Ronaldinho da Porto Alegre, un nome che è un programma per il sorridente moretto carioca, nasce calcisticamente nel Gremio, giovanissimo. Dai nerazzurri all'Europa il salto è targato Paris SG. Con i bleus et rouge incanta in ligue 1 e stuzzica l'Europa asuon di gol e numeri funambolici. Il suo look e il suo sorriso diventano famosi ovunque col mondiale 2002, e in particolare col suo gol fenomenale all'Inghilterra. Da quel momento l'escalation del dentone è irresistibile: trasferimento al Barcellona nel gennaio 2003 e prime prodezze per risollevare i blaugrana in crisi. Dalla stagione successiva inizia un biennio d'oro per gli irresistibili uomini di Rijkaard. Trascinati da un Ronaldinho superbo, i catalani vincono a mani basse la liga, ripetendosi l'anno dopo. E' il 2006, e i gol favolosi di Dinho, i suoi dribbling surreali iperveloci, i suoi morbidi tocchi, i numeri irresistibili catapultano la squadra sul tetto d'Europa, col trionfo in Champions League. Elastico, ruleta, sombrero, doppio passo: repertorio fantastellare puntualmente esibito a velocità schizofreniche, per giocate leggendarie e gol da spellarsi le mani. Da tutte le posizioni, in ogni situazione, con qualunque avversario. Anche il Milan, regolato nel 2005 da una rete superba da fuori area. Il pallone d'oro fu il degno coronamento di un fenomeno mostruoso, ai livelli del quale probabilmente nessuno riuscirà più ad esibirsi. Dopo è stata un lento declino: un mondiale 2006 deludente, una stagione 06/07 di alti bassi per lui e per il Barca (pur con sprazzi di magia, come un gol in rovesciata epocale) e un 07/08 ancor peggiore, con tanti guai fisici, pochi gol e poche partite, ma soprattutto poche magie. Non da Ronaldinho, insomma. Il Milan lo cercava dal 2005, più volte i due sono stati vicini, vicinissimi. Dinho ha sempre lanciato messaggi dolci ai colri rossoneri, ed ora il matrimonio s'è fatto. Nel momento più difficile, tra pancetta e sorrisini facili della gente. Al tempo, e a Dinho, l'arduo compito di non rovinarsi a vicenda.
mercoledì 16 luglio 2008
MILAN, COLPO RONALDINHO
Ronaldinho da Porto Alegre, un nome che è un programma per il sorridente moretto carioca, nasce calcisticamente nel Gremio, giovanissimo. Dai nerazzurri all'Europa il salto è targato Paris SG. Con i bleus et rouge incanta in ligue 1 e stuzzica l'Europa asuon di gol e numeri funambolici. Il suo look e il suo sorriso diventano famosi ovunque col mondiale 2002, e in particolare col suo gol fenomenale all'Inghilterra. Da quel momento l'escalation del dentone è irresistibile: trasferimento al Barcellona nel gennaio 2003 e prime prodezze per risollevare i blaugrana in crisi. Dalla stagione successiva inizia un biennio d'oro per gli irresistibili uomini di Rijkaard. Trascinati da un Ronaldinho superbo, i catalani vincono a mani basse la liga, ripetendosi l'anno dopo. E' il 2006, e i gol favolosi di Dinho, i suoi dribbling surreali iperveloci, i suoi morbidi tocchi, i numeri irresistibili catapultano la squadra sul tetto d'Europa, col trionfo in Champions League. Elastico, ruleta, sombrero, doppio passo: repertorio fantastellare puntualmente esibito a velocità schizofreniche, per giocate leggendarie e gol da spellarsi le mani. Da tutte le posizioni, in ogni situazione, con qualunque avversario. Anche il Milan, regolato nel 2005 da una rete superba da fuori area. Il pallone d'oro fu il degno coronamento di un fenomeno mostruoso, ai livelli del quale probabilmente nessuno riuscirà più ad esibirsi. Dopo è stata un lento declino: un mondiale 2006 deludente, una stagione 06/07 di alti bassi per lui e per il Barca (pur con sprazzi di magia, come un gol in rovesciata epocale) e un 07/08 ancor peggiore, con tanti guai fisici, pochi gol e poche partite, ma soprattutto poche magie. Non da Ronaldinho, insomma. Il Milan lo cercava dal 2005, più volte i due sono stati vicini, vicinissimi. Dinho ha sempre lanciato messaggi dolci ai colri rossoneri, ed ora il matrimonio s'è fatto. Nel momento più difficile, tra pancetta e sorrisini facili della gente. Al tempo, e a Dinho, l'arduo compito di non rovinarsi a vicenda.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento