giovedì 30 ottobre 2008
GENNY GATTUSO, MOSTRUOSO COME SEMPRE
MILAN-SIENA 2-1 (SERIE A, 9a GIORNATA)
IL MILAN VOLA ALTO
MILANO- Per prima cosa, niente sensazionalismi. Il Milan davanti all'Inter dopo tre anni non deve fare notizia, il Milan davanti all'Inter dovrebbe essere la prassi come bacheca comanda. Rossoneri a un passo dalla vetta dopo il successo sofferto sul sempre ostico Siena, arrivato dopo un bel primo tempo e una ripresa a denti stretti. Risolve il solito Pippo Inzaghi, nell'ennesima notte indemoniata: suo il gol che apre la scatola bianconera, suo il merito del rigore procurato e trasformato da Kakà dopo il pareggio senese. Ancelotti schiera Antonini a destra e dirotta Zambrotta a sinistra per ovviare alla squalifica di Jankulovski, piazza Favalli in mezzo con Bonera lasciando respirare Maldini e dando fiducia ad Emerson in regia. In attacco Kakà supporta Pato e Inzaghi. Il Milan parte molto bene, attaccando con vitalità e sfiorando subito il gol con due occasioni capitate sulla testa di Pato: Manitta prima e il palo poi dicono di no. Inzaghi si muove frenetico sulla linea dell'offside, si sbatte e si arrabbia come sempre, e la difesa toscana trema solo a guardarlo. Gattuso prende il comando del centrocampo con una partita mostruosa: detta i tempi, bastona come sempre, fa salire la squadra. E' a tutto campo, Ringhio, ed è proprio lui a vestirsi da Kakà al minuto numero 31: si fionda in avanti e serve un assist chirurgico che incrocia la traiettoria di Inzaghi, il bomberone controlla esagitato in preda alla follia da gol e calcia sotto la traversa un pallone preciso e potente: 1-0! Gli scatti di Pato fanno venire il mal di testa alla retroguardia di Gianpaolo, mentre meno ispirato appare Kakà. Il Milan controlla nel quarto d'ora finale. Nella ripresa il Siena si rifà sotto e i rossoneri tremano: Gattuso tiene su la baracca con recuperi monumentali e cuore d'acciaio, ma la difesa va in bambola e l'inserimento di Vergassola al '9 castiga Abbiati. Colpiti a freddo, i ragazzi si rimettono a spingere. Ci prova Pato con una girata al volo pazzesca che porta un pallonetto a fil di traversa da urlo; e ci prova il sempre più gigantesco Gattuso con un'inzuccata da due passi. Ma è il solito Inzaghi a decidere, colpito in area: l'arbitro fischia un rigore dubbio, sul dischetto si porta Kakà che realizza il suo terzo gol in campionato. Il forcing finale del Siena è disperato e insistito, ma l'ingresso di Sheva per Pippo porta anche occasioni a favore del Milan:l'ucraino danza tra i difensori come ai bei tempi e serve un gran assist a Kakà, che però sciupa da dentro l'area. Tre minuti di recupero non scalfiscono il 2-1: per il Milan è il settimo risultato utile consecutivo, decimo contando anche la Uefa. Dato lo 0-0 dell'Inter con la Fiorentina, ora i rossoneri sono a un punto dalla coppia di testa, l'insolito binomio Udinese-Napoli. E domenica sera il posticipo sarà proprio Napoli-Milan, con un dolcissimo profumo di amarcord.
