mercoledì 22 agosto 2007

MILANSAMBA: IL BRASILE ECCOLO QUI

OTTO BRASILIANI TUTTI INSIEME NEL MILAN: DIDA, CAFU, DIGAO, SERGINHO, EMERSON, PATO, KAKA' E RONALDO, PER VINCERE SORRIDENDO, NELLA MIGLIOR TRADIZIONE VERDEORO E ROSSONERA...



E adesso sono otto. Otto brasiliani nella rosa del milan, un record. Emerson, l'ultimo acquisto, raggiunge connazionali pluridecorati e altri... un pò meno. Dida, nonostante un paio di stagioni di alti e bassi, è stato a lungo sul podio deei migliori portieri del mondo e certe sue prodezze hanno fruttato fior di trofei nella storia recente del Milan. Cafu, il capitano della Selecao, in carriera ha fatto incetta di trofei, brillando come funambolico pendolino capace di bruciare chiunque nelle sue galoppate offensive. San Paolo, Roma, Milan: simbolo e bandiera ovunque, campione incredibile ovunque, simpatia e professionalità ovunque. E una grandinata di trofei. Ovunque. Kakà è la stella del Milan, acquistato bambino ma stellare fin dalla culla, magica saetta dal tiro suadente che a suon di mirabilie ha cucito mille allori sulle divise rossonere. Grazie a lui è arrivato dal Rimini il fratellino Digao, giovane difensore tutto da scoprire. Da RIscoprire è invece Serginho, dopo un anno ai box (ernia): il Concorde spera di tornare il micidiale terzino offensivo che a sinistra ha perpetuato il mito di Maldini. Arrivato nel '99, all'inizio era scostante; poi si è specializzato nei derby e nel 2002/03 ha vissuto l'anno magico, acquisendo autorità e continuità. Il 2005/06 è stato stellare, alla fase offensiva ha aggiunto un'incredibile puntualità dietro, prima che l'ernia lo colpisse. Pato è la promessa, un bimbetto da crescere e attendere con pazienza. Ma promette di essere l'erede di Ronaldo, il Fenomeno, uno dei più grandi giocatori di sempre. Esploso nel PSV, si consacra nel Barcellona e divnta Pallone d'oro e bandiera dell'Inter. In nerazzurro piovono gol e magie dal 1997 al 2002, ma anche paurosi infortuni che ne minano la carriera; in contrasto col tecnico Cuper, si va a disintossicare al Real Madrid, dove torna a brillare: 100 gol in 4 stagioni e mezza, una liga e un declino nell'ultimo scorcio merengues, con Capello e le accuse d'esser grasso: colpito nell'orgoglio, Ronie scappa al Milan, gli eterni rivali, e a 31 anni dimostra d'essere ancora grande a suon di gol (7) e magie. Ora sfida il suo corpo, per dare al club che ha creduto nel suo ritorno a grandi livelli per dargli perle in serie nell'arco di una stagione intera.

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