Dilaga la Juventus, e forse cadono gli ultimi sogni di scudetto: l'Inter vola a +9 ad una giornata dalla pausa natalizia. Imbarazzante la fase difensiva rossonera.
TORINO- L'ennesima caporetto di un Milan senza senso arriva a Torino, inflitta da una Juventus imbottita di giovani più che superstelle: ai rossoneri non basta l'alibi delle mille assenze (Gattuso, Nesta, all'ultimo cedono anche Kakà e Flamini), perchè la differenza la fa la fame. Quella che hanno i De Ceglie e i Marchisio, e che invece sembra essere solo un ricordo per i vecchi marpioni rossoneri. Servono giovani che corrano, perchè gli uomini di Carlo Ancelotti si fanno surclassare sul piano della corsa, dell'esplosività, della potenza fisica. Il mister manda in campo capitan Maldini in coppia con Kaladze centrali, con i terzini titolari e il trittico mediano Pirlo-Emerson-Ambrosini. Davanti, Ronaldinho e Seedorf in appoggio a Pato. La gara è a viso aperto. La Juve imposta un ritmo indiavolato, la chiave per un eccellente primo tempo, in cui la fisicità dei bianconeri mette in crisi il Milan, che fa una fatica del Diavolo a tenere il passo. E’ la Juve ad aver giocato in settimana in Coppa, in Champions, mentre il Milan ha riposato in Uefa, ma sembra il contrario. Il primo gol porta la firma nobile di Del Piero, toccato da dietro da Jankulovski. Dal dischetto Ale realizza di potenza il suo 251° gol per la Juve. La replica del Milan è immediata. Due spaventi per Manninger, con Ambrosini (colpo di testa alto da due passi su assist di Ronnie) e Pirlo (punizione), e poi il gol dell’1-1. Confezionato da Ronaldinho, con un cross illuminato da sinistra: un regalo da appoggiare in rete per Pato. Ci sarebbero gli estremi per accusare il colpo, in casa Juve. Anche perchè nel frattempo ha perso per infortunio Nedved. Dentro l’ottimo De Ceglie. E invece i bianconeri si gettano in avanti. Prepotenti come Sissoko in mezzo e Chiellini là dietro. E così la Juve allunga di nuovo. Angolo da sinistra di Del Piero, Chiellini incrocia il colpo di testa vincente del 2-1. Ma non basta. De Ceglie se ne va sulla sinistra, cross teso al centro e Amauri di testa trova il 3-1. La Juve prova addirittura a dilagare. Marchisio si inventa una percussione centrale in dribbling conclusa con un destro appena a lato. All’intervallo è 3-1, al termine di 47’ divertenti, in cui il Milan non ha demeritato, ma ha pagato il differente passo di gara. Più bailado che sferzante, con la difesa un po’ impacciata. Ancelotti cambia negli spogliatoi: fuori Emerson, evanescente, dentro Shevchenko. Serve peso offensivo. Sissoko e Marchisio ci provano dalla distanza, la Juve mica sta a guardare. Ma il gol lo trova il Milan, con Ambrosini, con un tiro dalla distanza deviato che beffa Manninger. E’ il 2-3. Partita di nuovo in bilico, il Milan ci crede, e attacca in massa. Ma la Juve conquista la superiorità numerica quando Zambrotta atterra De Ceglie: secondo giallo e doccia anticipata. La Juve ritrova forza e morale. Segna ancora con Amauri, colpisce un palo con Del Piero, gestisce e porta a casa la partita. E’ lei l’anti Inter.
TORINO- L'ennesima caporetto di un Milan senza senso arriva a Torino, inflitta da una Juventus imbottita di giovani più che superstelle: ai rossoneri non basta l'alibi delle mille assenze (Gattuso, Nesta, all'ultimo cedono anche Kakà e Flamini), perchè la differenza la fa la fame. Quella che hanno i De Ceglie e i Marchisio, e che invece sembra essere solo un ricordo per i vecchi marpioni rossoneri. Servono giovani che corrano, perchè gli uomini di Carlo Ancelotti si fanno surclassare sul piano della corsa, dell'esplosività, della potenza fisica. Il mister manda in campo capitan Maldini in coppia con Kaladze centrali, con i terzini titolari e il trittico mediano Pirlo-Emerson-Ambrosini. Davanti, Ronaldinho e Seedorf in appoggio a Pato. La gara è a viso aperto. La Juve imposta un ritmo indiavolato, la chiave per un eccellente primo tempo, in cui la fisicità dei bianconeri mette in crisi il Milan, che fa una fatica del Diavolo a tenere il passo. E’ la Juve ad aver giocato in settimana in Coppa, in Champions, mentre il Milan ha riposato in Uefa, ma sembra il contrario. Il primo gol porta la firma nobile di Del Piero, toccato da dietro da Jankulovski. Dal dischetto Ale realizza di potenza il suo 251° gol per la Juve. La replica del Milan è immediata. Due spaventi per Manninger, con Ambrosini (colpo di testa alto da due passi su assist di Ronnie) e Pirlo (punizione), e poi il gol dell’1-1. Confezionato da Ronaldinho, con un cross illuminato da sinistra: un regalo da appoggiare in rete per Pato. Ci sarebbero gli estremi per accusare il colpo, in casa Juve. Anche perchè nel frattempo ha perso per infortunio Nedved. Dentro l’ottimo De Ceglie. E invece i bianconeri si gettano in avanti. Prepotenti come Sissoko in mezzo e Chiellini là dietro. E così la Juve allunga di nuovo. Angolo da sinistra di Del Piero, Chiellini incrocia il colpo di testa vincente del 2-1. Ma non basta. De Ceglie se ne va sulla sinistra, cross teso al centro e Amauri di testa trova il 3-1. La Juve prova addirittura a dilagare. Marchisio si inventa una percussione centrale in dribbling conclusa con un destro appena a lato. All’intervallo è 3-1, al termine di 47’ divertenti, in cui il Milan non ha demeritato, ma ha pagato il differente passo di gara. Più bailado che sferzante, con la difesa un po’ impacciata. Ancelotti cambia negli spogliatoi: fuori Emerson, evanescente, dentro Shevchenko. Serve peso offensivo. Sissoko e Marchisio ci provano dalla distanza, la Juve mica sta a guardare. Ma il gol lo trova il Milan, con Ambrosini, con un tiro dalla distanza deviato che beffa Manninger. E’ il 2-3. Partita di nuovo in bilico, il Milan ci crede, e attacca in massa. Ma la Juve conquista la superiorità numerica quando Zambrotta atterra De Ceglie: secondo giallo e doccia anticipata. La Juve ritrova forza e morale. Segna ancora con Amauri, colpisce un palo con Del Piero, gestisce e porta a casa la partita. E’ lei l’anti Inter.
