Il Milan riparte pressocchè con la stessa formazione della scorsa stagione: una rosa competitiva e piena di fuoriclasse, che magari necessita di qualche piccolo ritocco ma che comunque sembra soddisfare la società.
PORTIERI: il titolare è ovviamente Dida, che negli ultimi mesi della scorsa stagione è uscito da un periodo negativo: da lui si attende sicurezza e reattività. Il suo vice, Kalac, è decisamente esperto e all'altezza. Il ruolo di terzo, con Storari in partenza, spetterà ancora a Fiori, nonnetto di esemplare professionalità e lunga milizia in rossonero. voto 6,5.
DIFENSORI: la retroguardia sarà ancora imperniata sulla coppia Nesta-Maldini. Sandro nella scorsa stagione è stato fuori a lungo per infortunio, ma quando è tornato ha blindato la difesa con la solita classe. Il Capitano non potrà giocare tutte le partite, ma il suo supporto di esperienza e classe superiore sarà come sempre determinante nelle sfide più affascinanti. La corsia di sinistra è casa dell'arrembante Jankulovski: sempre puntuale dietro, il ceco ha vissuto una prima stagione condizionaata da disturbi fisici, ma nella seconda è cresciuto sempre di più in duttilità ed efficacia, anche nelle scorribande offensive. A destra brilla ancora Cafu, nonostante i 36 anni suonati: Pegaso galoppa ancora come ai bei tempi, anche se è fisiologico concedergli delle pause per preservarne i funambolismi e i cross: in quei casi subentra Massimo Oddo, concreto e importante anche l'anno scorso. I sostituti sono di livello: il giovane Bonera si è ormai ambientato e promette di entrare nella galleria dei grandi difensori rossoneri. Kaladze assicura centimetri e possenza fisica per blindare il reparto. L'esperienza di Favalli, Simic (il soldatino croato non sarà un fenomeno, ma è raro vederlo sotto la sufficienza) e Serginho: l'ex concorde rientra da una stagione in cui è stato sempre ai box, causa ernia del disco. E' stato ingaggiato Digao, fratellino di Kakà. Voto 6,5.
CENTROCAMPISTI: da ormai parecchi anni la regia passa per i piedi geniali di Andrea Pirlo. Il playmaker bresciano ha faticato a rimettersi in forma dalle fatiche post mondiali nell'ultima annata, ma quando ci è riuscito è tornato il brillante pilota del gioco rossonero. Non ci sono più parole per descrivere i suoi "scudieri": Ringhio Gattuso è il guerriero forte e orgoglioso, un graffio che scuote gli entusiasmi dei tifosi con la sue battaglie vibranti: un'esplosione di grinta, furore, passione. Grandioso, semplicemente. E' difficile ricordare partite in cui il mastino non abbia inciso. Attaccatissimo alla maglia, simbolo rossonero e nazionale. Sul settore opposto agisce il "mago" Seedorf, capace di esaltarsi nelle sfide più sentite, sfornando magie di classe cristalline e tiri di potenza bestiale. Davanti spicca il nostro gioiellino, il Bimbo Kakà che ormai è tra i più forti al mondo. Era arrivato in punta di piedi, ma a suon di sgroppate eleganti, tiri pazzeschi e assist al bacio ha preso subito per mano il Milan, conducendolo allo scudetto nel 2004. Nelle due stagioni successive ha via via aumentato la continuità, la bellezza e la frequenza dei gol, fino a diventare già da ora uno dei più scintillanti fuoriclasse di sempre. L'anno scorso è stato lui il trascinatore in coppa, con ben 10 reti. Magnifico. Tra i sostituti brilla il senatore Massimo Ambrosini, spesso perseguitato dagli infortuni ma determinante quando scende in campo, soprattutto grazie alla combattività e alle incursioni di testa. La grinta è una dote anche dell'umile Cristian Brocchi, un operaio col Milan nel cuore. In attesa che il piccolo Zidane, Gourcuff, dia continuità ai suoi guizzi di classe. E' tornato Ba, vecchia conoscenza, il cui apporto però dovrebbe essere poca cosa vista l'età e i mezzi ormai scemati. Voto 8,5.
ATTACCANTI: Pippo Inzaghi non si discute. L'anno scorso era partito da riserva e chioccia, ma a forza di eurogol -la Champions è da sempre il suo territorio preferito: con 12 gol nel 2003 fu protagonista anche del 6° trionfo- si è ritagliato un ruolo da eroe, decidendo la finale di Atene. A parte due anni segnati da infortuni, il bomber ha sempre segnato molto pur non essendo un maestro del dribbling. Pippo colpisce in contropiede, di rapina, in incognito. Così ha messo insieme 82 gol rossoneri, ed è l'italiano più prolifico di sempre in Europa. Ronaldo, arrivato a gennaio, con 7 gol in 13 gare, si è già palesato Fenomeno e goleador di razza anche col Milan: se il fisico regge, prepariamoci ad ammirare una stella sublime, dal dribbling straordinario, la classe dolcissima, capace di gol... fenomenali. Sempre criticato, Alberto Gilardino: eppure ha fatto 19 gol il primo anno e 16 il secondo! Obbiettivamente, un pizzico di cattiveria in più per renderlo più efficace e temuto non guasterebbe, e i tifosi impareranno ad apprezzarlo appieno. Il nuovo gioiellino, Pato, promette qualità eccelsa: basta saperlo aspettare, sperando sia davvero nata una stella. Voto 7.
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