martedì 18 dicembre 2007

LETTERA A CARLETTO ANCELOTTI

7 STAGIONI, 8 TROFEI, MILLE EMOZIONI: ANNI FANTASTICI CHE CONTINUANO AD INCANTARCI, GRAZIE A UN TECNICO SPECIALE CHE E' SOPRATTUTTO UNA PERSONA SPLENDIDA E UN ROSSONERO NEL CUORE!



GRAZIE CARLETTO! Grazie mister Ancelotti, grazie per questo regalo di Natale Mondiale, che va ad aggiungersi alla marea di emozioni che ci hai dato e ci darai sulla panchina rossonera! Sei il nostro orgoglio, il nostro adorato mister, il Ferguson rossonero: 7 stagioni filate sulla panca del Diavolo non le aveva vissute nessuno, nemmeno mostri sacri come Rocco, Sacchi, Capello. Se poi contiamo che i trofei vinti in questi anni sono stati 8 (otto!), allora bisognerebbe proprio farti un monumento! E pensare che per tramandarti alla leggenda del club bestava la tua avventura da giocatore, leader del centrocampo e grandissimo cervello ruspante del mitico Milan di Sacchi: 5 stagioni d'oro con 2 scudetti, 2 Coppe Campioni, 2 Intercontinentali e 4 Supercoppe assortite, tanto per cercare di sintetizzare con i numeri una carriera luminosa, iniziata tra i dubbi di chi ti dava per logoro (a 29 anni) dopo l'epopea romanista e terminata in boato d'affetto per un campione straordinario, possente nel fisico e fine nelle intuizioni, capace di fermare la marea avversaria con battagliera vigorosità e reimpostare le ripartenze con una visione di gioco eccezionale. Un centrocampista completo, che ha saputo fare di Albertini prima e di Pirlo poi i suoi eredi geniali. Grazie di cuore, mister, perchè quando ti sei seduto per la prima volta sulla nostra panchina il povero diavolo era un pò giù di morale, da qualche anno non era più quello di prima, ma tu hai saputo riportarlo ai fasti splendenti di quando giocavi tu nel giro di una stagione, poco meno. Il primo anno non è stato facile, ti ricordi? Ci siamo qualificati per un soffio alla Champions, grazie ad un finale super a suon di Inzaghi. Non lo avevamo capito subito: quel Milan lo stavi plasmando a poco a poco, e dopo qualche primo segnale negativo qualcuno ha pure osato dubitare delle tue capacità! Eppure ci hai stupiti tutti, incantandoci con lo splendido Milan europeo del 2002/2003: hai inventato Pirlo in quello che era stato il tuo ruolo, hai fatto coesistere Seedorf e Rui Costa con Rivaldo e Inzaghi, tutti insieme, ridando adito alla splendida essenza di un Milan spettacolare e iper offensivo, capace di alzare al cielo di Manchester una Champions attesa 9 anni! Che Inzaghi quell'anno, e che rivincita, a Manchester, sulla Juve che ti aveva definito perdente di successo! Quella notte, godemmo come mai! E presto imparammo che certe notti sarebbero state l'abitudine, a partire dalla splendida festa di 3 giorni dopo, con tanto di coppa Italia! Pochi mesi dopo arrivò la Supercoppa europea nella cornice monegasca e iniziò lo splendido cammino dello scudetto dei record: quell'anno il tuo Milan fu davvero grandioso, una corazzata solida e spettacolare capace di vincere il tricolore mantenendo una continuità incredibile ed una solidità estrema, ben illuminata dai gol di uno Shevchenko sontuoso e dall'inserimento di un ragazzino prodigio, il giovanissimo Kakà: hai creduto subito in lui, mister, e oggi dobbiamo essere grati anche a te se è il numero uno all'universo! Feste, gioie, spettacolo ma non solo: non sono certo mancate le delusioni, come la tremenda scoppola di La Coruna o quella ancor più atroce di Istanbul; ma dopo un paio di stagioni a mani vuote (ma comunque a livelli eccelsi) è stato più bello tornare a vincere nell'anno più duro, tra calciopoli, penalizzazioni, mercato bloccato e preparazione nulla: nel ritiro maltese, caro mister, hai rimesso in piedi la squadra e hai saputo spronarla, a suon di meraviglie, in una dolcissima cavalcata europea. Coronata nella splendida Atene con la tremenda e indimenticabile rivincita sul Liverpool! Da allora è stato tutto un susseguirsi di onore e gloria, dalla Supercoppa al Mondiale di domenica: mille magie, mille sorrisi per rimpinzare di storia una bacheca già galattica. Ogni tanto i media hanno voluto ingigantire qualche tuo urlaccio a qualche campione (Kakà, Sheva, Seedorf), ma in realtà tutti ti ammirano per la tua grande simpatia, la drittezza morale e l'essere affabile (il che non vuol dire esser scemo, o di poco polso, e i tuoi giocatori lo sanno bene!) che ti rende una delle persone più ammirevoli del mondo calcistico: un allenatore bravo con gli schemi ma anche con la psicologia, benvoluto e rispettato, un vero Nereo Rocco dei giorni nostri, tutto ironia e passionalità. Non la scorderemo mai quella notte a San Siro, la festa per l'ultima Champions e tu che canti "alè Milan alè!" scatenando il vortice emotivo dello stadio intero. Guardare la panchina e vederti lì, seduto coi fidi Tasso e Billy, da coraggio e sicurezza. Pensare al sangue rossonero che scorre nelle tue vene, pensare a quanto hai dato e gioiosamente ricevuto dalla nostra società è un orgoglio ed un incentivo a nutrire nei tuoi confronti un sentimento di gratitudine e riconoscenza infinita. Stiamo vivendo anni fantastici, mister: un grazie eterno da tutti i cuori rossoneri al nostro grandioso condottiero!


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