20 | Udinese | 13 | Atalanta |
20 | Napoli | 10 | Lecce |
19 | Milan | 9 | Siena |
18 | Inter | 8 | Torino |
17 | Fiorentina | 7 | Cagliari |
16 | Lazio | 7 | Roma |
16 | Genoa | 7 | Sampdoria |
15 | Juventus | 6 | Chievo Verona |
15 | Catania | 6 | Bologna |
13 | Palermo | 5 | Reggina |
mercoledì 29 ottobre 2008
STASERA MILAN-SIENA, OCCASIONE PER PIPPO
martedì 28 ottobre 2008
KAKA', L'INDISPENSABILE
KAKA' AI RAGGI X
domenica 26 ottobre 2008
ATALANTA-MILAN 0-1 (SERIE A, 8a GIORNATA)
BERGAMO - Atalanta la bestia nera. Ma questa volta solo per 45 minuti. Poi, gioco forza, dopo un primo tempo da cancellare per sempre, il Milan sfrutta il calo fisico dei padroni di casa e al 75' trova il guizzo vincente con Kakà che consegna tre punti d'oro ai rossoneri dopo una splendida giocata con Borriello. Ai nerazzurri di Luigi Del Neri non resta che recriminare per un paio di occasioni gettate al vento nel contesto di una prestazione a tratti perfetta che mette spesso alle corde i rossoneri. Una vittoria cinica che catapulta il Milan a un punto dalla vetta. Rebus a centrocampo dove Carlo Ancelotti è costretto a rinunciare all'ultimo istante a Clarence Seedorf per un problema muscolare. Gioca Flamini che il tecnico piazza a destra, con Gattuso ancora al centro. Proprio in mezzo il Milan mostra limiti sconcertanti. Niente filtro, difesa in paranoia. L'approccio mentale alla partita ce l'ha infatti solo l'Atalanta che per tutto il primo tempo mette sotto i rossoneri. E' sufficiente l'occasione sprecata da Doni al 1', una debole schiacciata di testa a tu per tu con Abbiati, per sintetizzare i primi tragici 45 minuti dei rossoneri. Doni infatti ne sbaglia altre due e, in ogni caso, i nerazzurri fanno quello che il Milan non si sogna di fare: giocare. Borriello è encomiabile, ma sul filo dell'offside paga la sua pesantezza fisica. La squadra di Ancelotti sbaglia anche le cose che gli riescono meglio, come il possesso palla, suo cavallo di battaglia. Poi la coscia sinistra di Flamini perde colpi e tocca a Emerson rimpolpare il centrocampo. L'Atalanta gioca a memoria e frusta il Milan; fosse più precisa negli ultimi 18 metri, per i rossoneri sarebbe disfatta. Si gioca la ripresa e ti aspetti la grande reazione del Milan. I bergamaschi rallentano I rossoneri provano a riorganizzarsi e sfoderano il caro, vecchio contropiede, contando sui guizzi di Dinho e Kakà, ma non è giornata. Il Gaucho lascia infatti il posto a Pato al 24': più peso all'attacco e più punti di riferimento ai centrocampisti. Il 4-4-2 di Ancelotti non regala emozioni, ma non concede più spazi. Il Milan monta piano piano; Pato velocizza l'azione e Borriello, ancora una volta, dimostra di essere colonna portante dell'attacco. Apre spazi, crea movimento e al 35' consegna un formidabile assist poco dentro il limite a Kakà, che stoppa di destro e batte Coppola con un tocco morbido di sinistro. E' la rete che ammazza l'Atalanta, incapace di reagire dopo tanta fatica. Per il Milan punti fondamentali in vista delle due partite in casa contro Siena e Napoli.
GIANLUCA ZAMBROTTA: "Nel primo tempo abbiamo avuto più difficoltà, loro arrivavano prima sui palloni e correvano di più, poi nel secondo tempo l'Atalanta è calata e noi siamo riusciti a giocare meglio il pallone perchè avevamo più spazi ed eravamo più tranquilli. Adesso abbiamo raggiunto una buona posizione in classifica e speriamo di andare avanti così."
