Milan che si piazza ancora a mezza classifica (9° posto), con un rendimento assurdo: 26 punti in casa (e quarto posto a fine andata), solo 7 in trasferta. Arcari III cannoniere con 15 reti.
Luigi Ravasco torna sulla poltrona di Presidente rossonero, e mette in panchina un altro ungherese (dopo Banas), Jozsef Violak. Vengono acquistati Stella, Capitanio e soprattutto Rigotti e Bortoletti, che saranno titolari per parecchie stagioni. Rigotti eredita la fascia di capitano da 'motorino' Magnozzi, il forte attaccante che dopo tre stagioni decide di tornare nel suo Livorno. Torna in rossonero Tansini, che dopo la parentesi '27/30 si era distinto con le maglie di Napoli e Padova. Romani e Arcari sono le bocche di fuoco dell'attacco, completato da Cresta (che ha esordito l'anno prima ma non ha i numeri del fuoriclasse). Torriani è arretrato a centrocampo, col nuovo acquisto Stella e Moroni dietro le punte: affiancano Torriani nella linea mediana gli altri volti nuovi di Bortoletti e Capitanio. Perversi-Bonizzoni costituiscono l'ormai collaudata diga difensiva davanti a Compiani, anche se a Perversi viene talvolta alternato Rigotti: il duttile fresco capitano si ritaglia parecchie presenze, dando fiato anche a Capitanio quando c'è bisogno di lui a centrocampo. Il Milan ha un rendimento terribilmente ambiguo: quasi imbattibile in casa, dove conquista 26 punti, praticamente imbarazzante in trasferta, dove non vince nemmeno una volta, raccogliendo la miseria di sette punti. Nel catino di San Siro tremano persino i campionissimi della Juve, battuti per 3-1 alla tredicesima giornata: il fantasista Giovanni Moretti, alla terza stagione rossonera, è il mattatore con una doppietta. Il Milan chiude quarto il girone d'andata, ma un clamoroso calo nel ritorno porta il solito piazzamento insipido (nono posto) e Pietro Sante Arcari cannoniere della squadra con 15 gol. 

Il Milan edizione 1933-34. Da sinistra in piedi: Compiani, Arcari III, Bonizzoni, Bortoletti, Stella, Rigotti, Torriani. Accosciati: Capitanio, Perversi, Romani e Moretti
ARCARI III GOLEADOR. Compiani tra i pali, specie a San Siro, è sempre uno dei migliori nonostante l'annata buia della sua squadra: 30 gare per lui, alla settima annata al Milan. Solida in casa la coppia composta da Perversi (ottava stagione e 19 gare, probabilmente limitato da guai fisici) e Bonizzoni (34), tribola alquanto in trasferta, come tutto il Milan. Linea mediana composta da Torriani, Bortolotti e Capitanio. Torriani (settima stagione milanista) gioca 33 volte e segna anche 1 gol, Bortoletti va in campo 33 volte, Capitanio (19 gare) è spesso alternato a Capitan Rigotti (25), che al primo anno di Milan trova spazio anche in difesa quando deve rimpiazzare Perversi. Moretti, in regia, è ormai una bella realtà: dopo gli 11 gol del primo anno e i 9 del secondo, trova altri 9 centri in 31 gare. La giornata d'oro è il 3-1 casalingo sulla Juve, scandito da una sua magnifica doppietta. Al suo fianco, Stella (22/3) ha un rendimento incostante: spesso gli viene alternato l'arcigno Giulio Rossi (15/1), che nelle 4 stagioni precedenti aveva raccolto solo le briciole. Stella lascerà pesto il Milan, dopo una seconda stagione da riserva. In attacco brilla Pietro Sante Arcari, prolifico come mai (34/15): dopo i 31 gol nelle prime tre stagioni (10+11+10, sempre in doppia cifra), si impone come rigorista e firma vittorie importanti come con Roma e Genoa. Per lui anche qualche doppietta e addirittura una tripletta, nel 6-2 al Casale. Romani, sorprendente l'anno prima con 19 gol, si limita a 7 centri in 22 match: nel finale, trova spazio Fibbi (12/4), mentre al rientrante (e declinante) Tansini, che pure trova 3 gol in 13 gare, viene preferto Cresta (19 gare), che però chiude con soli 5 gol. In rosa anche Barbieri, Bonetti, Buila, Maestroni, Pagni, Scanferlini.




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