La Federazione sospende il campionato per la guerra e lo rimpiazza con laCoppa Federale. Vince il Milan, trascinato dai 10 gol in 9 partite del rientrante Cevenini. Che diventa eroe nel derby dell''ex'...
SUPERDERBY. Derby di fuoco al primo turno. Aldo Cevenini ridebutta in rossonero, accolto tra i mugugni dei tifosi nerazzurri e anche di quelli rossoneri, che non gli hanno ancora perdonato il tradimento. Ci metteranno poco: Cevenini realizza una doppietta, Avanzini archivia un grande 3-0. Cevenini trafigge anche l’US Milanese (raddoppia Ferrario), ed è già ora del ritorno della stracittadina: ancora lui, ancora Cevenini, ancora doppietta e cuori nerazzurri demoliti. E' lui l'uomo derby. Il girone lombardo si conclude con uno scoppiettante 3-2 in casa dell'US Milanese, segnato dalla doppietta di Ferrario e dalla rete, decisiva, ancora di Cevenini. Milan che si qualifica con 8 punti, a più 6 su Inter e USM. Il girone finale nasce con lo 0-0 di Modena e prosegue con un 3-1 esaltante sulla Juve, orchestrato ancora dalla doppietta di un grande Cevenini. Il Casale si ritira per problemi finanziari e i rossoneri vincono le due sfide a tavolino; ancora Cevenini (e la sorpresa Avanzini, attaccante che sembrava destinato a fare la riserva ma si ritaglia spazi notevoli) affossa il Modena (2-0), ma poi il Milan crolla con la Juve e col Genoa: un periodo di crisi che non intacca la marcia della squadra di capitan Sala, che alza la Coppa Federale nella sfida col Genoa, battuto per 3-1: apre Morandi, pareggia da rigore l'ex stella rossonera De Vecchi; Cevenini riporta il Milan in vantaggio dal dischetto e al '90 archivia il trionfo.
CEVENINI BOMBER. Capitano e leader difensivo, Sala è la bandiera del Milan e il campione più rappresentativo dopo Cevenini. In coppia con l'ottimo Pizzi compone un perfetto muro difensivo (10 gare a testa) a protezione di Barbieri; il portiere, dopo tanti anni da titolare, viene alternato a Gambuti. A centrocampo si mette in mostra Cazzaniga da Giussano, un buon mediano che ha esordito l'anno prima e fino al 1920 giocherà con una certa frequenza. Scarioni, richiamato temporaneamente alla armi, è rimpiazzato da vari elementi che non sanno imporsi con continuità; anche Lovati è assente in stagione, e titolare diventa il bravo Soldera (9 gare). In attacco la sorpresa è Avanzini, ex riserva di basso profilo che però si ritaglia 9 gare condite da 4 gol. Artefice del successo è il cavallo di ritorno Aldo Cevenini: l'ex rossonerazzurro segna la bellezza di 10 gol in 9 gare brillando per potenza e tecnica realizzativa. Splendida la doppietta con cui griffa la finale e ipoteca il trofeo contro il Genoa. Il solito Ferrario non manca di timbrare il cartellino (3 reti, 8 partite), mentre Morandi corre e smista palloni con la solita esperienza (10/1). In rosa giocano qualche match pure Bozzi, Cevenini III, Crespi, Gandolfi, Greppi (discreto centrocampista negli anni della guerra), Guarnieri, Mazzoni, Enio Moroni, Rainieri, Zacchi (un attaccante di livello non altissimo, comunque autore di 8 gol nelle sue stagioni al Milan) e Van Hege, che dopo le 2 gare iniziali senza reti torna in Patria chiamato alle armi.
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