domenica 1 febbraio 2009

MILANSTORY- 1906/1907:TERZO TITOLO NAZIONALE

Un Milan stellare sale per la terza volta sul trono d'Italia: Kilpin e compagni segnano a raffica e i rossoneri sono si nuovo campioni. d'Italia: terzo titolo. Grande stagione per capitan Kilpin.
UNA DIABOLICA EGEMONIA

E' UN MILAN IRRESISTIBILE, dal gioco indiavolato e convincente. Rivinta per l'ennesima volta la Palla Dapples, i rossoneri Campioni d'Italia in carica si preparano per il nuovo campionato. La commissione tecnice è presieduta da Daniele Angeloni I, ex rossonero del primo scudetto, ora allenatore. Capitan Kilpin è sempre lì, leader indiscusso e campione insostituibile a 37 anni suonati. La rosa perde diverse pedine pregiate, a causa degli spostamenti per lavoro che portavano i giocatori-non ancora professionisti- come Giger, Heuberger e Malvano. In compenso arriva il bomber svizzero Ihmoff e Kilpin si reinventa centravanti: nonostante l'età, il capitano è sempre il più grintoso dei suoi, lotta e corre come un ragazzino e, soprattutto, tiene sempre un rendimento altissimo, imbarazzante per gli avversari: un Kilpin in versione bomber, per non farsi mancare niente! I rossoneri superano alla grnde l'eliminatoria milanese e vincono il girone finale dimostrando spirito di squadra, combattività notevole ed uno straordinario potenziale offensivo: è il terzo scudetto dell'era pioneristica, l'ennesimo assolo che capitan Kilpin si regala dopo aver costruito un'altra squadra vincente. L'ennesimo sigillo di una squadra che è già nell'elite dell'universo pallonaro nazionale.

ANCORA CAMPIONI. In porta Kilpin mette il giovane Radice, poriere della seconda squadra. Spostandosi in attacco, libera in difesa un posto per l'eccellente Meschia, in coppia col grande Guido Moda. Attilio Trerè si piazza nel mezzo, in regia, dove giostrava Giger; con lui, sempre il forte Bosshard e un nuovo, Gian Guido Piazza. L'attacco schiera Trerè II, Kilpin, Widmer, Ihmoff e Madler, uno svizzero già rossonero 5 stagioni prima. Si comincia, col derby nell'eliminatoria provinciale con l'US Milanese. Il Milan dilaga. Capitan Kilpin, scatenato, traccia la rotta con una splendida doppietta; il bomber elvetico Ihmoff lo imita in tutto e per tutto, presentandosi alla grande ai nuovi tifosi. Chiude i conti l'astuto Widmer, già protagonista del precedente scudetto, col definitivo 6-0. Il ritorno, il 10 febbraio, è rinviato per neve. Il recupero termina 1-0 per il Milan sul campo avverso, prodezza del Capitano. Il girone finale parte in casa del Torino, con un pareggio (1-1, Trerè) al quale segue un 5-0 roboante sull'Andrea Doria: marcature aperte da Madler, che entusiasma i tifosi con una doppietta: nessuno, forse, lo ricordava così forte. Il solito Ihmoff mette in mostra altre due perle, salendo a quota 4 gol in 4 gare; il sigillo finale è ovviamente griffato da Kilpin, sempre più trascinatore, fuoriclasse, bomberissimo. Ancora il Torino mette i bastoni tra le ruote (2-2, con 2 rigori di Trerè I), ma il Milan è troppo forte e si laurea campione vincendo 2-0 a Genova sul campo dell'Andrea Doria: apre Trerè I, chiude Madler. La classifica dice Milan 6 punti, Torino 5, Doria 1: è il terzo scudetto, Kilpin fiero festeggia coi suoi ragazzi l'ennesimo trionfo del club rossonero. E non finisce qui, perchè la corazzata milanese vince anche Coppa Spensley e campionato della Federazione di Ginnastica. A fine stagione, prime amichevoli all'estero, in Svizzera.

PROTAGONISTI. Portiere dello scudetto è Gerolamo Radice (classe 1883), che prende il ruolo di Trerè II (passato in attacco) dimostrandosi estroso ed efficace. A fine carriera metterà in palio la celebre "Scarpa Radice", un trofeo in oro che il Milan vincerà e ritirerà in suo onore. Difesa imperniata sempre sull'elegante Guido Moda, titolare inammovibile. Al suo fianco viene valorizzata la sua riserva, Andrea Meschia, con Kilpin che si sposta in attacco. Meschia e Moda giocano tutte le sei partite del torneo, come Radice. Attilio Trerè (6 presenze) tiene le redini del centrocampo, al fianco di Piazza (classe 1887, futuro fondatore del Legnano) e Bosshard, ancora ai grandi livelli dell'anno prima; Bosshard, probabilmente, ha vestito anche la gloriosa maglia della Nazionale svizzera. Alessandro Trerè è l'ispiratore del reparto avanzato, e si scopre anche finalizzatore concretissimo: 4 gol in 6 gare per lui. Attacco che trova in Hans Walter Ihmoff un bomber straordinario. Ihmoff è nato a Basilea nel 1886, ed ha grandi doti realizzative: è un protagonista assoluto del trionfo in campionato, grazie a 5 reti in 6 partite. Herbert Kilpin, a 37 anni, vive una stagione stellare, paradossalmente la migliore della sua carriera incredibile: gioca tutte le 6 gare e segna la bellezza di 4 reti. Inizia con una doppietta nel 6-0 all'US Milanese, si ripete decidendo con un gol la gara di ritorno, crocifigge l'Andrea Doria nel girone e da un contributo fenomenale con i suoi movimenti e la sua esperienza: nel tempo ha affinato la tecnica, ed ora è un attaccante prolifico e in grado di integrarsi con elevato profitto ai compagni più potenti fisicamente. Come appunto Ihmoff, o Widmer, un altro bravissimo nel gioco di squadra. 6 gare anche per lui, e 1 gol. Johann Ferdinand Madler, di Stoccarda, è stato il primo tedesco in rossonero (1902) ed ora è tornato da protagonista: 4 partite, 3 gol: doppietta apri partita con la Doria, rete scudetto per archiviare il ritorno a Genova. Madler è purtroppo spesso via per lavoro, e dopo questo torneo giocherà solo un'altra partita col Milan, nel 1909. In rosa ci sono anche Attilio Colombo, Camillo Parisini, Vittorio Pedroni e Gustav Hauser: un ragazzino di 15 anni che Kilpin ha voluto con se in prima squadra, ma che purtroppo non manterrà tutte le promesse.

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