CON LE UNGHIE E CON I DENTI
Con un gol di Ronaldinho al 91' e di Inzaghi al 93' i rossoneri vincono 2-0 a San Siro e tengono distanti Genoa e Fiorentina. Punizione eccessiva per i salentini. Kakà in campo dal 1' dopo due mesi.
MILANO. Per un soffio, son tre punti: il Milan batte il Lecce negli ultimi secondi di una partita senza troppi sussulti ma sudata e battagliata. Ancelotti ritrova Kakà dopo i fastidiosi stop e le polemiche coi medici che hanno fatto risuonare le sirene madridiste; davanti a Ricky, Pato e Inzaghi. In difesa, Maldini e Favalli centrali; in mezzo Flamini, Pirlo e Seedorf. Prima frazione senza sussulti particolari, se non qualche brillante spunto di un Pato scatenato e l'avvicendamento tra l'acciaccato Maldini e Seedorf: la fascia di capitano passa sul braccio di Pirlo che, però, è ancora opaco come Seedorf e lo stesso Kakà. Nella ripresa il numero 22 prova a sgropparsi le tossine di dosso e servire Inzaghi, che però è troppo marcato: se anche Ancelotti boccia Seedorf, inserendo Ronaldinho, è evidente che con l'olandese il Milan non gira affatto. Il dentone crea qualche piacevole diversivo, ma il Lecce difende ordinato e anzi a volte crea qualche grattacapo a Dida. La differenza la fa Pato. Bellissimo il guizzo al 26' quando evita un uomo e tira sul primo palo. Il talento brasiliano si carica addosso i destini della squadra, anche perché Kakà si è defilato. Ancelotti gioca la carta Shevchenko che rileva proprio il brasiliano. Cambi che portano al 4-2-3-1 nel momento in cui il Lecce cala vistosamente; fatalmente decisivi perché quando tutto sembra finito arrivano le reti di Dinho, che devia di testa un'inzuccata di Senderos, e quella di Pippo, quest'ultimo servito da Sheva. Che botta! Davvero troppo per il Lecce che fallisce il sorpasso al Torino con cui condivide il penultimo posto.
Con un gol di Ronaldinho al 91' e di Inzaghi al 93' i rossoneri vincono 2-0 a San Siro e tengono distanti Genoa e Fiorentina. Punizione eccessiva per i salentini. Kakà in campo dal 1' dopo due mesi.
MILANO. Per un soffio, son tre punti: il Milan batte il Lecce negli ultimi secondi di una partita senza troppi sussulti ma sudata e battagliata. Ancelotti ritrova Kakà dopo i fastidiosi stop e le polemiche coi medici che hanno fatto risuonare le sirene madridiste; davanti a Ricky, Pato e Inzaghi. In difesa, Maldini e Favalli centrali; in mezzo Flamini, Pirlo e Seedorf. Prima frazione senza sussulti particolari, se non qualche brillante spunto di un Pato scatenato e l'avvicendamento tra l'acciaccato Maldini e Seedorf: la fascia di capitano passa sul braccio di Pirlo che, però, è ancora opaco come Seedorf e lo stesso Kakà. Nella ripresa il numero 22 prova a sgropparsi le tossine di dosso e servire Inzaghi, che però è troppo marcato: se anche Ancelotti boccia Seedorf, inserendo Ronaldinho, è evidente che con l'olandese il Milan non gira affatto. Il dentone crea qualche piacevole diversivo, ma il Lecce difende ordinato e anzi a volte crea qualche grattacapo a Dida. La differenza la fa Pato. Bellissimo il guizzo al 26' quando evita un uomo e tira sul primo palo. Il talento brasiliano si carica addosso i destini della squadra, anche perché Kakà si è defilato. Ancelotti gioca la carta Shevchenko che rileva proprio il brasiliano. Cambi che portano al 4-2-3-1 nel momento in cui il Lecce cala vistosamente; fatalmente decisivi perché quando tutto sembra finito arrivano le reti di Dinho, che devia di testa un'inzuccata di Senderos, e quella di Pippo, quest'ultimo servito da Sheva. Che botta! Davvero troppo per il Lecce che fallisce il sorpasso al Torino con cui condivide il penultimo posto.
MILAN-LECCE 2-0. MARCATORI: Ronaldinho al 46', Inzaghi al 48' s.t. MILAN (4-3-1-2): Dida 6; Zambrotta 6, Maldini 6 (Senderos 6,5 dal 39' p.t.), Favalli 6, Jankulovski 5,5; Flamini 5,5, Pirlo 6, Seedorf 5 (Ronaldinho 6 dall'8' s.t.); Kakà 5 (Shevchenko 6,5 dal 33' s.t.); Pato 7, F. Inzaghi 6. (Kalac, Antonini, Ambrosini, Beckham). All: Ancelotti. LECCE (4-4-1-1): Benussi; Polenghi, Fabiano, Esposito, Ariatti (Konan dal 44' s.t.); Angelo (Giuliatto dal 35' s.t.), Vives, Giacomazzi, Munari; Caserta; Tiribocchi (Papadopulos dal 44' s.t.). (Rosati, Schiavi, Ardito, Zanchetta). All: De Canio (in panchina Pavese). ARBITRO: Farina di Novi Ligure. NOTE - Spettatori paganti 10.199, incasso 214.215,50; 42.822 abbonati, quota abbonati 727.965,21. Ammoniti Pirlo e Vives per proteste, Polenghi per gioco scorretto, Caserta per comportamento non regolamentare. Angoli: 9-1. Recuperi: 2' p.t.; 4' s.t.
COMMENTI A CALDO
PHILIPPE SENDEROS: "Era importante riuscire a conquistare questi tre punti, non ha importanza se poi a segnare sono stato io o è stato Ronaldinho. Era fondamentale vincere per la sqaudra, soprattutto a San Siro davanti ai nostri tifosi. La partita era difficile, il Lecce si chiudeva bene dietro e noi facevamo fatica a trovare gli spazi, ma abbianmo avuto la giusta pazienza e siamo stati premiati con questa vittoria che ci porta in una buona posizione in classifica in chiave Champions League. Adesso vogliamo continuare così. C'è stata tanta emozione dopo il gol, poi personalmente sono felice di poter fare parte di questa squadra." FILIPPO INZAGHI: "E' stata una partita dura e sono felice perchè abbiamo conquistato un risultato importante. Il Lecce era schierato bene in campo. All'inizio siamo partiti bene, ma non siamo riusciti a sbloccare il risultato prima, la partita si sarebbe messa in maniera differente. Poi è arrivato il gol su palla inattiva. Sul mio gol, invece, devo ringraziare Shevchenko perchè il merito è tutto suo. Lo vedo bene, anche in allenamento lavora bene. Sono felice per la squadra perchè siamo tanti campioni e il Mister ha solo l'imbarazzo della scelta nel decidere chi schierare."
CLASSIFICA SERIE A
CLASSIFICA SERIE A
72 | Inter | 38 | Napoli |
63 | Juventus | 37 | Catania |
58 | Milan | 37 | Sampdoria |
54 | Genoa | 36 | Udinese |
52 | Fiorentina | 34 | Siena |
49 | Roma | 31 | Chievo Verona |
45 | Palermo | 26 | Bologna |
45 | Cagliari | 24 | Lecce |
41 | Lazio | 24 | Torino |
40 | Atalanta | 20 | Reggina |
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