lunedì 27 agosto 2007

AMBROSINI, IL GUERRIERO DI CRISTALLO

UNA CARRIERA INCREDIBILE CHE POTEVA ESSERE STELLARE MA SI E' VISTA LIMITATA DA UNA SERIE INCESSANTE DI SFIGA E INFORTUNI. POCO MALE: AMBRO TROVA SEMPRE IL MODO DI SPLENDERE NEI TANTI SUCCESSI DEL MILAN.



Massimo Ambrosini uomo del giorno. Il capitano si è dimostrato ancora una volta pedina di valore inestimabile per il suo Milan, e non solo per il gol poderoso, ma anche per la consueta legna fatta a centrocampo. Certo che alla fine la gemma che splende è proprio quella della rete d'apertura, pezzo forte del miglior saltatore rossonero, alla dodicesima stagione a Milanello. Un cuore colorato di rossonero: Ambro si è sempre distinto per l'enorme abnegazione e attaccamento alla maglia, per la grinta e la combattività implacabile.

NELLA STORIA DEL MILAN.
Sin da giovanissimo ha messo in mostra carattere e forza fisica per imporsi nel centrocampo del Milan, che nel 1995 lo prelevò dal Cesena e, dopo 2 stagioni in prima squadra, nel 1997 lo mandò a maturare in prestito al Vicenza. In biancorosso Max giocò benissimo e tornò al Milan da giovane emergente. In rossonero prese presto i galloni da titolare, trascinando il centrocampo con la sua foga, la sua smania di conquistare ogni centimetro, i contrasti vincenti, le incursioni a rete con quel violento colpo di testa... Il Milan vinse lo scudo con Ambro tra i protagonisti. I tifosi lo amavano già tantissimo, ma nelle stagioni successive impararono a volergli ancora più bene. Il Milan soffriva un pò, Max era il principe potente che con le sue incursioni a rete toglieva spesso le castagne dal fuoco. Poi però la sfiga si accanì, perseguitandolo con una folle serie di infortuni. Ogni volta Ambro tornava, brillava con gol e prestazioni maiuscole... ma ogni volta un nuovo infortunio lo riportava ai box, e per mesi spariva, soffriva. Nel 2002/03 trova una buona forma e continuità, e guardacaso il Milan vince la Champions. L'anno dopo è ancora scudetto, e Ambro è tra gli alfieri del titolo. Ovviamente gli infortuni gli impediscono di essere sempre in campo, ma lui dà una mano grandiosa per qualità e quantità in mezzo. E segna un gol strepitoso, di testa naturalmente, con la Lazio. La storia continua tra dolori e prodezze, come il gol che vale la finale di coppa nel 2005, o lo straordinario inizio di stagione nel 2006, fino al maestoso apporto alla vittoria in champions nel 2007: Max supera ogni guaio fisico e, nel momento chiave della stagione, sfodera prestazioni monstre: Bayern, Manchester e Liverpool si piegano davanti al muro pesarese, che corre, copre, lotta, incita e guida i suoi, rilancia l'azione, guida l'offensiva sui piazzati, vince tutti i contrasti di testa. Meriterebbe la Nazionale a vita, Ambro, ma purtroppo i continui stop and go limitano la scelta dei ct. Poco male: la Nazionale di Ambrosini è il Milan, il Milan è la sua vita. Max è il capitano del futuro, ha al petto mille medaglie e sulle gambe tante cicatrici, a simboleggiare tante lacrime e tanti sorrisi dedicati all'anima rossonera. Si riparte, Massimo: inizia una nuova stagione nel segno di Ambro!


Ambro nel 1999 e nel 2006


Ambro nella stagione 2005/06

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