitico Gattuso

HANNO DETTO...

KAKHA KALADZE: "Le vittorie danno sempre grandi soddisfazioni, soprattutto se arrivano nel: derby. In particolare oggi questi tre punti ci permettono di raggiungere il quarto posto anche grazie alla sconfitta della Fiorentina in trasferta. Ora dobbiamo mantenere questa posizione. Il Milan oggi ha giocato una grande partita, sul due a zero abbiamo mollato un po' e loro sono venuti tutti in avanti, ma noi siamo stati bravi in tutti i reparti a difenderci. Ora ci aspettano due partite fondamentali, sicuramente a Napoli non sarà facile, ma sono convinto che la squadra in settimana lavorerà bene e giocherà altrettanto sia a Napoli che a Udine."

KAKA': "Il Milan oggi ha giocato una grande partita, nel primo tempo abbiamo dominato, nel secondo tempo abbiamo mollato un po', ma alla fine il risultato è stato positivo. Adesso abbiamo anche agganciato il quarto posto, mancano due partite e dipenderà tutto da noi. Da quando siamo usciti dalla Champions riusciamo a lavorare bene tutta la settimana, la squadra è più fresca e riesce a giocare bene tutta la partita. Mi piace molto questo atteggiamento della squadra che da un po' di tempo in campo riesce a dominare. Oggi avevamo tante motivazioni, vincere il derby e non fare festeggiare l'Inter, agganciare la Fiorentina, è stata proprio una domenica speciale. Dobbiamo guardare avanti, conquistare ancora sei punti tra Napoli e Udinese per restare in Champions perchè è un obiettivo a cui teniamo veramente tanto. Questo punto in più in classifica sulla Fiorentina abbiamo delle responsabilità maggiori, ma credo che sia meglio perchè la squadra così è più carica. Il Milan deve sempre puntare a vincere sia in campionato che in Champions in modo da essere protagonisti l'anno prossimo sia in Italia che in Europa."

MASSIMO AMBROSINI: "E'stata una bella gara che abbiamo avuto sempre in mano noi. E' stata una bella giornata, adesso dipende tutto da noi perchè se anche mancano due partite dalla fine, si riparte da qui. Dobbiamo andare a vincere domenica a Napoli a tutti i costi. Siamo stati brillanti, compatti. E' stata una stagione strana, in alcune occasioni siamo stati puniti da alcune disattenzioni, ma sappiamo da dove ripartire l'anno prossimo." ZELJKO KALAC: "Peccato per il gol, a parte quello è stata una grandissima partita, abbiamo meritato di vincere. Il nostro obiettivo è sempre stato il quarto posto e adesso abbiamo a disposizione due partite e sei punti da conquistare per mantenerlo, ma dipenderà tutto da noi. La squadra oggi era carica, era un derby importante che ci ha trasmesso le emozioni giuste."

FILIPPO INZAGHI: "Sono molto felice perchè questo è un periodo molto bello per me e per la squadra. Il modulo con cui stiamo giocando mi esalta molto e mi fa rendere al meglio. Credo che oggi abbiamo regalato ai tifosi una grande soddisfazione. Ora per quanto riguarda il quarto posto dipende tutto da noi, dobbiamo subito pensare alla partita di domenica contro il Napoli che sarà molto importante."


La gioia dei match winner


Ancelotti, Milan a vita!

MILANO - C'è grande euforia nell'ambiente rossonero dopo la vittoria nel derby. Il Milan ora si trova al quarto posto in classifica e ha l'obbligo di affrontare le rimanenti sfide di campionato con la stessa intensità mostrata contro l'Inter. Il presidente Silvio Berlusconi affronta così nel post partita rossonero la vittoria di oggi: "Il Milan oggi era in grande spolvero, abbiamo fatto una partita da veri campioni del mondo con un fraseggio sensazionale. Potevamo vincere la partita solo in questo modo, con la nostra tecnica, considerando anche che loro avevano messo un uomo in marcatura su Pirlo. Nel finale poi c'è stato un grande batticuore, mi sono emozionato e stancato più nei dieci minuti che ci separavano dal fischio di chiusura che nei mesi di campagna elettorale. E poi abbiamo un grande Inzaghi, dovremmo farlo ringiovanire, lui ha il vizio connaturato del gol. Incrociamo le dita per il futuro e per le prossime gare, mancano solo due partite a dividerci dalla Champions". Grande soddisfazione anche da parte dell'amministratore delegato Adriano Galliani che si lascia andare ad un piccolo annuncio: "Adesso dobbiamo pensare alle prossime due partite. Dipenderà tutto da noi. Se ce la facessimo avremmo raggiunto un obiettivo importante. Penso solo che se nella settimana dell'Arsenal fossero stati meglio Inzaghi e Kakà forse oggi saremmo qui a preparare un'ennesima finale di Champions League. Ci vuole calma, io lo dico sempre, c'è troppa tensione attorno a questa squadra, assolutamente immotivata. Il Milan sarà sempre grande, i tifosi non devono temere. Flamini? Arriva a Milano questa sera, se supererà le visite mediche domani sarà un giocatore del Milan. I giocatori vogliono venire al Milan, su questo non ci sono dubbi, non ho mai sentito nessuno negarsi a fronte di una eventuale qualificazione di Champions mancata". Carlo Ancelotti infine spiega i motivi della grande prestazione contro l'Inter: "Era una partita molto sentita, per un'ora abbiamo giocato molto bene, abbiamo affrontato la gara come l'avevamo preparata. Quando abbiamo smesso di giocare loro sono usciti con forza e carattere, noi sapevamo che per imporci dovevamo imporre la nostra maggiore tecnica. L'Inter ha giocato con prudenza e questo ci ha agevolato. Ora siamo quarti ma il campionato non è finito, dovremo affrontare le prossime gare con la stessa intensità mostrata oggi".