venerdì 6 marzo 2009

MILAN STORY- 1931/1932: LAMPO D'ORGOGLIO

I ritorni di Banas (in panchina) e Pastore (in attacco) rilanciano il Milan, che coglie finalmente un quarto posto pieno di orgoglio e speranze. Nella stagione d'addio di Santagostino.

La foto, scattata all'interno di San Siro probabilmente all'inizio della stagione (manca infatti Kossovel che entrò a far parte del gruppo di prima squadra a campionato iniziato), mostra l'intera rosa del Milan. Dall'alto a sinistra: l'allenatore Banas, Pomi, Arcari III, Bonizzoni, Moretti, Pastore, Sternisa, Magnozzi, Torriani, Perversi. Accosciati: Marchi, Bocchi, Moroni, Schienoni. Seduti: Compiani, Carmignato e Santagostino.

Finalmente il Diavolo rialza la testa, con una stagione positiva dopo tanti anni di delusioni. Nonostante una partenza disastrosa, i rossoneri concludono con un ottimo quarto posto, coinciso con la completa maturazione del portierone Compiani. Il calciomercato porta l'innesto in difesa di Bonizzoni, che va a comporre con Perversi uno storico tandem difensivo; Moretti è l'innesto per il centrocampo, in un Milan dove già brilla Magnozzi. In panchina si siede l'indimenticato regista ungherese Jozsef Banas, che torna dunque in rossonero nelle vesti di allenatore. In attacco Pin Santagostino è all'ultima stagione, e accetta di fungere da chioccia ai giovani senza essere titolare: una sorta di spalla per Banas, col peso di stella dell'attacco che finisce sulle spalle larghe di un centravanti fortissimo, già ammirato in passato dai tifosi rossoneri: dalla Lazio torna infatti il 'divo' Pietro Pastore, 40 reti in due stagioni sotto la Madonnina fino al 1929.
UNO SPRINT VINCENTE. Nelle prime sei gare il Milan fa solo 2 punti: spiccano le sconfitte con la Juve e nel derby, un 2-3 scandito dalla doppietta del nerazzurro Peppino Meazza, un bomber straordinario; con l'Alessandria va a bersaglio 'nonno' Santagostino, in una delle ultime battaglie in cui Banas ha bisogno della sua esperienza e del suo fiuto del gol: è l'ultimo centro rossonero, il numero 105. Il Milan si riprende battendo 3-1 il Napoli dell'ex Tansini (che va anche in gol) con una pesante doppietta di Pastore. I rossoneri infilano una striscia di 9 risultati utili consecutivi: dopo i partenopei vengono sconfitti e goleati Brescia (3-2 in trasferta, bis di Bocchi), Modena (5-0: doppietta di Arcari e reti di Moretti, Moroni e Pastore), Bari (5-2, altra doppietta di Pastore in Puglia), Genoa (3-0: Moretti, Magnozzi e Moroni), Pro Vercelli (Magnozzi e sesto centro di Pastore) e Triestina: gli alabardati sono regolati da due prodezze dell'incredibile Pastore, che segna con una frequenza inaudita. Seguono due pareggi e la sconfitta interna con la Roma, prima che ancora Pastore sigilli all'85 un 1-0 soffertissimo a Casale Monferrato; il Milan, che aveva trovato un'ottima continuità di risultati, si fa superare dalla Fiorentina e poi batte la Lazio, riperde ad Alessandria ed impatta 0-0 con la Juve e l'Inter, perdendo contatto col vertice della classifica. Pastore è il protagonista dell'1-0 al Bologna: decimo gol stagionale per lui, attaccante di razza dal fisico potente e dal fiuto per il gol estremamente sviluppato. Il Milan però paga lo zsprint dei 9 risultati utili di fila: la stanchezza si fa sentire e in 3 gare arriva un solo punto, col Brescia. La vittoria torna col Bari (Pastore e Arcari: 2-1), ma l'altalena è ormai una costante e così ecco lo stop di Genova, la vittoria sulla Pro Vercelli, il pari con la Triestina e il nuovo crollo con la Pro Patria, un 6-1 memorabile al Toro e lo 0-1 in casa della Roma. Nella goleada con i granata si esalta il centrocampista Moretti, autore di una grande tripletta: ibìn gol anche Magnozzi, il 'mestierante' Kossovel e Sternisa, che vive una stagione meno brillante delle precedenti. L'ultima giornata vede il Milan ospitare il Casale: gli ospiti passano al '42 con Demarchi, Kossovel pareggia e Magnozzi porta il 2-1; i piemontesi pareggiano ma il Milan si riporta avanti con Arcari, prima che Sternisa archivi il 4-2 e il quarto posto finale.

Una formazione del Milan 1931-32. Da sinistra in piedi: Compiani, Perversi, Kossovel, Sternisa, Moretti, Torriani, Arcari III. Accosciati: Pastore, Magnozzi II, Schienoni, Bonizzoni.

UN GRAN PORTIERE E TRE SUPERBOMBER. Tra i pali un campione di livello nazionale: Compiani fa passi da gigante e ogni stagione diventa sempre più forte. Dimenticati gli acciacchi che hanno minato la precedente stagione, Compiani si rivela tra i protagonisti del quarto posto rossonero. Merito anche di una difesa solida, imperniata sui guerrieri Bonizzoni e Perversi: 32 gare per entrambi e un ottimo feeling difensivo, saldato dall'innesto di Bonizzoni, che rafforza un reparto che già prima era affidato alla grezza combattività di Perversi. Bonizzoni, classe 1908, giocherà 266 partite col Milan fino al 1940 in 8 stagioni a titolare e un'ultima da seconda linea. Schienoni, dopo 8 stagioni da pilastro, accetta la panchina per svezzare i compagni più giovani (11 gare). A centrocampo crescono progressivemente le quotazioni di Kossovel, 25 presenze e anche due gol trovati a fine stagione. Ottimo l'acquiasto di Moretti, che si aggiunge a Moroni e Pomi in un reparto completato dalla buona riserva Bocchi. L'attacco brilla della luce di Pietro Pastore, indomabile bufalo d'area: 13 centri in 30 partite, e sale a quota 53 in appena tre stagioni rossonere. Anche per Magnozzi stagione di buonissimo livello, con 11 centri in 33 gare. Arcari stesso si mantiene sulle sue ottime medie realizzative, con altri 11 gol (in 33 partite). Tre attaccanti fortissimi, l'uno di sfondamento e gli altri due a ruotargli attorno con proficui risultati. Sternisa e Torriani completano il reparto, anche se nelle stagioni precedenti avevano dato un miglior apporto: addirittura zero gol per Torriani. Santagostino, al canto del cigno, gioca 3 gare e segna 1 gol. L'ultimo di 105 centri in 235 gare rossonere, dal 1921 al 1932. Spenderà gli ultimi spiccioli di carriera con Catanzaro, Nizza e Atalanta.

OBBIETTIVO SU... PASTORE PIETRO//Bomber di razza (e di peso), Pastore alterna alla vita sul campo quella dietro alle telecamere di Cinecittà: è il primo 'divo' del pallone, e proprio a causa della carriera cinematografica lascerà due volte il Milan.

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