KAKA', IL RISOLUTORE
RICKY KAKA': "L'azione del gol è scaturita dal colpo di testa di Pato e poi Marco mi ha servito un bellissimo pallone. L'ingresso di Pato, infatti, ci è stato utile perchè loro erano più stanchi e lui più fresco, è riuscito a muoversi bene. Era importante vincere per trovare la giusta continuità e questo è per noi uno stimolo in più. Adesso cercheremo di arrivare al primo posto. Il Milan sta dimostrando di essere una squadra competitiva, ha fatto una sequenza di non-sconfitte, è importante. Non è facile, comunque, giocare il giovedì sera, e poi nuovamente la domenica. Si rischia così di avere troppi infortuni. Per questo sarà opportuno applicare un giusto turn-over in modo da gestire bene tutti i giocatori."
MARCO BORRIELLO: "E' arrivata una vittoria importantissima, fondamentale, pur non avendo giocato bene, questi tre punti sono molto importanti. Il Milan, adesso, è una squadra tosta, vogliamo arrivare a domenica sera al primo posto in classifica. Sull'azione del gol ci ho creduto, quando mi è arrivata la palla di Pato ho deciso di non calciarla in porta, ma di passarla a Ricky perchè lui è più bravo in queste situazioni. L'ingresso di un giocatore come Pato permette alla squadra di dare più profondità rispetto a Ronaldinho che, invece, viene incontro. L'Atalanta ci ha chiuso tutti gli spazi e quindi anche Dinho si è trovato in difficoltà. Adesso dobbiamo prepararci bene per mercoledì, perchè a San Siro arriverà il Siena che ha un giorno in più per recuperare e preparare la gara. Dobbiamo prendere le cose positive di questa partita che oltre ai tre punti è non aver subito gol."
CLASSIFICA SERIE A
17 | Inter | 12 | Palermo |
17 | Udinese | 9 | Siena |
17 | Napoli | 9 | Lecce |
16 | Fiorentina | 7 | Roma |
16 | Milan | 7 | Sampdoria |
15 | Catania | 7 | Cagliari |
13 | Lazio | 6 | Bologna |
13 | Atalanta | 6 | Chievo Verona |
13 | Genoa | 5 | Reggina |
12 | Juventus | 5 | Torino |
venerdì 24 ottobre 2008
SUPERPIPPO, IL SIGNORE D'EUROPA
giovedì 23 ottobre 2008
HEERENVEEN-MILAN 1-3 (COPPA UEFA, 1° TURNO)
SUPERPIPPO, IL SIGNORE D'EUROPA
GRUPPO E
3 MILAN
3 SPORTING BRAGA
0 HEERENVEEN
0 PORTSMOUTH
0 WOLFSBURG
mercoledì 22 ottobre 2008
MILAN, ARRIVA BECKHAM!
GALLIANI EUFORICO - "Arriverà? Sì, credo proprio di sì. Resterà qui al Milan in prestito per qualche mese, ne stiamo parlando con il suo agente - ha affermato l'amministratore delegato -. Lo tessereremo per qualche mese e poi ripartirà. Beckham ha scelto il Milan. La nostra squadra è ultracompetitiva e resterà così com'è, ma Beckham è qualcosa di diverso e di intrigante". E ai denigratori ha lanciato un messaggio: "Il Milan non fa la raccolta delle figurine, il Milan è invece molto orgoglioso della politica che sta facendo. Siamo l'unico club in controtendenza: la gente va allo stadio a vedere il Milan. Non è un caso se 65.000 persone vanno a vedere Milan-Sampdoria. Se i 65.000 vanno allo stadio vuol dire che il Milan è un prodotto che piace. Rispetto a questi 65.000, Beckham ne porterà uno in più di tifoso piuttosto che uno in meno".
