lunedì 29 ottobre 2007

CRISI MILAN, 5 PUNTI PER CAPIRE

E' UN MOMENTO DIFFICILE PER IL MILAN, MA E' SBAGLIATO ESASPERARE I TONI: LA SQUADRA C'E', E' UN MOMENTO PASSEGGERO E LA SQUADRA DOVRA' DIMOSTRARE COME L'ANNO SCORSO DI SAPERSI TIRARE FUORI DALLA CRISI.



IL MILAN arranca nella parte destra della classifica, perde e non segna più in campionato; in Champions diverte, vola, è primo nel girone e vince facile. Sembra di vedere due film diversi, e invece no. Invece più che dei lati positivi è momento di analizzare i lati negativi, perchè è dolorosissimo vedere la nostra squadra tanto impotente in campo nazionale.

1) LA CRISI ESISTE PER DAVVERO?
Se per crisi si intende un periodo di risultati non soddisfacenti, la crisi è palese. Se per crisi si vuole intendere una squadra demoralizzata e appagata, con lo spogliatoio spaccato e i malumori sottaciuti, siamo pienamente fuori strada. Il Milan continua ad essere fatto di persone serie che compongono un gruppo coeso e allegro, in cui non campeggia nessun alone di disgrazia: la stampa vuole accostare continuamente la situazione attuale a quella delle stagioni 96/97 e 97/98: i due anni più brutti del ventennio Berlusconi. Due annate storte, due goccie nell'oceano di vittorie che il Presidente ci ha regalato. Un biennio di ricambio, di stacco naturale tra il Milan degli Immortali e quello successivo di Zaccheroni, proiettato alla ricostruzione. Beh, le situazioni sono differenti: allora la squadra era piena di giocatori invalidi e persone poco dotate di senno: troppi giovani, troppi stranieri, poco attaccamento alla maglia, screzi, rivalità, clan. Oggi non è così, la famiglia rossonera -per quanto anzianotta- è la stessa delle due Champions.


LA SQUADRA, NONOSTANTE TUTTO, C'E' ED E' UNITA.

2) E' UNA CRISI DI TESTA, DI GAMBE, DI ANAGRAFE O DI COSA?
A mio giudizio è una crisetta temporanea, come l'anno scorso. Un periodo di calo dal quale i ragazzi sapranno uscire. Purtroppo questa situazione porta a compromettere il cammino in campionato. Non è questione di testa, perchè campioni come i nostri non saranno mai sazi di vittorie; non è questione di gambe perchè la preparazione è stata svolta regolarmente e se i calciatori di questo livello non sono in grado di sostenere gli impegni che il loro sport comporta non vedo chi possa sostenerli; credo sia una questione di anagrafe solo in parte, visto che comunque Maldini e Serginho sono appena tornati in squadra, e Cafu è "solo" il vice Oddo; voglio dire, la crisi c'era già con gli Oddo e gli Jankulovski. Se si discute l'anagrafe, lo si fa in riferimento ai sostituti; tuttavia il rendimento dei nonnetti di riserva non è disprezzabile, e nel Milan l'apporto dei vecchi senatori è sempre stato utilissimo.


