L'arrivo di nuovi stranieri non basta, perchè il pesante tradimento di Cevenini -passato all'Inter- indebolisce il Milan. Van Hege da solo non può vincere il campionato: altri 17 gol valgono il terzo posto nel girone finale. Brilla il baby Ferrario.
IL CAMPIONATO apre le sue porte anche a club centro-meridionali. Il Milan vince il girone lombardo ma termina terzo nel girone finale, col titolo ancora alla Pro Vercelli. Il mancato scudetto dell'anno prima, e altre cause intestine, porta una nuova crisi societaria che si conclude con l'addio del grandissimo Cevenini (e dei suoi giovani fratelli), che tradisce il Milan vestendosi di nerazzurro. Pur con gli innesti di nuovi stranieri il Milan è più debole dell'anno prima. L'acquisto di due inglesi, Roberts e Croom, sembra quasi un commovente tentativo di tornare afi fasti dei pionieri, del Milan "inglese" di Kilpin. Tuttaltro. Arriva anche un altro attaccante belga, Camille Nys: un ottimo puntero, che però non vale l'indimenticato Tobias. Non basta Van Hege: il terrificante cannoniere delle Fiandre si mantiene ai suoi livelli mostruosi (altri 17 centri in 18 partite) ma è troppo solo e da soli non si vincono i campionati. Confermato il reparto arretrato (Barbieri tra i pali, Sala e De Vecchi terzini), a centrocampo torna titolare dopo una stagione Scarioni: Trerè, che gli veniva preferito l'anno prima, è il sostituto di lusso. Rizzi dall'attacco si sposta in regia, a fare il playmaker; completa la mediana il britannico Roberts. In attacco, oltre alla bocca di fuoco Vah Hege e al genio incontrollato di Bavastro, si piazzano Croom e Nys. Ma il partner migliore di LVH sarà il ventenne milanese Romolo Ferrario, che ha debuttato l'anno prima e in rossonerò segnerà 40 gol in 70 partite fino al 1921.
EVIDENTEMENTE il Milan di quegli anni si divertiva a mortificare i cugini poveri dell'Us Milanese e sempre col punteggio di 6-0: regolarmente, va così anche nella prima giornata del campionato 1912/13, segnata dalla doppietta di Ferrario, dal gol di Nys e dalla tripletta di Van Hege. Ferrario segna quasi a voler sbattere la realtà in faccia alla società: prendete tanti stranieri, ma il vivaio rossonero andrebbe valorizzato di più. La rete di Nys è il suo saluto ai nuovi tifosi, come a voler essere l'antitesi della tesi di Ferrario: no, il partner di Van Hege sarò io. In realtà l'italiano renderà meglio. La tripletta di Van Hege è la conferma: la conferma del suo gusto di segnare, la conferma che il Milan forse ultimamente vince poco ma il bomber più forte d'Europa ha la camicia rossonera. Poi alla seconda giornata si presenta pure il centrocampista Roberts, che impallina la Racing Libertas con una sassata. Completa il rigore di De Vecchi. Terza giornata, c'è il derby e resta appannaggio del Milan, che apre col capitano, Rizzi. Il solito ex Bontadini pareggia, il solito mago Van Hege segna il 2-1 finale. Con l'Andrea Doria si manifesta tutta la caparbia fame di gol di Romolo Ferrario, autore di un gran poker: tecnica discreta e gran fiuto del gol incoronano il nuovo bomber. Senza dimenticarsi di Sua Maestà Van Hege, all'ennesima doppietta. Il 7-0 è rifinito da Nys, in continua ricerca di un pò di gloria. Stessi marcatori nel 4-0 al Genoa: stavolta è Nys il mattatore, con una doppietta. Il connazionale di Van Hege si dimostra in palla e reattivo sottoporta. Il Milan viaggia spedito e a buon ritmo. Affronta