Non servono a molto gli acquisti di Arnoni e Gabardo: il Milan ha il solito rendimento calante, e anche con 24 gol divisi tra Arcari e Moretti non vanno oltre l'ottavo posto.
All'interno di San Siro, la rosa dell'F.C. Milan 1935-36. Con l'allenatore è presente anche il massaggiatore. In piedi da sinistra: il massaggiatore Clerici, Arcari III, Moretti, Rigotti, Bertolotti, Bortoletti, Zidarich, Cresta, Arnoni e Baloncieri (allenatore). In ginocchio: Gabardo, Rossi, Perversi, Zorzan, Bonizzoni, e Spinola. Foto tratta dalla "Gazzetta dello Sport" del 10 gennaio 1936.
ARRIVANO I SUDAMERICANI. E' la stagione dell'avvicendamento tra due grandi portieri di lungo corso: 'Dario' Compiani gioca solo 1 gara e, dopo 220 apparizioni in 9 stagioni rossonere, lascia i guanti a Mario Zorzan da Vicenza, 23 anni, che resterà sotto la Madonnina per sette stagioni. Zorzan gioca 32 gare e si dimostra un ottimo numero uno, nonostante la giovane età e la difesa che regge quel che regge: la colpa non è tanto dei ruvidi guerrieri Perversi (33 gare) e Bonizzoni (28), quanto del centrocampo che filtra poco: Rigotti (30 gare), Bortoletti (32 con un gol) e il quasi omonimo Bertolotti (21/1), più il rincalzo Gianesello (14/0), giunto da Vicenza con Zorzan, non sono una diga troppo solida. E davanti l'attacco fa quel che può. Come sempre i migliori sono Arcari e Moretti. Il bomber storico, Arcari, segna 32 gol in 13 gare. A fine anno, ormai logorato da un Milan mediocre, accetta le advances del Genoa. Moretti, invece, torna sulla linea dei fantasisti (sua posizione consona) dopo un anno da centravanti (10 gol nel '35), ma conferma e addirittura migliora il suo rapporto col gol: 11 centri in 31 match. Al suo fianco il discreto Mario Zidarich, fiumano. Completano la inea più avanzata Romani (18/7), sufficiente anche se non come negli anni migliori, e il brasiliano Vicente Arnoni: sanpaolino, Arnoni gioca 34 gare tra serie A e coppa, segnando 7 gol. Bottino discreto anche considerata la saudade: tuttavia Arnoni tornerà in Brasile a fine anno e di nuovo al Milan nel 1937/38, senza troppe fortune. A Romani è alternato qualche volta l'altro verdeoro Gabardo, meno incisivo (12/2). Giulio Rossi (6/2) e Giuseppe Spinola, che ha il merito di segnare alla Juve (10/2) giocano poco. Cresta (5/0) è al passo d'addio; completano la rosa Buila, Gattoronchieri, Mascheroni, Pagni, Piazza, Troncon e l'argentino Spirolazzi: una meteroa gigantesca.
All'interno di San Siro, la rosa dell'F.C. Milan 1935-36. Con l'allenatore è presente anche il massaggiatore. In piedi da sinistra: il massaggiatore Clerici, Arcari III, Moretti, Rigotti, Bertolotti, Bortoletti, Zidarich, Cresta, Arnoni e Baloncieri (allenatore). In ginocchio: Gabardo, Rossi, Perversi, Zorzan, Bonizzoni, e Spinola. Foto tratta dalla "Gazzetta dello Sport" del 10 gennaio 1936.
