Un Milan dal profilo ancora troppo dilettantistico non bissa il bel 4° posto dellas tagione precedente, e termina all'undicesimo posto. Tra gli uomini di Banas, la sorpresa è Romani. Dopo il quarto posto del 1932, il Milan torna subito a deludere sulla breccia di prestazioni pseudo dilettantistiche nell'approccio dei giocatori e nella gestione di una società senza troppi obbiettivi. Il club passa nelle mani di Mario Bernazzoli, che conferma Banas in panchina. Ma la riscossa dell'anno precedente non conosce evoluzione e muore in un grigio undicesimo posto finale, col tecnico magiaro armato solo della buona volontà dei suoi ragazzi. L'annata è positiva solo per Mario Romani, centravanti ferrarese di 25 anni che arriva dalla SPAL e infila subito 19 reti. Lo scudetto va alla Juventus, ed è il terzo consecutivo. Banas si affida sempre alla coppia Perversi-Bonizzoni in difesa, lancia il 23enne Biffi a centrocampo con gli esperti Moroni e Pomi e piazza Moretti e capitan Magnozzi in appoggio al trio offensivo: Arcari III, Romani appunto e Kossovel. La formazione presnentata dal tecnico magiaro è pertanto la seguente: Compiani; Perversi, Bonizzoni; Moroni, Biffi, Pomi; Moretti, Magnozzi; Arcari III, Romani, Kossovel.
ANDAMENTO A RILENTO. La stagione inizia con un 2-2 a Bari, scandito dalle reti di Kossovel e Romani: il bomber va in gol al debutto. Per l'ex giocatore della SPAL arrivano presto giornate da ricordare: già al secondo turno è autore di una grande doppietta nel 2-1 alla Roma. Purtroppo per lui il Milan non è all'altezza e perde tre gare di fila (contro il Padova segna ancora da ex Tansini, passato in biancoscudato dopo la parentesi al Napoli) e si risveglia solo con il Palermo: è ancora 2-1, e ancora con doppietta di Romani, che riprende il discorso interrotto con i giallorossi. Arriva l'ora del derby, ed è una sfida pirotecnica: dopo '6 i nerazzurri conducono già 2-0. Magnozzi accorcia al '10, ma Demaria e Levratto allo scadere del primo tempo riallargano il vantaggio. E' Arcari a crederci, e al '74 Moretti con l'ultima energia spinge in rete il 3-4. Ma l'Inter ha un bomber inarrivabile come Meazza, che al '76 sembra archiviare la pratica. Ancora la fantasia di Magnozzi riapre il match, ma finisce 4-5 con tante emozioni per i tifosi. Il trauma da derby non abbatte il Milan, che supera con 4 reti (a 2) il Genoa con la terza doppietta di Romani. Dopo un pari con la Fiorentina (2-2, in gol la riserva Malatesta), ancora il cannoniere Romani fa fuoco e fiamme stendendo l'Alessandria con l'ennesima doppietta (2-0). La stagione rossonera sembra acquisire un passo deciso e sicuro: gli uomini di Banas giocano bene con il Toro e vincono 4-3 con Arcari che apre, i fantasisti Magnozzi e Moretti che arrotondano e Romani che archivia la pratica. Però la trasferta di Bologna coincide con una piccola frenata, con Arcari che ne fa due e acciuffa il pari solo all'84. Il pari nella gara successiva, 1-1 con la Juve vincitutto, non è invece da ritenersi un insuccesso. Dopo un solo punto in altre 2 gare che riapre la crisi, il Milan batte 3-0 il Casale (Arcari, Magnozzi e Torriani, ormai diventato riserva dopo le buone annate precedenti) e 2-0 il Bari (ancora in gol Romani!), prima del clamoroso 0-4 di Roma: eppure, proprio come dei ragazzini che giocano per puro divertimento, i rossoneri non battono ciglio e asfaltano il Padova (6-2: a bersaglio Torriani, Kossovel, Magnozzi, Romani e due volte Moretti), vincono a Napoli (rigore di Moroni), travolgono la Pro Patria (5-0, tris dell'incontenibile Romani) e poi incappano in una piccola serie nera: sconfitto a Palermo, il team di Banas perde il derby e fa 2-2 col Genoa (ancora in gol la coppia Romani-Magnozzi). A San Siro arriva la Pro Vercelli del superbomber Piola: ma è il Milana spuntarla, ancora con gol della riserva Malatesta e col centro dell'ordinato regista Moretti. Piola va a bersaglio solo nel finale (2-1). La squadra continua ad alternare buone prestazioni ad apparizioni sconcertanti (1-5 a Firenze, 0-3 a Bologna, 0-2 con la Lazio, 0-3 con la Juve) e nelle ultime 8 gare ne vince solo due: 3 i pareggi (su tutti il 3-3 con l'Alessandria: al '73 Arcari firma la doppietta, all'87 Romani acciuffa i piemontesi) e 5 le sconfitte.
Mister Banas e Magnozzi
ROMANI, L'ANNO MAGICO. Compiani tra i pali ce la mette tutta (31 gare), ma la squadra fa acqua da tutte le parti; a poco serve la ruvida coppia di terzini Perversi (al 7° campionato nel Milan, 34 gare)- Bonizzoni (30 partite). A centrocampo, oltre all'onesto mestierante Pomi, che zitto zitto gioca 27 gare ed è arrivato all'ottava stagione rossonera, viene lanciato con alterne fortune il milanese Biffi: 16 gare e avventura rossonera chiusa lì. Gli viene spesso alternato Cattaneo, mentre sul centrodestra corre l'affidabile Moroni, al 4° ed ultimo torneo -tutti da titolare- nel Milan. Moretti e Magnozzi sono i registi offensivi: Moretti, cremonese arrivato al Milan l'anno prima, gioca 30 gare e segna ben 9 reti. Giocherà in rossonero 8 stagioni fino al 1939 (l'ultima da riserva), segnando sempre parecchio pur non essendo un centravanti: 11 gol il primo anno, poi due volte 9 reti, 10 centri nel1935 e poi 9, 6 e 7 centri negli ultimi tre anni da titolare. Il genio livornese Magnozzi, vero lusso per quel Milan, è al terzo e ultimo torneo milanista: il suo apporto di gol (10, 11, di nuovo 10) è sempre stato ottimo; ma a fine 1933 cede al richiamo di casa e torna nell'amato Livorno. In attacco brilla Mario Romani, fresco acquisto dalla SPAL: 31 gare e ben 19 reti. Purtroppo una serie di infortuni minerà la sua carriera rossonera: nel triennio successivo segnerà solo 7, 4 e 6 gol, prima di trasferirsi al Palermo e far ritorno alla SPAL. Per Arcari III continua l'altissimo rendimento e il buon bottino di gol: 10, e sale a quota 31 in 3 stagioni rossonere. Completa il reparto Kossovel, nato a Fiume (Croazia oggi, Austria al tempo), che ha debuttato nel 1930/31 (2 gare) ed ha giocato 25 gare nel '32 e 29 in questo 1932/33, entrambe le volte chiudendo con soli 2 centri. Per Torriani (16/3) un buon apporto da riserva, nel reparto offensivo. In difesa restano gli spiccioli per il rude terzinaccio Schienoni, bandiera al tramonto (9 stagioni di Milan). Si vedono anche Cresta, Lombardo, Maestroni, Malatesta, Marchi e Pedezzi.
OBBIETTIVO SU... DARIO COMPIANI. Compiani è stato un grande portiere del Milan, in campo per 220 partite dal 1927 al 1936. In tempo per svezzare l'erede Zorzan.
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