giovedì 22 gennaio 2009

IL PUNTO DOPO IL GIRONE D'ANDATA


MILAN TERZO a sei punti dall'Inter: ci sono stati momenti in cui la stagione sembrava comprpmessa, e in effetti dopo certe batoste (1-3 dal Palermo, 2-4 dalla Juventus) il sogno scudetto sembrava ormai davvero effimero. Invece il Milan si è rimesso in carreggiata con calma e con pazienza, trascinato da un Pato scatenato. L'ultima giornata ha visto il distacco dai nerazzurri calare da 9 a 6 lunghezze: merito dello scivolone dei campioni d'Italia con l'Atalanta, e se nel turno precedente i rossoneri non avessero regalato il pareggio alla Roma di un super Vucinic sarebbero solo a 4 punti dagli uomini di Mourinho.

ANDAMENTO. L'avvio schok del campionato (2 sconfitte con Bologna e Genoa) è stato presto riscattato da tre vittorie di fila: con la Lazio ha iniziato a brillare Pato (4-1), con la Reggina è arrivato l'unico sigillo dello sfortunatissimo Borriello: l'infortunio cronico di marco ha privato il Milan del suo ariete, tutt'ora ai box. Il derby ha segnato la nascita del nuovo amore rossonero: prodezza di Ronaldinho su assist di Kakà e primo fuoco per il numero 80 che diventerà presto protagonista. Dopo uno scialbo 0-0 a Cagliari, il Milan schianta la Samp proprio con doppietta di Dinho. Poi Kakà decide a Bergamo e col Siena, sancendo il sorpasso sull'Inter: è il momento migliore del Milan, al settimo risultato utile in campionato. Striscia che prosegue con il Napoli, matato da una punizione di Dinho, e col Lecce, che però pareggia in extratime. Ancora Kakà piega il Chievo dal dischetto, prima della crisi: 2-2 immeritato e ingiusto col Toro, le scoppole con Palermo e Juve, interrotte solo dall'1-0 al modesto Catania. Il 2008 si chiude in grandezza, con le 5 reti vomitate sull'Udinese: spiccano le doppiette di Kakà e Pato. Il ragazzino è orma debordante: suoi i due gol alla Roma nel pareggio di apertura 2009, suo il guizzo alla Fiorentina nella giornata dell'annunciato,e fortunatamente saltato, addio al Milan di Kakà: Ricky rifiuta l'offertona degli sceicchi e sceglie il cuore, il Milan riparte da lui per azzannare il campionato.

GIOCATORI. Altissimo il rendimento di Cristian ABBIATI: il portierone ha salvato diversi punti in casa rossonera, tornando determinante come nell'anno dello scudetto da protagonista (1999). Davanti al 'cacciatore del sole', la difesa non si è sempre comportata benissimo. ZAMBROTTA era partito molto bene, offendendo e segnando anche un gol con la Lazio; poi però ha continuato a giocare bene senza però fare la differenza come potrebbe. Spesso la coppia difensiva è stata affidata a MALDINI e FAVALLI: l'esperienza ha garantito il minimo indispensabile, ma a volte l'età si è fatta sentire per i due senatori. KALADZE è apparso confusionario, mentre il rendimento alto di un ottimo BONERA è stato bloccato da un infortunio che davvero non ci voleva per Daniele. Positivo l'apporto in ogni fase del sostituto ANTONINI, mentre JANKULOVSKI a volte si è reso protagonista di errori difensivi banali: quando ha giocato invece a centrocampo, suo ruolo naturale, è apparso più utile. Comunque è in ripresa, anche come terzino di spinta.

A centrocampo, dopo il lungo stop PIRLO è in crescita ma ancora non abbiamo visto il suo vero genio. GATTUSO era il miglior rossonero della stagione, ma purtroppo anche lui è stato vittima di un brutto infortunio e si parla di stagione finita. Così tutta l'energia sta nei polmoni di un buon AMBROSINI. Ci si aspettava più brillantezza da FALMINI, mentre SEEDORF appare spesso lento e inconcludente: dopo 5 stagioni stellari e una sufficiente (la scorsa) l'olandese appare in declino. EMERSON come rincalzo è tornato utile e ha reso bene. Lo stesso KAKA' dopo l'inizio a rilento -segnato comunque da gol e rigori pesantissimi- è in crescita vertiginosa, e nelle ultime gare è stato devastante con progressioni, gol e assist. RONALDINHO ha vissuto mesi d'oro e ha segnato gol importanti: spesso su punizione, e senza tralasciare numeri e prestazioni ottime checchè ne dica chi lo accusa di giocare da fermo. PATO è la sensazione degli ultimi mesi: inizia a fatica, si riconquista il posto e alle iniziali prestazioni 'leggerine' accumula spesso dimostrazioni di intelligenza (perchè ha accantonato le evanescenze dedicandosi ai compiti dettati dal mister) e classe superiore: è un'arma letale con la sua corsa, i guizzi e i gol favolosi. Segna come un bomber, e di classe: a 19 anni è lui il craque rossonero. Purtroppo BORRIELLO si è dovuto accomodare presto in infermeria, mentre utilizzati pochissimo sono stati i vecchi INZAGHI e SHEVCHENKO: normale per il primo, più anziano e ormai abituato ad un ruolo alla Altafini. Strano per l'ucraino, che resta in panca anche se sembra in condizioni sempre migliori. IL PAGELLONE DELL'ANDATA.

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