giovedì 17 luglio 2008

A MILANELLO E' PARTITA LA NUOVA STAGIONE

DAL RITIRO ROSSONERO

MILANELLO (Varese), 16 luglio 2008 - Sorridenti, sereni. Adriano Galliani e Carlo Ancelotti sono seduti affiancati nella conferenza stampa di presentazione del Milan 2008-09. Respirano ottimismo, trasudano ottimismo, fiducia. "Il vento è cambiato", dice Galliani. È l’effetto Ronaldinho, che dà credibilità a parole come riscatto e rivincita, tra le più gettonate in riferimento al campionato scorso. Il popolo rossonero, fuori dall’ "aula bunker" di Milanello, inneggia al suo nuovo eroe. L’entusiasmo è contagioso. C’è disponibilità a guardare indietro, ai successi, ma anche agli insuccessi recenti, ma soprattutto voglia di guardare avanti. Pensando in grande.

GALLIANI - "È la mia 23ª avventura con il Milan. La prima che affronto senza cravatta, sono stato prelevato trafelato da Forte dei Marmi, destinazione Barcellona, per la trattativa Ronaldinho. È un giorno lieto. Per i grandi acquisti. Flamini era ricercato da tutta Europa. Poi Ronaldinho. Obiettivi: lo scudetto è quello primario. Perlomeno vogliamo giocarcela fino all’ultima giornata. Poi c’è la coppa Uefa, che non abbiamo mai vinto. E che ci garantirebbe l’accesso alla Supercoppa. Quindi la coppa Italia. So che i tifosi erano inquieti, preoccupati dal mercato. Ma anche se non partecipiamo alla Champions, abbiamo compiuto sei acquisti. E rafforzato la squadra. Non ci sentiamo inferiori alle formazioni che ci hanno preceduto lo scorso anno in classifica. Ronaldinho firmerà dopo le visite mediche, quindi non può essere presentato. Sembra siano stati già venduti 4000 abbonamenti. È cambiato il vento. Lo si capiva dalle mail pervenute, e arrivando qui a Milanello. Il mercato? In entrata è chiuso. Potrebbero partire Simic, Paloschi e Abate. Borriello? Resta: mai, mai trattato con nessuno. Sheva? Era o lui o Ronaldinho".

ANCELOTTI - "La società ha fatto grandissime cose, preso grandi campioni, pur in un anno particolare, senza Champions. I giocatori nuovi portano nuovi entusiasmi, ulteriori stimoli. La coppa Uefa avrà la finale a Istanbul, c’è un brutto ricordo da cancellare. In campionato vogliamo tornare competitivi dopo due anni no. Lo possiamo fare. I tre portieri? C’è grande battaglia. Non so ancora chi sarà il numero uno della stagione. Albero di Natale o 4-2-3-1? Il modulo più indicato è l’albero di Natale, ma potremo giocare anche con due attaccanti. Ma i centrocampisti saranno sempre tre".

FLAMINI:"Quando il Milan chiama è impossibile dire di no. Sono venuto per vincere. Ci sono tanti grandi giocatori, una concorrenza con cui so di dover fare i conti. Desailly? Spero di vincere qui come lui". ABBIATI: "Volevo tornare al Milan. Io qua mi sento a casa. Come se fossi in famiglia". MALDINI: "Essendo la mia ultima stagione alla Champions ci tenevo tanto, vorrà dire che mi toglierò le ultime soddisfazioni in campionato. A continuare mi spinge l’amore che ho per questo sport, sono tesserato con il Milan dal 1978. C’è la convinzione di poter continuare ad essere importante per questa squadra".

Nessun commento: