Il campione brasiliano è sempre più nel vivo del Milan: segna, batte i rigori, si è inserito alla grande nel gruppo e compone con Kakà un tandem stellare e letale.
Il freddo inverno milanese è alle porte, con ottobre che volge al termine e il campionato che entra nel vivo della sua essenza. Eccessi di qua (l'Inter che vince 4-0 a Roma), polemiche di là (la crisi della Juventus con Ranieri a rischio esonero). Nel mezzo sta il Milan, nel mezzo sta Ronaldinho Gaucho col suo sorrisone bambino e le prodezze che stanno pian piano conquistando San Siro e tutta la tifoseria rossonera. Le foglie arancioni non tolgono il sorriso a Dinho, perchè lui il sole lo dipinge in campo e sotto la Sud trova sempre tempo e modo di regalarsi(ci) un'allegra sambata. Il campione si sta ormai abituando al clima e alla vita meneghina, e l'intesa con i compagni è stata forte dal primo istante. I risultati in campo sono positivi e in netta crescita: sorprendente se si pensa che sembrava solo una mossa di marketing, per un campione bolso e cotto. tutt'altro. "Qui a Milano ogni giorno che passa mi sento sempre più a casa, tutte le persone che incontro mi accolgono molto bene e spero di regalare loro ancora tante gioie. Intanto sto recuperando il mio ritmo." E quando sarà al 100% sarà davvero incontenibile. Per ora i tifosi si godono i suoi dolci duetti con i compagni che gli ruotano attorno pendenti dai suoi piedi. Gli stessi compagni che, garantiscono, in allenamento Dinho si sbatte come un ragazzetto. Lui conferma: "Il lavoro di queste due settimane a Milanello mi è stato davvero molto utile e devo ringraziare tutte le persone e i compagni che mi stanno aiutando a ritrovare la mia condizione ottimale". L'apporto di tecnica, fantasia e imprevedibilità che il dentone ha portato in casa rossonera è straordinario. Basti pensare che segna come un bomber e crea come un fantasista: insomma è stato come acquistare un altro Kakà, solo che entrambi hanno anche altre doti, non in comune, che quindi si sposano e si completano alla grande: i funambolismi bailati del primo eccitano il Meazza, la concretezza europea del secondo stendono l'avversario. Per questo l'intesa e l'efficacia del duo diventa uno spettacolo letale: "Anche oggi il mio gol è arrivato su assist di Kakà e sono contento perchè con lui abbiamo trovato subito l'intesa giusta. Per quanto riguarda la partita abbiamo creato poco nel primo tempo perchè avevamo a disposizione meno spazi; nella ripresa, invece, abbiamo costruito più occasioni in profondità". Guarda caso, quando Ancelotti ha inserito Kakà affiancandolo al Gaùcho: il tandem delle meraviglie sembra essere imprescindibile.
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