giovedì 10 aprile 2008

SHEVA E RONIE, DUE STORIE INCROCIATE

Berlusconi rivuole l'ucraino, il Fenomeno vorrebbe riprendere a giocare, un giorno, misurandosi prima nel Flamengo: uno va e l'altro viene, la storia sembra voler ripetersi!

SHEVA. Silvio Berlusconi apre al ritorno di Andriy Shevchenko: "Farò di tutto per riportarlo a casa". Il bomber ucraino è l'attaccante più forte della storia del Milan, dopo Van Basten: tecnicissimo, potente, rapido come una folgore sin dai suoi esordi. Nel suo anno peggiore segnò "solo" 10 gol, e segnò il celebre rigore di Manchester nella finale di Champions vinta contro la Juventus. Quell'anno Andriy segnò anche nella finale (vinta) di Coppa Italia e in quella (vinta) di Supercoppa Europea. L'anno dopo con 24 gol fu capocannoniere del campionato, stravinto da un Milan Meraviglioso. L'ultimo trionfo rossonero fu la Supercoppa italiana 2005: 3-0 alla Lazio e tripletta di Sheva! Il Bambi di Kiev in sette stagioni rossonere ha totalizzato 176 reti, secondo solo a Gunnar Nordahl (210) tra i massimi cannonieri del diavolo. Pallone d'oro 2005, amatissimo dai tifosi, nel 2006 Sheva ha commesso il grave errore di lasciare il Milan per il Chelsea. Poche storie, per i soldi. Primo anno storto nonostante 14 gol, secondo ancora peggio ed estraniamento da Londra, dalla squadra, da tutto. Deriso, criticato, lontanissimo dallo Sheva che fu. Dimenticato. Ora il matrimonio col Milan sembra destinato a rifarsi, per rilanciarsi entrambi. Più vecchio, forse logoro, figliol prodigo o traditore ma pur sempre Andriy Shevchenko. Non si discute, lo accoglierei a brraccia aperte.

RONIE. Pochi mesi dopo l'addio di Andriy, il Milan prese Ronaldo, stella del Real Madrid ed ex capitano dell'Inter. Veccio e rotto, diceva qualcuno. Ma Ronie nei primi 6 mesi ha fatto il fenomeno davvero, e con 7 gol ha trascinato il Milan al quarto posto. Tutt'altra solfa in questa stagione: infortuni in serie, pochissimi minuti in campo (e 2 gol) e poi la mazzata finale, il crac più cattivo e il rischio di dover dire stop. Il Fenomeno sta meglio, dice che vuole tornare a giocare e gli ci vorrà meno tempo rispetto al primo infortunio, 8 anni fa in nerazzurro. Lo stesso Ronaldo suggerisce un ritorno in campo con la maglia del Flamengo, la sua squadra del cuore, dove sperimentare in prestito se potrà ancora vestire con utilità la maglia del Milan. Galliani (e il Flamengo) avvalla. Ronaldo via dal Milan, dunque, e ritorno di Sheva: uno va, l'altro viene. L'altro se ne rivà, e torna quell'altro: due campioni immensi che in rossonero sembtrano volersi solo sfiorare.

1 commento:

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