JUVENTUS-MILAN 4-2 MARCATORE: Del Piero (J) al 16’, Pato (M) al 31’, Chiellini (J) al 34’, Amauri (J) al 41’ p.t.; Ambrosini (M) all’11’, Amauri (J) al 24’ s.t. JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Grygera, Mellberg, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Sissoko (dal 43’ s.t. Zanetti), Marchisio, Nedved (dal 30’ p.t. De Ceglie); Amauri (dal 44’ s.t. Iaquinta), Del Piero. (Chimenti, Ariaudo, Salihamidzic, Giovinco). All. Ranieri. MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankulovski; Emerson (dal 1’ s.t. Shevchenko), Pirlo, Ambrosini (dal 28’ s.t. Antonini); Seedorf, Ronaldinho; Pato (dal 30’ s.t. Inzaghi). (Dida, Senderos, Favalli, Cardacio). All. Ancelotti. ARBITRO: Rizzoli. NOTE: paganti 6.417, abbonati 18.445. Ammoniti Emerson, Mellberg, Ambrosini, Sissoko. Espulso Zambrotta per doppia ammonizione. Recupero 2’ p.t., 3’ s.t.
LE PAGELLE
ABBIATI 6 Cosa si può imputare, al povero Cristian, con una difesa così? ZAMBROTTA 5 Prova a spingere solo all'inizio poi De Ceglie lo annulla e lui lo stende: rosso e fine del suo ritorno a Torino da ex colonna bianconera. MALDINI 5,5 E' il migliore dei suoi, ma solo perchè sfigura meno degli altri. I potenti bianconeri lo vincono con sfrontata vivacità, e lui partecipa alla debacle. KALADZE 4 Si oppone ad Amauri come un topolino ad un elefante. Un voto in più per come suggerisce a Dinho l'assist gol a Pato. JANKULOVSKI 3 Danni in chiusura e in appoggio, angoli procurati inutilmente, il rigore su Del Piero, Chiellini solo in ariea: Marek sprofonda. EMERSON 4 Solo l'emergenza gli permette di giocare, vista l'età e le forze al lumicino: il suo passato bianconero gli si schianta in faccia con crudele verità, con Sissoko che lo spazza via come fosse un fuscello. PIRLO 4,5 Cerca sempre di mettere ordine, certo. Peccato che non ci riesca più. AMBROSINI 5,5 Deve giocare anche se in condizioni precarie. Sbaglia un gol fatto di testa facendo il centravanti poi si perde anche lui Chiellini nel 2-1 bianconero. Segna e soffre. SEEDORF 4 Travolto anche lui, senza mai fare niente degno di cotanto passato. PATO 6 Lotta a lungo e cerca di creare scompiglio. Segna un gol facile, ma non risulta mai troppo pesante nel match. INZAGHI sv . SHEVCHENKO 5 Entra in campo ma è come se non lo facesse. Un altro che vive del passato che è stato. ANTONINI sv RONALDINHO 6 Dipinge l'assist per pato e cerca sempre di inventare qualcosa, ma non è il merito migliore: Dinho si incazza, battibecca, mostra un orgoglio che tanti compagni, compassati e quasi amorfi, non si sognano nemmeno.COMMENTI A CALDO
CARLO ANCELOTTI: "Abbiamo regalato troppo, potevamo condurla meglio questa partita. Abbiamo giocato in salita, la rimonta poteva anche riuscirci, probabilmente senza l'espulsione di Zambrotta. Peccato perchè noi abbiamo giocato e loro hanno fatto i tiri. Abbiamo subito le loro ripartenze questo dal punto di vista del gioco va detto. Pato? Ha fatto bene è stato pronto quando è stato servito dai compagni, nel secondo tempo ha giocato a destra, probabilmente potevano riuscirgli meglio i dribbling per rientrare dall'esterno. Adesso affrontiamo una settimana da gestire bene, possibilmente con tre punti in più in classifica e con il primo posto nel girone di Coppa Uefa"
CLASSIFICA SERIE A
39 | Inter | 22 | Catania |
33 | Juventus | 22 | Udinese |
30 | Milan | 20 | Cagliari |
30 | Napoli | 19 | Sampdoria |
29 | Fiorentina | 19 | Siena |
26 | Genoa | 14 | Bologna |
24 | Atalanta | 13 | Lecce |
24 | Lazio | 12 | Reggina |
23 | Roma | 12 | Torino |
23 | Palermo | 9 | Chievo Verona |
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