venerdì 21 dicembre 2007

VERSO INTER-MILAN: I DOPPI EX STORICI

GIUSEPPE MEAZZA E I FRATELLI CEVENINI, IL TRADIMENTO DI COLLOVATI E I VIAVAI DI SERENA, GANZ, VIERI. E, NATURALMENTE, I GRANDIOSI SCAMBI DI FINE SECOLO, A COMINCIARE DA PIRLO E SEEDORF...

DA MEAZZA AI PORTIERONI.
I Cevenini, 5 calciatori, negli anni '20, vagabondanti tra nerazzurro e rossonero. Se Mario Cevenini II (terzino, 5 anni nelle riserve dell'Inter), Cesare Cevenini IV (ala sinistra con qualche apparizione nel milan) e Carlo Cevenini V (ala destra) sono stati giocatori di livello discreto, ben altra dimensione hanno raggiunto i grandi Aldo Cevenini I e Luigi Cevenini III. Quest'ultimo è stato forse il migliore, era una mezzala sinistra di grande tecnica che legò la sua grandezza alla maglia dell'Inter. Aldo cevenini I è quello che in rossonero ha brillato di più. Prima in coppia con Van Hege, poi da solo fino al 1919: 1 gol nell'anno del debutto, 7 in quello dell'esplosione, ben 18 in quello della consacrazione. Poi, il clamoroso passaggio all'Inter, i gol da ex nel derby dei ricordi e, nel 1915 un altro clamoroso cambio di casacca: con 10 reti riconquista ben presto i tifosi, trafigge gli ex nerazzurri e alza da eroe la coppa Federale. In rossonero vive altre due stagioni da favola, rispettivamente con 14 e 19 reti; conclude con 4 gol nel 1919 e torna nuovamente all'Inter, in un andirivieni che sembra quasi non scalfirlo nella sua passione irrefrenabile per il gol. In realtà il primo "doppio ex" di livello fu Marco Sala, 15 anni nel Milan dal 1906 al 1921 e un paio nell'Inter. Giuseppe Meazza (foto), un'icona sacra per i cugini: esordio da goleador a 17 anni, 244 gol dal '27 al '40, scudetti vari ed una leggenda che spopolava oltre ogni confine grazie alle magie in Nazionale. Già, perchè oltre a 33 gol in 53 gare, Meazza aveva vinto ben 2 Mondiali con l'Italia! Potentissimo, massiccio ma tecnico, Meazza era un opportunista d'area capace di invenzioni imprevedibili, che sapeva segnare in ogni modo e in qualsiasi occasione, grazie ad un fiuto eccezionale per la rete. Minato da un infortunio al piede, a 30 anni Meazza si trova però appiedato e per ripicca passa ai cugini rossoneri. La prima stagione, dopo le 13 da interista, è buona: segna 6 gol, la squadra è competitiva e lui castiga i suoi ex tifosi nel derby. Logoro e appannato, Meazza segna solo 4 gol l'anno dopo e passa alla Juve, dove torna concreto e positivo: 10 reti. Il Balilla si rilancia del tutto con una grande stagione nelle fila del Varese (27 gol in 26 gare!), continuando a segnare poi nelll'Atalanta (16 centri) prima di tornare a chiudere nella mai dimenticata Inter, con 2 reti nel 1947. Antonio Valentin Angelillo era un attaccante italoargentino che nel '59 concluse la stagione, nell'Inter, con ben 33 gol. Dopo 77 reti nerazzurre e il declino romanista, passò a due riprese nel Milan, come riserva d'esperienza con pochi momenti di gloria. Lorenzo Buffon e Giorgio Ghezzi furono due portieri giganteschi, di livello supremo, capaci di vincere e incantare su entrambe le spoglie del Naviglio: Buffon al Milan dieci anni dal '49 al '59 e all'Inter per tre dopo un passaggio al Genoa; Ghezzi all'Inter dal '51 al '58. Ghezzi passò poi al Genoa e quindi al Milan, dove ereditò i guanti di Buffon che a sua volta lo rimpiazzò in Liguria.


Il Milan col portierissimo Buffon

IL TRADITORE E IL CODINO. Fulvio Collovati
è, per tutti i rossoneri, "il traditore": bandiera designata sin dalle giovanili, rossonero dal '76 all'82, era difensore solido e tecnico. Vinse la stella ma, dopo la seconda retrocessione in B, a differenza di Baresi, Galli, Evani e Tassotti, preferì rinnegare il Diavolo e si vestì di nerazzurro. Per 4 stagioni prima del declino (Udinese, Roma, Genoa). Resta negli occhi il gol nel derby di Mark Hateley, che fulminò Fulvio nello stacco aereo: storico. Roby Baggio è storia, un attaccante grandioso dai colpi divini. Nato nel Vicenza, esploso nel quinquennio alla Fiorentina, geniale ed entusiasmante trascinatore della Nazionale a tre epici mondiali, il Codino brillò intensamente con la maglia bianconera: dal '90 al '95, 78 gol, lo scudetto, 2 coppe, il Pallone d'oro. Lo diedero per vecchio e invece si rilanciò al Milan: 7 gol, magie, nuovo scudetto. Il secondo anno fu più duro, Roby si rilanciò a Bologna e dopo un buon biennio nell'Inter chiuse trentaseienne con 4 grandi stagioni nel Brescia.





