lunedì 17 settembre 2007

DOMANI PARTE LA CHAMPIONS. E SI RIVEDE RUI COSTA

IL FANTASISTA PORTOGHESE TORNA A SAN SIRO DA CAPITANO DEL BENFICA. IL MILAN VUOLE PARTIRE ALLA GRANDE.



ABBRACCIARE un vecchio amico fa sempre piacere. Specialmente se l'amico si chiama Manuel Rui Costa ed ha scritto paggine importanti della storia rossonera. Il fantasista che ispirava le Muse della magia rossonera ha oggi 35 anni e da un paio di anni ha scelto Lisbona, e il suo benfica, per chiudere la carriera. L'aveva sempre detto, "chiuderò laddove ho iniziato": il Benfica, la squadra di cui era tifoso da piccolo e con la cui maglia ha esordito giovanissimo, prima di arrivare alla Fiorentina nel 1994. In viola passò 7 anni splendidi, incantando l'Italia con giocate straordinarie, assist a pioggia, gol memorabili. In coppia con Batistuta conquistò Firenze, alzò coppe, si consacrò campione internazionale, divenne bandiera e capitano. Uno così a chi non avrebbe fatto comodo? La spuntò il Milan dopo lunga trattativa, e il colpo fu definito storico. La prima stagione di Rui fu però segnata e limitata da un brutto infortunio al debutto.



VITTORIE E MAGIE. Poi però Rui torna e prende per mano il Milan. Il 2002/2003 è la sua stagione più bella, a suon di assist e giocate dolcissime dipinge prodezze e il Milan incanta l'Europa. A fine anno alza Champions e Coppa Italia, e Rui è tra gli alfieri più brillanti del titolo. Lui la mente, Inzaghi il braccio armato: lo accusavano di segnare poco rispetto a Firenze, ma in realtà la forza di Rui era ben altra, e c'è chi ancora non l'ha capita. La sua ruleta tra due uomini, i suoi assist scucchiaiati in area con l'esterno sono i suoi gol. Già, gli assist. Oltre 50 in 5 anni, dite voi se non è pazzesco! Nella stagione seguente il Milan vince lo scudetto e la Supercoppa Europea e per Rui è un'altra stagione splendida. L'arrivo di Kakà avrebbe spento chiunque, lui invece diventa amico del bimbo sudamericano e vive la concorrenza in gran stile, senza polemiche e aiutando il campionicino a crescere; inoltre sfrutta con classe gli spazi concessigli con o al posto di Kakà, mettendo una firma dorata sul titolo, anche con 3 gol pesanti. Dalla stagione 04/05 il suo utilizzo cala, ma lui continua a distillare perle. E alza la Supercoppa Italiana. Fantasista vecchissimo stile, Rui è l'opposto di Kakà: lento e compassato, gioca praticamente danzando sul posto e graffia di striscio col fioretto, mentre il rapidissimo cavallo brasiliano splende per dinamismo e possenza delle giocate, altrettanto classicissime. Però questo stile di interpretare il ruolo, nel calcio fisico e dinamico di oggi, costa qualcosa a Rui in termine di immagine e popolarità mediatica: non tutti sanno apprezzare queste caratteristiche.



RITORNO A CASA. Il 2005/06 è l'ultima stagione di rui Costa con la maglia rossonera. Gioca pochino, eppure trova modo di entusiasmare. Come per una doppietta al Brescia in coppa Italia. Dall'estate 2006 torna al suo Benfica, ma ancora un infortunio gli impedisce di brillare per tutta la stagione. Ora è in splendida forma, e anche sabato ha segnato un gol splendido, con una ruleta delle sue, nel 3-0 al Naval. Il sorteggio di coppa lo porta a tornare a casa, contro il suo Milan. Al di là dei gol, dei 50 e passa assist, delle 4 coppe e dello scudetto, Rui ha lasciato un pesante segno morale. Un uomo straordinario, buono e disponibile, un cavaliere d'onore infinito, dalla classe estrema, altissima. Un uomo di sentimenti, un cuore che cela un amore eterno e sfrenato per i tre club della sua vita: Benfica, Fiorentina e Milan. Ora è arrivato il momento di affrontare il proprio passato, con un velo di malinconia per tutti ma tanta gioia per l'aver ritrovato un caro vecchio amico che non vede l'ora di abbracciare un pezzo della sua anima. san Siro sta già preparando l'oceanico applauso per il suo Musagete.


1 commento:

benficaatemorrer ha detto...

Boa sorte ara logo... Que seja um grande jogo. Espero que "il maestro" espalhe magia por itália!

Abraço do Benfica até Morrer.