martedì 11 marzo 2008

IL PUNTO DOPO L'ELIMINAZIONE DALLA CHAMPIONS

UNA ROSA DA RINGIOVANIRE, 12 FINALI DA AFFRONTARE



CAMPIONATO, 12 FINALI:
così il Milan ha definito le 12 partite che mancano alla fine della stagione. La prima di queste è coincisa con la vittoria di Empoli e il ritorno a un solo punto dalla Fiorentina quarta. Il mancato ingresso alla Champions League comporterebbe un danno gravissimo, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico. Per questo la società vuole concludere il torneo nel miglior modo possibile.

I GIOCATORI/ DEI NONNETTI TERREI IL CAPITANO
TERZINI E CENTROCAMPODA RINFORZARE,
MISTERO GILA, TORNA SHEVA?
Kalac in porta è ormai una garanzia, mentre la difesa Nesta-Kaladze è sempre una delle migliori. Qualche problema viene dai terzini: di qua Maldini e Favalli rendono ma hanno pur sempre la loro età, dalla parte opposta Oddo non sempre spinge adeguatamente e con la necessaria precisione dei cross, e contare su nonno Cafù non sempre rende come ai bei tempi: sono diversi i giocatori vicini al ritiro, anche se si "rischia" di vederli ancora in campo nel nuovo anno: i vari Cafu, Dida, Serginho, Favalli per quanto cari e tuttora accettabili non possono durare in eterno, e la riconoscenza nei loro confronti non può azzoppare ogni tentativo di ringiovanimento. Ciò porta ad avere una rosa vastissima ma con poca freschezza, una panchina lunga di nonnetti che, con tutto il rispetto e l'affetto, "tolgono" spazio a più giovani innesti. Dei vecchietti l'unico che terrei è, paradossalmente, quello più vicino a dire basta, cioè Paolo Maldini: il capitano è sempre fenomenale, e non è da meno il suo apporto carismatico e di figura leggendaria nel cuore della società. Il centrocampo è completo (Ambro-Gatto-Pirlo), ma sia Kakà che Seedorf hanno bisogno di sostituti freschi, creativi e carismatici perchè a furia di partite si stancano e si logorano, e non rendono come sanno. Gourcuff non sembra più poter mantenere le promesse, non sembra da Milan insomma. Così farebbe molto comodo un centrocampista dinamico e forte negli inserimenti, uno insomma con la combattività di Gattuso, la fantasia di Seedorf e la letalità di Kakà negli inserimenti. L'attacco è basato sul gioiello Pato e su nonno Inzaghi: Gilardino è spesso un corpo estraneo e Ronaldo un grosso interrogativo. Berlusconi sogna il ritorno di Shevchenko, e anch'io. Molto utile sarebbe pure il ritorno del capocannoniere Borriello, il giovane bomber in comproprietà col Genoa. Fiducia indistinta, ancora, al grande Carletto Ancelotti.


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