GOLEADOR E SUPER TERZINI... Maurizio Ganz
era bomber rapace e smaliziato, leggero fisicamente ma crudele in zona gol. Di scuola Samp, dopo varie peregrinazioni (Parma, Brescia) esplose proprio nell'Atalanta, meritandosi il salto all'Inter. Idolo nerazzurro, nel '97 fu clamorosamente sbolognato al Milan, e da riserva sempre pronta Ganz firmò gol pesantissimi nel tricolore del '99, prima di tornare all'Atalanta dopo una parentesi al Venezia, e chiudere la carriera nel 2006 dopo tanti gol con Fiorentina, Ancona, Modena, Lugano e Pro Vercelli. Anche Bobo Vieri si è messo in luce nell'Atalanta, prima di spiccare il volo alla Juve: scudetto bianconero, 24 gol a Madrid, il ritorno alla Lazio (12 gol) e la messe di reti nelle 6 dure stagioni interiste furono seguite dal deludente passaggio al Milan (poi al Monaco) e dal nuovo rilancio proprio a Bergamo: oggi segna ancora per la Fiorentina. Andres Guglielminpietro, per tutti Guly, argentino, fu la sorpresa del Milan scudettato '99. Centrocampista tecnico, segnò un gol decisivo per il tricolore ma nelle due stagioni successive declinò e difatti passò all'Inter, senza brillare in due stagioni. Poi per lui Bologna, Boca, Gimnasia, Al Nasr. Cristian Panucci, scovato nel Genoa e designato erede di Tassotti, dopo 4 grandi stagioni nel Milan andò a vincere nel Real Madrid. Rientrò nel 1999, con un anno deludente nell'Inter e, dopo i flop con Chelsea e Monaco, dal 2001 si è rilanciato alla Roma.


Cristian Panucci

IL PENDOLARE SERENA. Aldo Serena
è l'ex più ex di tutti gli ex, nel senso che ha giocato nel Milan e nell'Inter, ma anche nel Toro e nella Juve. Cresciuto nell'inter, attaccante, dopo poco fruttiferi prestiti a Como e Bari inizia a mettere in mostra doti di buon opportunista d'area in nerazzurro, e nel 1982 viene prestato proprio al Milan, finito in serie B. Con 11 reti Serena è il bomber della promozione, e si merita il ritorno alla base dove segna 14 gol imponendosi come giovane tra i più promettenti. Per giocare titolare accetta così la maglia del Torino, e in granata segna 12 reti. Ormai Serena è una realtà ammirata e con grande mercato, tanto che clamorosamente sono i cugini della Juve ad assicurarselo. In bianconero Serena diventa star internazionale, vince lo scudetto, la coppa Campioni e l'Intercontinentale. E' il cannoniere da 21 gol in due stagioni, il partner di genio Platini, un terminale offensivo che tuttavia nella folta rosa bianconera trova molti concorrenti. Così quando nel 1987 la sua amata Inter lo richiama, lui non sa dire di no. E torna da stella conclamata, da salvatore. E trascina, da capocannoniere (22 gol), i nerazzurri allo scudetto dei record nel 1989. Vince anche una Supercoppa Italiana, 1 coppa italia, 1 UEFA. In 4 stagioni segna 68 gol. Nel 1991, a 31 anni, finisce la sua storia con l'Inter. Ormai i riflessi sono appannati e qualche infortunio l'ha logorato, così Serena accetta il ritorno al Milan dieci anni dopo, per fare l'ultima punta, la chioccia che non gioca mai ma quando lo fa deve dare esperienza e maturità. E' un Milan diverso da quello vissuto in B, è un Milan ricco, bello e vincente, e così Serena vince altri 2 scudetti da comprimario.


Aldo Serena

SCAMBI SPASSOSI. Il folcloristico nigeriano Taribo West, dopo 3 anni nell'Inter passa come meteora nel Milan (4 gare, 1 gol) nel 1999, ma è comunque amatissimo dai tifosi. Francesco Coco, terzino designato nuovo Maldini, cresce nel Milan e sembra destinato a una carriera luminosa. Poi però dissidi con Terim lo portano al Barcellona e quando rientra accetta l'Inter, dove tra infortuni e gossip si rovina, si rompe, gioca pochissimo e non torna mai quello di prima, ritirandosi nel 2007 a soli 30 anni. Thomas Helveg, danese ex bandiera dell'Udinese, arriva al Milan nel '98 ed è subito protagonista dello scudetto. Terzino volenteroso e puntuale, nel 2002/03 diventa riserva e, vinta la Champions, passa all'Inter per due stagioni omai declinanti. Brocchi, Simic, Pirlo e Seedorf sono un caso a parte: incompresi in nerazzurro, diventano stelle assolute nel Milan. Soprattutto gli ultimi due, geniali guerrieri del grande ciclo Ancelotti. Hernan Crespo, scuola River Plate, segnò 61 gol in 4 anni a Parma e 35 in 2 con la Lazio, confermandosi uno dei bomber più prolifici del mondo. Un infortunio rovinò il suo passaggio all'Inter e, dopo una parentesi nel Chelsea, visse una gran annata al Milan del suo mentore Ancelotti: inizio lento, poi 18 gol e la doppietta nella finale di Istanbul. Il Chelsea lo ha rivoluto dal prestito e, dopo un anno lo ha ridato all'Inter: altri gol, altri titoli, in pieno stil crespo. Ahinoi. Ronaldo, infine, dopo gli anni da Fenomeno tra Inter (5) e Real Madrid (5), è arrivato al Milan con le ossa ormai logore. Aveva iniziato bene, ma quest'anno si sta facendo attendere parecchio, ed ha giocato solo una volta.



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