venerdì 31 agosto 2007

CHAMPIONS, IL MILAN CONTRO IL SUO PASSATO

IL SORTEGGIO PER LA CHAMPIONS LEAGUE METTE IL MILAN NEL GIRONE DI BENFICA, CELTIC E SHAKHTAR DONETSK. GIRONE PIENO DI RICORDI E VECCHIE CONOSCENZE, A COMINCIARE DALL'INDIMENTICABILE "MUSAGETE", MANUEL RUI COSTA...


Kakà premiato dall'ex rossonero dejan Savicevic

Benfica, Celtic e Sahktar Donetsk. Il sorteggio di ieri sera a Montecarlo, relativo alla prossima Champions League, assegna i rossoneri ad un girone abbordabile e zeppo di anneddoti, corsi e ricorsi storici e vecchie conoscenze della società rossonera. L'Europa riapre le sue porte, il Milan si rigetta nel suo habitat prediletto. Se capitavano Real o Manchester, barcellona o Bayern era la stessa cosa: noi siamo l'Europa, noi non abbiamo paura di nessuno! Anzi: le sfide più affascinanti mettono le ali ai piedi degli epici guerrieri di Ancelotti, che con le big hanno sempre sfoderato prestazioni scintillanti, leggendarie ed indimenticabili.

PREMI. Il Milan ieri ha fatto incetta di premi relativi alla passata edizione della coppa: se il miglior portiere è stato valutato Cech del Chelsea, tra le fila dei rossoneri (e sul palco di Montecarlo) brillano il miglior difensore (Capitan Maldini, capitan orgoglio: "bello essere ancora ad alti livelli, ma non è stata questa la mia miglior stagione"), il miglior centrocampista (Seedorf) e il miglior attaccante, Kakà, che ha vinto pure il premio di miglior giocatore in assoluto della competizione.

BENFICA. Il club portoghese è stato il primo avversario sorteggiato dall'urna. L'ex squadra di Eusebio, allenata da Camacho, è guidata in campo da un fantasista geniale e compassato, un capitano che al Milan conosciamo bene: Manuel Rui Costa, rossonero per 5 stagioni dense di successi, che nell'estate 2006 ha scelto di andare a chiudere la carriera dove l'aveva iniziata. Dopo tanti anni di trionfi, magie e assist apioggia, Rui ritrova il suo vecchio Milan, un amore al quale è rimasto affezionatissimo. I precedenti tra Milan e benfica hanno origine nel 1963, con la finale di Coppa Campioni vinta dal Milan (la prima) con doppietta di Altafini; il brasiliano rispose nella ripresa al gol di Eusebio, che nel primo tempo aveva fatto tribolare gli uomini di Rocco. Alla fine Cesare Maldini alzò la Coppa; immagine che si ripetè nel 1990 con Franco Baresi: altra finale, altro trionfo. La griffe, di Frankie Rijkaard: l'olandese, imbeccato da Van Basten, segnò la rete che valse la terza coppa, seconda di fila. A Lisbona gioca un altro ex "italiano", il bomber Nuno Gomes, che nel 2000 giocò nella Fiorentina proprio con Rui Costa.


Rui Costa, tra Milan e Benfica

CELTIC GLASGOW. I biancoverdi scozzesi sono sempre un avversario tosto. Già dal 1969, quando dopo lo 0-0 meneghino, a Glasgow servì una prodezza di Pierino "la peste" Prati per qualificarsi. Il guizzo in rapido contropiede di Prati lanciò il Milan in un cammino concluso con la vittoria della coppa. Il Milan ritrova il celtic nel 2005. Shevchenko aprì le danze, ma la legnosa squadra britannica pareggiò facendoci soffrire fino allo scadere. Inzaghi tornava da uno dei tanti infortuni che gli rovinarono la stagione. Fu un guizzo di Pippo allo scadere, poi rafforzato dal 3-1 di Pirlo, a dare il successo al Milan. Era una gara del gironcino (0-0 al ritorno), il Milan arrivò poi in finale e perse col Liverpool. Anche nel 2007 il Milan ha eliminato il Celtic, arrivando ancora in finale e ancora col Liverpool. Stavolta, battuto. 0-0 all'andata, prodezza di Kakà al ritorno, quando i rigori sembravano ormai inevitabili. Nel Celtic gioca un ragazzo italiano di scuola Atalanta e in prestito dal Milan, Massimo Donati. Il regista, rossonero nel 2001, ha girato a lungo (Parma, Torino, Samp, Messina,Atalanta) per imporsi e in 4 gare in Scozia ha già impressionato, segnando anche due reti.


Massimo Donati

SHAKTAR DONETSK. Gli ucraini guidati da Lucescu sono ormai una realtà crescente del calcio europeo, un buon complessivo che in patria ha interrotto da un pezzo l'egemonia della Dinamo Kiev. La stella è un italiano che al Milan ha spesso fatto malissimo, il bomber livornese Cristiano Lucarelli. Lucarelli, cannoniere in passato di Lecce e torino, si era issato a bandiera del livorno, squadra della sua amata città natale. Per anni ha rinunciato a ingaggi galattici, innamorato dei colori amaranto che gli scorrono nel sangue. Ha trascinato la squadra prima in A e poi in Europa, segnando raffiche di reti. 92 in 146 gare col Livorno in 4 stagioni, numeri pazzeschi per una provinciale. Ora, a 32 anni, prova il brivido dei palcoscenici della champions pagato a peso d'oro nell'estasiato mondo dello Shakhtar. Club già affrontato nel 2005, nello stesso girone col Celtic: il Milan vinse in Ucraina con gol di Seedorf, e a Milano per 4-0 con doppiette del solito kakà e di Hernan Crespo, che quell'anno segnò 18 gol totali prima di andarsene, a malincuore, prima al Chelsea e poi all'Inter, dove milita tuttora.


Lucarelli ai tempi del Livorno

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