venerdì 20 febbraio 2009

MILANSTORY: RENZO DE VECCHI

Soprannominato 'Il figlio di Dio', De Vecchi era un difensore straordinario che esordì giovanissimo in un Milan non alla sua altezza. Così diventò davvero grande nel Genoa.

DOPO KILPIN, DE VECCHI.
Milanesissimo, Renzo De Vecchi entra nel Milan da giovanissimo, spinto dal papà tifoso rossonero. E giovanissimo, a soli 15 anni, debutta in prima squadra, brillando subito per personalità, classe, efficacia. De Vecchi è un terzino sublime, fortissimo dietro nei contrasti, nei recuperi, negli anticipi, nel governare la difesa. Un campione che a 16 anni già debutta in Nzionale, in un tragico 1-6 subito in Ungheria. Renzo naturalmente fu il migliore in campo. De Vecchi debutta in rossonero nel 1909/10 e gioca 15 gare, segnando pure 2 gol. L'anno dopo segna la sua grandissima consacrazione. Renzo gioca 16 gare, è continuo, costante e rispettato da compagni e avversari nonostante la giovanissima età. Nel corso del suo terzo campionato rossonero si prese la briga di battere anche i rigori, toccando quota 4 gol. Un giornalista, vedendo le sue giocate pazzesche lo ribattezzò "Figlio di Dio", e ben presto i tifosi lo iniziarono a chiamare sempre così. Era già una bandiera rossonera, e del resto il suo cuore era pregno di passione milanista. Per il Milan avrebbe sputato sangue, in campo dava tutto e soffriva nel vedere la squadra che non riusciva a ripetere i successi dell'era Kilpin. Alla fine del 1913, a 19 anni, era già un monumento del calcio italiano. Venerato, stimato. Tanto che il Genoa gli offrì un contratto ricchissimo, oltre che un posto di lavoro garantito; in rossoblù giocava anche Mariani, suo ex compagno nel Milan, che lo convinse a lasciare la maglia rossonera: fu cos' che i tifosi, scioccati, videro il loro idolo trasferirsi in Liguria. Durante il periodo bellico, richiamato alle armi, vestì la maglia del Brescia, poi tornò presto in rossoblù. Col Genoa De Vecchi entrò nelle leggenda, vincendo ben 3 scudetti e militando con onore per ben 17 stagioni. Un mito rossoblù, che fino a 35 anni giocò a livelli altissimi incantando sempre non solo per la sua tecnica ma anche per la correttezza estrema: è stato espulso una sola volta. A fine carriera, dopo la bellezza di 43 gare in Nazionale (un record per l'epoca), fonda il celebre "Almanacco Illustrato del Calcio Italiano", ancora oggi una bibbia per gli appassionati di calcio. De Vecchi si è spento nel 1967, dopo aver rifiutato fino all'ultimo le proposte del Milan di diventare suo osservatore: aveva paura di segnalare qualche bidone ai colori della sua vita. La scheda di De Vecchi.

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