LE PARATE DI ALBERTOSI E I GOL DI VIRDIS: SULL'ASSE MILAN-CAGLIARI SONO LORO CHE HANNO FATTO LA STORIA...
SONO due i grandi campioni che hanno vestito sia la maglia del Milan che quella del Cagliari. Il primo è uno dei più grandi portieri italiani di sempre, Enrico "Ricky" Albertosi, esplosivo e formidabile superman dei pali. Albertosi ha giocato ad alti livelli per ben 22 stagioni, dal 1954 al 1980. Ha vestito la maglia di tre club, Fiorentina (58/68), Cagliari (68/74) e Milan (74/80). Al Cagliari arrivò maturo, forte, e diventò il portiere dell'unico, incredibile, scudetto isolano nel 1970: Albertosi a parare, Riva a segnare. A 34 anni passò al Milan, un Milan sofferente di cui divenne presto un simbolo: per laa sua simpatia, l'estroversia, il suo essere leader e soprattutto per le mirabolanti parate che mantennero i rossoneri a livelli accettabili. E nel 1979 arrivò finalmente il sospirato scudetto della stella, dopo la Coppa Italia del '77. Purtroppo il mito di Albertosi fu infangato nel 1980 dal calcio scommesse, che fece rovinare la società in serie B. Ricky dopo la squalifica mollò il professionismo e giocò per un paio di anni nell'Elpidiense, fino ai 43 anni. Era invece un attaccante, veloce e guizzante uomo d'area, Pietro Paolo Virdis. Non proprio, o non sempre, un goleador sfondareti, ma un prezioso e poliedrico terminale da far giostrare sul fronte offensivo. Sassaritano classe '57, Virdis si mette in mostra con 11 gol nella Nuorese, meritandosi il passaggio al Cagliari e l'esordio in A a 17 anni. Dopo un anno nella primavera, Virdis si affaccia con 6 reti al grande calcio. La squadra retrocede e in B lui esplode, con ben 18 centri: lo prende la Juventus, ma in tre anni Virdis trova poco spazio e torna per una (buona) stagione aql Cagliari. Quindi di nuovo in bianconero, dove gioca bene e segna 9 reti. Tuttavia l'arrivo di Paolo Rossi porta alla sua cessione, all'Udinese. Il primo anno è travagliato di infortuni, mentre nel secondo Virdis segna 10 reti e diverte Udine con Zico. Nel 1984 viene acquistato dal Milan, dove resta fino al 1989 e dove si afferma come uno dei più forti attaccanti italiani. All'inizio era la stella di un Milan povero, il campione affidabile e infallibile che spesso diventava l'unica gioia dei tifosi; successivamente è diventato un protagonista delle grandi vittorie di Sacchi. Da vice van Basten, certo, ma essere vice Van Basten è il miglior complimento che un attaccante possa ricevere! La stagione migliore è quella 1986-1987 quando è capocanoniere della Serie A con 17 gol; nella stagione successiva invece i suoi gol permetteranno al Milan di recuperare un pesante distacco dal Napoli superato anche grazie ad una doppietta decisiva in Napoli-Milan 2-3 del 1 maggio 1988, partita fondamentale ai fini della conquista dello scudetto da parte dei rossoneri. L'anno successivo conquista anche la Coppa dei Campioni, e dall'89 al '91 ha svernato nel Lecce.
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