martedì 21 ottobre 2008
MILANSTORY- 1900/1901: IL PRIMO SCUDETTO
1901, L'ANNO DEL DIAVOLO. Con un anno in più di esperienza sulle spalle, i ragazzi di Kilpin si ripresentano all'appuntamento col campionato carichi e motivati. La splendida divisa a sottilissime strisce rossonere, con scudo milanese sul cuore, inizia a coprirsi di onore e gloria: olte alla Medaglia del re, rivinta dai ragazzi, stavolta è il campionato l'obbiettivo principale. La prima sfida oppone al Milan i cugini della Mediolanum. In campo i rossoneri viaggiano spediti e passano in vantaggio con Davies, centravanti inglese che aveva seguito Kilpin a Milano da Torino. Il Milan argina gli avversari grazie all'affiatata coppia difensiva Suter-Gadda, e a chiudere i giochi ci pensa il forte mediano Lies, segnando il 2-0. La gara di semifinale è un big match con la Juventus. I bianconeri passano con Donna, la gara è combattutissima e il Milan va in rete col baby Negretti, diciottenne su cui ci sono molte speranze. La battaglia continua senza esclusione di colpi, ed è ancora la Juve a passare, con Malvano; il Milan non demorde e spinge con grinta, basando le proprie forze sul trittico di centrocampo Lies-Kilpin-Angeloni, uomini di gran tempra che lottano con energia su ogni pallone. Proprio Kilpin, il faro del Milan per il suo grande entusiasmo agonistico, dà la scossa. I rossoneri pareggiano ancora con Negretti e, quando la gara sembra finita, siglano il 3-2 definitivo proprio con l'incommisurabile leader britannico. Il mediano inglese si prende la gloria e l'onore di trascinare il Milan nella sua prima finale. L'ultimo atto si disputa a Genova, contro i fortissimi campioni in carica. I rossoblù hanno vinto i primi 3 scudetti di fila e sul loro campo sembrano invincibili; inoltre i milanisti devono sorbirsi il lungo e faticoso viaggio in treno, in terza classe e a spese proprie, che spesso sfinisce la squadra ospite. Invece i Diavoli si materializzano forti come mai sul campo di Ponte Carrega e spazzano via i supercampioni con un 3-0 senza repliche. Unico marcatore noto, il solito Kilpin: il papà del Milan firma con tanta grinta ed un gol storico il primo successo di una serie infinita, ed è giusto che il destino scelga lui per incoronare la squadra dei sogni.
I PROTAGONISTI. Portiere del Milan dei pionieri era Hoberlin Hoode, uno dei tanti inglesi in squadra. Oltre alle qualità di portiere gli vanno riconosciute doti di coraggio e forza interiore attribuibili a tutti gli estremi difensori dell'epoca, visto che il portiere era spesso vittima di grosse ammucchiate in area. Ciò era figlio di uno schema tattico con 2 soli difensori e ben 5 attaccanti, utilizzato da tutte le squadre: così ogni corner era un'immensa mischia in area, con praticamente tutta la squadra rivale a suonarle di santa ragione. L'affiatatissima coppia difensiva era composta da Suter e Gadda, un binomio vincente. Hans Heinrich Suter era uno svizzero di gran classe, che a fine carriera cercherà l'avventura negli USA, dove morirà nel 1955. Catullo Gadda era un grintoso terzino arrivato dalla Mediolanum, bravo e autoritario nel lottare con gli avversari. Il centrocampo era guidato dall'immenso Kilpin, quello che è considerato da tutti il fondatore del Milan: un giocatore magari non molto dotato tecnicamente, ma che colmava queste lacune con una tempra trascinante. Con lui lottavano Kurt Lies, alto e potente, ed il più tecnico Daniele Angeloni, anch'esso ex Mediolanum. L'attacco, affollatissimo, era imperniato sul giovanissimo Ettore Negretti, una speranza che non mantenne poi tutte le promesse; in questo campionato, tuttavia, segnò una doppietta epocale nella semifinale con la Juventus. Ai suoi fianchi agivano Samuel Davies (perito tessile come Kilpin), che segnò il primo gol della stagione nel derby con la Mediolanum, e il capitano, David Allison. Inglese nato in Francia, Allison aveva una grande esperienza ed una forte personalità; giocava da centravanti boa e non segnava moltissimo, però sapeva destreggiarsi come un maestro sulla linea dell'offside, sfruttando la poca dimestichezza con le regole di arbitro e collaboratori. Più esterni agivano Agostino Recalcati, scattante e minuto fisicamente, e Guerriero Colombo, di valore tecnico e aonistico notevoli. Recalcati proveniva dalla Mediolanum, e dopo lo scudetto in rossonero vi avrebbe fatto ritorno; nel 1904 fu tra i fondatori dell'US Milanese. In rosa c'era anche l'inglese Penvhyn Llwellyn Neville, socio fondatore e giocatore poliedrico.