IL CAPITANO E' ALLA VENTIQUATTRESIMA STAGIONE ROSSONERA

3) QUALI PROBLEMI HA LA SQUADRA?
La DIFESA talvolta si addormenta, ma a conti fatti è la quarta del torneo e non presenta grosse lacune. Kala e Bonera sono bravissimi, e con Nesta il binomio è perfetto. Oddo era partito benissimo ma ultimamente è un pò calato: capita qualche partita non perfetta,non èun problema; Jankulovski era davvero importante ma si è fatto male, e allora al suo posto si possono alternare Maldini, Favalli e Serginho: forse Marek è davvero difficile da sostituire per campioni tanto avanti con l'età, per quanto gloriosi. A CENTROCAMPO pesa forse maggiormente la mancanza di ricambi: Pirlo non ha sostituti nel mondo, Gattuso e Ambrosini trovano nel solo Brocchi una valida alternativa ma chissà perchè Cristian non gioca proprio mai. Emerson sembra ancora lontano dai suoi veri livelli, e chissà se ci tornerà; Gourcuff ancora non esplode, e Ancelotti non può permettersi di aspettarlo in eterno. In ATTACCO Ronaldo è un gigantesco interrogativo, Pato arriva a gennaio e così c'è il solo Inzaghi a fare il nonno-gol: la ruota di scorta da utilizzare in casi d'emergenza, qualora non bastasse il titolarissimo Gilardino. L'attacco appunto è l'anello debole, sarebbe servito un giocatore (se non due) in più visto che siamo ridotti a due opzioni. In generale, ritego che la società abbia esagerato nel cullarsi sugli allori dopo la Champions: la squadra è stata ritenuta sufficientemente competitiva e non sono stati effettuati i rinforzi adeguati.


RONIE, QUANDO TORNA?

4) COME USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE?
Bisogna aver fiducia nella squadra: l'impegno dei ragazzi è sempre massimo, la dedizione a l'attaccamento ai colori non mancano mai. L'anno scorso il Milan è uscito alla grande da un insieme di elementi simili, anche grazie all'apporto in campionato di un super Ronaldo: nulla ci impedisce di credere che presto, quando tutti saranno al top della forma, il Milan tornerà a girare come sa. Soprattutto sarà importante l'innesto in squadra di almeno uno dei due attaccanti che per ora sono dei "fantasmi"; Ronie e Pato. Anche a livello psicologico il Milan deve scatenarsi, non deve abbattersi ma continuare a buttare il cuore oltre l'ostacolo. Poi il mercato di gennaio potrà essere una panacea di grande utilità: la stampa fa i nomi di Cannavaro, Zambrotta e Drogba, persino Shevchenko, ma al di là dei nomi che si fanno in TV sarà importante che la società effettui scelte ponderate e davvero utili. Voglio dire: è inutile prendere una "figurina", un giocatore dal grande nome che però ha già dato il meglio di se. Mercato a parte: il Milan, ci auguriamo, dovrà riuscire a rialzarsi prima della sosta invernale. E lo potrà fare solo con le forze attualmente in organico, con orgoglio, volontà e spirito di gruppo.


SHEVA, C'E' CHI LO RIVUOLE ROSSONERO

5) IN PASSATO CI SONO STATE SITUAZIONI DI CLASSIFICA SIMILI?
Il Milan non partiva così male da 40 anni, in campionato. Sta facendo peggio della stagione 1981/82, quando retrocesse in serie B. Limitandosi al glorioso ventennio Berlusconi, dopo anni di scudetti (5), Champions (3) e Coppe varie (9), nel 1996/97 i rossoneri vecchi e appagati conclusero undicesimi. L'anno dopo, decimi. Due anni da incubo, con contestazioni e incredibili crolli di umore. Dopo lo scudetto '99, il Milan è aerrivato terzo nel 2000 e poi ha vissuto altre due annate difficili. La prima si è conclusa col sesto posto e il 6-0 nel derby, con Shevchenko a evitare guai peggiori e Cesare Maldini a rilevare Zaccheroni in panchina; la stagione seguente è stata condizionata dagli infortuni (Inzaghi, Sheva, Maldini, Rui Costa su tutti) ma Ancelotti, subentrato a Terim, riuscì a concluderla positivamente, raggiungendo il quarto posto. In pratica, abbiamo parlato delle uniche 4 stagioni storte del ventennio di Berlusconi: anche nel 2005 e nel 2006 non si è vinto, ma la squadra ha lottato al vertice fino all'ultimo, quindi restano stagioni da considerarsi ottime.


NEL '97, NONOSTANTE CAMPIONI COME BAGGIO, IL MILAN ARRIVO' 11°

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