mercoledì 10 ottobre 2007

ALLA SCOPERTA DEL CUCCIOLO PATO



D
A "LA GAZZETTA DELLO SPORT", ecco il punto sulla situazione del campioncino Pato, atteso al debutto in rossonero che avverrà nel prossimo gennaio. Il celebre quotidiano milanese ci regala un affresco sulla quotidianità vissuta da Alexandre nel suo primo mese italiano...

MILANO, 10 ottobre 2007 - Il campioncino è sbarcato in Italia il 4 settembre. Sono passati appena 36 giorni, ma sembra una vita. Alexandre Pato non ha avuto problemi di ambientamento perché la missione che si è scelto (diventare il numero uno) non prevede ostacoli, solo tappe. La prima durerà ancora tre mesi, fino a quel 13 gennaio in cui potrà esordire con la maglia del Milan contro il Napoli. Per adesso ha entusiasmato Ancelotti e i compagni in allenamento e ha incantato tutti per la serenità con la quale ha iniziato la sua seconda vita. CASA - Pato abita in via Pinerolo, zona San Siro, accanto a quasi tutti gli altri brasiliani del Milan e dell’Inter. Un bell’appartamento già arredato, in cui troneggia un computer con una webcam: è il modo scelto dal Campioncino per dialogare con il Brasile. I posti letto non mancano, ma uno solo è occupato con continuità: da un cugino che gli fa da autista. Il padre Geraldo, invece, alterna periodi in Italia e periodi in Brasile. Pato non soffre di saudade e sta benissimo anche se la famiglia è lontana. RISTORANTI - A pranzo Pato mangia di solito a Milanello e chiude sempre con il gelato. Per la cena ha due opzioni: può essere ospitato dai colleghi brasiliani (è così vicino da non doversi nemmeno infilare le scarpe...) oppure scegliere uno dei ristoranti preferiti: Giannino vicino alla stazione Centrale, il Berimbau (brasiliano) e il Novecento nella zona di via Marghera, la Torre del Mangia (dove Ronaldo ha festeggiato il 31° compleanno a fine settembre) in via Procaccini. Adora la pasta, cucinata in ogni modo. AMICI - La tribù brasiliana coccola il Campioncino per farlo sentire a casa. Il feeling maggiore, per ovvie questioni di età, si è creato con Digao, il fratellino di Kakà che ha 21 anni, e con... Danilo, il primo figlio di Cafu che ne ha 19. Tra l’altro, i due si somigliano vagamente. LEZIONI DI ITALIANO - Gli unici problemi di Pato sono con la lingua italiana. Il ragazzino capisce quasi tutto, ma fatica ad esprimersi. Questa è l’unica colpa della tribù brasiliana: tutti gli parlano in portoghese (compreso il poliglotta Seedorf) e così i progressi linguistici non arrivano. Pato, comunque, sta studiando: quattro lezioni alla settimana con un insegnante a Milanello. L’obiettivo è fare a meno dell’interprete nella conferenza stampa di presentazione in programma a gennaio. AUTISTA - L’italiano non è la sola cosa che Pato studierà nei prossimi mesi: dovrà occuparsi anche del codice stradale, visto che essendo maggiorenne da 38 giorni non ha ancora la patente. L’esame di guida è programmato per il 2008. Per il momento il Milan gli ha messo a disposizione una macchina che il cugino-autista guida dappertutto e in particolare nei 45 chilometri che separano Milanello dall’appartamento. A MILANELLO - Nel centro sportivo rossonero Pato ha una camera singola (le uniche doppie sono quelle composte da Dida e Serginho, Kakà e Digao, Nesta e Pirlo) e pranza in un tavolo da otto rigorosamente brazileiro. Posizione di prestigio, invece, nello spogliatoio: l’armadietto del campioncino è tra quelli di Oddo e di Maldini, che si cambia vicino anche a Ronaldo. A Milanello Pato si fa tagliare i capelli dal barbiere che sistema l’acconciatura di altri rossoneri. Tranquilli: Massimo Oddo, che tagliò il codino a Camoranesi sul prato di Berlino dopo la finale Mondiale, non c’entra. L’APPARECCHIO - Il sorriso di Pato è work in progress: l’apparecchio per raddrizzare i denti sporgenti è ancora in bocca e ci resterà a lungo. Nelle prossime settimane sarà organizzata una visita con un odontoiatra italiano, che lavorerà in collaborazione con il dentista brasiliano che segue Pato da anni. FIDANZATE - Per adesso il giovane attaccante non conosce Milano e si muove al seguito di alcuni compagni che lo portano alle feste o nei locali alla moda di corso Como. Non si parla di fidanzate ufficiali e radio-spogliatoio giura che questa sia una delle differenze tra lui e Kakà: Ricky si è legato molto giovane a Caroline che adesso è sua moglie, Pato non sembra cercare un legame stabile. Preferisce godersi i suoi 18 anni: a Milano ci riuscirà senza problemi. IN CAMPO - A sentir parlare i compagni (e non solo loro), viene naturale arrabbiarsi con il Milan che non permette la visione degli allenamenti: pare che Pato sia fortissimo. Un senatore, che non si era sbilanciato nemmeno per Kakà, ha addirittura affermato che “Pato è il più forte campione arrivato al Milan negli ultimi dieci anni”. Secondo Daniele Tognaccini, il preparatore atletico, “Pato è un atleta completissimo: è strepitoso nella velocità, nella rapidità e nella forza esplosiva. Ha un potenziale incredibile”. Emerson sottolinea invece le doti caratteriali: “Ha la testa "giusta": non si nota affatto la differenza d’età con noi”. Il pensiero più importante, però, è quello di Ronaldo, da sempre idolo di Pato: “Purtroppo in quest’ultimo periodo mi capita spesso di dover osservare i miei compagni in allenamento e ho seguito con attenzione Pato perché era quello che conoscevo meno. Sono impressionato. In lui ho notato subito qualità tecnica, rapidità e forza. Pato ha la cultura del lavoro: si vede dalla costante applicazione a Milanello anche negli esercizi meno divertenti o nei test di MilanLab”. Parola di Fenomeno.


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