SERIE A, UNDICESIMA GIORNATA
IL MILAN A SAN SIRO NON SA PIU' VINCERE: GILARDINO E INZAGHI SPRECANO TRE OCCASIONI, E QUANDO I RITMI CALANO I ROSSONERI NON SANNO PIU' SFONDARE LE DIFESE AVVERSARIE: GIOCO PREVEDIBILE.
MILANO. Forse San Siro (il santo) ha qualche conto in sospeso con il Diavolo (rossonero), perchè a San Siro (lo stadio) il Milan non sa proprio più vincere. Sei partite in campionato, nessuna vittoria. Per quanto bello e ricco di gol in trasferta, il Milan a casa sua raccoglie solo delusioni. Col Toro non ha giocato male, anzi era partito a forza e Gilardino ha pure sprecato due ghiotte occasioni. Il gioco dei rossoneri può essere letale in fase di assalto, ma quando calano i ritm e gli avversari si chiudono il copione diventa orrendamente piatto. E se l'unica occasione degna di nota viene divorata (da Inzaghi, appena entrato) allora non ci si può attaccare a troppe scuse. E San Siro (lo stadio) fischia come un treno.
LA PARTITA. Il maldischiena impedisce a Maldini di scendere in campo, così Nesta scende in campo invece di riposare per Donetsk. Con i terzini titolari out, a destra torna Cafu e a sinistra Favalli. Riposa Gattuso e gioca Brocchi con Pirlo e capitan Ambrosini. Attacco classico con Kakà, Seedorf e Gilardino. Il Milan parte forte e gioca di prima, concedendo spettacolo e aggredendo con giocate imprevedibili. Capitano al Milan due occasioni, ma sfortuna vuole che arrivino sul piede sinistro di Gilardino, non il suo": il bomber le sbaglia, e poi anche Kakà sfiora il vantaggio. Il Milan viaggia spedito sulle note suonate dai suoi artisti Pirlo-Seedorf-Kakà; ma qppena l'altalena rossonera cala i ritmi, I campioni d'Europa sfoffrono nel gioco stretto e vanno a sbattere sul muro granata. Pirlo con una staffilata mette in luce i riflessi di Sereni allo scadere. A differenza del primo tempo, nella ripresa i capovolgimenti di fronte sono frequenti. Poca fluidità del gioco, difficoltà di penetrazione: i soliti problemi del Milan casalingo. Il Toro inizia ad essere frizzante, davanti: e se da un lato i rossoneri recriminano un rigore di Natali su Ambrosini, dall'altro assistono ad una lenta defilazione (metaforica e tattica) di kakà, che perde lucidità e concretezza. Ancora Pirlo sfodera un tiro, ma è poca roba. Ancelotti butta Inzaghi nella mischia (per Brocchi) dopo tanto tempo, e mette pure Serginho per Favalli, per dar maggior spinta. Il Torino risponde chiudendosi ermeticamente, il Milan ci sbatte contro senza soluzione. E solo quando Seedorf fornisce un succoso assist a Inzaghi i rossoneri potrebbero aprofittarne: invece clamorosamente il centravanti evita Sereni sulla destra ma poi spreca sull'esterno della rete. Ancelotti mette Gourcuff per Seedorf, forse errando. Il Milan brucia gli ultimi minuti senza convinzione, subissato dai fischi.
IL MILAN A SAN SIRO NON SA PIU' VINCERE: GILARDINO E INZAGHI SPRECANO TRE OCCASIONI, E QUANDO I RITMI CALANO I ROSSONERI NON SANNO PIU' SFONDARE LE DIFESE AVVERSARIE: GIOCO PREVEDIBILE.
MILANO. Forse San Siro (il santo) ha qualche conto in sospeso con il Diavolo (rossonero), perchè a San Siro (lo stadio) il Milan non sa proprio più vincere. Sei partite in campionato, nessuna vittoria. Per quanto bello e ricco di gol in trasferta, il Milan a casa sua raccoglie solo delusioni. Col Toro non ha giocato male, anzi era partito a forza e Gilardino ha pure sprecato due ghiotte occasioni. Il gioco dei rossoneri può essere letale in fase di assalto, ma quando calano i ritm e gli avversari si chiudono il copione diventa orrendamente piatto. E se l'unica occasione degna di nota viene divorata (da Inzaghi, appena entrato) allora non ci si può attaccare a troppe scuse. E San Siro (lo stadio) fischia come un treno.