ancora l'USM e si prende la vittoria per 2-0 (Ferario più un autogol), vince nuovamente il derby con prodezza della bandiera Trerè (uno a cui i nerazzurri stanno sulle scatole, e in modo spasmodico, da sempre), piega un'Andrea Doria vivace (3-2, Ferrario e doppietta di Van Hege) e perde clamorosamente a Genova (1-4), tuttavia qualificandosi al girone finale dopo il 2-0 a tavolino sulla Racing Libertas che schierava un giocatore non tesserato: Milan primo a +2 sul Genoa. Van Hege, stella del Diavolo, ha già messo in collezione altre 10 perle: un repertorio completo ed esauriente, un bomber di classe che segna come un invasato e si prende le copertine delle cronache sportive dell'epoca. Nel girone finale il Milan parte con un rovescio a Vercelli (0-2) ma rialza la testa proprio con Van Hege, sul Casale: il cannoniere, soprannominato "Pallido Saettante", segna un'altra doppietta; capitan Rizzi realizza dalla distanza, Croom si sblocca e segna il primo gol rossonero. Un gran Milan stende l'Hellas Verona per 5-1: la commissione tecnica rispolvera Lana, nel frattempo sceso al rango di seconda linea di lusso, e proprio Lana si dimostra professionale e sempre letale aprendo i giochi. Ferrario raddoppia, Nys chiude e Croom incrementa il suo bottino con 2 penalties. A Vicenza non avevano mai ammirato una stella del calibro di Luis Van Hege. E' arrivata l'ora di mostrare ai biancorossi un bomber sublime. Il belga fa impazzire la difesa, guizza ovunque, ubriaca di finte e segna il vantaggio. Corre leggero e sereno, raddoppia e fa il bello e il cattivo tempo. Infine realizza una tripletta da incorniciare e, sulle ali del 3-0, il Milan ospita la Pro Vercelli. Termina 0-0 lo scontro tra titani, scoraggiando i nostri che inciampano col Casale e si riprendono solo nella trasferta di Verona: visitata l'Arena, Van Hege decide di fare ancora il leone e realizza altri due gol. Rizzi chiude (3-0). Ultima gara in programma, col Vicenza di Vallesella: termina 1-1, segna Croom all'ultima apparizione in rossonero: sua, di Roberts, di Nys. Buoni stranieri che però hanno portato solo un terzo posto, a -6 dalla Pro Vercelli.
PALLOTTOLIERE. Per contare i gol stagionali di Van Hege gli statistici devono darsi parecchio da fare. Il belga chiude con 4 doppiette e 2 triplette per complessivi diciassette gol in diciotto partite. Vicebomber è Ferrario: 10 centri in 14 match. Nys e Croom hanno collezionato rispettivamente 5 e 4 gol: bottini non certo disprezzabili. Bavastro vive a periodi alterni, crea e inventa ma non ha la cattiveria del goleador. 12 gare, senza gol. Di gol ne segna 3 Rizzi: pochi per le sue abitudini, tantissimi se consideriamo che il capitano quest'anno ha giocato da playmaker arretrato! Ottimo rendimento per Scarioni (14 gare) e John Robert Roberts: il 26enne centrocampista di Liverpool veste con onore la maglia rossonera. Dietro svetta l'autoritario Sala (17 partite) e il sempre più forte Renzo De Vecchi: 14 partite, un gol e le temibili advances del Genoa, che lo corteggia per portarlo in rossoblù, dove già milita l'ex rossonero Mariani. Lana sembra andare incontro al suo declino, gioca solo 5 gare ma non perde il vizio del gol (1 centro). Spiccioli di apparizioni anche per Lovati, argentino futura colonna del centrocampo, e Malerba; Trerè II brilla come rincalzo: titolare o no, il soldatino sa sempre dare un contributo importante. (sotto, Marco Sala).
