venerdì 30 novembre 2007

MILAN-JUVE, LA SFIDA INFINITA



Milan-Juve, la sfida infinita.. Dopo un anno di assenza torna il confronto tra le squadre regine d’Italia, le due compagini più blasonate e dense di storia, blasone, leggenda. Da una parte il Diavolo, onore e portabandiera dell'Italia nel mondo; dall’altra la Zebra, elegante Signora scudetti. Calciopoli non infanga l’onore delle casacche bianconere, ma ne rilancia la dìgnità delle sue bandiere che non l’hanno abbandonata neanche in B. Squadre piene di storia, dicevo: una nata in fiaschetteria, l’altra su una panchina di Torino. Entrambe nate sotto la matrice inglese, entrambe subito protagoniste (in particolare il Milan) nelle competizioni pionieristiche. Entrambe risucchiate poi in un periodo un po’ così, dal quale fu la Juve la prima a uscire, con 5 scudetti di fila negli anni ’30. Il Milan rinacque a fine anni ’40, e fu proprio la Juve involontariamente a rinforzare i rossoneri. Il club milanese aveva contattato un attaccante svedese, Ploeger, ma sul treno che lo portava in Italia fu intercettato da uomini Juve, che lo persuasero a firmare per loro. Avvertito di ciò l’Avvocato Agnelli pensò bene di farsi perdonare aiutando il Milan nell’acquisto di un altro svedese, Gunnar Nordhal. Ploger sarà una meteora, Nordhal segnerà oltre 200 gol col Milan, guidandolo a successi incredibili. Il primo, proprio sul campo della Juve futura campione d’Italia, con un 7-1 roboante. Gli anni ’50 furono dominati dal Milan svedese e dalla Juve danese. Il decennio successivo vide un Milan sempre più euromondiale, con l’incalzare dell’Inter; alla Juve si gustavano i gol di Sivori, Charles, Boniperti. La sfida toccò momenti difficili negli anni ’70: il Milan tribolava per dissidi interni, la società era debole e maltrattata, difesa solo da capitan Rivera. La Juve vinceva a mani basse, e iniziò l’infinita -vera o presunta- tiritera degli arbitri. Il Milan visse il suo periodo più buio. Conobbe la sua “Calciopoli” e il suo purgatorio in serie B. Le due squadre si diedero il cambio a metà anni ’80: tramontava la grandissima squadra di Platini, emergeva il Milan di Berlusconi, che domina e stravince per un decennio consecutivo. Simbolica la vittoria a Torino del 10 gennaio 1988, firmata Gullit: il Milan non vinceva in casa Madama da decenni. A metà anni ’90 con Lippi la Juve torna a sgomitare la in alto, vince anche la Champions e mette in casina scudetti a ripetizione, spesso tra le polemiche. In Europa, al contrario del Milan, solo grane. Tuttavia non mancano clamorosi sgarri nei confronti del club rossonero, affondato per 6-1 a San Siro in una triste domenica del 1997. Nel ’99 BOban e Weah piegano i bianconeri sigillando uno scudetto insperato, mentre negli anni successivi è Inzaghi, da juventino, a diventare incubo del Milan. Tra tante sfide, spicca un 1-1 del 2001 segnato da un gol stratosferico, da lontanissimo, di Andriy Shevchenko. Del Piero e compagni nel 2003 volano a Manchester per la finale di Coppa, ma davanti ha proprio il Diavolo, che vince ai rigori: la rivalità toccò il culmine in quella magica notte. La stagione seguente vide un super Milan scudettato, e la vittoria per 3-1 a Torino lo incoronò definitivamente: Shevchenko e Seedorf si scatenarono, quella sera. Poi arrivarono i problemi, con i 2 scudetti bianconeri poi revocati per Moggiopoli e il Milan scippato senza riguardi negli scontri diretti del 2004/05: scoppiato lo scandalo, la Juve viene spedita in serie B. E’ arrivata l’ora che Milan e Juve incrocino di nuovo i loro tacchetti, nessuno si tirerà indietro. Torna la sfida dei titani, buon divertimento.


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