Con l'arrivo del Presidente Pietro Annoni, il Milan si butta sul mercato sudamericano, con alterne fortune: dal Brasile arrivano Arnoni e Gabardo, dall'Argentina Josè Spirolazzi. Il mercato interno vede gli ingaggi di un nuovo portierone, il vicentino Zorzan, che coglie l'eredità di Compiani (che resta per un'ultima stagione da secondo portiere). Vengono acquistati anche Bertolotti, Gianesello e Zidarich, allenatore è sempre Adolfo Baloncieri. I rossoneri hanno un ottimo sprint in avvio, ma dopo la quinta giornata (0-1 col Toro) arriva il solito calo vistoso: la squadra termina ottava, parimerito con Napoli, Alessandria e Genova. La formazione tipo schierata da Baloncieri é: Zorzan; Perversi, Bonizzoni; Rigotti, Bortoletti, Bertolotti (Gianesello); Moretti, Zidarich; Arcari III, Romani (Gabardo), Arnoni. Dei sudamericani, solo Arnoni ha un rendimento positivo e viene impiegato con continuità. Lo scudetto va al Bologna, la Coppa Italia al Torino: novità di stagione, la Coppa vede il Milan correre fino alla semifinale, persa con l'Alessandria. Capitano dei rossoneri è ancora Bonizzoni.
IL SOLITO MILAN. La stagione parte ad Alessandria, e naturalmente Arcari III mette subito le cose in chiaro con una doppietta delle sue. Il Milan pareggia con caparbia il derby (1-1), andando a bersaglio con Moretti, il castiga nerazzurri: risponde Meazza. Superato il periodo d'ambiantamento, Arnoni lievita e nell'1-0 alla Fiorentina firma il primo gol brasiliano della storia del Milan. Alla quarta giornata i rossoneri fanno i corsari a Bari (2-0), e Arnoni va ancora a bersaglio: i tifosi iniziano a fare sogni di gloria. Ma i piedi tornano presto per terra con lo 0-1 col Torino, in casa, seguito dai pareggi con Genova (3-3, doppietta dell'altro carioca Gabardo), Lazio (2-2, Arcari pareggia al '60) e Roma (0-0), oltre che dai ko con Bologna e Triestina. Alla decima giornata il bilancio dice 3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte: andamento da media classifica a cui i tifosi sono ormai consolidati. Moretti tenta di mettere il buonumore con una tripletta al Palermo, poi però il Milan incappa in una serie nera intervallata solo da un 2-1 al Brescia (Moretti e Bortoletti): sconfitto da Juve (3-1), Sampierdarenese (1-2 a Milano), Napoli (0-1), Alessandria (addirittura 1-6) e Fiorentina (1-3), il Milan pareggia il derby (2-2) con doppietta del solito Arcari. La crisi, pesantissima, è allviata da un 4-0 al Bari: vanno a bersaglio Moretti, Arcari, Rossi e il brasiliano Arnoni. E' un risveglio che non dura: Arcari segna l'1-0 col Torino, ma il Milan perde 2-1. Per un pò resta l'ultima caduta: il Milan accelera, trova un gioco e fa 7 risultati utili in 8 gare. Si inizia col Genoa, steso da un guizzo del centrocampista Bertolotti all'88. Si prosegue con l'1-4 a Bologna, presto riscattato da un copioso 5-0 alla Lazio. L'eroe è Romani, che segna una tripletta in un'annata per lui abbastanza opaca: in gol anche Arnoni e Arcari. Seguono tre 0-0 filati e la grande vittoria sulla Juventus. I bianconeri cadono ancora, a San Siro, abbattuti da Arcari e dalla riserva Spinola (2-1). Il Milan vince ancora a Brescia (2-1, Moretti e Arcari) e poi rimedia due tonfi nelle ultime due partite, concludendo all'ottavo posto.
