giovedì 6 novembre 2008

IL PUNTO DOPO DIECI GIORNATE


DIECI GIORNATE sono ancora poche per fare un bilancio, ma hanno comunque un loro valore e per ora dicono solo una cosa: Milan in testa al campionato. Non è stata una salita facile per gli uomini di Carlo Ancelotti, ma dopo le due sconfitte iniziali sono arrivate 7 vittorie in 8 match che hanno zittito i criticoni. Alle spalle l'Inter padrone degli ultimi tornei, alle spalle la Juve appena usciti dalla crisi, anni luce indietro la Roma in media retrocessione. Il segreto del Milan non sta nel gioco, come tradizione vorrebbe, ma nello spirito di gruppo che -recuperati parecchi infortunati- ha superato le difficoltà e si è lanciato in un'avvincente galoppata.


GIOCATORI. Affidabile e sicuro: ABBIATI è tornato forte più di prima e ha dato finalmente serenità ad una difesa troppo spesso terrorizzata negli ultimi tornei. Difesa in cui cresce l'importanza di BONERA: gli infortuni cronici di Nesta (si dovrà operare, forse si rivede a gennaio) e Kaladze hanno spalancato a Daniele le porte ì, e lui sta mantenendo le aspettative come ha fatto anche nelle due stagioni precedenti. Al suo fianco continua a sorprendere per rendimento e freschezza capitan MALDINI, ma lui è abituato a stupirci da trent'anni. Buono il rendimento di ZAMBROTTA, ANTONINI e FLAMINI tra i nuovi acquisti. Recuperato da un infortunio, GATTUSO ha toccato picchi di rendimento elevatissimi e sembra destinato a continuare su standard pazzeschi di agonismo ed efficacia. L'out di Pirlo ha concesso spazi (ben sfruttati) a un EMERSON su cui non confidava più nessuno. SEEDORF va, come sempre, a fasi alterne ma -come sempre- è preziosissimo per il gioco di Ancelotti. KAKA' è partito a modo suo ma nelle ultime giornate è leggermente calato di rendimento. Tuttavia ha segnato gol seminali anche in condizione minore (come a Bergamo). Anche PATO è in crescita e maturazione, si è conquistato con qualche gol importante spazi interesanti e deve trovare la giusta continuità per il salto definitivo. Rigenerato dalla cura Milan appare RONALDINHO: ottimo avvio, prestazione super con gol decisivo nel derby, doppietta alla Samp, gol decisivo al Napoli su punizione delle sue. Al di là di due/tre giornate poco propense sta fornendo un ottimo rendimento, e soprattutto incanta San Siro con le sue magie, le serpentine, le intuizioni. E dopo Natale, assicurano da Milan Lab, starà ancora meglio: il Presidente ha vinto la sua scommessa. Come del resto BORRIELLO, che col suo gioco fisico (ma non per questo poco qualitativo) ha cambiato volto alla squadra, aprendo spazi in profondità e dando diverse nuove opzioni di schema al mister. Cosa non garantita da Gilardino, a suo tempo. Finora sottotono il ritorno di Shevchenko. Nella squadra non si distingue un bomber in particolare, se non il solito indemoniato Pippo INZAGHI. Ogni anno sembra quello buono perchè sverni in panchina, tra fenomeni e giovani in arrivo dal mercato. Invece poi è sempre lui a cacciarla in rete, e in 5 partite (neanche intere) l'ha già fatto 2 volte. Clicca qui per vedere il rendimento giornata per giornata.


MISTER. Ancelotti ha fatto scudo nei momenti difficili, si è addossato tutte le colpe e dichiarava di stare veramente male per il suo Milan. Lo sappiamo, il suo amore per i colori rossoneri è una fede viscerale. Non ha mai dubitato dei suoi ragazzi e si è rimesso a lavorare con loro, riuscendo a ripotarli in alto. Il Milan non se ne stava lassù da solo dal maggio 2004: mister Milan rivuole il tricolore con tutte le sue forze. Il gioco senza Pirlo non ha subito cedimenti, anzi forse ha guadagnato in imprevedibilità. E l'innesto di Borriello ha permesso di sfoderare un'arma in più: rispetto al Gila, Marco garantisce una presenza più marcata ed evidente in area, le sue sponde e le sue aperture si sentono decisamente. Dà profondità e permette a Dinho e Kakà di muoversi intorno all'area con proficuità. Pochi sorrisini dunque se non segna tantissimo (solo un centro finora): al di là del fatto che il bottino gol lieviterà presto, bisogna considerare i gol che fa segnare (anche con grandi assist, come con Kakà a Bergamo) e le azioni pericolose che nascono dai suoi movimenti. Da migliorare è la condizione fisica e la continuità del livello anche qualitativo delle prestazioni. Da sottolineare l'insistenza e la caparbietà con cui i rossoneri lottano fino all'ultimo secondo, vincendo e capovolgendo partite ssofferte, brutte, contro piccole squadre murate in difesa: insomma, le classiche partite che nelle ultime due/tre stagioni ci sono costate diversi scivoloni.

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