OBBIETTIVO SU... HERBERT KILPIN: Herbert Kilpin, alle origini del Diavolo: decisivo nella fondazione del club, determinante nei primi successi in campo. A tutto campo. Nato a Nottingham (Inghilterra) il 23 gennaio 1870, Kilpin inizia nel Garibaldi, piccolo club cittadino, e si stabilisce in Italia per lavoro. A Torino gioca con Internazionale Torino ed FC Torinese, prima di trasferirsi a Milano dove fonda il Milan. Resta rossonero dal 1899 al 1908, vincendo tre scudetti e giocando in tutti i ruoli. Per lui 23 presenze e 8 reti. E' morto nel 1916.
RONALDINHO, L'INFINITO SORRISO
lunedì 20 ottobre 2008
MILAN-SAMPDORIA 3-0 (SERIE A, 7a GIORNATA)
LUCA ANTONINI:"Sono soddisfatto della mia prestazione, adesso credo di aver bisogno di dare continuità a queste prestazioni. oggi era importante che la squadra vincesse e così è stato, abbiamo conquistato tre punti importanti per la classifica.In campo mi sono reso conto di essere stato un po' più brillante rispetto alla partita con lo Zurigo, oggi ero voglioso di dimostrare il mio valore e credo che si sia potuto vedere. Per poter scendere in campo devo sempre dare il massimo in allenamento, farmi trovare pronto quando il Mister Ancelotti mi chiama in causa e soprattutto avere la giusta mentalità. E' bello poter giocare sempre, ma è il tecnico che poi decide in quale posizione mandarmi in campo.Adesso ci aspettano tante partite in breve tempo, credo che ci potrà essere spazio per tutti. Il Milan deve continuare con questo passo, vincendo sempre in casa, in modo da arrivare al nostro obiettivo che è lo scudetto. Personalmente spero che il mio rendimento sarà sempre questo in modo da poter dare il mio contributo alla squadra."
DANIELE BONERA:"Oggi è arrivata una vittoria importante. Personalmente sono contento, in settimana ho parlato con Daniele Tognaccini perchè mi sentivo bene e ritengo di aver trovato la condizione giusta.Oggi la Sampdoria ha disputato una buona partita. Cassano è un bravo giocatore che ti porta in giro per tutto il campo, però noi abbiamo fatto bene, anche in fase difensiva.E' bello conquistare risultati positivi, in questo avvio di campionato, abbiamo intrapreso un cammino differente rispetto all'anno scorso e le partite casalinghe stanno dando buoni risultati mentre lo scorso anno abbiamo perso qualche punto che ci ha penalizzato per arrivare in Champions."
RONALDINHO:"Sono davvero contentissimo e spero di segnare ancora tanti gol sotto la curva. Il lavoro di queste due settimane a Milanello mi è stato davvero molto utile e devo ringraziare tutte le persone e i compagni che mi stanno aiutando a ritrovare la mia condizione ottimale. Anche oggi il mio gol è arrivato su assist di Kakà e sono contento perchè con lui abbiamo trovato subito l'intesa giusta. Per quanto riguarda la partita abbiamo creato poco nel primo tempo perchè avevamo a disposizione meno spazi, nella ripresa, invece, abbiamo costruito più occasioni in profondità.Qui a Milano ogni giorno che passa mi sento sempre più a casa, tutte le persone che incontro mi accolgono molto bene e spero di regalare loro ancora tante gioie. Intanto sto recuperando il mio ritmo."