Il Presidente rossonero Pietro Annoni, Eliseo Gabardo e Vicente Arnoni, agosto 1935.IL SOLITO MILAN. La stagione parte ad Alessandria, e naturalmente Arcari III mette subito le cose in chiaro con una doppietta delle sue. Il Milan pareggia con caparbia il derby (1-1), andando a bersaglio con Moretti, il castiga nerazzurri: risponde Meazza. Superato il periodo d'ambiantamento, Arnoni lievita e nell'1-0 alla Fiorentina firma il primo gol brasiliano della storia del Milan. Alla quarta giornata i rossoneri fanno i corsari a Bari (2-0), e Arnoni va ancora a bersaglio: i tifosi iniziano a fare sogni di gloria. Ma i piedi tornano presto per terra con lo 0-1 col Torino, in casa, seguito dai pareggi con Genova (3-3, doppietta dell'altro carioca Gabardo), Lazio (2-2, Arcari pareggia al '60) e Roma (0-0), oltre che dai ko con Bologna e Triestina. Alla decima giornata il bilancio dice 3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte: andamento da media classifica a cui i tifosi sono ormai consolidati. Moretti tenta di mettere il buonumore con una tripletta al Palermo, poi però il Milan incappa in una serie nera intervallata solo da un 2-1 al Brescia (Moretti e Bortoletti): sconfitto da Juve (3-1), Sampierdarenese (1-2 a Milano), Napoli (0-1), Alessandria (addirittura 1-6) e Fiorentina (1-3), il Milan pareggia il derby (2-2) con doppietta del solito Arcari. La crisi, pesantissima, è allviata da un 4-0 al Bari: vanno a bersaglio Moretti, Arcari, Rossi e il brasiliano Arnoni. E' un risveglio che non dura: Arcari segna l'1-0 col Torino, ma il Milan perde 2-1. Per un pò resta l'ultima caduta: il Milan accelera, trova un gioco e fa 7 risultati utili in 8 gare. Si inizia col Genoa, steso da un guizzo del centrocampista Bertolotti all'88. Si prosegue con l'1-4 a Bologna, presto riscattato da un copioso 5-0 alla Lazio. L'eroe è Romani, che segna una tripletta in un'annata per lui abbastanza opaca: in gol anche Arnoni e Arcari. Seguono tre 0-0 filati e la grande vittoria sulla Juventus. I bianconeri cadono ancora, a San Siro, abbattuti da Arcari e dalla riserva Spinola (2-1). Il Milan vince ancora a Brescia (2-1, Moretti e Arcari) e poi rimedia due tonfi nelle ultime due partite, concludendo all'ottavo posto.
ARRIVANO I SUDAMERICANI. E' la stagione dell'avvicendamento tra due grandi portieri di lungo corso: 'Dario' Compiani gioca solo 1 gara e, dopo 220 apparizioni in 9 stagioni rossonere, lascia i guanti a Mario Zorzan da Vicenza, 23 anni, che resterà sotto la Madonnina per sette stagioni. Zorzan gioca 32 gare e si dimostra un ottimo numero uno, nonostante la giovane età e la difesa che regge quel che regge: la colpa non è tanto dei ruvidi guerrieri Perversi (33 gare) e Bonizzoni (28), quanto del centrocampo che filtra poco: Rigotti (30 gare), Bortoletti (32 con un gol) e il quasi omonimo Bertolotti (21/1), più il rincalzo Gianesello (14/0), giunto da Vicenza con Zorzan, non sono una diga troppo solida. E davanti l'attacco fa quel che può. Come sempre i migliori sono Arcari e Moretti. Il bomber storico, Arcari, segna 32 gol in 13 gare. A fine anno, ormai logorato da un Milan mediocre, accetta le advances del Genoa. Moretti, invece, torna sulla linea dei fantasisti (sua posizione consona) dopo un anno da centravanti (10 gol nel '35), ma conferma e addirittura migliora il suo rapporto col gol: 11 centri in 31 match. Al suo fianco il discreto Mario Zidarich, fiumano. Completano la inea più avanzata Romani (18/7), sufficiente anche se non come negli anni migliori, e il brasiliano Vicente Arnoni: sanpaolino, Arnoni gioca 34 gare tra serie A e coppa, segnando 7 gol. Bottino discreto anche considerata la saudade: tuttavia Arnoni tornerà in Brasile a fine anno e di nuovo al Milan nel 1937/38, senza troppe fortune. A Romani è alternato qualche volta l'altro verdeoro Gabardo, meno incisivo (12/2). Giulio Rossi (6/2) e Giuseppe Spinola, che ha il merito di segnare alla Juve (10/2) giocano poco. Cresta (5/0) è al passo d'addio; completano la rosa Buila, Gattoronchieri, Mascheroni, Pagni, Piazza, Troncon e l'argentino Spirolazzi: una meteroa gigantesca.
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