EVIDENTEMENTE il Milan di quegli anni si divertiva a mortificare i cugini poveri dell'Us Milanese e sempre col punteggio di 6-0: regolarmente, va così anche nella prima giornata del campionato 1912/13, segnata dalla doppietta di Ferrario, dal gol di Nys e dalla tripletta di Van Hege. Ferrario segna quasi a voler sbattere la realtà in faccia alla società: prendete tanti stranieri, ma il vivaio rossonero andrebbe valorizzato di più. La rete di Nys è il suo saluto ai nuovi tifosi, come a voler essere l'antitesi della tesi di Ferrario: no, il partner di Van Hege sarò io. In realtà l'italiano renderà meglio. La tripletta di Van Hege è la conferma: la conferma del suo gusto di segnare, la conferma che il Milan forse ultimamente vince poco ma il bomber più forte d'Europa ha la camicia rossonera. Poi alla seconda giornata si presenta pure il centrocampista Roberts, che impallina la Racing Libertas con una sassata. Completa il rigore di De Vecchi. Terza giornata, c'è il derby e resta appannaggio del Milan, che apre col capitano, Rizzi. Il solito ex Bontadini pareggia, il solito mago Van Hege segna il 2-1 finale. Con l'Andrea Doria si manifesta tutta la caparbia fame di gol di Romolo Ferrario, autore di un gran poker: tecnica discreta e gran fiuto del gol incoronano il nuovo bomber. Senza dimenticarsi di Sua Maestà Van Hege, all'ennesima doppietta. Il 7-0 è rifinito da Nys, in continua ricerca di un pò di gloria. Stessi marcatori nel 4-0 al Genoa: stavolta è Nys il mattatore, con una doppietta. Il connazionale di Van Hege si dimostra in palla e reattivo sottoporta. Il Milan viaggia spedito e a buon ritmo. Affronta ancora l'USM e si prende la vittoria per 2-0 (Ferario più un autogol), vince nuovamente il derby con prodezza della bandiera Trerè (uno a cui i nerazzurri stanno sulle scatole, e in modo spasmodico, da sempre), piega un'Andrea Doria vivace (3-2, Ferrario e doppietta di Van Hege) e perde clamorosamente a Genova (1-4), tuttavia qualificandosi al girone finale dopo il 2-0 a tavolino sulla Racing Libertas che schierava un giocatore non tesserato: Milan primo a +2 sul Genoa. Van Hege, stella del Diavolo, ha già messo in collezione altre 10 perle: un repertorio completo ed esauriente, un bomber di classe che segna come un invasato e si prende le copertine delle cronache sportive dell'epoca. Nel girone finale il Milan parte con un rovescio a Vercelli (0-2) ma rialza la testa proprio con Van Hege, sul Casale: il cannoniere, soprannominato "Pallido Saettante", segna un'altra doppietta; capitan Rizzi realizza dalla distanza, Croom si sblocca e segna il primo gol rossonero. Un gran Milan stende l'Hellas Verona per 5-1: la commissione tecnica rispolvera Lana, nel frattempo sceso al rango di seconda linea di lusso, e proprio Lana si dimostra professionale e sempre letale aprendo i giochi. Ferrario raddoppia, Nys chiude e Croom incrementa il suo bottino con 2 penalties. A Vicenza non avevano mai ammirato una stella del calibro di Luis Van Hege. E' arrivata l'ora di mostrare ai biancorossi un bomber sublime. Il belga fa impazzire la difesa, guizza ovunque, ubriaca di finte e segna il vantaggio. Corre leggero e sereno, raddoppia e fa il bello e il cattivo tempo. Infine realizza una tripletta da incorniciare e, sulle ali del 3-0, il Milan ospita la Pro Vercelli. Termina 0-0 lo scontro tra titani, scoraggiando i nostri che inciampano col Casale e si riprendono solo nella trasferta di Verona: visitata l'Arena, Van Hege decide di fare ancora il leone e realizza altri due gol. Rizzi chiude (3-0). Ultima gara in programma, col Vicenza di Vallesella: termina 1-1, segna Croom all'ultima apparizione in rossonero: sua, di Roberts, di Nys. Buoni stranieri che però hanno portato solo un terzo posto, a -6 dalla Pro Vercelli.
PALLOTTOLIERE. Per contare i gol stagionali di Van Hege gli statistici devono darsi parecchio da fare. Il belga chiude con 4 doppiette e 2 triplette per complessivi diciassette gol in diciotto partite. Vicebomber è Ferrario: 10 centri in 14 match. Nys e Croom hanno collezionato rispettivamente 5 e 4 gol: bottini non certo disprezzabili. Bavastro vive a periodi alterni, crea e inventa ma non ha la cattiveria del goleador. 12 gare, senza gol. Di gol ne segna 3 Rizzi: pochi per le sue abitudini, tantissimi se consideriamo che il capitano quest'anno ha giocato da playmaker arretrato! Ottimo rendimento per Scarioni (14 gare) e John Robert Roberts: il 26enne centrocampista di Liverpool veste con onore la maglia rossonera. Dietro svetta l'autoritario Sala (17 partite) e il sempre più forte Renzo De Vecchi: 14 partite, un gol e le temibili advances del Genoa, che lo corteggia per portarlo in rossoblù, dove già milita l'ex rossonero Mariani. Lana sembra andare incontro al suo declino, gioca solo 5 gare ma non perde il vizio del gol (1 centro). Spiccioli di apparizioni anche per Lovati, argentino futura colonna del centrocampo, e Malerba; Trerè II brilla come rincalzo: titolare o no, il soldatino sa sempre dare un contributo importante. (sotto, Marco Sala).
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