16 | Inter | 9 | Lecce |
14 | Udinese | 9 | Juventus |
14 | Napoli | 8 | Siena |
14 | Catania | 7 | Roma |
13 | Fiorentina | 6 | Bologna |
13 | Milan | 6 | Chievo Verona |
13 | Lazio | 5 | Torino |
13 | Atalanta | 4 | Sampdoria |
12 | Genoa | 4 | Cagliari |
12 | Palermo | 2 | Reggina |
venerdì 17 ottobre 2008
E' IL MOMENTO DI ANTONINI
Antonini è un ragazzo umile che dichiara di avere Zambrotta come proprio idolo e di sognare la maglia azzurra. Intanto è fiero di essere tornato a vestire quella rossonera e si gode la sua famiglia, figlia e nuovo pargolo in arrivo. Con Maldini è l’unico rossonero milanese doc, Antonini, mandato in prestito al Prato nel 2001/2002: 26 partite e ben 3 gol lo misero subito in mostra in C2. Antonini, centrocampista, si meritò la B e la divisa biancorossa dell’Ancona, con cui disputò mezza stagione in crescendo. Il salto in serie A, proprio alla Sampdoria che affronteremo domenica, Antonini lo trascorse a fare gavetta sulla panchina di Novellino, e anche l’anno seguente a Modena in B non giocò molto, tanto che a gennaio passò al Pescara. Il 2005/2006, ad Arezzo, fu l’anno della definitiva esplosione: Antonini si meritò infatti il passaggio al Siena e il posto da titolare in serie A, prima con i bianconeri e poi nell’Empoli, nella fruttifera scorsa stagione. L’azzeccata intuizione di provarlo nel ruolo di terzino, causata dai forfait di Raggi e Tosto, è stata una svolta decisiva per la carriera di Luca. E’ stato infatti definito uno dei migliori terzini nostrani del 2007/08, nonostante la retrocessione del club azzurro: segno di una presenza incisiva sulla fascia. Sempre attentissimo in fase difensiva, Antonini spinge senza scoprire troppo e solo se certo di non sbilanciare la squadra. Indice di grande intelligenza tattica, pregio che lo caratterizza prim’ancora che dal punto di vista tecnico.
Antonini si trova a galoppare su una fascia alquanto prestigiosa per i colori rossoneri. Limitandoci agli ultimi trent’anni di storia, quel ruolo è stato infatti ricoperto da campioni memorabili. Su tutti il mitologico Mauro ‘Djalma’ Tassotti, arrivato giovane e grezzo dalla Lazio (peraltro in un Milan che bazzicava tra A e B) e diventato cigno del Milan euromondiale di Sacchi prima e Capello dopo: macchina sparacross, Tassotti milita nel Milan dall’80 al ’97, giocando oltre 500 partite e vincendo quasi due decine di trofei, tra i quali 3 Champions League e 5 scudetti. Dal 2003 al 2007/08 c’è stato invece ‘Pegaso’ Cafu, diabolico funambolo dalla carriera eterna e dalla classe dolcissima, protagonista dello scudetto 2004. Anello di congiunzione tra il Tasso e il Pendolino sono stati Thomas Helveg, diligente danese ottimo nel tricolore del 1999 e, nel 2002/03 (anno della sesta euro sinfonia) un duo di centrali riadattati in corsia: prima l’ottimo Simic, appena arrivato dall’Inter, e nella seconda metà di stagione il leggendario Billy Costacurta. Che, a 36 anni e dopo tre lustri nel cuore del fortino rossonero si reinventa alla grande sulla destra.
