Senza nemmeno l'allenatore, il Milan vive un'annata mediocre (9° su 12), nell'annata in cui il calcio italiano si divide tra 'big' e 'piccole'. Debutta Santagostino, smette l'arentino Lovati.
Calcio italiano in rotta di collisione: le big del nord, che vogliono meno iscritte ai campionati, fanno un torneo a sé (in cui includono anche squadre del centro), vinto dalla Pro Vercelli; le piccole disputano un altro torneo, vinto dalla Novese. Il Milan partecipa al primo, ma non va oltre un deludente nono posto. Senza un allenatore, senza più capitan Scarioni, i rossoneri rivincono la Scarpa Radice ma vivono un'annata mediocre. Con Binda in porta, ci sono Bronzini e Umberto Soldati in difesa (non più Azaghi, dunque, che si accomoda in panchina); A centrocampo Cesare Lovati è il leader della squadra: all'undicesima stagione rossonera, veste con orgoglio la fascia di capitano. Con lui e Soldera arretra in regia Ernesto Morandi, 9 anni rossoneri. In attacco debutta un giovane centravanti di gran prospettiva, Giuseppe "Pin" Santagostino; il suo partner è un buon centravanti, Venerino Papa, mentre le altre tre punte (Loiacono, Poggia e Murer) non sono propriamente dei cannonieri.
ANDAMENTO DELUDENTE. Avvio da paura, con un incredibile 0-5 casalingo col Novara e 3 sconfitte nelle prime 4 gare. Il Milan si rialza battendo la Pro Vercelli con rete di Santagostino; seguono 2 pari e un'altra vittoria targata Santagostino: una doppietta dell'attaccante stende il Bologna. Incostante, impreciso e traballante in difesa, il Milan viaggia a fasi molto alterne. Perde a Verona e pareggia col Mantova solo grazie a una doppietta a tempo scaduto di Poggia; Papa si prende copertine da protagonista: con 2 gol nella vittoria di La Spezia, con una tripletta nel 7-0 al modesto Vicenza. Seguono sei ko (clamorosi lo 0-4 di Bologna e lo 0-5 di Vercelli) inframmezzate dalle uniche vittorie con l'US Milanese e sull'Andrea Doria (altro bis di Poggia), e da uno 0-0 con la Juve. Alla fine, la classifica recita nono posto su 12 partecipanti.
L'ATTACCO PAPA-SANTAGOSTINO. 20 presenze per il portiere Binda, 21 per Bronzini; ma a sorprendere in positivo è l'altro difensore, il debuttante Umberto Soldati. Nato a Madrid nel 1900, Soldati ha 21 anni e si rivela un buon marcatore, tanto che sarà buon titolare nelle due stagioni successive. I guerrieri di centrocampo sono perni insostituibili: Lovati gioca 22 partite e segna anche un gol, Morandi ne disputa 21 e Soldera 20. L'attacco scopre la fresca vitalità di Santagostino, autore di 5 gol in 10 partite: giocherà col Milan 11 stagioni, realizzando 105 reti nonostante alcune annate di lieve flessione a metà carriera. Ottimo il rendimento di Venerino Papa (10 reti in 20 match). Più mediocre il livello delle altre punte: 3 gol per il barese Loiacono, 4 per Luigi Poggia, nessuno per Giampiero Murer, all'unica annata rossonera. Zacchi (8/2) è la prima scelta tra le riserve, seguito da Azaghi (4). Giocano spiccioli di partite anche De Franceschini, Della Noce, Giudici, Maggioni, Mazzoni, Monti, Porvati, Trabattoni. E' l'ultima stagione di Lovati: il trentunenne italoargentino sveste la maglia rossonera dopo 147 presenze e 7 reti in un decennio di battaglie. Lovati ha sempre saputo lottare con energia pur senza disdegnare un buon tocco di palla. Un giocatore decisamente efficace e di cui il Milan sentirà la mancanza.
Calcio italiano in rotta di collisione: le big del nord, che vogliono meno iscritte ai campionati, fanno un torneo a sé (in cui includono anche squadre del centro), vinto dalla Pro Vercelli; le piccole disputano un altro torneo, vinto dalla Novese. Il Milan partecipa al primo, ma non va oltre un deludente nono posto. Senza un allenatore, senza più capitan Scarioni, i rossoneri rivincono la Scarpa Radice ma vivono un'annata mediocre. Con Binda in porta, ci sono Bronzini e Umberto Soldati in difesa (non più Azaghi, dunque, che si accomoda in panchina); A centrocampo Cesare Lovati è il leader della squadra: all'undicesima stagione rossonera, veste con orgoglio la fascia di capitano. Con lui e Soldera arretra in regia Ernesto Morandi, 9 anni rossoneri. In attacco debutta un giovane centravanti di gran prospettiva, Giuseppe "Pin" Santagostino; il suo partner è un buon centravanti, Venerino Papa, mentre le altre tre punte (Loiacono, Poggia e Murer) non sono propriamente dei cannonieri.
ANDAMENTO DELUDENTE. Avvio da paura, con un incredibile 0-5 casalingo col Novara e 3 sconfitte nelle prime 4 gare. Il Milan si rialza battendo la Pro Vercelli con rete di Santagostino; seguono 2 pari e un'altra vittoria targata Santagostino: una doppietta dell'attaccante stende il Bologna. Incostante, impreciso e traballante in difesa, il Milan viaggia a fasi molto alterne. Perde a Verona e pareggia col Mantova solo grazie a una doppietta a tempo scaduto di Poggia; Papa si prende copertine da protagonista: con 2 gol nella vittoria di La Spezia, con una tripletta nel 7-0 al modesto Vicenza. Seguono sei ko (clamorosi lo 0-4 di Bologna e lo 0-5 di Vercelli) inframmezzate dalle uniche vittorie con l'US Milanese e sull'Andrea Doria (altro bis di Poggia), e da uno 0-0 con la Juve. Alla fine, la classifica recita nono posto su 12 partecipanti.
L'ATTACCO PAPA-SANTAGOSTINO. 20 presenze per il portiere Binda, 21 per Bronzini; ma a sorprendere in positivo è l'altro difensore, il debuttante Umberto Soldati. Nato a Madrid nel 1900, Soldati ha 21 anni e si rivela un buon marcatore, tanto che sarà buon titolare nelle due stagioni successive. I guerrieri di centrocampo sono perni insostituibili: Lovati gioca 22 partite e segna anche un gol, Morandi ne disputa 21 e Soldera 20. L'attacco scopre la fresca vitalità di Santagostino, autore di 5 gol in 10 partite: giocherà col Milan 11 stagioni, realizzando 105 reti nonostante alcune annate di lieve flessione a metà carriera. Ottimo il rendimento di Venerino Papa (10 reti in 20 match). Più mediocre il livello delle altre punte: 3 gol per il barese Loiacono, 4 per Luigi Poggia, nessuno per Giampiero Murer, all'unica annata rossonera. Zacchi (8/2) è la prima scelta tra le riserve, seguito da Azaghi (4). Giocano spiccioli di partite anche De Franceschini, Della Noce, Giudici, Maggioni, Mazzoni, Monti, Porvati, Trabattoni. E' l'ultima stagione di Lovati: il trentunenne italoargentino sveste la maglia rossonera dopo 147 presenze e 7 reti in un decennio di battaglie. Lovati ha sempre saputo lottare con energia pur senza disdegnare un buon tocco di palla. Un giocatore decisamente efficace e di cui il Milan sentirà la mancanza.
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