FORZA RINGHIO, TI ASPETTIAMO!
Campionato- Ci ha pensato Adriano Galliani a spiegare l’essenza del derby d’Italia: il Milan è la squadra italiana più vincente d’Europa, la Juve la seconda; in campo nazionale, la Juve è la più titolata, il Milan subito dopo. Con buona pace di qualche terzo incomodo che per motivi a noi ignoti rivendica un livello di nobiltà che gli almanacchi non rilevano, concentriamoci su questo Juventus-Milan fondamentale per la stagione. La vittoria di Catania ha dato una spinta importante, perché finalmente abbiamo visto un Milan meno arrendevole e soprattutto perché ci ha restituito un Kakà in palla, sveglio, attivo. Non succedeva da un po’. Il gol ha restituito al Bimbo d’Oro le ultime gocce di entusiasmo, e ora ci auguriamo tutti che Ricky si avvicini sempre più ai suoi standard abituali. Magari non entrando in competizione con Ronaldinho: i due devono essere una risorsa per la squadra. Coi bianconeri è previsto l’impiego di Pato in coppia con Dinho, con Kakà leggermente dietro, come piace a lui. A centrocampo Ambrosini e Flamini dovranno dare la quantità di Gattuso, mentre da valutare la scelta di tenere Seedorf a riposo proprio in un match che lo esalta sempre, e non poco. Anche a livello realizzativi. Dall’infermeria giunge il responso sulle condizioni di Bonera, che dovrà stare fermo almeno tre settimane: a Torino scenderà in campo il Capitano.
Amarcord - Juventus-Milan vuol dire storia. Rossoneri e bianconeri furono i primi, all’inizio del ‘900, a spezzare l’egemonia del Genoa. Poi, mentre il Milan andò a sbattere in un lungo periodo nero, i torinesi iniziarono a cucire la loro gloria che negli anni ’30 portò 5 scudetti consecutivi. Alla fine degli anni ’40 il duello tornò equilibrato, forse proprio grazie ad una mossa di mercato azzardata della Juve che scippò tale Ploeger al Milan: per scusarsi, l’Avvocato Agnelli lasciò il via libera ai meneghini sull’osservato speciale Nordahl, che con 221 reti diventerà il più grande bomber milanista della storia. Fu proprio lui tra i protagonisti di un 7-1 rossonero a Torino nel 1950, sul campo dei futuri campioni d’Italia. Gli anni ’60 sono gli anni della grande Milano, nei ’70 tocca alla Juve mentre il Milan inizia gli Eighties in sofferenza, vivendo al margine gli anni di Platini. Il diavolo si risveglia dal torpore nel 1988: il gol di Gullit a Torino il 10 gennaio, dopo anni di sofferenze, lancia i rossoneri all’undicesimo scudetto. Quando il Milan di Sacchi e Capello domina, la Juve dorme. Quando il Milan a metà anni ’90 rallenta, esplode la Juventus di Lippi, Del Piero e Pippo Inzaghi: il feroce killer dell’area di rigore ha segnato parecchi gol nelle sfide con i rossoneri, prima di diventare una bandiera proprio del Milan. Nel 1999 un altro scudetto milanista passa dal successo a Torino, quello firmato Boban-Weah. E, dopo il mirabolante gol di Shevchenko a Buffon nel 2001/02, il Milan si prende la succulenta Champions League di Manchester, decisa proprio dal rigore di Andriy. L’ucraino ci prende gusto e firma il 3-1 al Delle Alpi nel 2003/04 (doppietta di Seedorf), altro passo decisivo nella storia degli scudetti. Le magagne bianconere delle due stagioni successive, poi attribuite a Moggiopoli (rigore su Crespo, do you remember?), è meglio dimenticarle. E’ di nuovo tempo di Juve-Milan, il derby d’Italia. Forza Ragazzi!
Mercato - Il Milan ha acquistato il difensore brasiliano Thiago Silva per la prossima stagione. Corteggiatissimo da mezza Europa, il ventiquattrenne della Fluminense si aggregherà a Milanello da gennaio e sarà utilizzabile nel prossimo campionato. La mossa suscita delle riflessioni positive e alcune negative. Innanzitutto è un colpo targato Leonardo, il che dovrebbe essere una garanzia; in secondo luogo è un giovane nemmeno troppo pubblicizzato, il che dà seguito ad un comune auspicio di un mercato verde e oculato, che non si limiti all’ingaggio di vecchie glorie dal palmarès già tronfio. I lati negativi si chiamano invece infortuni, visto che Silva nel 2004 è stato acquistato dal Porto e l’anno dopo dalla Dinamo Mosca, ma senza giocare nemmeno un minuto proprio a causa di malattie e problemi fisici. Senza dimenticare che era partito con Dinho per le Olimpiadi ma, anche qui, non ha mai giocato a causa degli infortuni patiti dopo le amichevoli con Singapore e Vietnam. Insomma, il precedente Senderos dovrebbe essere un monito abbastanza chiaro sulla condizione fisica dei ragazzi che andiamo ad acquistare.
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