A livello di rosa il Milan non sembra essere inferiore a nessuno, e il caso-Antonini sta li a dimostrarlo: non ci fossero gli acciacchi di Nesta e Senderos (un caso ormai patologico) la difesa avrebbe campioni in abbondanza. Per non parlare di un centrocampo dal quale deve stare fuori, a rotazione, uno tra Gattuso, Ambrosini e Flamini, fermo restando l’inammovibilità di Pirlo (infortuni permettendo), Seedorf e Kakà. E in attacco la forma crescente di Ronaldinho e Shevchenko, unitamente ai guizzi di Pato e al recupero dello scintillante Borriello, danno parecchie soluzioni che possono rendere sereni i sogni dei tifosi del diavolo. Senza ovviamente scordarsi del pluridecorato Pippo Inzaghi, che solo con la sua storia basta a far sorridere la Sud. Insomma, i presupposti per fare benissimo ci sono eccome: non sprechiamoli.
mercoledì 15 ottobre 2008
L'AMICHEVOLE DI TIRANA
lunedì 13 ottobre 2008
MILANSTORY- 1899/1900: IN CAMPO!
giovedì 9 ottobre 2008
MILAN STORY
L'EPOCA D'ORO DEI PIONIERI
1899: LE ORIGINI DEL DIAVOLO
1899/1900: IN CAMPO!
1900/1901: IL PRIMO SCUDETTO
1901/1902: LA RIVINCITA DEL GENOA
1902/1903: IL FURTO DEI TROFEI
1903/1904: UNA COPPA INSOLITA
1904/1905: FUORI A SUON DI GOL
1905/1906: ANCORA TRICOLORE
1906/1907: TERZO TITOLO NAZIONALE
1907/1908: POLEMICHE E ADDII
ANNI RUGGENTI
1908/1909: IL PRIMO DERBY
1909/1910: TROPPA CONFUSIONE
1910/1911: ARRIVA VAN HEGE
1911/1912: UN ATTACCO STELLARE
1912/1913: SOLO VAN HEGE
1913/1914: VAN HEGE SENZA LIMITI
1914/1915: SCOPPIA LA GUERRA
1915/1916: COPPA FEDERALE
1916/1917: COPPA REGIONALE
1917/1918: COPPA MAURO
1918/1919: LA FINE DELLA GUERRA
1919/1920: LA SORPRESA E' VARESE
1920/1921: DIFFICOLTA' CRESCENTI
1921/1922: LA SCISSIONE DEI CAMPIONATI
1922/1923: SANTAGOSTINO, POI IL VUOTO
1923/1924: TROPPO AUTOCTONI
1924/1925: BANAS E OSTROMANN
1925/1926: ROSA A PEZZI
1926/1927: UN NUOVO STADIO
1927/1928: RINFORZI IMPORTANTI
1928/1929: VERO LA NUOVA SERIE A
1929/1930: LA NUOVA SERIE A
1930/1931: I BOMBER NON BASTANO
1931/1932: LAMPO D'ORGOGLIO
1932/1933: ANCORA DELUSIONI
1933/1934: A FASI ALTERNE
1934/1935: ACUTI ISOLATI
1935/1936: I PRIMI BRASILIANI
1936/1937: SUSSULTO DI SPERANZA
1937/1938: GRAN TERZO POSTO
1938/1939: RITORNO AL GRIGIORE
1939/1940: BOFFI NEL DESERTO
1940/1941: MEAZZA IN ROSSONERO!|
1941/1942: MEAZZA NON SI RIPETE
I GRANDI ROSSONERI
ALBERTINI DEMETRIO
ALBERTOSI ENRICO
ARCARI III PIETRO SANTE
BANAS JOZSEF
BOFFI ALDO
CEVENINI ALDO
COMPIANI DARIO
DE VECCHI RENZO
KILPIN HERBERT
MAGNOZZI MARIO
PASTORE PIETRO
PERVERSI LUIGI
SANTAGOSTINO GIUSEPPE
VAN HEGE LOUIS
I GRANDI ALLENATORI
ROCCO NEREO