LA PARTITA. Il maldischiena impedisce a Maldini di scendere in campo, così Nesta scende in campo invece di riposare per Donetsk. Con i terzini titolari out, a destra torna Cafu e a sinistra Favalli. Riposa Gattuso e gioca Brocchi con Pirlo e capitan Ambrosini. Attacco classico con Kakà, Seedorf e Gilardino. Il Milan parte forte e gioca di prima, concedendo spettacolo e aggredendo con giocate imprevedibili. Capitano al Milan due occasioni, ma sfortuna vuole che arrivino sul piede sinistro di Gilardino, non il suo": il bomber le sbaglia, e poi anche Kakà sfiora il vantaggio. Il Milan viaggia spedito sulle note suonate dai suoi artisti Pirlo-Seedorf-Kakà; ma qppena l'altalena rossonera cala i ritmi, I campioni d'Europa sfoffrono nel gioco stretto e vanno a sbattere sul muro granata. Pirlo con una staffilata mette in luce i riflessi di Sereni allo scadere. A differenza del primo tempo, nella ripresa i capovolgimenti di fronte sono frequenti. Poca fluidità del gioco, difficoltà di penetrazione: i soliti problemi del Milan casalingo. Il Toro inizia ad essere frizzante, davanti: e se da un lato i rossoneri recriminano un rigore di Natali su Ambrosini, dall'altro assistono ad una lenta defilazione (metaforica e tattica) di kakà, che perde lucidità e concretezza. Ancora Pirlo sfodera un tiro, ma è poca roba. Ancelotti butta Inzaghi nella mischia (per Brocchi) dopo tanto tempo, e mette pure Serginho per Favalli, per dar maggior spinta. Il Torino risponde chiudendosi ermeticamente, il Milan ci sbatte contro senza soluzione. E solo quando Seedorf fornisce un succoso assist a Inzaghi i rossoneri potrebbero aprofittarne: invece clamorosamente il centravanti evita Sereni sulla destra ma poi spreca sull'esterno della rete. Ancelotti mette Gourcuff per Seedorf, forse errando. Il Milan brucia gli ultimi minuti senza convinzione, subissato dai fischi.
MILAN-TORINO 0-0
MILAN (4-3-2-1): Dida; Cafu, Nesta, Kaladze, Favalli (Serginho dal 18' st); Brocchi (Inzaghi dal 18' st), Pirlo, Ambrosini; Seedorf (Gourcuff dal 35' st), Kakà; Gilardino (Fiori, Maldini, Simic, Gattuso). All: Ancelotti TORINO (4-3-1-2): Sereni; Comotto, Natali (Di Loreto dal 37' st ), Dellafiore, Lanna; Motta (Bottone dall'11' st ), Corini, Zanetti; Rosina; Di Michele, Ventola (Bjelanovic dal 1' st) (Fontana, Oguro, Stellone, Malonga). All: Novellino ARBITRO: Tagliavento di Terni NOTE - Spettatori 54.980 per un incasso di 929.962,37 euro. Ammoniti Bjelanovic e Di Michele per gioco scorretto; Bottone e Corini per comportamento non regolamentare. Angoli: 7-3 per il Milan. Recuperi: 1' pt; 4' st.
CLASSIFICA:
HANNO DETTO (da "LA GAZZETTA DELLO SPORT")
3 novembre 2007 - Per Carlo Ancelotti quello attuale "non è un buon momento in casa". E in effetti dopo oltre sei mesi e mezzo di astinenza di vittorie in campionato e due ko di fila, non ci vuole molto ad avere questi pensieri che comunque il tecnico milanista espone cercando sempre di guardare con ottimismo al futuro. Contro il Torino è stato 0-0, ma soprattutto nei primi 45' le occasioni per i rossoneri sono state molteplici. "Abbiamo avuto ottime opportunità nel primo tempo, ma non siamo riusciti a sbloccare e quando non sblocchiamo perdiamo di lucidità. Poi, nel secondo tempo abbiamo fatto meno bene del primo. Gilardino? Stasera non è stato bravo e preciso come mercoledì scorso, ma in generale dico che non è un buon momento in casa. Kakà trova difficoltà, lui ha bisogno di spazio e quando non ce n'è ne risente", ha detto il tecnico rossonero che ha spiegato la sostituzione di Seedorf. "Non l'ho tolto certo per demerito, ma la decisione è stata legata al fatto che ha giocato sempre, così ho messo un giocatore più fresco nell'ultimo quarto d'ora. Come l'ha presa Clarence? Non lo so". Possibile, prossimamente, il ricorso al modulo con due punte e Kakà dietro con Seedorf centrocampista. "Quando rientrerà Ronaldo sarà una soluzione fattibile giocare con Kakà e le due punte. La squadra non ha fatto male nel primo tempo, potevamo sbloccarla, stavolta è comunque un po' diverso, siamo migliorati anche se non è bastato. Per mercoledì non sono preoccupato, la Coppa è un'altra cosa. Oggi abbiamo speso tanto ma cercheremo di fare una gara intelligente".
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