Il Milan d'alta classifica dura poco: la stagione è anonima e solo un gran finale, arricchito dai gol di Aldo Boffi, garantisce al club rossonero una sofferta salvezza nella massima serie.
Dopo due stagioni entusiasmanti e positive, il Milan ri-crolla nell'anonimato dei suoi grigi anni '30. Ultimo alla diciannovesima giornata, senza nessun rinorzo di rilievo, il vecchio Diavolo -che a metà stagione diventa AC Milano per imposizione fascista- si aggrappa ai gol di Aldone Boffi (19 a fine campionato), che nel finale trascina i suoi al nono posto e ad una salvezza sofferta. La società cercadi rimediare con una girandola di cambi in panchina: si parte col binomio Felsner-Banas, poi si passa a Banas solo al comando, si finisce con Violak affiancato all'ex regista rossonero. In Coppa Italia, arriva il 4° k.o. in semifinale di fila, per mano del Novara. La fascia di capitano transita sulle braccia dei terzinacci Perversi e Bonizzoni, la formazione tipo è la seguente: Zorzan; Perversi, Bonizzoni; Remondini (Traversa), Bortoletti, Loetti (Provaglio); Antonini, Buscaglia; Capra, Boffi, Loik. Scudetto al Bologna, Coppa Nazionale all'Ambrosiana Inter.
EMOZIONI FORTI. L'avvio è traumatico: 5 sconfitte e 2 pareggi. Il primo successo arriva solo all'ottava giornata, con la Lazio: è Boffi, autore di una doppietta, a suonare la sveglia. Non basta: la sofferenza continua con 2 sconfitte e tre pari, tra cui uno spettacolare 2-2 in casa della Juve: il Milan aveva giocato una partita spettacolare e orgogliosa, chiudendo il primo tempo avanti di 2-0, grazie ai guizzi di Buscaglia e del solito Boffi. Nella ripresa, il crollo: Diavolo stanco e privo di un gioco per troppe domeniche, gare deludenti e prestazioni malinconiche. Solo il tornado Boffi tiene su la baracca: batte all'82 la Lucchese (2-1 a Lucca), mata il Modena con una doppietta. I compagni non lo sostengono, e allora ricomincia la via crucis: caporetto casalinga con la Roma (0-1), sconfitta a Napoli per mano (anzi piede) del solito Nereo Rocco (1-0), che già negli anni triestini aveva spesso e volentieri ferito il Diavolo; in un deserto di emozioni, scocca l'ora del derby. Ed è la più grande gioia stagionale. Dopo '20 il Milan si procura un rigore, Boffi ci va freddo e realizza. Il match è combattutissimo, sangue e gomitate la fanno da padrone. A '10 dalla fine è Buscaglia, fantasista di non eccelse doti tecniche -che ha preso il posto dell'anziano Moretti a inizio stagione- a mettere al sicuro la partita. San Siro è una bolgia, e all'88 il rincalzo Scagliotti infila l'incredibile 3-0. Un tripudio, e poco conta che poi i nerazzurri accorcino al '90: termina 3-1. Lo 0-2 di Genova inaugura la nuova denominazione di AC Milano: ma il finale di stagione è garibaldino. Il Milan batte il Bari (3-1) con lo scatenatissimo Boffi (tripletta) e va a vincere in casa del Livorno: immenso, Boffi scardina l'ennesima difesa e realizza un altro gol determinante. Il giovane Loik archivia il 2-0. Non è un grande Milan, e lo 0-1 casalingo col Bologna futuro tricolore è accettabile: decide Hector Puricelli, un futuro da rossonero. Stringe i denti, il Milan, e pareggia a Roma con la Lazio: al '90, il 2-2 è ancora di Boffi. Stagione da Messia per il centravanti di Giussano: dopo i 15 gol del primo anno e i 19 del secondo, è a tutti gli effetti la stella indomabile del Milano. Col Novara decide Loik, che nel ritorno vede il suo rendimento impennarsi con continuità. Poi è Boffi show: segna al Toro ma il Milan perde, castiga il Liguria in casa sua (1-0) e il Milan vince; grazia la Juventus, in un soffertissimo 0-0, ma riprende il bombardamento a Trieste, griffando l'1-0: è un risultato pesante, pesantissimo. C'è ancora da faticare, e il Milan lotta: con le ultime energie e le forze giovani di Loik abbatte la Lucchese a San Siro (1-0), poi pareggia a Modena per 2-2 e tira un respiro di sollievo: apre lo stoico Antonini, pareggia ancora una volta Boffi: 19° sigillo di camponato e fine di una battaglia durissima. In Coppa Italia, il Milan elimina l'Anconitana ai sedicesimi (4-0): apre Loik, si prende gli applausi Coppa -un rincalzo- con una doppietta; chiude Buscaglia, regista della squadra in tandem con Antonini. Agli ottavi cede la Lazio: 2-1 per mano di Capra e remondini. Capra firma anche i quarti col Venezia, ma i lagunari tengono l'1-1 fino all'85. Boffi regola il 2-1 con una prodezza che vale la semifinale. Col Novara il Milan si arrende nonostante le reti di Boffi e Gianesello: la coppa andrà all'Inter.
SUPERBOFFI. Zorzan deve fare gli straordinari, ma per questa stagione il buio è profondo per la difesa rossonera: il portiere (28 gare), assieme a Perversi (26) e Bonizzoni (33), ce la mette tutta, ma è annata storta un pò per tutti. Il centrocampo non è di grande qualità: il modesto trio composto da Remondini (18 gare, 1 gol), Bortoletti (31) e Loetti (11), alternato all'umile Provaglio (11), non ha nè continuità ne affidabilità. Spesso viene utilizzato anche Traversa (18), mentre il buon Gianesello delle scorse annate è in calo e si accontenta di 13 apparizioni (e 1 gol in Coppa Italia). Dietro le punte, raccogliere l'eredità di Moretti -8 stagioni, 223 gare e 68 gol in rossonero!- è impresa ardua. specie per Antonini (18/1), che è più un guerriero da mediana, e Buscaglia (25/6), meno dotato tecnicamente dell'ex regista. Buscaglia ce la mette tutta e non demerita, ma Moretti era davvero un giocatore di livello a lui superiore. Tuttavia, resta nel cuore dei tifosi (e nel curriculum di Buscaglia) il pesante 2-0 con cui il Milan archivia un derby, vinto poi 3-1. A volte viene provato Coppa (13/4), mentre il grande Moretti si prende gli ultimi applausi nelle sue 8 partite complessive. L'attacco splende ancora tutto della luce el ciclopico Boffi: un bomber completo e sempre sul posto. Se anche in un'annata così nera, in un Milan senza gioco nè campioni, Boffi riesce a segnare 21 reti (19 in 28 match di serie A), vuol dire che ha un fiuto grande come San Siro. Boffi infila due doppiette e una tripletta, sommergendo il povero Bari. Pesantissimo anche il rigore che schioda il derby, poi vinto 3-1. A metà stagione esplode finalmente il giovane Ezio Loik, fiumano di eleganza e tecnica d'alta classifica: chiude con 26 gare e 5 gol, 4 dei quali in campionato. Il più pesante, l'1-0 alla Lucchese. Capra continua il suo declino improvviso, limitandosi a 4 reti (2 in 24 gare di campionato). Altri giocatori: Berra, Cossio, Diamante, Ellena, Girardengo, Scagliotti, Vigo e Villa.
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