E' TRA I ROSSONERI PIU' IN FORMA IN QUESTO AVVIO DI STAGIONE, MASSIMO ODDO: IL FORTE TERZINO DESTRO BRILLA IN ROSSONERO, DOV'ERA CRESCIUTO E DOVE E' TORNATO DOPO TANTE ESPERIENZE CHE LO HANNO MIGLIORATO E COMPLETATO.
MASSIMO ODDO è uno dei rossoneri più in forma in questo inizio di stagione. Arrivato nel gennaio scorso, dopo l'ottima mezza stagione conclusa con la vittoria della Champions league, Oddo si appresta a giocare la prima stagione completa con indosso la divisa rossonera. Una maglia che ha nel cuore e nel dna, visto che Massimo è cresciuto nel Milan: dopo 2 anni nelle giovanili, infatti, arrivò fino alle soglie della prima squadra, prima di iniziare un lungo giro di prestiti (Fiorenzuola, Monza, Prato, Lecco, ancora Monza) ai quali seguì una cessione definitiva. Da allora però Oddo è cresciuto, si è fatto forte ed è diventato un calciatore incredibile, salendo di livello anno dopo anno fino a meritarsi la nuova chiamata del suo Milan. "Ho sempre creduto e sperato che un giorno sarei tornato" ama ripetere Massimo, cuore rossoonero. Proprio così: il suo sogno era tornare a casa, nel club che l'ha cresciuto e per il quale non si può non sentire un'attrazione fatale dopo averne vestito i colori. Oddo gioca bene al Napoli e benissimo al Verona, dove esplode in serie A e si mette in mostra come terzino arrembante, ordinato in difesa e preciso sui calci piazzati. Da qui il grande salto alla Lazio, di cui diventa una stella e una bandiera: 4 staguioni e mezzo, con 172 presenze totali e una coppa Italia alzata al cielo. In biancoceleste Oddo diventa campione, sfrecciando potente sulla sua fascia, sfornando serie di cross mirabolanti in quantità industriale e mantenendo un gran feeling col gol. Micidiale da calcio piazzato, capace di gol pazzeschi grazie ad un tiro (specie al volo) stellare, Oddo segna 17 reti con la Lazio. Mica male per un difensore! Ogni stagione, con l'avvicinarsi di gennaio, è accostato al suo Milan: ogni volta sembrava fatta, ma per un motivo o per l'altro si è dovuto aspettare fino al gennaio 2007. E il Milan ha riabbracciato un suo gioiello da campione del mondo, l'erede di Cafu che invecchia. Lentamente e senza farlo notare, ma invecchia. Adesso Oddo è il titolare, la freccia che sfreccia a destra: il suo avanzare elegante e prepotente è diverso da quello bailado di Cafu o Tassotti, i suoi predecessori; è un incedere più di forza che di classe, ma ugualmente devastante. Perchè Oddo non è un campione di classe cristallina innata, Oddo si è costruito con l'esperienza e gli anni di sacrifici. Si è migliorato e completato, e ora dalle sue sgroppate piovono cross e assist invitanti in dose massiccia. Soprattutto, sotto la maglia, batte un cuore rossonero.
MASSIMO ODDO è uno dei rossoneri più in forma in questo inizio di stagione. Arrivato nel gennaio scorso, dopo l'ottima mezza stagione conclusa con la vittoria della Champions league, Oddo si appresta a giocare la prima stagione completa con indosso la divisa rossonera. Una maglia che ha nel cuore e nel dna, visto che Massimo è cresciuto nel Milan: dopo 2 anni nelle giovanili, infatti, arrivò fino alle soglie della prima squadra, prima di iniziare un lungo giro di prestiti (Fiorenzuola, Monza, Prato, Lecco, ancora Monza) ai quali seguì una cessione definitiva. Da allora però Oddo è cresciuto, si è fatto forte ed è diventato un calciatore incredibile, salendo di livello anno dopo anno fino a meritarsi la nuova chiamata del suo Milan. "Ho sempre creduto e sperato che un giorno sarei tornato" ama ripetere Massimo, cuore rossoonero. Proprio così: il suo sogno era tornare a casa, nel club che l'ha cresciuto e per il quale non si può non sentire un'attrazione fatale dopo averne vestito i colori. Oddo gioca bene al Napoli e benissimo al Verona, dove esplode in serie A e si mette in mostra come terzino arrembante, ordinato in difesa e preciso sui calci piazzati. Da qui il grande salto alla Lazio, di cui diventa una stella e una bandiera: 4 staguioni e mezzo, con 172 presenze totali e una coppa Italia alzata al cielo. In biancoceleste Oddo diventa campione, sfrecciando potente sulla sua fascia, sfornando serie di cross mirabolanti in quantità industriale e mantenendo un gran feeling col gol. Micidiale da calcio piazzato, capace di gol pazzeschi grazie ad un tiro (specie al volo) stellare, Oddo segna 17 reti con la Lazio. Mica male per un difensore! Ogni stagione, con l'avvicinarsi di gennaio, è accostato al suo Milan: ogni volta sembrava fatta, ma per un motivo o per l'altro si è dovuto aspettare fino al gennaio 2007. E il Milan ha riabbracciato un suo gioiello da campione del mondo, l'erede di Cafu che invecchia. Lentamente e senza farlo notare, ma invecchia. Adesso Oddo è il titolare, la freccia che sfreccia a destra: il suo avanzare elegante e prepotente è diverso da quello bailado di Cafu o Tassotti, i suoi predecessori; è un incedere più di forza che di classe, ma ugualmente devastante. Perchè Oddo non è un campione di classe cristallina innata, Oddo si è costruito con l'esperienza e gli anni di sacrifici. Si è migliorato e completato, e ora dalle sue sgroppate piovono cross e assist invitanti in dose massiccia. Soprattutto, sotto la maglia, batte un cuore rossonero.
MASSIMO ODDO. Città Sant'Angelo (PE), 14/6/1976. Terzino destro. CARRIERA:92/93 RENATO CURI, 93/95 MILAN, 95/96 FIORENZUOLA, 96/97 MONZA, novembre 96/97 PRATO, 97/98 LECCO, 98/99 MONZA, 99/00 NAPOLI, 00/02 VERONA, 02/07 LAZIO, gennaio 07/- MILAN. PALMARES: 1 coppa Italia (Lazio), 1 Champions League e 1 Supercoppa eureopea (Milan), 1 Mondiale (Nazionale).
Nessun commento:
Posta un commento